domenica 11 marzo 2012

EPIDEMIC di LARS VON TRIER

Nel 1987 esce il secondo film a distribuzione europea di Lars Von Trier,esattamente tre anni dopo il film che l'ha fatto conoscere e stimare come un nuovo e importante Autore del cinema europeo,cioè:l'elemento del crimine.

Questa seconda opera è un puro e duro film d'autore,personalissimo,sicuramente non facile da seguire e da sostenere.Comprendo benissimo che a molti non piaccia.Il fascino di un film è anche questo no?Molti nemici tanto onore,lo sosteneva un crapa pelada che da noi non va mai fuori moda-ahimè- e credo che ben si adatti al Cinema D'Autore.Che non nasce con l'intenzione di incassare,arrivare a tutti,essere facilmente usufruibile e digeribile.Esso è per sua natura settaria e mette sempre alla prova chi lo segue e ama.Io spesso mi rompo i coglioni,ma è questo l'obiettivo:devastarti.Insomma una prova con sè stessi:a volte la superiamo,altre no.

Per cui non pensate di cimentarvi alla visione di questo ennesimo capolavoro del Grande Maestro-a cui penso dovremmo dedicare dei sacrifici umani tra i fans del cinebis e sopratutto delle pellicole d'azione ammmmeregggana,qualcuno rischierebbe anche per quanto scritto su Red Dawn,eh?-Danese.Nondimeno ve lo consiglio perchè a suo modo è una forte esperienza in un terreno affascinante e fondamentale della settima arte.

Ora :di cosa parla questo film ?

Lars Von Trier e l'amico sceneggiatore Niels Vorsen-non sono sicurissimo sul cognome- devono consegnare un copione Il Poliziotto e La Puttana a un produttore,solo che la sceneggiatura è andata persa.Quindi optano per un altro film:Epidemic.Parla di pandemia,epidemia,peste,fine del mondo.So che molte persone amano questi temi e per questo dico a costoro di avvicinarsi a questa meravigliosa opera di pura arte cinematografica.
Quindi scrivono la storia di questo dottore Mesmer che vive in un'europa devastata dalla peste e che decide di andare nella zona contaminata per occuparsi del problema.Solo che anche nel mondo reale si sta sviluppando una malattia simile,ci avverte di questo una voce fuori campo e piccolissimi segnali. Lars e Niels si vanno a documentare da uno studioso che spiega le modalità della peste e di come si difonda tra le persone.Fanno accertamenti scientifici,c'è una parte in Germania dove Lars ci tiene a narrarci i metodi delle Grandi Democrazie Liberali,per portare la pace:bombardare i civili con il fosforo.Dresda dovrebbe rammentare questa vergogna a molti democretini d'assalto.
La confusione tra finzione e realtà scoppia nel perfido,crudele,feroce finale.Dove una seduta di ipnosi per trasportare una donna all'interno del film Epidemic,porterà la morte.
Il film metaforicamente potrebbe essere letto come una riflessione e un atto d'amore sul cinema che ha il potere di contaminare la realtà e non viceversa.Un potere tremendo e sconvolgente che potrebbe essere assai pericoloso e distruttivo.Oppure un esercizio stilistico a bassissimo prezzo.Mostra anche come Von trier crei le sue opere,e alla fine del regista viene fuori l'immagine di un uomo che ama il cinema,complesso e difficile ma sincero.Oppure è solo un gioco narcisistico ed egocentrico.Non lo so.
So solo che a Lars piacciono le storie sulla fine del mondo e sulla pandemia.La fine del mondo che descriverà anche in Malincholia,che ho da vedere e insomma ci penserò sabato prossimo ok?Forse.
Quindi suggerisco questa pellicola ,avverto che potrebbe annoiarvi o infastidirvi pur se amate il cinema del nostro Maestro,ma che in realtà dovrebbe essere valutata dopo un'attentissima seconda visione.
Alla fine se dovessi salvare solo una persona per nazione dalla fine del mondo ,bè Lars sarebbe una di quelle!^_^

3 commenti:

Anonimo ha detto...

cioè con tutta la gente che c'è da salvare proprio un individuo fastidioso e molesto come Lars mi vai a risparmiare?
Ma tu pensa ad avercelo vicino quotidianamente che dannazione eterna.
Qui litighiamo, perché io Epidemic proprio ce l'ho sul gozzo.
Lars l' orrore lo sa descrivere bene, vedi The Kingdom. Ma qui, a mio modesto parere, l' ipotesi del gioco sterile e narcisistico non è tanto campata in aria, anzi.
Comunque tu sei un estimatore e sei uno che questi film li conosce a menadito e non voglio contraddirti che poi mi scateni contro il perfido danese

Simone Corà ha detto...

Non sono neanche riuscito a finire di vederlo. Troppo autocompiaciuto, troppo fine a se stesso, con una storia che non avanza mai ma continua a fermarsi su lunghi spezzoni inutili (l'autopsia del dentifricio, tipo). Boh, resta una bella idea iniziale ma l'ho trovato soltanto una presa per il culo. :)

babordo76 ha detto...

xsimone:quando ha girato questo bellissimo film era nella fase del manifesto della bazzecola.Dove porfessava che il cinema migliore è quello secondario e così via.Io l'ho trovato una profonda riflessione sul potere del cinema e del lavoro del regista e dello sceneggiatore.Certo non è una passeggiata di salute,ma l'ho trovato affascinante.Per ora il von trier che non mi ha soddisfatto a pieno l'ho trovato solo in mandarley.Però la tua critica non è campata in aria,ci sta pure.Io ho trovato altro!^_^


xlucia:magara l'avessi come vicino di casa,mi metterei sul suo zerbino a fargli da cane di guardia!Talmente avanti che il ruolo del molesto e fastidioso gli riesce bene,ma secondo me ha una personalità complessissima.Un genio!
Essendo estimatore è fattibilissimo che io vi trovi pregi che non ci sono.Le critiche esterne contro i nostri idoli vanno benissimo,ci tengono con i piedi per terra.Io per lars,zhang yimou,dardenne,eastwood,ho talmente un amore profondo che non sempre sono un lucido critico.
Quindi come dicevo a Simone ci sta che tu lo veda come un film narcisista e sterile,io ho visto assolutamente altroC'est la vie!^_^