lunedì 19 marzo 2012

L'ELEMENTO DEL CRIMINE di LARS VON TRIER

Questo è il film che ha fatto conoscere al pubblico cinematografico più attivo e attento,la fondamentale e importante figura di un grande genio quale è Lars Von Trier.Il che in me suscita la nostalgia,nostalgia canaglia,dei bei tempi quando esisteva il CINEMA D'AUTORE,non quella roba per gente che tanto se la tira e poco conosce di moda in questi tempi del cazzo.Il cinema d'autore che piace a me ormai è morto,io però a differenza dei generalisti non mi metto a piangere e supplicare in un suo ritorno.Dalla morte non si torna ragazzi miei e quindi che si fottano i nuovi autori euroatlantisti con i loro filmetti sul terzo mondo a uso e consumo dei democretini presuntuosi delle nostre parti,le commedie insipide epperò tanto piene di morale che piace alla borghesia sinistrata male,e tutta quella roba che molti confondono con cinema d'autore,manco for dummies,ma subito for dumbies e morta lì.
Lars è uno dei pochissimi veri autori,forse ci metterei Zhang Yimou.E poi anche Wes Anderson,Paul Thomas Anderson,i Dardenne non fanno cinema d'autore,ma militante che mi piace ancora di più.E vabbè,ma noi continuiamo a lacrimare sui Lenzi quando ci va bene o sui Polselli quando i fighetti del cinebis si drogano pesante.Ognuno ha i suoi e così sia.
L'Elemento del Crimine, è un film assai ostico,criptico,complesso e durissimo da seguire.Non pensiate quindi di avventurarvi alla visione,così alè a cuor leggero.Opera cupissima,nerissima,anti narrativa e anti spettacolare,potrebbe causarvi crisi di nervi e anche di coma eh?Vi consiglierei quindi prima di guardare altre cose del Maestro,poi così a tradimento verso voi stessi di dare un'occhiata a questo primo capitolo nella storia entusiasmante di un Dio beffardo e crudele.L'ho già scritto che dedicherei a Lui dei sacrifici umani o che sarebbe l'unica persona al mondo che salverei dalla pandemia?L'ho già fatto,bè confermo.
Di che parla questa magnifica e disturbante pellicola?Oh,è una storia gialla.Tanto gialla che pure la fotografia è di questo colore.Vero.
Al Cairo,il dectetive Fisher si lascia ipnotizzare da uno psichiatra per narrare la sua disavventura in Europa.Non viene mai detta la città o la Nazione,ma penso che potrebbe essere la Germania,vera ossessione per Lars.Conoscendo la sua triste storia,bè credo che sia un classico esempio freudiano di quelle menate con la figura paterna e cose simili.
Fisher infatti torna in Europa per indagare su un misterioso assassino Henry Grey.Un serial killer che sevizia e mutila giovani donne che vendono i biglietti della lotteria Per fermare questo assassino si affida al libro L'elemento del crimine,scritto dal suo mentore e amico professore Osborne.Il metodo sarebbe quello di identificarsi completamente con l'assassino.Nell'indagine lo aiuta in un certo senso anche una prostituta cinese,con la quale lo sbirro intrattiene un po' di rapporti.
Scritta così pare la storia gialla classica e sai che azione,che tensione..seeeee!Abbelli mica semo ner cinemino sotto casa,ao!Qui si vola altissimo nei cieli tempestosi del mondo autoriale.
Prima di tutto il film colpisce profondamente per l'ambientazione.L'Europa è devastata,fatiscente,distrutta,sporca,lercia,marcia,dominata da una sorta di dittatura che non ci viene mai spiegata di che natura sia e se davvero essa sia in atto oppure no.Sommersa dalle acque:torbide,scure,che danno un senso di umido e decomposizione perenne.In questo panorama lavora Fisher,non è difficile perdersi del tutto.La fotografia dicevo,è virata moltissimo verso il giallo e questo rende difficile la visione e altera così la percezione e la concentrazione ,gettando lo spettatore verso una sorta di disturbante confusione e senso di fastidio sottilissimo.Eh,si Lars ti tiene per le palle e se sei donna prima te le trapianta e poi sempre li ti tiene!
Il film è la prima parte della trilogia europa:seguito da due capolavori come Epidemic ed Europa.In realtà non sempre il cinema di Von Trier si basa sulla trilogia,vedi il caso Dogville e Manderley,la terza parte non ha mai visto la luce.
Tre film legati dal tema del collasso sociale e politico dell'Europa post bellica. Film radicali,e sopratutto cinicamente pessimisti.In quanto l'eroe di questi film comprendono che vi sia un grosso guaio in arrivo da qualche parte,ma il loro idealismo non li porta affatto a risolverlo il problema,ma anzi ne aggravano del tutto e in modo disastroso-spesso pagano con la morte-il problema iniziale.
In questi film compare anche il tema dell'ipnosi:L'elemento del crimine,in verità,pare prendersi gioco dell'ipnosi.Usata come mascheramento e non smascheramento della trama .Una pura finzione e illusione,in Epidemic invece l'ipnosi si fa promotrice della fine del mondo trasportando nel reale la malattia inventata dai giovani cineasti-e dovreste vedere come sghignazza contento Lars,a lui piace moltissimo sta storia della fine del mondo- e il terzo Europa è una sorta di ipnosi che il cinema provoca sullo spettatore,tanto che Leo è un po' come se fosse un nostro avatar all'interno di quella magnifica pellicola e la sua fine è anche la nostra.

Ora mi rimane Il Grande Capo,Melancholia,The Kingdom,e poi se dovessi trovare da qualche parte il coraggio,anche Le onde del destino.Nel frattempo aspetto di avere le cinque variazioni,aspetta e spera va....

2 commenti:

SimoneRaul ha detto...

Ho appena finito di vederlo. Le cinque variazioni poi l'hai recuperato? Sennò te lo passo, insieme al corto su cui si basa il film. In questi giorni mi guarderò anche Epidemic.

babordo76 ha detto...

Visto le cinque variazioni! Capolavoro come sempre.