lunedì 23 settembre 2013

LE CINQUE VARIAZIONI di LARS VON TRIER

Come potremmo definire questa sublime opera? Un incontro tra un regista affermato e travagliato, uno degli uomini meno compresi e nondimeno tra i più giustamente santificati da migliaia di cinefili indisciplinati e intellettualmente attivi,e una figura leggendaria del cinema danese, intellettuale vecchio stampo. Con una personalità più tranquilla e solida. Si, molto probabilmente è questo. Ma che tipo di incontri? Ce ne sono tanti. I peggiori sono quelli che io chiamo :" del bicchiere d'acqua". Perchè , come l'acqua, va giù fresca ma non rimane nessun gusto o retrogusto. Sono quelli  in cui un eccessivo distacco,scambiato per galanteria o buona educazione non ci fa scoprire nulla dell'altro.
Ci sono vari gradi e quello che preferisco è l'ultimo , e parlo per me, quello del terremoto. Perchè incontrare l'altra persona ci scuote,fa tremare le fondamenta di quello riteniamo solido,la nostra convenzione e pregiudizio sulla vita e l'arte.  La discussione anche accesa , per me, è simbolo di amicizia profonda. Proprio perchè tengo tantissimo a te ,a quello che rappresenti per me, che ti sfido e spero tu faccia altrettanto. Serve per metter a prova l'amicizia e per scoprirsi,dire son senza difesa come te e stiamo sarcasticamente mettendo in dubbio i nostri valori mischiandoli.
Quindi è ovvio che Lars, di cui io sono quasi un fratello illegale ,ma legittimo dal punto di vista delle idee sul cinema e non solo, sfrutta questa occasione per mettere alla prova il suo regista preferito e - come si comprende benissimo nel commovente messaggio finale- sè stesso.

Non è che il dottore vi imponga di parlare e sparare sentenze su tutti i registi, credo che dovremmo essere onesti e dire: ho questo spazio di intelligenza artistica. Fino a un certo punto ci arrivo, poi mi smarrisco e cazzo..Chi sono io per criticare von trier?Jodorowsky? Bergman? Lasciami criticare un cameron e un spilby e sono al massimo. Ecco le parole di mera cattiveria contro Lars, definirlo un bluff o altre cazzate per me sono insostenibili, e sono il chiaro sentore del male assoluto di questi tempi: l'opinionismo selvaggio in fase di acuta e sovrastimata democratizzazione del pensiero farlocco.
Nondimeno sono abbastanza largo di vedute e buono di cuore per dir che qualcuno potrebbe riscoprire una parte di quel meraviglioso e inesplorabile pianeta che è Von Trier guardando questo bellissimo film- documantario





In cosa consiste questo documentario , film nel film, sofferta e ludica esperienza cinematografica?Lars incontra  Jorgen Leth, regista rinomato nella sua patria, autore di quello che per Trier è uno dei massimi capolavori del cinema: l'Essere Umano, film sperimentale del 1967. E gli impone di rifarlo per cinque volte con delle variazioni che sono veri e propri ostacoli.
Che consistono in svariate cose: limitarsi a 12 fotogrammi,girare a cuba o a bombay, non avere regole, fare un cartone animato, e non fare nulla se non leggere una lettera di lars.
Ed è lo scontro e incontro tra maestro e allievo, tra produttore e regista, tra due mondi distanti che si ammirano e si ostacolano tra di loro: è cinema. Nel suo senso vero,nobile,l'essenza artistica e creativa che pur facendo parte di una grande industria non è demoralizzata e disfattista, ( categoria di persone e di pensiero nocive per l'arte e la cultura,andrebbero rieducate sadicamente o allontanate...no, non è così. La mia è una provocazione o forse no. ),ma si rigenera, reinventa, si plasma e distrugge,e rimane sempre la stessa.
Un trattato di cinema, una riflessione complessa e ricca di sfumature sul processo creativo.  Ci mostra i limiti e lo sconforto dell'artista di fronte a nuovi progetti e a come lo supera. L'artista..Non l'artigiano e peggio ancora il mestierante,categorie che francamente non amo molto. Provo affetto,ma amore no. Brutta cosa in questo periodo dove la rivalutazione fa danni infiniti.
Leth pur rimanendo sgomento riesce a portare a termine il progetto, è un intellettuale solido che vede il cinema con distacco, si concentra sul lavoro e la soluzione. Guarda da fuori quello fa e lo fa perchè gli piace.
Lars è l'esatto opposto, ha bisogno di regole rigidissime, che poi cambierà strada facendo - sublime contraddizione-che cerca nel cinema la rappresentazione di quello che non ama e che odia, che non gli piace ,per esorcizzarlo. Che impone al suo maestro,ora allievo, di girare una "cagata pazzesca", perchè dice che lui ne ha fatte tante,che suggerisce agli attori di essere dei cani,ma che è anche pronto a cambiare idea su quanto detto o fatto.
Sfugge,ma rimane la sua vastissima e possente sensibilità. Che in alcuni diventa sottile crudeltà o almeno le pigre e i pigri mentalmente la penseranno così.
Una confessione a due voci sul cinema e il mestiere del regista, una grandissima lezione per noi spettatori e spettatrici indisciplinati/e , noi che vediamo nel cinema un alta espressione artistica. Perchè è questo alla faccia del disfattismo intellettuale imperante e che io reputo disgustoso, mi si perdoni la volgarità

Le cinque variazioni non piacerà a tutte e tutti, verrà vista ahimè e ahiloro, (perchè ci perdono tanto), come un futile esercizio di stile,ma io lo suggerisco lo stesso anche a chi non ama Lars, ma ama il cinema e vuole  riflettere sul suo potere e il suo limite.
E alla fine magari comprenderà che Lars è tante cose,ma non un pagliaccio provocatore o un misogino sadico, o un pornografaro con velleità autoriali.

5 commenti:

hetschaap ha detto...

Tutto questo mi fa venire in mente la bellissima scena di Aprile in cui Nanni Moretti, nei panni di se stesso, si presenta sul set di Lucchetti che sta girando uno spot provocandolo e criticando il suo lavoro con la scusa di voler capire come gira. E' una scena irritante al massimo ma assolutamente geniale. Stesso tipo di provocazione operata da Lars ma in piccolo :)

babordo76 ha detto...

e infatti chi sarà mai il mio regista italiano preferito?

babordo76 ha detto...

ma sai lars si ritrova a dar ordini a un suo mito
Come se capitasse a me di dirigere Lars Von Trier o i Dardenne, li metterei alla prova,ma soffrirei se li dovessi spremere troppo

hetschaap ha detto...

Ma, infatti,non l'ho detto ma l'ho sottinteso ;)

babordo76 ha detto...

ma sai che per me sarebbe il massimo un film girato da lars e nanni?
quanto so radical chic marrò!