Carissima compagna Stella,
ti scrivo questa lettera mentre aspetto di conoscere di quale morte morirò per mano dei Sognatori.La giovane ma non esageriamo giudice Lucia ha già pronto il verdetto chiaramente sarò giudicato colpevole.
Tuttavia voglio lasciare alcune note,perchè quello che giustamente in un processo -che è sempre un atto politico-non può essere spiegato,spetta alla antica forma e nobilissima della scrittura,seppure gestita malamente dal sottoscritto.
Noi abbiamo sognato e immaginato?Certo.Nel modo peggiore possibile:immaginando e sognando non un mondo inventato,fuori dalla nostra razionalità e perso nell'individualismo infantile.No,noi abbiamo sognato e immaginato un mondo da vivere qui e ora.Quindi abbiamo immaginato.E abbiamo anche sognato.
Sai,Stella ,quando ti parlavo della Felicità?Si,mi accusavi di filoamericanismo,perchè quelli se la sono messi pure nella costituzione.Però io te ne parlavo in modo diverso:la felicità per me è vivere fno in fondo la propria vita,anche quando non ti piace.E difenderla.La felicità è immergersi in questi tempi cattivi e non dirsi sconfitto anche con mille ferite e cento delusioni.Resistere.La fuga è ammessa, e a un certo momento anche salutare ,per non impazzire del tutto.Il problema è quando il Sognare è la propaganda del sistema che crea universi e ,mi si perdoni la bruttissima parola democristiana :valori.Li hai visti i gggiovani che sognano il successo musicale ,l'apparire talentuosi e non esserlo,la bella vita da sprecare in una pagina di magazine.L'immaginazione è un rifugio,una prigione dove croggiolarsi nel nostro autoescludersi,ma il mondo va avanti sai?E lo fa anche per te.Così mentre ti esalti di fare grandi cose e di amare le migliori pornostars del pianeta,quelli ti fottono la tua vita.Che è fatta di :lavoro,casa,sanità,istruzione,coscienza di classe.Non ti preoccupare,guarda come dei poveretti che non si divertono quelli che sono ancorati alla realtà.Va bene così a te,a me e sopratutto a loro.Non parlo di alieni o fottutissimi cavallieri templari,eh no!Parlo di quelli che appartengono alle classi dominanti e decidono per noi.Dici :il mondo è una merda ho i miei problemi,lasciami respirare.Certo respira,mica te lo rubo,ma quanto ossigeno ti lasceranno?
Io ho sognato e immaginato cose che voi umani non potete nè sognare nè immaginare,ma sempre legato a un discorso di riscatto e dominio mio,attraverso la classe.
Mi voglio bene,non ho bisogno di altre vite.Questa per quanto pacchiana e occhialuta è l'unica a mia disposizione:non posso e non devo sprecarla.O meglio:la spreco,ma sul campo di battaglia anche se loro sono miliardi e io un pirla.Mi da soddisfazione.
Il cinema..Arte dei sogni?Si,ma non avete sognato guardando Ottobre?O la Caduta di Berlino?La rivoluzione che nasce e che poi trionfa sconfiggendo il nazismo.E guardando If ,il suo finale potentissimo,come quello meraviglioso di Roma Bene,non vi ha portato a immaginare un mondo dove si possa falciare la classe dominante?Che hai bisogno delle terre lontane e dei cazzo di anelli che te li vende il marocchino all'angolo e 'nnamo!
Preferisco passare la sera in compagnia dei personaggi dei film di Loach o Leigh.Gente che come me vive e gioisce e soffre.Qui,senza cedere alle lusinghe di chi ti regala sogni e bisogni di seconda mano.E infatti vanno a puttane-sottilissima battuta che cita il settimanale seconda mano,eh?.
Il cinema che piace a me è:radicale,militante,realistico,senza fronzoli,diretto e potente.In poche parole amo il cinema dei Fratelli Dardenne.Tu vorresti vivere in un universo fantastico di guerrieri e mostri,io in Belgio con Rosetta.E qui,cara compagna stella,viene fuori la mia contraddizione:ma come anche nel direttivo è venuta fuori la tua mozione all'ordine del giorno:quanto è figa Eden Sinclair e quanto è figo Doomsday,e poi mi dici che vuoi stare in Belgio con Rosetta?Rosetta hai capito?Ma secondo te..No,dico:Rhona è la donna che manco a pagare ti concede un sorriso ,figurati un..lasciamo perdere-anzi,davide smettila di risparmiare per quella cosa ok?Non c'hai speranze!-Rosetta è una che incontri in ogni posto e ne hai incontrate.
Si,è vero:trovami uno che sappia resistere a una eden di passaggio,ma poi hai la tua vita.E nella tua vita,se vuoi vivere,ci sono le Rosette.Con loro devi cercare quella disperata felicità che sarebbe uno dei nostri diritti,se non l'avessimo venduta al primo pirla di passaggio in cambio di fumose illusioni sul successo personale e una vita strafiga e ultraviziosa.
La prima è un'ossessione che non stringerai fra le tue braccia,la seconda è la compagna che ti aspetta e ti spetta.
I Dardenne con questo film ci hanno mostrato come la pellicola non sia solo un posto per sproloquiare in modo politicamente corretto di giovani fanciulle in crisi perchè non vanno al ballo o non sanno come vestirsi.No,qui c'è una ragazza,una giovane donna come possono esserle tante e che ha anche dei problemi non secondari:il lavoro precario che la rende vulnerabile e astiosa-alla faccia della faccia da cu de can de cacia dei nostri ministri e del presidente Monti che reputano noioso il lavoro fisso-i suoi dispiaceri amorosi non nascono da patetiche seghe mentali ed esistenziali-tipiche della piccola borghesia che vuol darsi toni alti-ma dalla incapacità di vivere i rapporti sentimentali visto il pessimo esempio della madre e la paura di non sopravvivere in un mondo che non uccide i sogni,ma la gente normale.
Il cinema dei Dardenne è come un amico sincero:ti dice la verità.Tu magari non vuoi sentire,hai altro da fare.Ma cazzo quello ti prende ,ti mette al muro e dice:guarda.E così vedi il falegname che nel film il Figlio si trova a insegnare il lavoro all'assassino del suo bambino.Vedi le indecisioni umane tra senso della vendetta e rabbia e un tentativo disperato di dare una possibilità a quel ragazzo .Senza retoriche cattoliche ,senza il perdonismo facilone o giustificazioni.Attraverso i gesti e la vita che si vive ogni giorno.No,guarda non succede nulla,ma capita tutto.
Mica cercano la facile commozione,perchè se ti commuovi come capita in Rosetta ad esempio,è di tipo rabbioso.Vuoi entrare nel film e dirle che non è sola,come non lo è la giovane vedova nigeriana e il ragazzino figlio di un bastardo sfruttatore di immigrati nel film :La promessa.O la ragazza albanese Lorna,con la sua gravidanza isterica,il marito tossico belga ucciso dalla mafia e come nascondiglio un bosco ai margini della tangenziale,prima che vengano e lei sparisca.come capita a tante.E non ci sono mostri che tu possa immaginare peggiori di questi.
I fratelli belgi hanno un modo di fare cinema che secondo me è anche meglio di un Loach ,il quale spesso usa la commedia o il melodramma esattamente come fa Leigh per parlare di problemi sociali e politici,loro nemmeno te lo mettono il siparietto di simpatica verve proletaria,perchè la simpatica verve proletaria ti spacca il culo.E tu quando guardi un loro film sei costretto a viverlo tutto il disagio e a berla tutta la rabbia.Non hai scelte.
Mi va bene così,questo è quello che vorrei fare se fossi un regista.Però è difficilissimo.Come pennivendolo non mi viene difficile scribacchiare su mostri e assassini,ma quanto è duro scrivere o filmare la vita così come è.Ci fa paura.Ci vuole coraggio e questi due tizi ne hanno da vendere.
L'incontro con il loro cinema mi ha cambiato la vita esattamente come quello con Von Trier,seppure sono diversissimi tra di loro.Ma sono quelli con cui mi piacerebbe lavorare,no io non bevo la birra con i miei maestri,non mi permetto.Voglio solo imparare e ascoltarli.Loro hanno preso un povero,ma megalomane quattrocchi,e gli hanno aperto la porta verso il paradiso del realismo.Hai presente quando ti dici:oh,ma allora non sono solo o sola?Ecco,la visione del cinema dei Dardenne mi ha dato subito questa sensazione bellissima,che è meglio di mille sogni ad occhi aperti.
Il Realismo,non puoi e non vuoi chiedere altro.Non è un fatto di maturità,ma di resistenza.Il cinema come arma radicale e militante,non ti lascio raccontare cazzate capo mio,ma ti inchiodo alla tua responsabilità,non ti dico che sarai la principessa o il grande eroe della situazione,ma cazzo guarda come vivi e cerca di combattere nel presente e nella strada non perso da qualche parte mentre quelli ti rubano tutto.
Il neorealismo in Italia è stata ed è ancora la stagione migliore ,la più importante,insieme alla nostra commedia.Non chiedo ai nostri di darmi altro.Piuttosto che niente ci siamo pure messi a mitizzare alla cazzo di cane qualsiasi regista di genere,senza capire che la fine del genere è dovuta anche alle grandissime cazzate e improvvisate fatte da chi li girava.Non è che la gente li abbia abbandonati perchè dava retta alla critica o riempiva le sale di cinema d'autore,no?
Quella stagione-umberto d,ladri di biciclette,suscià,germania anno zero,la terra trema-quei registi-visconti,rossellini,de sica- e quegli sceneggiatori-zavattini- hanno raccontato a noi come eravamo.Senza giustificazioni e buonismi del cazzo.Senza darti la via di fuga che tanto ci piace.Lo stesso vale per la straordinaria stagione del cinema politico dei Petri,Lizzani,Montaldo.Solinas o Pirro,alla sceneggiatura,Volontè come icona irripetibile e leggendaria.Perchè mentre altri ti danno l'illusione di milano come chicago,questi ti dicono che cosa significa essere commissario della digos,anarchici in america,cosa era veramente il fascismo.Senza falsi sorrisi e lieto fine.
E a me queste pellicole danno forza,mi fanno respirare,mi fanno ridere il sangue nelle vene.Vivo in un contesto storico,ho nemici reali e fortissimi,il poco fiato e le poche forze le dedico a lottarli.
Noi sappiamo pochissimo del nostro tempo,si fanno pellicole sdolcinate e borghesi che non parlano di noi,del paese,ma di un branco di fighetti e cagnette.Cinema in un certo senso immaginario perchè ci spinge fuori dal contesto reale e ci fa credere in un piccolo e sciocco mondo borghese.
A noi mancano i Dardenne,maca la loro ferocia non compiaciuta,la cattiveria che non ti porta a bere al bar di fianco,la ribellione che dopo aver strillato non chieda scusa a mamà e si metta buona a tavola,la rappresentazione radicale e gigantesca seppure girata con stile dimesso
Per questo amo alla follia il loro cinema,il loro esempio,la loro guerra epica contro la falsità,l'immaginazione consolatoria,il paternalismo dei democretini di casa nostra-avete presente quella regista che in ogni film mette un tizio a parlare francese,che fa fine?-loro sono i miei compagni di viaggio e di visione.Mi tengono sveglio,quando le tenebre liberali scendono,loro son con me per resistere!
Con questo ,cara Stella,è tutto.Vado contro al mio destino,mi condanneranno a vedere per 30 anni la sagra del signore degli anelli,red dawn,le stallonate,e sopratutto l'opera omnia di paul ws anderson e renny harlin,con in sottofondo la colonna sonora de la storia infinita.Sarà durissima,sopravviverò!^_^
giovedì 8 marzo 2012
ATTO D'AMORE:I FRATELLI DARDENNE E L'IMPORTANZA DI ESSERE REALISTI
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5 commenti:
Dato che io ho tanta immaginazione, non faccio né processi, né emetto i condanne.
E sai benissimo che adoro i Dardenne, lo sai dalla prima volta che hai commentato sul mio blog.
E che penso che Rosetta sia un capolavoro inarrivabile e mi metto a piangere e vorrei spaccare il mondo in due ogni volta che lo vedo.
Perché non è un contrapposizione quella tra realismo e un immaginario adulto. E bada bene, ho scritto adulto.
Le due cose non sono in contraddizione l' una con l' altra. Sono stati gli intellettualoidi post neorealismo (in Italia) a farcelo credere.
Non è una guerra, è solo il pensare che una dimensione altra (perché interiore,e che quindi fa parte dell' uomo tanto quanto la realtà nuda e cruda) debba avere pari dignità ed essere rappresentata.
Perché alla fine il fantastico è quasi sempre una metafora.
E ricordati che è più facile dominare chi non crede in niente, o chi scambia l' immaginazione con le velleità da pop star o da rivista patinata.
Sono cose diverse, non puoi buttare tutto nello stesso calderone.
E comunque chi ha una sana e robusta immaginazione, di solito è più attento e più ricettivo nei confronti della realtà che lo circonda.
E infatti tu ce l' hai.
ma si,lo so che non fai processi,ma sai..mentre scrivevo ti immaginavo vestita da giudice a Forum!^_^
La mia è la difesa del cinema che non descrive dei mondi fasulli,e questo capita moltissimo nella nostra commedia italiota no?,ma parla di genete "vera" nè eroica nè meschina e della loro/nostra vita.
Che poi ci vuole immaginazione anche nel scrivere un film come Rosetta.
Credo che la grande stagione del neorealismo e il cinema politico,come la nostra commedia quando era grande ,sia stata la vetta del nostro cinema.Mi dispiace che oggi come oggi ci si ricordi pochissimo delle opere di Lizzani,Loy,Petri e così via.
Come del resto non amo quel cinema che è solo evasione dalla realtà,e mi riferisco principalmente al fantasy
Anzi,a parte Neil Marshall,bè io prediligo quelle opere di genere che affrontano anche temi seri travestendoli da film horror o altro-vedi ad esempio:essi vivono.
L'immaginazione non mi manca,infatti come hobby so pennivendolo,però sono anche ancorato all'analisi del vivere nel contesto sociale e politico e insomma mi faccio du palle,che quelli che giocano a fare harry potter non conosceranno mai!^_^
mi hai dato una lezione!!!Abbasso lo sguardo e metto la coda in mezzo alle gambe!^_^
Bello questo tributo al realismo e ai Dardenne. Però sono d'accordo con Lucia. Fantasia e realismo, per me, non sono in contrapposizione. Perché se penso all'amicizia (sentimento reale che sperimentiamo ogni giorno) mi viene in mente quella tra Sam e Frodo nella trilogia de "Il Signore degli Anelli". La descrizione di quel sentimento, di quel legame è reale, non è fantasia. Il fatto che l'ambientazione sia fantastica non toglie forza a questa rappresentazione, neppure un po'. E ti ho fatto il primo esempio che mi è venuto in mente ma ce ne sono molti altri. Vogliamo parlare di compassione? In "Rosetta" ce n'è tantissima (nel senso etimologico del termine: soffrire insieme all'altro, soffrire delle sofferenze dell'altro). Ma ce n'è meno in "Et"? Quando Et sta morendo la sofferenza di Elliott è straziante. E noi soffriamo con lui. Ed è meno vero perché è un'opera di fantasia? Mille volte no.
Che sia cinema di finzione o cinema di realtà quello che conta è che abbia qualcosa da dire e che lo faccia in modo tale che lo spettatore sia coinvolto e comprenda e provi quelle stesse emozioni che la pellicola vuole trasmettere.
hai ragione...ma Et..ecco,mi viene difficile digerirlo come la trilogia del signore degli anelli.
Però è vero,che vi sia una bella storia ,ben raccontata è importante .
Io però ce l'ho a morte con quei fighetti che straparlano di geni del cinema bis defindendoli come poveri cristi-ma in realtà nei 70 sbancavano i botteghini e poi per lor coglioneria manifesta si sono sputtanati- attaccando o ignorando quello che è il nostro cinema migliore quello neorealista.Per questo difendo il Realismo contro l'improvvisazione di una fantasia cinematografica di bassa lega.
Questo volevo dire con questo post.
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