venerdì 30 marzo 2012

ATTO D'AMORE:VITTORIO DE SETA/CINEMA DEL REALISMO:DIARIO DI UN MAESTRO.

Quale è il compito di un vero,autentico,critico?Quello di far conoscere al pubblico,almeno alla sua parte più sensibile, nomi e autori ingiustamente poco noti ,dimenticati,meritevoli di una vera e assoluta riscoperta.


In questi tempi si preferisce-per spirito assolutamente intellettualistico,snob,e davvero squallido-porsi come grandi conoscitori del cinema di genere foriero di tesori nascosti.Spessissimo falsando la realtà si vuol far passare registi che hanno comunque goduto di un enorme successo e riscontro commerciale come autori che poverini,nessuno se li cagava,giravano con du lire,cosa non vera.A detta degli stessi autori.


Rimane sepolto un cinema meno facile,meno popolano e reazionario,ma proprio per questo indigesto a molti italiani.Autori di film sperimentali e fieramente artistici o perle del Cinema del Realismo.Tra i nomi dimenticati o poco noti meritevoli di una sana riscoperta c'è senza ombra di dubbio un Maestro come Vittorio De Seta(1923-2011),il suo cinema potrebbe essere visto come il padre del modo di fare film dei fratelli Dardenne.Adesione assoluta alla realtà,un minimo di romanzo ma sempre piegato a ferree regole di verismo.Molti saranno disgustati da questo modo di intendere il cinema,ma che ci volete fare :è una terra di irresponsabili e infantili,lasciamo che si divertano così.A noi invece piace assolutamente e totalmente la ricerca della rappresentazione aderente al reale.La nostra vita è un film di per sè.Merita che sia filmata.





Vittorio,come Visconti,proveniva da una famiglia aristocratica siciliana.Si dedica brevemente alla carriera dello studente universitario,infatti la sua passione cinematografica lo porta a fare da secondo aiuto regista sul set del film di Mario Chiari:Amori di mezzo secolo.L'anno successivo,nel 1954, è promosso aiuto regista sul set di un regista francese Le Chanois ,pellicola che si chiama:Vacanze d'amore


Tuttavia la vera passione del giovane Vittorio è la sua terra e sopratutto la condizione del proletariato meridionale.Per questo si dedica alla realizzazione di documentari girati in sicilia e sardegna con lo scopo di rappresentare su schermo queste vite dure dei nostri dannati della terra.Pescatori,minatori,pastori,vengono filmati e seguiti con attenzione mai paternalista,ma con rispetto e realismo.


Nel 1955 con il documentario Isola di Fuoco,vince la sezione dedicata al genere al Festival di Cannes.


Nel 1961 debutta al cinema vero e proprio con la pellicola Banditi a Orgosolo,splendida opera di crudo e feroce realismo sul problema del banditismo in Sardegna.Film che scrive insieme alla moglie Vera Gherarducci,pellicola di rara tensione sociale.Una versione moderna del neorealismo,la nostra stagione cinematografica migliore checchè ne dicano certi,che riscuote diversi interessi e riscontri:premio opera prima al Festival di Venezia e premio alla fotografia con il Nastro d'Argento.


Nel 1966 dirige un film più intimista ed esistenzialista:Un uomo a metà. Storia di una crisi intellettuale e politica che colpisce un militante acculturato.Si trasferisce in Francia dove gira il film "l'invitata",opera che non riscuote alcun successo ,se non gli apprezzamenti di Pasolini e Moravia.


Tornato in Italia gira per la tv ,la rai,la miniserie Diario di un maestro.Sulla vita di un giovane maestro nella periferia romana.Ne parleremo sotto con più attenzione.








Visto l'enorme successo di pubblico della serie ,De Seta lavorerà a lungo in tv e per la rete nazionale.


Negli anni 80 si trasferisce nella tenuta materna di Catanzaro.E continua il suo mestiere di documentarista.Nel 2003 gira Lettere dal Sahara.Pellicola sulla storia di un migrante di un africano dalla sua terra all'italia.Viene presentata fuori concorso a Venezia.


DIARIO DI UN MAESTRO.

Terza uscita con il corriere della sera a euro 12.90,escluso il quotidiano.Questa collana presentata dal critico Mereghetti è una grande occasione per rivedere e riscoprire il meglio assoluto del nostro cinema.Dopo La Ciociara e Le Mani sulla città,esce questa pellicola che è la versione cinematografica di 132 minuti dell'opera televisiva del 1972,un grandissimo successo di pubblico-pensa un po' cosa vedevano gli italiani in tele e che gravissima calamità sia stata la tv commerciale con la sua americanizzazione e quindi distruzione dell'intelligenza minima umana-film che venne anche presentato a Cannes
La serie tv andava in onda la domenica sera e inchiodando gli spettatori davanti al video affrontava argomenti assai delicati,con uno stile asciutto,diretto,coinvolgente,ma mai edulcorato o errore opposto enfatizzato.Tratto dal romanzo autobiografico di Albino Bernardini,la miniserie e il film da cui è estrapolato narra la storia di Paolo,un insegnante al suo quasi debutto.Il quale giunto a Pietralata ,uno dei tanti quartieri periferici di Roma, si scontra con la dura realtà scolastica.Colleghi apatici che disprezzano i loro alunni e lo invitano a lasciarli perdere,bambini di periferia tra bullismo e tendenza a perdersi per strada.Lui ,non dandosi per vinto,a uno a uno va a cercare gli alunni mancanti e li riporta in classe.Usando metodi nuovi,incentrati sulla vita quotidiana dei ragazzi e delle loro esigenze,partendo da fatti estranei alla scuola- il perchè i bambini amino torturare le lucertole,porterà la classe a comprendere la natura,una lezione sul furto spingerà molti di essi a pensar come ci si rovini la vita,una casa abbattuta li porterà a riflettere sulle loro vite e una lezione sulla seconda guerra mondiale attraverso l'esperienza dei loro genitori,li aiuterà a comprendere meglio la loro di storia-riesce a farsi ben volere e i ragazzini non perdono un giorno di scuola
Purtroppo avrà problemi con la direzione

Una storia non nuova,mi direte.Ce ne sono tante.Certo,ma qui al contrario delle altre storie che vengono americanizzate attraverso un sentimentalismo blandamente ribellista e profondamente retorico,c'è vita vissuta e filmata.Anti retorico,essenziale,partecipe,abile nella descrizione dei personaggi-che poi sono bambini che raccontano la loro vera vita,visto che non sono professionisti-è l'anti Attimo Fuggente,perchè qui la commozione non si ricerca attraverso un romanticismo poetico,borghese,ma attraverso la verità scomoda della vita.Non abbiamo un eroe, non ci sono ragazzini che improvvisamente si scoprono grandi geni.Ma ci sono un maestro volenteroso e dei ragazzini che la società ,solo perchè appartenenti a una classe,han già deciso che siano da eliminare e sfruttare come manodopera non qualificata.
Ecco è un film -e una serie- profondamente educativa,ma senza l'aria di chi mo ti sto ad educare.Una bellezza cristallina,limpida.

Il film è interpretato da un grandissimo attore ,purtroppo dimenticato assai in fretta,di nome Bruno Cirino(1936-1981),attore teatrale che ha lavorato con i grandissimi nomi del nostro teatro:De Filippo,Patroni Griffi.
Fonda la cooperativa Teatroggi,con la quale allestisce nella borgata romana di Centocelle due spettacoli tratti da Dacia Maraini:gli anni del fascismo,w l'italia.
Attore teatrale che unisce anche un grande impegno sociale e politico ,offre grandi prove in altre recite da Satre,Weiss e così via.Furoreggia con una edizione de L'Idiota.

In campo cinematografico è impegnato in opere bellissime come Allonsonfan dei fratelli Taviani e Libera amore mio di Bolognini,Le farò da padre di Lattuada,Mordi e Fuggi di Risi.Tra le tante.
Lavora anche in tv:dedicato a un medico,storia della camorra,e altri.

Muore di infarto tornando dopo una lunga tournè teatrale.


Quindi vi propongo di riscoprire il cinema di De Seta,acquistare il dvd in edicola,e di cercare i lavori di Cirino.Un atto d'amore per il nostro cinema migliore.

6 commenti:

Rear Window ha detto...

Che dire... Vittorio De Sica è uno dei maestri del Cinema Italiano. Miracolo a Milano (che adoro) è un gioiello a metà fra la fiaba ed il neorealismo. Bruno Cirino e Diario di un Maestro in particolare, li ricordo. Evidentemente devo averlo visto in qualche replica. Lui era un attore dotato di una straordinaria sensibilità. Grazie per aver segnalato questa uscita in DVD, che me lo voglio comprare...

babordo76 ha detto...

De Seta,non De Sica.Ho scritto de sica?
Comunque questo film e relativo sceneggiato sono davvero preziosi tesori del nostro cinema e della nostra tv.Trovo ridicolo che si favoleggi della bontà di tantissime robette di genere,che fa sempre figo,e non ci si ricordi di certi autori a mio parere straordinèri,come direbbe Arrighe Sacchi

Anonimo ha detto...

Sì, anch'io adoro Vittorio De Sica, soprattutto il suo Umberto D, strepitoso. Non sapevo avesse fatto documentari.

babordo76 ha detto...

No,infatti questo è VITTORIO DE SETA.


ps:umberto d è tra i massimi capolavori del nostro cinema

Anonimo ha detto...

scusa, ma stavo scherzando, soprattutto con la persona che ha postato il primo commento.. evviva De Seta e De Sica!

babordo76 ha detto...

ahaaahhah!Oh,sono proprio un addormentato cronico!^_^