lunedì 26 marzo 2012

THE BLUES BROTHERS di JOHN LANDIS

Esistono film che diventano leggendari e si tramandano di generazione in generazione,talora anche come racconto orale o suggestione collettiva,(si ,si,anche così fidatevi),magari non l'hai mai realmente visto eppure ne parlano talmente tanto che è come se tu nella tua vita non avessi fatto altro che vedere questa pellicola.Di questi alcuni risentono il passare dei tempi,come tutti invecchiano e anche se alla spalle hanno un passato glorioso,il futuro è un posto fisso all'ospizio dei vecchi film.
Altri invece seppure si vedono gli anni passati e qualche acciacco,bè sono pur sempre gagliardi e godibilissimi.Per me questo è il classico caso de:The Blues brothers.
Nel 1978 Dan Aykroyd e John Belushi creano per lo show tv Saturday night live, una strampalata coppia di fratelli amanti del blues ,musicisti ad alto tasso di ironia.Nel 1980 Dan insieme al regista John Landis scrive la sceneggiatura di quella che è veramente una delle tante pellicole cult e classiche di quel felicissimo periodo tra la fine dei 70 e inizi anni 80 ,per il cinema americano dove la morte della new hollywood era chiarissima,ma erano ancora lontanissimi gli anni di merda della cinematografia fracazzona e reaganiana esplosa dal 1984-88 più o meno.Nonsotante che alcuni impiegati di hollywood con la mdp in mano avessero spezzato la hollywood irriverente,blasfema,combattiva,e ci si dirigeva verso un cinema incolore e rassicurante,in quel periodo magico di transizione genere e spessore coincidevano .Non è poco.
In ogni caso il film costato una trentina di milioni di euro non andò benissimo in patria,nemmeno sul podio,che vedeva al primo posto quella roba assolutamente dannosa alla salute che è "L'impero colpisce ancora"-detesto assolutamente star wars-e anche la critica non fu troppo tenera con il film,giudicandolo in poche parole presuntuoso e puerile,una sciocchezza .In Italia invece ottenne maggiore attenzione e critiche positive-poi i tamarri hanno sempre da ridire dei nostri critici che sono sempre i migliori e vanno letti,seguiti,non dileggiati.Mai-quanto pare sul set Belushi talora si presentava tossico e poco presente,per questo dicono che non si togliesse mai gli occhiali,per evitare di inquadrare uno sguardo perso.Come gira anche voce che una notte telefonarono a Landis affinchè si presentasse a ritirare l'attore comico ,giunto chissà come completamente ubriaco a casa di una coppia e addormentatosi sul divano di botto.Io sono la persona meno addatta a enfatizzare il ribellismo autodistruttivo di cantanti e attori,(visto che poi quando queste cose capitano alla figlia di una famiglia di operai non ti dico cosa successe il giorno della sua morte,mancava che i bigotti facessero esplodere i fuochi di artificio),quindi lascio ad altri a chi volesse il discorso di esaltazione della vita di Belushi.Il film nasce anche come idea di Aykroyd per ricordare alla gente la grande musica black american,contro quella robetta per bianchi e un po' particolari anche che spopolava più o meno in quel periodo e parolo di robaccia come Abba,Bee Gees ,insomma la disco.Che infatti mica piace a tutti,ma ha un suo pubblico ben definito di ascoltatori.Quel tipo di musica però ebbe un momento di grande gloria a discapito ,magari,di un Ray Charles.Quindi a Dan dava fastidio vedere messi in un angolo le grandi leggende del rythm blues,blues,funk,soul,rock'n'roll .In un certo senso è proprio vero:è in missione per conto di Dio.Nella pellicola hanno diversi ruoli le leggende della musica afro americana:James Brown,Ray Charles,Cab Callaway,Aretha Franklin,John Lee Hooker.In piccoli ruoli cameo ci sono anche registi come :John Landis,Steven Spielberg,Frank Oz.Tutti occhialuti,il che ribadisce una cocente verità:i tamarri non possono vivere se lasciati pascolare da soli,ti rifanno la loro merda di una mazzata a me e una mazzata a te.Gli occhialuti creano cinema,industria,arte,cultura,miti,leggende.Dispiace che non tutti possiate esserlo eh!Mi piace anche ricordare un attore spesso presente in molte commedie americane e tutte decisamente mediocri e dimenticabili,tranne due film penso:parlo di John Candy.Mi stava simpatico.
La storia è risaputa:Jake Joliet Blues esce di prigione,qui incontra il fratello Elwood,i due si recano nel loro ex colleggio cattolico che rischia di chiudere.Per questo decidono di riformare la band e di fare un concerto per incassare i soldi necessari per impedirne la chiusura.Nel frattempo si mettono nei guai con polizia,nazisti,ex fidanzate,redneck e country band.
Una esaltazione continua dei padiglioni auricolari,una scossa per i corpi anche quelli di legno come me che si esaltano rifacendo alcune coreografie-io amo quella di think,quanto sono scazzati e strepitosi jake ed elwood-gasandosi per il film,il cinema spoglio e nudo.Anche se è davvero lampante ,e infatti noi italiani con dodici lunghissimi anni di lotta e movimento lo avevamo subito colto,la natura liberal,progressista,anti autoritaria della pellicola.Possiamo anche non esser concorde ,perchè nel frattempo scopriamo la grande scuola autoritaria del pcc o del pcus,ma è pur sempre una libidine goduriosa vedere i due fratelli battere i reazionari ammmmeregggani,oltretutto uniti insieme:nazisti+sbirri+ cowboy ottusi,come se fossero tutti frutti dell'america conservatrice. Ci sono tantissime scene memorabili e moltissime battute mitiche,io sono un grandissimo fan di Elwood:siamo in missione per conto di dio ,è spettacolare e ottima come scusa per ogni cosa che volessimo fare nella vita.
Si,questa pellicola non ha risentito troppo il passare degli anni

4 commenti:

Rear Window ha detto...

Dici bene... sono stati gli ultimi anni in cui il Cinema americano è riuscito a realizzare lavori che possedessero un anima e non fossero semplicemente dei prodotti destinati ad essere venduti. E, se vogliamo parlare di anima, beh... questo piccolo gioiello ne ha davvero moltissima.

babordo76 ha detto...

si,tanta che i film della breve e sciocca stagione "new age" agli inizi dei 90 non hanno mai avuto.
Un periodo d'oro quello di fine 70 inizi 80,irripetibile
E The Blues Brothers è leggenda

Bruno ha detto...

Pur avendolo visto mille mila volte, non ho mai approfondito nè analizzato questo film cult, ma mi ritrovo in tutto quello che dici, analisi che mi convince.

Inutile dettagliare le scene mitiche, praticamente tutte!

babordo76 ha detto...

è una goduria dall'inizio alla fine,non mi ha deluso come il datato animal house