sabato 28 marzo 2009

SINDROME CINESE di JAMES BRIDGES

Il tema del nucleare è da sempre terreno di scontro tra fazioni contrapposte. Chi dice che sia una risorsa importante e fondamentale per l'uomo e chi la vede come una minaccia perenne ,pronta a combinare dei gran bei casini se gestita male.

Questo film di denuncia sociale punta sulla seconda ipotesi e non a torto. Una reporter di servizi frivoli si ritrova per caso coinvolta in un caso di incidente accaduto,in sua presenza.all'interno di una centrale nucleare. Il suo idealista e battagliero cameramen vuole vederci chiaro e non cede ai ricatti e ripensamenti della rete spaventata dalla rappresaglia della ditta che gestisce la centrale.
Nel frattempo un responsabile diventa sempre più scettico sulla tenuta e sicurezza all'interno del suo posto di lavoro e teme che possa aggravarsi la situazione portando a una strage di innocenti cittadini.
Tormentato cerca di fermare i lavori prendendo in ostaggio i suoi colleghi e richiedendo di parlare con la giornalista,per fare conoscere a tutti la verità,ma...

Un film che forse in taluni punti pecca di eccessivo didascalismo,ma non sempre è un problema ,sopratutto quando si denunciano reali pericoli. Per cui il film alla fine è un'operazione cinematografica che deve prendersi certe libertà,ma nella sostanza porta avanti un messaggio reale e importante che non dovrebbe essere sottovalutato e che anzi in questi tempi è tornato di nuovo al centro del dibattito. Certo, noi avremmo fatto un referendum contro le centrali nucleari,ma il Reuccio che ci comanda e la massa di coglioni che lo votano forse lo hanno scordato e quindi..Insomma anche da noi una bella centrale nucleare gestita alla cazzo di cane,dai maneger che hanno sputtanato ferrovie,alitalia e così via.
Il film è una buona opera ed è interpretato molto bene da Jane Fonda,ma sopratutto un grande Jack Lemmon

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