lunedì 12 dicembre 2011

BENEDIZIONE MORTALE di WES CRAVEN

Non mancano,nella cinematografia americana, i film sulle minoranze religiose e rurali.Amish in "Witness",altri in "Sabato Tragico",ora gli Ittiti in questo buon film del maestro Craven.
Martha sposa Jim,un ittita.Il matrimonio non è ben visto dalla comunità che si mostra ostile con la povera donna.Il giorno dell'anniversario del primo anno di matrimonio l'uomo muore misteriosamente,travolto dal suo trattore. La giovane vedova riceve la visita di due amiche,le quali vorrebbero sollevarle il morale.Anche perchè Martha è perseguitata dal suocero e da un giovane non troppo sano di mente:William.Il quale continua a parlare di Incubus di qui e Incubus di là,ma ci rimette le penne anche lui.Strani omicidi avvengono infatti nella zona,che oltre alla minoranza rurale e religiosa e a Martha ospita anche una strana coppia di madre e figlia.
Tanto sangue e terrore sembra placarsi quando vengono smascherati i colpevoli umani,ma proprio mentre sembra che tutto sia finito....

Tu capisci che siamo arrivati alla fine del cinema per come oggi non si sia in grado di scrivere storie degne di nota. Non è sempre così,esistono film assai interessanti e degni di nota,tuttavia spesso sono relegati nei meandri del circuito indie.Non è un male,ma è chiaro come a nessuno interessi far circolare in settori più vasti nomi e pellicole di grande interesse per il genere.
Il mainstream americano è in preda alla malattia del prequel,remake,reboot e cazzate immani.Si affidano a giovanotti yankee tamarramente patitanti e provenienti dal mondo dei videoclip.Tanto che fanno categoria a sè:i Videoclippari de noantri.Perchè alla fine un Julian Temple aveva gusto e fantasia,questi son rozzi e scadenti.Idioti.
Ora come si comportavano i grandi nomi del new horror con il genere?Con serietà e spirito critico.Non era solo un film horror che devo spaventare i Pupi,il genere orrore veniva inserito in un preciso contesto reale/sociale. Tanto che la final girl di turno se la doveva vedere anche con un ambiente di per suo malsano e pericoloso, poi aggiungici anche lo strano tipo con la motosega.Figlio e prodotto di quel contesto.
Insomma un uso-uso la parola bandita e proibita?- "politico" del genere.Non ci sono cazzi.Gran parte del cinema di serie b,in mano a veri autori e non a mestieranti,è anche questo:visioni militanti e combattive senza bandiere e slogan,ma usando i generi per parlare alle masse.

Questo film rappresenta anche uno scontro tra civiltà:quella rurale,tradizionalista,fanatica,reazionaria e quella cittadina ,senza radici e tuttosommato debole e presuntuosa nel non voler ascoltare gli avvertimenti dei campagnoli. Girato benissimo con scene oniriche inquietanti-l'incubo di sharon stone- e altre ad alto tasso di tensione:il serpente nella vasca,lo scontro pre-finale contro le due assassine.Mostrando come i registi veri vogliano non fare idiozie per un pubblico di teste di cazzo,ma un buon prodotto per della gente normodotata.
A mio avviso questo film è davvero degno di nota e merita di essere visto.
Il finale è suggestivo e potente,però..Mi sembra una classica fulciata di pessimismo un po'forzato.Però è davvero ben fatto!

Menzione speciale al grande Ernest Borgnine ,un perfido Ittita capo della minoranza.Fanatico e spaventoso,(basti la scena dove mena un ragazzino),e anche a una giovine Sharon Stone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' che Craven la mania della famiglia ultra religiosa e incazzata ce l' ha sempre avuta e ogni suo film è una riproposizione di un nucleo familiare che si disintegra con moto accelerato.
Se pensi il contesto in cui è cresciuto (genitori integralisti, niente cinema fino a 20 anni), ti rendi conto di come tutto questo abbia influito sul suo cinema.

babordo76 ha detto...

povero wes,non sapewo di questa sua condizione.
Ecco spiegata l'antipatia profonda che suscita in questo film il nucleo famigliare!