sabato 28 gennaio 2012

ACAB di STEFANO SOLLIMA.

Da quanto tempo non andavo più al cinema?Da quando è uscito Rango.L'anno scorso?Bè,si.Ci sono ritornato ieri sera attratto da questo film.Sopratutto dal nome del promettente -ma di quelle che poi diventano certezze eh?-regista:Stefano Sollima.Figlio del celeberrimo Sergio,quello di grandissimi spaghetti western come Faccia A Faccia tanto per dirne uno ,(film che vedeva Volontè e Millian recitare insieme) o Revolver con Oliver Reed e un insolito,convincente Fabio Testi,ma sopratutto del leggendario Sandokan.Non vuol dire nulla che tuo padre sia un artigiano di lusso ,perchè magari non capisci un cazzo e giri minchiate,Stefano per fortuna non ha di questi problemi.
Si è fatto le ossa dirigendo episodi della Squadra e Nuova Squadra e sopratutto le due serie tv legate alla banda della Magliana:Romanzo Criminale.
Su grande schermo porta un film notevolissimo e che mostra un suo carattere ben preciso e concreto:non stiamo a fare un inopportuno revival di poliziottesco,che sarebbe ridicolo visto che quella roba è legata un certo tempo e a certi nomi,e non stiamo girando un documentario nè sulla scia quanto so bboni sti poliziotti,ma nemmeno quanto son carogne.Credo che in questa pellicola conviva il meglio della rappresentazione cinematografica:una regia solida e robusta,grande lavoro sulla psicologia dei personaggi,una storia magari convenzionale ma che sia utile per creare scene di impatto e sostanza.Ci sono state delle polemiche su questa pellicola che a me paiono immotivate.E spiego anche perchè:si i poliziotti possono essere anche bastardi,carogne,criminali.Ci dovremmo stupire?D'altronde ditemi una categoria umana che non sia portata alla violenza se dovesse averne l'occasione Spesso anche immotivata,ma tanto per menare.Questa è la natura umana ,se poi a un pirla metti l'uniforme stai a posto.Nondimeno le forze dell'ordine fanno un lavoro necessario,fondamentale,importante.Purtroppo servono uno Stato debolissimo,devastato dalle leggi capitaliste,dalle classi dominanti più corrotte e criminali che vi siano in giro.Questo in Italia e nel mondo occidentale in genere.Va bene la polizia se torchia le classi meno abbienti,ma diventano antipatici se vanno a toccare i farabutti delle classi alte.Anzi,senza nemmeno scomodare l'alta politica-ma sapete sono un ottimo politologo e storico,mi piace ogni tanto regalarvi delle preziose gemme filosofali-noi vogliamo più polizia contro gli altri e poi appena lo stato viene a casa nostra giù a lagnarsi
Quindi si ci sono degli esaltati spesso fascisti che non sopporto,ma teniamo conto del fatto che senza polizia non ci sarebbe nemmeno un pizzico di società,che fanno comunque un lavoro duro-meno del manovale in nero che rischia di crepare-e importante.Poi da piccolo volevo fare il poliziotto e in generale mi piacciono le formazioni in divisa.
Questo il film lo racconta:non mette in scena nè criminali nè eroi.I cellerini se la prendono con gente che il sistema mette ai margini,ma che comunque è un problema per la sicurezza.E non sempre è facile mantenere la calma.Però sono anche dei picchiatori omertosi,gente che non è proprio stabile,pieni di rabbia repressa.Insomma sono UMANI.Questa è la potenza trascinante del film.Non sono dipinti come sadici fascisti che menano e quindi suscitando odio in chi assiste alla visione dell'opera,ma manco dei santi.
Merito del successo-perchè di successo sto parlando-della pellicola è dovuto a un fantastico trio di meravigliosi attori:Pierfrancesco Favino,Filippo Nigro,Marco Giallini-mittico!A leggenda de roma bbella!.
Infatti sono credibilissimi nella parte,sanno dare esaltazione e introspezione ai personaggi,hanno volti da duri,ma non tamarri.Possiedono il giusto equilibrio:spingo dove è richiesto,ma non gigioneggio alla cazzo di cane.
Questi tre li vedrei bene in uno di quei noir metropolitani tipo The Town o Vivere e morire a los angeles.
Insomma non è il solito film italiano,che ormai siamo ridotti a fare:1)commediola brizziana e company una sorta di versione riveduta e ripulita dei vanzina,per un pubblico medio borghese avezzo alla tv più banale e caciarona.2)i cinepanettoni,3)il maledetto cinema democratico,anzi democretino che affronterebbe le varie crisi individuali e sociali,ma con il tono dabbenista del borghese che pensa sia solo probelama di forma lessicale e comportamentale.Cinema inerte e bigotto.

Qui si fa invece cinema e alla grande.Una via nuova:cruda,reale,diretta.Senza fronzoli e popolare.
La storia è semplice:si segue la vita di Cobra,Mazinga,Negro,i loro problemi personali e il lavoro,i rapporti di cameratismo tra di loro,la formazione ed educazione di un loro collega più giovani,i pestaggi,la difficoltà di vivere in una grande città
E a proposito di grande città:quanto è bella Roma?Io amo moltissimo la nostra capitale e trovo che il romanesco sia purissima poesia popolare.Mi allontaneranno dalla padania per questo?Meglio!

Oh,andate a vedere questo bel film,lo merita!

13 commenti:

hetschaap ha detto...

Devo dire che mi hai convinto. Non gli davo due lire a questa pellicola che, sinceramente, mi ispirava proprio poco ma la tua recensione mi spinge, quanto meno, a rivalutarla.

babordo76 ha detto...

a me è piaciuto assai.Poi chiaramente sono uno spettatore,quindi legato all'opinione e alla sensazione,ma sono anche abbastanza autocritico quindi potrebbe essere che un film da me valutato benissimo possa non piacere.Nondimeno A.C.A.B. è una buona occasione per vedere altro cinema fatto in Italia,fuori dalle solite commediole del cazzo,e del declino in farsa del cinema d'autore

babordo76 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Bruno ha detto...

esempi di cinema italiano numero 3 ? non ho ben capito cosa intedi con questa categoria... comunque ACAB andrò a vederlo... Favino è bravo, anche nell'industriale...

Elio ha detto...

Eccomi. Anche io ho apprezzato il non prendere posizione, era l'unica cosa intelligente che potesse fare Sollima in questo caso, e l'ha fatta. DA questo punto di vista, per quanto riguarda la tesi portata avanti, il film funziona, senza ombra di dubbio.

Io al contrario, però, non avverto l'umanità che hai avvertito tu, l'empatia verso i personaggi. Senza contare qualche caduta di stile tipo quello che a cazzo di cane va si mette ad urlare sulla bambina e sulla divisa, assolutamente forzato.

E poi vabbù, l'altra questione della gestione narrativa troppo documentaristica di cui ti dicevo.

E però sono contento che ti sia piaciuto, leggo un entusiasmo che avrei tanto voluto condividere ;)

babordo76 ha detto...

x bruno:quello del cinema democretino?Sai Lucchetti,Virzi,Caos Calmo e quelle menato lì
Volevo dire che questa pellicola assai potente per me è il cinema che si dovrebbe fare regolarmente.
Oh,te la consiglio .

x elio:si ho letto sul tuo blog la tua recensione che è anche fatta bene ,quindi:mi sa che è una questione di gusti.A me lo stile documentaristico mi piace,adoro i dardenne,e qui anche le cose che tu trovi forzate sono giustificate dall'animalità dei protagonisti in certi casi.Si,un pizzico di retorica,ma quella è tipica dei prodotti simili
Tuttavia un modo di fare cinema pur con i difetti che spero diventi una regola in questo paese di brizzi,parenti,lucchetti e cazzi vari.

Babol ha detto...

Faccio mie le parole di hetschaap e un'occhiata ce la darò.

Con un po' di diffidenza, comunque, ché alla fine i miei gusti sono tutti particolari.

Però Pierfransisco me piace, non c'è niente da fare!!

babordo76 ha detto...

Acab sicuramente non mancano i bei bagai,piefrancesco ma non solo.Ecco almeno sarai contenta di questo,anche se non ti dovesse piacere come film-che è bello assai almeno per me

Rear Window ha detto...

Non ho mai visto nulla di Stefano Sollima (potrebbe essere questa l'occasione giusta)...
...però sono cresciuto col Sandokan di suo papà! :)

babordo76 ha detto...

eh,il sandokan paterno!Come scordarlo!
Ti dico:a me questo film è piaciuto assai

Anonimo ha detto...

L'ho visto ieri sera. Cinema pieno come non capitava da un po' e una timida resurrezione del cinemino italiano.
Sono contenta, sono soddisfatta, faccio il tifo per Sollima.
L' unica critica che posso fare al film è quell' impostazione un po' troppo realista in fotografia, ma vabbè, alla fine è davvero pochissima cosa.
Sono quasi entusiasta

babordo76 ha detto...

ah,si io tifo alla grande Sollima.Un film potente e non consolatorio,dove non ci sono eroi o cattivi a prescindere.
La fotografia a essere sinceri non mu dispiace.Perchè rende tuttopiù metropolitano,forse meno sgranature,ma piuttosto che Smarmelliamo!

Bruno ha detto...

Bel film, realistico.

Fa emergere alcune contraddizioni enormi della nostra società e, nonostante un certo ammiccamento verso i celerini, è moderatamente neutrale, non vuole creare eroi ma descrivere persone, spesso anche spregevoli.

Favino e Giallino davvero eccezionali, leggermente sotto Nigro, bravo anche il ragazzino...