PRIMO CAPITOLO
IL SOGNO.
Una conferenza stampa molto animata,quasi rissosa potremmo scrivere ,ha animato oggi la giornata al Festival di Cannes.Non poteva essere altrimenti:Lars Von Trier si presentava in gara con un film scritto dallo sceneggiatore,drammaturgo,commediografo Davide Viganò.Due personalità forti ,(si narra anche di leggendari litigi sul set,con il nostro connazionale che bestemmiava in dialetto brianzolo contro il divino danese),particolari,controverse.Questo è alla base di un solido legame nato durante queste riprese.
Il film presentato è la storia di un uomo difensore del cinema come azione individualista e personale,che vuole girare il film d'autore definitivo.Troverà ostacoli nel pubblico,nella critica,e nella troupe stessa.Fino a un malinconico abbandono a una tristissima e totale solitudine
""L'inutilità del cinema e sopratutto delle chiacchiere su di esso", mi è venuto in mente durante l'ultima settimana di lavoro sul set,di vabbè ma voi sapete già di come ho debuttato?Scrivendo film di genere.Io però sono anche una gran brutta persona,sapete?Altrimenti non lavorerei con un maligno come Lars.Cioè devi davvero odiare la gente e il cinema per girare Antichrist!"Risate in sala e prima grossa rissa con il danese.
"Lavorare con Davide?Una perdita di tempo,come potrebbe essere fare cinema.Ecco l'adoro per questo.Una delle pochissime persone che ,non vorrei esagerare, stimo molto.Anche quando scriveva quelle zombate all'italiana ,ricordi?"Viganò mostra il dito medio.
"Si,Lars ha radicalmente cambiato la mia vita,e per questo ho deciso di querelarlo.Dico,ero un ragazzino normale e tranquillo,poi arrivano i suoi film.E insomma,non credo che dopo una persona sia la stessa.Ti cambia.Certo se hai l'intelligenza di comprenderlo.Non è da tutti"Fischi in sala da parte di critica e pubblico.
"Credo che il Davide migliore sia quello che lavorava ,come aiutante per giunta,di quella ragazza romana che tanto mi detesta.Si,quella che di tutta la mia carriera ha scritto sul suo blog di Anti-Christ.Ecco,gli voglio talmente tanto bene che gli offro questo consiglio:lasciami il premio che vinceremo e tornatene a fare l'aiuto regista,va"
"Si,questo danese che a volte sembra simpatico come sabbia nelle mutande era,è,sarà,il mio mito.La leggenda immortale,il punto di riferimento.Non credo che il cinema debba essere solo intrattenimento,ma anche una sfida che si lancia allo spettatore.E come lo sfidi?Parlando di te.Così ha fatto Woody Allen e tanti altri.Io avevo un sogno,nonostante il grande affetto della critica,di qualche spettatore che ha avuto la forza e la pazienza di vedere i miei film,bè sono contento che si sia avverato.Lars è il Padre di Dio,come già scrissi una volta.Io credo che senza questo uomo il cinema sarebbe morto.Negli anni 90 c'era solo lui,e poi il mio amico Zhang Yimou e Paul Anderson.Io amo gli autori.Sono come i cowboy o i giustizieri solitari,destinati magari a una brutta fine,invisi al grande pubblico,ai critici improvvisati.Ma sono loro che ti danno la forza di farti sentire e di andare avanti."
Il duo ha vinto il festival di Cannes,presentandosi decisamente alterati dall'alcol ,non sono mancati i soliti deliri provocatori filo stalinisti di Viganò.E comunque potete detestarli,ma questi due sono parte del grande cinema d'autore.Sparategli o applauditeli.
CAPITOLO SECONDO
QUANDO NASCE UN AMORE
Bè,ecco vediamo di ricordare...Cazzo,avevo credo che ..Si,ecco ..No,non ricordo quanti anni avessi.Forse 18,ma comunque non importa.Ricordo però che ero a casa da solo,vado in videoteca e prendo la cassetta,si perchè all'epoca esistevano queste videocassette non c'erano ancora i dvd fatevi spiegare poi dai vostri padri cosa erano questi oggetti,ok?Dicevo?Ah,si la vhs de Le Onde del Destino.Ora credo che tutti noi si nasca con una sorta di sceneggiatura già scritta in tasca,no?Una specie di roba:primo tempo,intervallo,secondo tempo e poi inevitabilmente titoli di coda.Quindi forse era voluto da Dio,o dal destino, dal congresso stellare del Pcus,cazzo ne so!Comunque,da quella visione è nato un grandissimo,profondissimo,eterno ,amore.Tra me e il cinema di questo grande artista.Si,lo so che il cinema è industria,che il pubblico essendo massa amorfa ha la pazienza di un bimbo di due anni,i più maturi,che la critica talora o pompa esageratemente o non capisce un cazzo.Quindi moltissimi parlano malissimo di Lars,hanno forse anche ragione.Tuttavia me ne frego,ti piace questo slogan?L'ha inventato un dittatore che come me è del segno del leone e si è diplomato come maestro elementare.Non sono fascista,però era così tanto per provocare.Ecco,uno dei grandi errori che tutti fanno quando parlano di Lars è quello di ritenerlo un provocatore,un genio montato,da prendere come un noioso scherzo intellettuale,ma Lars è danese NON è Francese.No,Lars è uno dei pochi veri uomini di cinema che non ha mezze misure,è più grande di tutti i film messi insieme.Egli è cinema nella carne,nelle ossa,nel suo sangue.E insomma tornando indietro.Metto su la vhs di Onde del Destino e a fine proiezione ero devastato.Cioè,mica ho visto un film.Magari bello,ma che dopo un po' dimentichi.O ricordi per farti 4 risate con gli amici.No,io ero dentro totalmente e per sempre in quella visione.Una gioia profonda e straziante,condita da lacrime e pianto liberatorio perchè Lars è come una sorta di mago che ti lascia questi incantesimi e ti trascina con sè,una volta che ti fai prendere sarai sempre legato al suo cinema.Potrà fare cose che non ti piacciono,ma non puoi voltargli le spalle,non lo puoi dimenticare.Noi siamo sull'isola con Emily Watson:hai voglia di consolarla,di dirle di non salire su quella dannata nave,di non andare contro una morte assurda,e lo urli allo schermo.Impotente,perchè questo è cinema.Non è una cosa che tanto per passare il tempo e poi annamo a giocà ar bowling.Che ci vuole anche quel cinema e si fanno molte cose bellissime,tuttavia per me è fondamentale che vi sia un Von Trier.Forse non capirò del tutto la sua poetica,ma per noi occhialuti è un amico,un maestro,quello che non ti fa sentire solo con la tua presunta superiorità-spesso frutto di una megalomania inopportuna-quello che ti riempie la vita,i sogni.Ecco io amo il cinema di Von Trier.E son contento che molti non lo possano sopportare,ho una missione:difenderlo e sostenerlo.
CAPITOLO 3-LA VITA (informazioni rielaborate partendo dal bellissimo sito www.zentropa.altervista.org.
Devo dire come mi chiamo?Si,ecco:Mi chiamo Lars Trier sono nato in danimarca il 30 aprile del 1956. Chi erano i miei genitori?Ulf Trier e Inge Host.Allora era di moda credere che la libertà senza responsabilità fosse davvero una bella cosa,loro mi hanno,si può dire cresciuto?Bè,anche loro pensavano la stessa cosa.Non è facile e giusto crescere senza una guida.Questo mi ha fatto apprezzare moltissimo l'autodisciplina e ho cercato nella leadership la mia salvezza.A scuola non è andata meglio.No.
Mi sono iscritto a un college severissimo,inflessibile,e questo mi ha dato non pochi problemi.Lundtofte si chiama.Immaginate uno che cresce senza regole lì dentro.Successivamente ,crescendo,mia madre in punto di morte mi dice che Ulf non è mio padre.
Lei per darmi un gene artistico aveva avuto una relazione con Fritz Micheal Hartman.Rampollo di una nota famiglia di compositori.Io che per tutta la mia vita ero orgoglioso di essere ebreo,scopro di non esserlo.Tento svaritissime volte di riprendere i contatti con il mio vero padre,ma non ci riesco mai.Mai.
Mio nonno Sven Trier,diceva che quando abitava in Germania i crucchi confondevano spesso il diminutivo Sv con Von.Così per vezzo ho deciso di aggiungerlo al mio reale cognome.L'arte è una cosa nobile no?E quindi che gli artisti si prendano un titolo nobiliare.Duke Ellington,Count Basie,Von Sternberg E così via.Si nel 1978 soffrivo di autovenerazione fortissima,capita.
Ho debuttato a 13 anni,grazie a mio Zio Host e ho un piccolo ruolo nella serie L'estate segreta.
Comincio a girare filmetti,cose che fanno tutti no?Trovo lavoro presso lo Statens Film Central,dove imparo a utilizzare macchinari professionali sopratutto per il montaggio,nel 77 giro i miei due primi lavori:il giardiniere delle orchidee e Menthe la ragazza felice,questo siccome non son pirla lo giro in francese
Vinco il concorso che mi porta dritto al Danish Film Institute.Ottengo buonissime critiche con Nocturne e Befrielsesbilleder,scritto anche questo dal mio amico Tom Elling
Dopodiche come saprete,ha inizio la mia personalissima trilogia intitolata "Europa",che non è affatto una lezione di geografia,ma uno stato mentale
I tre film della serie-l'elemento del crimine,epidemic,europa- devo ammettere sono dei grandiosi insuccessi in patria,ma hanno il merito di farmi scoprire nel resto del mondo.Come si dice?C'è del marcio in Danimarca!Si,il loro senso estetico cinematografico.
In Europa interpreto la parte di un ebreo,omaggio alle mie radici perdute.
Mi ricordo che da bambino leggevo un libro,fiabesco forse,dove la protagonista era una tizia che faceva sempre il bene degli altri,o una cosa simile.Questa è stata l'ispirazione per aprire una nuova trilogia,quella del Cuore D'oro.
Il primo capitolo è Le Onde del Destino.Qui mi diverto un po' a confondere le acque ,perchè è il primo film in cui rivoluziono del tutto la mia idea di cinema e di come girare un film.Il famoso manifesto Dogma 95,però mi prendo delle grandissime libertà tecniche.Una sorta di passaggio tra un Lars e un Von Trier insomma.
Dopo Le Onde giro il primo e vero film seguendo il manifesto Dogma,che è Idioti. Film molto discusso,criticato,amato.Un grandissimo successo a livello europeo.Segue la cosa migliore che abbia mai fatto quella elfa scassapalle di Bjork o quello è il tennista?Vabbè,le ho dato l'immortalità con la sola cosa buona fatta da ella:Dancer in the dark,ottimo successo anche popolare.Il mio amore per il cinema di genere questa volta si mostra nel girare un musical,ma è un musical di Von Trier.Non una cosa normale,insomma!Tutto girato in digitale.
Visto l'enorme successo anche commerciale,mi si offre la possibilità di lavorare con la ex moglie di quel nanetto,quello che dovrebbe stare a far la sua porca figura nei giardini di beverly hills e invece fa film:Tom Cruise.Bè,lavoro con la moglie:nIcOlE Kidman.
Dogville fa parte di una nuova trilogia contro l'america.Essere anti americani è,come dice il mio grande amico davide viganò,un atto di maturità delle popolazioni occidentali.Non esiste affatto l'anti americanismo d'accatto,al massimo quello semplicistico.Al massimo.
Dogville segna anche un modo innovativo e diverso di fare cinema,cambio di nuovo.Dite a un Tarantino qualsiasi di fare questo.
Giro Manderley e poi invece di finire la trilogia,decido di far vedere a tutti che sono bravissimo anche nel film di disimpegno e divertimento e giro una commedia:IL GRANDE CAPO.Commedia sul capitalismo,forse,sopratutto un grande film comico.
Ho girato spot e fatto tv,diretto Medea riprendendo un progetto del mio idolo,la leggenda nazionale:Dreyer.
Ho diretto anche The Kingdom una serie tv horror,mostrando di nuovo quello che sfugge a molti il mio amore per il cinema popolare che ristrutturo e riscrivo secondo i miei gusti,giro anche una seconda serie di Kingdom una sorta di horror ospedaliero con zombi,fantasmi,insomma una figata.
Alla fine di ogni puntata appaio in pubblico con lo smoking che indossava Dreyer.Un grande onore per me.
Una cosa che abbiamo in comune assolutamente e ci rende uguali io e il mio venerabile fan Davide Viganò è lo strano rapporto con la disciplina.Abbiamo il bisogno di catalogare,etichettare,mettere ordine,redimere manifesti,sempre.Questo mi spinse già nel 1984 durante l'uscita di Elemento del crimine nel focolizzare l'attenzione sulla figura attiva del regista e non passiva,(il regista è maschio e il film femmina),poi arriva e questa chissà come mi è venuta in mente,la teoria della bazzecola.Durante le riprese di Epidermic ebbi modo di dire che i veri capolavori si trovano nel cinema minore.Giravo Europa e via con il manifesto del "masturbatore dello schermo".Ganzo!
Poi la genialata assoluta,la vera opera d'arte degli anni 90 ,soffocati dalla miseria del citazionismo e del cattivismo da happy hour:il 13 marzo 1995 creo il movimento Dogma 95.Insieme ad altri apostoli,ehm..colleghi .Un voto di castità totale della truppa di cimenatografari e artisti di fronte a un cinema spoglio,dimesso,eppure vitalissimo.Dovevamo fare 5 flm,ne escono 35.Segno degli ampi consensi ricevuti.
Sono pieno di fobie e anche qui ne ho alcune in comune con Davide:entrambi odiamo gli aerei,abbiamo paura di volare.Poi sono ipocondriaco,penso sempre di avere un male terribile.
Bè,eccomi qui:Mi chiamo Lars Von Trier e faccio cinema.
la minaccia:ogni lunedi per scappare dalle grinfie del Gf,guarderò un film di questo immenso maestro e poi indegnamente ne scriverò su questo umilissimo blog.
domenica 22 gennaio 2012
ATTO D'AMORE:LARS.
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2 commenti:
Ecco, solo leggendo la biografia si capisce quanto sia cattivo, instabile e furbetto il tuo (non mio) Lars.
Però The Kingdom è un bel prodottino, ecco.
Dogma è quanto di più sterile, inutile e autoreferenziale abbia mai partorito la storia del cinema. E infatti, il piccolo Lars stesso li ha spernacchiati dopo un solo film, che per uno strano paradosso, è anche bellissimo.
Lo vedi che riconosco persino io che lo odio, al piccolo Lars di aver fatto qualcosa di buono nella sua vita? Se non si atteggiasse così tanto potrebbe addirittura farmi tenerezza.
Carino, lui...
lui ti vuole bene,non pensare che sia cattivo!
Anzi ti assumerebbe subito come sua montatrice
Dogma è stata l'unica potene e vera novità cinematografica dei 90,originale.Mica le citazioni e furberie da tamarri from ammmmmereggga.Avendo un grandissimo senso dell'umorismo e della presa per il culo,cosa che ho in condivisione con il Maestro,lui monta e smonta le sue teorie e manifesti:purissima libertà artistica
Non credo che si atteggi,lui è così:contradditorio,tormentato,furbacchione e sincerissimo allo stesso tempo,poi ha fatto sclerare Bjiork e solo per questo merita la mia stima immortale
Vabbè,ma è amore il mio!^_^
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