martedì 28 maggio 2013

DEMONI E DEI di BILL CONDON



Non ho vissuto male gli anni 90, cinematograficamente parlando, quanto invece mi han fatto penare i generi musicali che andavano di moda allora.
Lo so che molti colleghi di blogghe non saranno concordi e dopo un lungo sospiro dirò:capita. Guarda usa questo metodo che ti risolleva la giornata eh?
In quel periodo la mia vocazione cinematografica che si basa sul cinema d'autore prendeva forma e diciamo non mancavano pellicole che in tal senso mi aiutassero a migliorarmi. Avevo compreso genialmente che il cinema da sano mezzo popolare stava diventando il sottofondo delle masse amorfe,del sottoproletariato grezzo non composta da fasce più povere,ma dall'ignoranza grassa  della piccola e media borghesia, gente che magari potrebbe anche offrire cose decenti agli altri,ma vittime ormai di un cinema visto come prodotto di facile consumo e ancor più facile dissolvimento . La grazia,l'attenzione,a fare un cinema popolare solido e rispettoso dell'intelligenza umana la trovi in certe zone come l'asia e il nord europa,inghilterra ovviamente inclusa.
Insomma mentre il cinema andava verso la sua "macdonaldinazzazione ", io avendo tagliato i capelli cercavo storie complesse,cinema ostico,belle storie e grandi personaggi. Così si apre la stagione dei Zhang,Kitano,Paul T Anderson,il cinema danese e sopratutto lui:Lars.
Il cinema di genere ,sopratutto l'horror, ha vissuto momenti molto duri e mi dispiace perchè è comunque parte della nostra formazione.Anche qui però cercavo sempre registi che non fossero solo mestieranti, (che per me ha sempre un grossissimo valore negativo), che facciano "film onesti",ma gente con cose da dire,uno stile affascinante,qualcosa...
Pensa ad esempio ai grandi film universal ,ai film horror degli anni 30 e inizi 40. La cannibalizzazione del successo di un genere era già ampiamente praticata ad Hollywood,spazzando via non solo l'horror o il noir,ma anche chi lo praticava a livelli altissimi. Tipo James Whale.
Ian McKellen

Demoni e Dei racconta gli ultimi giorni di vita di questo immenso e grandissimo regista. Il film trae origine ,come spesso avviene , da un romanzo: father of frankeistein,dovrebbe essere, nondimeno evita ogni trappola del genere biografico per darci un ritratto non sempre gradevole di questo vecchio omosessuale vittima dei ricordi.

Dopo aver abbandonato il cinema in seguito, quanto pare, ad uno scandalo sessuale  Whale vive con la sua governante Hanna , in uno stato di quasti totale solitudine. La vecchiaia avanza, niente giovanotti facili in piscina,niente luci della ribalta e della gloria,ma l'uomo pare aver trovato un certo equilibrio.
Fino a quando arriva il nuovo giardiniere:Clayton Boone. Un uomo qualunque,con una vita mediocre e qualche bugia sui tempi della guerra in Corea,tra i due nasce un forte legame ,anche burrascoso perchè Clay non tollera certe esagerazioni e volgarità dell'anziano regista.



è un rapporto complesso quello che si instaura tra i due uomini ora quasi da padre e figlio,ora come amore non corrisposto,ora come difficile convivenza e scontro con la diversità ,talora esibita in modo fastidioso.
C'è anche il tema della guerra che trasforma e marchia per sempre gli uomini, Whale è angosciato dalla sua esperienza nella Prima Guerra Mondiale,dalla sua provenienza famigliare, (e vi posso assicurare che avere tendenze artistiche,culturali,lasciarsi cullare dalla bellezza,avere una spiccata sensibilità,in certi ambienti è quasi un peccato mortale.Servono braccia e non teste. La cosa ora è ritenuta particolarmente chic anche da chi invece certe cose potrebbe averle senza difficoltà,i famosi Popolan-chic,che a me stanno sulle palle..maddo),dal tempo sfuggito e dagli amori incancellabili,ma lontanissimi.

Condon è un regista diligente che mantiene un certo stile professionale e funzionale alla grande performance dell'eccellente cast,tra i quali spicca un titanico,gigantesco,memorabile Ian McKellen, meritato oscar per questa prova attoriale così piena di sfumature e vette, (commovente il sogno finale con Boone in versione mostro di Frankeistein che accompagna nella trincea il vecchio Jimmy),ma non nasconde nemmeno lati decisamente sgradevoli e fastidiosi.

Questo è uno di quei film che per un motivo o l'altro non viene rammentato come meriterebbe. Vale sempre una visione perchè è un dolce,amaro,sofferto,emozionante,omaggio a un grandissimo mito come Whale

e ora va prestiamo attenzione ai clienti in edicola ,va....

6 commenti:

hetschaap ha detto...

Hai ragione. È un film che ha avuto un breve momento di gloria e poi è stato quasi dimenticato. Io, invece, lo trovo degno di essere ricordato e visto per la delicatezza del racconto e per le ottime interpretazioni di entrambi i protagonisti (Fraser non ha mai trovato un ruolo più azzeccato di questo. Non so per quale motivo ma lo associo ad un altro, per me, ottimo film dimenticato anch'esso, Amore e morte a Long Island. Se non lo hai visto te lo consiglio vivamente :)

babordo76 ha detto...

sai che l'avevo visto,amore e morte a long island,quello con Priestley vero?
Questo è un ottimo film perchè rende il personaggio di Whale senza eccessive agiografie e nemmeno con il moralismo paternalista del tipo:povero gay.
Fraser era un bellimbusto che ai tempi faceva film leggeri e spensierati,mi stava assai simpatico.Qui ha mostrato una buona dote attoriale.Insomma nei 90 se ne faceva di ottimo cinema

hetschaap ha detto...

Sì, bravo. È proprio quello.

babordo76 ha detto...

ne ho allora un vago ricordo,devo riprenderlo.Tanto per dirne una stasera ho messo in lista Il MIO NOME E' REMO WILLIAMS una tamarrata con Fred Ward,ma che ai tempi mi aveva esaltato

hetschaap ha detto...

Ecco, quello mi manca completamente ma, forse, è meglio così! ;)

babordo76 ha detto...

era cool in quel periodo!