mercoledì 15 maggio 2013

AMOUR di M. HANEKE

Sai una cosa? Mi si può accusare di tante cose,ma sicuramente non di cinismo. Il rifugio dei rancorosi con la vita a prezzo speciale,ecco non fa per me.
Vedo che un certo nichilismo alla buona, un certo cattivismo da happy hour, abbia portato molte persone a rendere il nostro sentimento migliore,parlo dell'amore, come una sorta di passerella per gente che deve riempire il tempo o le trasmissioni televisive,una gara e guerra fra sessi,una ossessione feroce,un modo per distinguersi socialmente, un affare di danaro e corpi da comprare.
E il resto?Sapete che esiste anche il resto?Ed è proprio per questa parte che resisto ai tempi sciatti delle trasgressioni facilone e dell'aridità sentimentale.
Non sono uno di quelli che diventano musoni,brontoloni,incazzosi con gli altri perchè non hanno conosciuto l'amore o si son scontrati con la sua parte negativa. Li vedete no?Zitelle e scapoloni acidissimi , che vivono male e vogliono che anche gli altri siano infelici come loro.
Ecco,non sono e non sarà mai questa specie. Credo nel rapporto di coppia, che si possa mantenere quello che molti chiamano amore anche negli anni, e sai perchè? Per quella vecchia storia del rispetto,della stima,della fiducia e per il bisogno che ognuno di noi ha degli altri.Per parlare,discutere,confrontarsi.
Affrontare la vita insieme,in poche parole. Mi piace vedere in giro le coppie giovani o meno,credo che sian la cosa che più si avvicini all'armonia,altro che la bella vita del single.
Certo non esiste solitudine peggiore di stare in compagnia con una persona che ci è del tutto estranea. In questi ultimi periodi poi la cronaca nera ha sconvolto con il suo carico di idiozia violenta ignobile e ingiustificabile il rapporto fra le persone.
Però noi siamo animali sociali,abbiamo bisogno degli altri,di amicizia e amore
Ed è proprio l'amore al centro di questo straziante,splendido,commovente capolavoro del regista austriaco.




La storia di una coppia della buona  borghesia parigina che si ritrova dopo tanti anni di solido rapporto coniugale a dover affrontare la vecchiaia comune e la malattia della donna.
Non c'è niente di peggio e di più sconvolgente della vecchiaia, inutile menarla con la vita che si allunga e puoi fare questo e puoi fare quello,perchè se quella bastarda della vita decide di abbandonarti , lo fa e son cazzi tuoi.
Così Anne finisce su una sedia a rotelle,perde la memoria,diventa piano piano una larva umana e lui in solitudine,quasi geloso del rapporto esclusivo che li lega ,si prende cura di lei. Con una ostinata devozione, che a molti sembra presunzione.
Certo i figli possono interessarsi,le infermiere possono cercare di curare e prendersi cura della malata,e i vicini dare una mano.Ma l'angoscia ,il senso di sconfitta e annichilimento totale che si prova vedendo una persona che scompare , che si annulla,che perdiamo non per sua scelta,ma per accanimento della vita, non si cancella.
E così ci si perde in due,inesorabilmente



Si può parlare di amore in questo caso?Vi è un lecito e giusto uso dell'egoismo quando ci si ritrova in queste situazioni? Io ho lavorato per un po' con gli anziani,è stato pesante,pesantissimo. Perchè è insostenibile psicologicamente il disfacimento della persona . Per questo reputo a.s.a, badanti,gente fantastica. Perchè moltissimi hanno la forza per sostenere questa tragedia durissima.

E quindi a mio avviso c'è nel rapporto tra questi coniugi il vero e grande senso dell'amore:vivere insieme e non farsi pesare la quotidianità. Ecco la passione  e lo stuporismo ad oltranza sono cose che nulla hanno a che fare con l'amore che vive di piccole cose in comune,normalità,quotidianità.
Così ci viene rappresentata la vita di questi due.Di una disarmante quotidiana armonia.

Poi lei improvvisamente alla mattina a tavola non parla più,non fa nessun cenno di intendere e volere. Lui si preoccupa ed è l'inizio del loro calvario.



Haneke non mostra nulla che non sia necessario,non enfatizza con colonna sonora ruffiana o altri ricatti sentimentali una storia già durissima di suo. C'è solo il vero filtrato dal cinema, l'essenziale cinematografico al servizio di un rigoroso e severissimo verismo.
Lo puoi vedere come un film crudele e amarissimo sulla fine della vita,sulla malattia e la vecchiaia che cancella tutto, sulla sofferenza ineluttabile che colpisce il genere umano.
Si, è anche questo. Non c'è dubbio alcuno,ma è sopratutto una bellissima , per quanto tragica, storia d'amore
Mettere al servizio dell'altra la propria vita, non abbandonare una persona cara quando è ormai perduta,c'è una tenerezza e dolcezza clamorosa nascosta dietro la soffocante e pesante situazione che i due vivono.
Pure il finale è il vertice del dolore e della pietà, non è possibile condannare il gesto dell'uomo perchè ha fatto davvero tutto per la sua moglie.




Un film fondamentale,bellissimo,importante. Freddo e distaccato per alcuni,ma per me di una feroce tenerezza disarmante e commovente. Senza compromessi e sentimentalismi, senza retorica.
Film di regia,di sceneggiatura,ma sopratutto di attori..
Immensi,magnifici,oltre il confine che separa cinema e vita  Trintignant e Riva. Ci si dispera ogni volta che vediamo il viso di lei e la malinconia di lui, siamo con loro in quel appartamento e soffriamo con loro perchè sappiamo che non ci sarà nessun happy end,nessuna scena madre di commozione artificiale, non siamo in america.

E alla fine ci rimane addosso il disagio totale e profondo per quelle due vite perse e un soffuso senso di dolcezza,pietà,perchè nonostante tutto l'amore che muore rinasce in altri posti, in altre storie,dovremmo non temerlo,non scappare da esso,non maltrattarlo con l'indifferenza,il tradimento,la violenza,è l'unica cosa che ci rimane e che dobbiamo a tutti i costi dividere con altri:la compagna,gli amici,i compagni,il cane..Ma non è pensabile o possibile vivere senza di esso.

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Ogni parola e ogni virgola che hai scritto avrei potuto scriverla io. Se mi fosse riuscito trovare le parole per descrivere ciò che, per me, rimane troppo allo stadio emotivo per essere esprimibile con frasi di senso compiuto.

babordo76 ha detto...

ci ho pensato su ieri notte e stamattina,ma a esser sincero son uno scrittore viscerale e sentimentale,lascio che le mie mani scrivano le frasi che mi passano in testa
Comunque questo è uno di quei film che andrebbero tramandati,affinchè in un lontanissimo futuro,quando un'altra razza rispetto a quella umana dovesse studiare chi erano gli esseri umani,possa capire che nonostante tutto eravamo gente che amava. Persino il gesto finale del marito io l'ho visto come gesto d'amore. Non capisco poi dove vedano la freddezza, per me è dignitosa partecipazione. Tanti se non gli metti la musica ruffiana,le frasi ad effetto non sono contenti.
Poi Trintignant e Riva,favolosi,grandissimi

hetschaap ha detto...

Loro sono immensi. La scena della colazione mi ferisce in maniera impressionante. La trovo difficilmente sostenibile. Forse questo film è difficile da capire se non si ha mai avuto a che fare con la vecchiaia, se non la si è vista da vicino. Io non trovo il coraggio di riguardarlo. Ce l'ho lì ma non ce la faccio.

babordo76 ha detto...

si,aver lavorato- per breve tempo- con gli anziani ti fa comprendere meglio certe cose,ma anche aver visto i propri nonni fare la fine di Anne.
E qui c'è tutto questo e appunto amore:disperato,totale e totalitario perchè esclude gli altri,ma anche tenerissimo.
Mi se che invece per me diventerà uno di quelli che vedo ogni anno