domenica 19 maggio 2013

KALIFORNIA di DOMENIC SENA

Strano vi sono film che per un certo periodo sono sulla bocca di tutti, diventano dei piccoli casi,magari scomodi pure la parola :classico,e poi il tempo ce li fa dimenticare.
Non credo siano in molti i bimbiminkia e comari di queste nuove generazioni a conoscere questa pellicola,d'altronde c'è gente che nemmeno conosce gli Scorpions e hanno da ridire su "here i am ..rock you like hurricane",capisci?La memoria collettiva svanisce. E non solo per le cose serie,storiche,anche nelle piccole gioie dello spettacolo,dello show. Ci sentiamo vecchi e distanti come se tra me e un ventenne ci fossero secoli e non qualche anno, (si vabbè vado per i 40,ma..No,che dico!A me piace invecchiare. Sono sempre stato old inside eh!),quindi quelle cose che per noi avevano un senso ,per altri non vogliono dire nulla
Non lasceremo una resistenza e nemmeno lotte sociali,lasceremo la nostra stupida nostalgia per i film di merda e i cartoon.
Comunque ,ai tempi questo film era abbastanza importante ,parlo degli anni 90. Forse 91. Era passato in quel del Festival di Venezia e da lì piano piano si era conquistato il suo spazio e la devozione del pubblico.Mica era nato come un grosso successo,anzi..Poi appunto il successo festivaliero gli aveva dato una seconda vita.
Quando ero ragazzo mi piaceva assai, amavo i film con i serial killers e mi piaceva che non fosse tutta azione,ma che cercasse di dar spessore ai personaggi e alla vicenda. Ora spero che tu l'abbia compreso:lo Spettatore Indisciplinato è da sempre fuori dal giro dei grandi numeri e delle masse,è orgoglioso della sua spiccata sensibilità che fin dalla più tenera età lo portava a seguire opere complesse e verbose all'inverosimile , quindi anche in quel periodo ,(avevo 14-16 anni),davo massima importanza alla narrazione e alla costruzione del personaggio.



Il film è la storia di due coppie Early e Adele sono rozzi sottoproletari,vivono borderline tra momenti di breve e suggestiva dolcezza ed esplosione di violenza. Due personaggi difficili perchè ad altissimo rischio di manierismo e di scivoloni nel ridicolo.Penso però che pur risultando talora insopportabile,Juliette Lewis sia anche capace di donarci alcuni momenti davvero toccanti dando spessore e sostanza al suo personaggio di bambina ingenua,fragile,forse un po' stupida,ma assolutamente dotata di una certa purezza. Candida.
Lei non vuol vedere e capire quello che combina Early, c'è una nota drammatica commovente e dolente nel suo modo di intendere l'amore per un outisider crudele e spietato come il suo uomo.
Quindi non ci danno sconti , non li umanizzano troppo,ma non sono nemmeno due macchiette da cinema cattivista da happy hour come va di moda oggi.
Early stesso uccide,rapina,è violento e amorale,ma è anche innamorato della sua donna,ha comportamenti da amico con Brian e Carrie,sono brevissimi perchè il regista e lo sceneggiatore vogliono ricordarci che comunque è il cattivo. Lo è perchè non riesce a controllare la sua rabbia e violenza,perchè non prova rimorsi,perchè è morto,tranne nei velocissimi momenti che si scopre innamorato o di avere un amico.

Si , questa coppia piacerebbe a Rob Zombie,magari avrebbe potuto girarne un remake invece che toccare Halloween eh!



L'altra coppia è di radice borghese. Una fotografa e uno scrittore, lui di idee progressiste,liberali,non crede nella cattiveria dell'individuo,ma nella natura sociale del male. Problemi con la famiglia, vita sprecata nella white trash ,ai margini. Il male quindi come elemento sociale,politico. Tanto ci crede , Brian, che intende scrivere un libro sui serial killers.
Per questo decide di fare un lungo viaggio nelle zone dove hanno colpito alcuni tra i più crudeli assassini,per capire la radice del problema e cosa separino la loro vita dalla nostra. Si nasce serial killer?O è la vita crudele che spinge alcuni a diventare dei mostri?
Carrie la sua ragazza è una fotografa,un po'snob,ma anche pratica e leggermente insoddisfatta. Rappresentano quella fascia di borghesi in disarmo,spesso vittime delle crisi economiche,con buone amicizie e ottime frequentazioni,ma anche tanta incertezza per il futuro.
Hanno ottime idee e una vita troppo complicata per metterle sempre in atto. Sono frustrati perchè il loro lavoro intellettuale non viene compreso,perchè spesso chi scrive  o fa cose artistiche non viene considerato lavoratore,ma uno che non vuole fare un cazzo. Eh,sai la merda popolan-chic è in giro da tanto e troppo tempo,caro Brian.
Così per il loro viaggio di lavoro decidono di dividere la macchina con una coppia..E indovinate chi si presenta?Si i due folli :Early e Adele.




Il viaggio serve per mettere in contatto due mondi apparentemente lontani,ma in realtà abbastanza vicini. Solo che le catene delle loro origini generano lontananze,incomunicabilità,pregiudizi. Si vedono,si specchiano,negli altri,ma non vogliono ammetterlo,perchè significa per la coppia borghese di esser ad un passo dal fallimento.La loro mediocrità non li salverà mai.
Brian è affascinato dal cattivo e rozzo sottoproletario,e questo è uno degli elementi migliori del film che se però fosse stato gestito da un attore più convincente di Fox Mulder,bè...Ne avrebbe guadagnato la pellicola.
L'uomo civile sente il richiamo della foresta,della violenza,del sangue,il tema è esplicito forse non proprio ben gestito,ma è anche affrontato abbastanza bene.

La violenza è in ogni luogo e in ogni persona,ci sono mille modi per applicarla. Taluni tragici ed esteriori sono quelli che ti rendono una star del telegiornale,altri più subdoli,apparentemente innocui e invisibili,e son i peggiori perchè la vittima non sa come difendersi o come spiegarlo agli altri.
Il film vuole dirci questo...Forse.



Una nazione violenta. Nata dal genocidio dei pellerossa,prospera grazie allo schiavismo,ricostruita con la guerra civile,in prima linea quando si tratta di espansionismo imperialista e colonialista.L'America è la nazione dove la violenza si sente in vacanza tutto l'anno.Armi a disposizione di tutti,una ferocia nel discriminare il perdente,nell'esaltare la forza del singolo oltre i limiti consentiti alla morale. Certo bigotta e buonista,ma per ipocrisia.
Kalifornia mostra e dice anche questo. Poi gli americanini e americanine della colonia italia penseranno altro.
Per questo il serial killer ha un suo fascino,un suo potere,una sua leggenda e mito.Diventano personaggi in bilico tra vero e romanzato,tra epopea e brutale cronaca.
Ecco sarebbe un film da riprendere e riscrivere puntando su un livello metaforico e disturbante maggiore
Però è in ogni caso una buona pellicola. Rivista a distanza di 22 anni è ancora interessante .



Gli attori coinvolti se la cavano abbastanza bene. David Duchovny non è mai stato un gran che,cerca di dar spessore a un bel personaggio come Brian, non sempre ci riesce,ma non fa nemmeno grossi danni.Anzi forse proprio la mediocrità dell'attore riesce a donare al suo ruolo una certa credibile normalità/mediocrità nella quale è facile riconoscerci.



Michelle Forbes,per me meritava di più. Per carità, è attivissima in tv,ma il suo personaggio è quello che preferisco e poi ,scusate la parentesi etero,è di una bellezza disarmante eh!
Il suo ruolo è quello di una donna risoluta,pratica,ma non di quelle che poi in due minuti diventano Rambo e son cazzi per tutti. Nel momento più duro ,quando la follia di Eaerly esplode, ha paura. Poi cerca di far ragionare l'altra donna,ma non ha idee originali e vincenti,nonostante tutto è tosta.Ecco,un bel personaggio.Recitato benissimo.





Brad Pitt non mi ha mai convinto più di tanto.Quei suoi stupidi occhietti piccoli e troppo vicini l'un dall'altro mi irritano.Però diamogli atto che se ispirato,ben diretto o altro è anche molto bravo.Raramente,ma lo è.
Qui offre una grandissima prova.Il suo killer è tra quelli che rammento sempre e con piacere. Il male puro,con momenti di breve umanità.
Un rozzo sottoproletario,un emarginato,rifiuto della società che semina morte e terrore.Ottimo



Juliette Lewis ai tempi era in auge,aveva già fatto Cape Fear, e avrebbe poi recitato in quel capolavoro di Strange Days.Non cito quell'altra pellicola,perchè un po' la odio.
Che dire?Sempre in bilico tra gigioneria e insopportabilità,ha tra le mani un personaggio difficile e sempre pronto a scadere nel ridicolo.Eppure vi sono scene davvero coinvolgenti dove lei giganteggia alla grande.
Sicuramente una ottima prova


Kalifornia è anche l'unico film decente di un pessimo regista che poi è finito dritto dritto nella mia lista nera: Domenic Sena. Uno che ha girato cagate immonde come Fuori in 60 secondi o Codice Swordfish.
Però a tutti capita di girare un'opera importante e questo film lo è.

Era una di quelle pellicole che ci teneva compagnia nelle lunghe e noiose giornate dell'adolescenza,ecco..Mi piacerebbe che fosse riscoperto anche dai giovani.Salviamoli dai Soliti Idioti!

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Beh, diamo della stessa epoca per cui anche io ho un ottimo ricordo di questo dilm. Sono anni che non lo vedo!
E tu? Ti sei dato ad inserire immagini nelle tue recensioni? Non ci sono abituata! ;)

babordo76 ha detto...

si,era il classico film di noi adolescenti del periodo.
Non male,da rivedere comunque.Buoni i personaggi,bella storia

Si,mi son messo a mettere le immagini perchè mi contraddico e per scalare i vertici di google.Voglio raggiungere il blog di una nota blogstar che mi precede di parecchi punti.Dannazione alla maledizione di tutankamen se non farò diventare sto bloghettino il più grande e bastardo blog di cinema d'italia ^_^ ^_^^_^ devo aumentare visite e commenti :-)

ciao!Buona notte e buona giornata

hetschaap ha detto...

Mi sembri tanto il Prof quando fai così! Quindi, in pratica, vuo conquistare il mondo, giusto? O, almeno, il web ;)

babordo76 ha detto...

si,il web! :-)
no,scherzo.Le immagini rendono più vario il blog.