mercoledì 5 dicembre 2012

CANDYMAN di BERNARD ROSE

Se tu mi avessi chiesto:"Ci vediamo un film di Bernard Rose?" Io ,saggiamente, ti avrei risposto:"Manco per il  santissimo cazzo di Buddah"e non avrei avuto tutti i torti.La sua carriera non è tra quelle che ti fan gridare non dico al miracolo,ma un "eh!"di vascorossiniana soddisfazione.Immagina, quindi, quel piccolo e fragile eh,cosa è diventato quando ho visto questa pellicola datata 1992,(avevo 16 anni ed ero timido nei panni di un ribelle imparato dalla televisione,ma la forza dell'amore la conoscevo già,si è una citazione di Eugenio Finardi,prima ho citato Vasco Rossi.Più che un post su un film horror,mi pare un articolo di musica leggera),bè torniamo a noi....Come potevo immaginare che un delinquente colpevole di pellicole come Chicago Joe o Amata Immortale,avrebbe diretto un film così inquietante,perturbante,carico di sottile malessere e malinconia?
Oggetto filmico strano,obliquo che prende spunto da un racconto di Clive Barker,(the forbidden), il quale è presente come produttore esecutivo,mentre Rose si occupa di regia e sceneggiatura.Una donna con una sua amica sta preparando una tesi sulle leggende metropolitane.Fantasmi,fatti inquietanti,che tutti conosciamo e che vivono in una sorta di Terra Di Mezzo,dove realtà e fantasia convivono.Le due si imbattono nella storia di Candyman.Figlio benestante di un ex schiavo che aveva fatto fortuna,conduceva una bella vita all'interno del'alta società quando per colpa del suo amore corrisposto con una giovane figlia di un possidente finisce torturato e ammazzato,(gli tagliano una mano conficcando a forza un uncino e lo lasciano pungere a morte dalle api,dopo averlo ricoperto di miele).
Già la prima sequenza è potente e simbolica,la voce d'oltretomba dello spirito inquieto ci informa che verrà versato sangue innocente,ma è una legge che non si può mettere in discussione,il cielo poi viene coperto da un minaccioso sciame di api.Senza effetti in CGI,eh!Ed è proprio l'ambientazione realistica e di grande impatto sociale che rende questo film a suo modo unico.Infatti le due donne finiscono al Cabrini Green,una sorta di fortino della malavita locale,dove  impera la miseria più squallida e il crimine.Abbandonati,invisibili,indesiderati,perchè rappresentano a tutti gli effetti il grande crimine delle società capitaliste.In questo inferno domina la minacciosa presenza di Candyman.
5 volte il suo nome davanti a uno specchio e lui arriva e ti ammazza.Vorrei vedere chi dopo la visione di questo film avrebbe il coraggio di farlo,io certamente no.
Il film colpisce perchè mette una faccenda di leggende,fantasmi,maledizioni,una storia antica in un contesto urbano,razionale,realistico,e ci racconta il confine.Questo sottilissimo confine diventa un qualcosa di sofferto e credibile grazie alla straordinaria bravura di Virginia Madsen e di Tony Todd.L'una è la donna bianca,che reputa emancipata,che cerca spazio e rassicurazione concrete,e che si trova del tutto impreparata di fronte a un ignoto che vive nascosto nelle pieghe e piaghe della nostra società. Dall'altra la potenza animalesca e sanguinaria del male,ma che risulta in tutta la sua dolorosa e dignitosa solitudine .Candyman mette davvero paura,è immortale,implacabile,eppure si avverte anche la sua totale debolezza.Ha bisogno che le leggende terrorizzino i bambini e gli adulti,per questo è tornato,per trascinare nel lato oscuro la giovane studiosa.
Il film si struttura quindi sul rapporto di queste due creature solitarie, (l'una con la certezza di esserlo e l'altra tradita dal marito che invece non vuole accettare l'abbandono e l'abbraccio delle tenebre,per ora..), la pellicola quindi si prende il suo tempo e non vuol essere un semplice slasher o altro, cosa che in effetti non è.
I personaggi sono ben descritti, la Madsen tanto è umana e docile per tutta la pellicola, quanto crudele nel finale da oltretomba e vendetta famigliare. Tony Todd è superlativo nel ruolo del "cattivo", ( ma per me il vero bastardo è il marito traditore ), l'opera ha generato due seguiti, ( io avevo visto un pezzo del terzo perchè lo scambiai per un softcore eh!) e ha donato al cinema fantastico una nuova figura memorabile e leggendaria. Quindi , pur con certi evidenti limiti, credo vada annoverata tra le grandi pellicole del genere.
E mi raccomando non dite mai per cinque volte di seguito : Candyman, davanti a uno specchio eh!Vi ho avvertito ^_^

4 commenti:

Frank M. ha detto...

Ecco, bell'articolo, ovviamente sono totalmente d'accordo con te

babordo76 ha detto...

grazie!
Si,questo film ha messo d'accordo figlio- te- madre- la lucia- e spirito santo-io! ^_^

fantastico film,di grande atmosfera,sottili sfumature,memorabili personaggi.Io ho brutti ricordi del terzo,ma il secondo come era?

Frank M. ha detto...

Il secondo meno scarso del terzo ma pur sempre scarso

babordo76 ha detto...

e me pareva,peccato Bill Condon sembrava in gamba!