lunedì 3 dicembre 2012

IL PORTIERE DI NOTTE di LILLIANA CAVANI

Cosa è uno scandalo,cosa rappresenta nel mondo cinematografico?Una reale esigenza da parte degli "artisti" coinvolti nella costruzione di un film a demolire le rassicurazioni dello spettatore?Una sfida forte e potente tra chi Fa e chi Vede?Questa sarebbe una cosa buona e giusta ,quindi andate in pace fratelli spettatori,siete indisciplinati al punto giusto.No,certe volte è solo l'astuta operazione di marketing per vendere un prodottino veramente scarso.Hai voglia poi a turbare un comunista tradizionale come me!Hai voglia.Lo scandalo fasullo e usa-getta lo noti perchè quasi sempre ha a che fare con il sesso.Il quale è uno degli argomenti più usati e abusati,in tempi di erotizzazione forzata e infelice,che però risulta sempre ottimo per incassare e avere la fama di provocatore,irriverente e cazzate simile.
Poi..Poi ti becchi una pellicola davvero tosta,potente,ricca di dolore e crudeltà,ma anche pena e disperazione umanissima.Ti trovi davanti una sceneggiatura tutto sommato ben scritta che indaga e analizza rapporti vittima   e carnefice non solo nella camera da letto,ma ben oltre.Il sesso quindi come metafore,la carne come mezzo di riflessione.
Nel lontano 1974,avevamo ancora una ricca industria cinematografica e c'era una forte idea "politica" di fare cinema Realista e urticante.Quello che io preferisco e al quale dedicherò una mia sgangherata riflessione.
Quindi parliamo degli anni dei film di Volontè,Petri,Pirro,Solinas e così via.Anni controversi e pieni di sacrosanta rabbia,di furiose immagini che si sporcavano e tiravano cazzotti al conformismo borghese,alla visione rassicurante,al disimpegno militante e beota che avrebbe devastato con il suo qualunquismo ottuso e cretino il cinema negli anni 80.
Non hanno mai nostalgia di quel tipo di cinema,preferiamo campare su vittimismi,giustificazioni,revisionismi di un cinema bis che forse non c'è mai stato o se ci fosse stato sarebbe durato una stagione tormentata con un po' di sole ,ma anche tanta "piove merda",però fa figo sapere a memoria la pellicola più fetente e sgangherata dandole patenti di cinema bizzarro o trash,ma scordare il grande cinema e i cineasti che hanno fatto un cinema militante,duro,senza sconti.
Quindi ,ti dicevo,nel 1974 arriva sugli schermi questa pellicola diretta da Lilliana Cavani,su sua sceneggiatura e soggetto che vedeva la presenza anche di Barbara Alberti,Italo Moscato,Amedeo Pagani,  film che ha segnato un'epoca e l'immaginario del pubblico di quel periodo. Un vero cult in ambito prettamente legato al cinema d'autore che io tanto tanto tanto amo, (in modo assurdo). Opere come queste oggi non le facciamo più. No,guarda tirare fuori film dove si scopa e c'è una nuda tutto il tempo,ma così alla buona che poi diciamo :è tutta un'analisi della sofferenza umana,e abbasta accusì uè!Dico questo è il tuo modo di fare cinema oggi,mica è giusto però. Non c'è tensione,non c'è reale intenzione di agire sull'immaginario collettivo,non interessa nemmeno.Hai fatto il tuo giro sul red carpet ,vabbuò va alla prossima.
Morta la critica,troppo opinionismo,sparito il pubblico ,(sostituito da masse amorfe che al cinema fanno tutto tranne che innamorarsi di una pellicola),ci rimane solo qualche buona visione estera, (danesi,inglesi..ed oriente),ma lo spirito di quei tempi per quanto discutibile era tangibile, vi era una seria verità da esporre,almeno avevano delle idee.

La vittima e il carnefice...Sono ruoli ben precisi e non intercambiabili?Cosa ti fa diventare aguzzino e torturatore di una persona e cosa ti rende vittima?Il destino cinico e baro,la tua predisposizione,un piacere sessuale?
Oggi ragioniamo schematicamente:i buoni invadono nazioni,distruggono popoli,ma fanno missioni di pace e danno una mano alle rivoluzioni.Vedi,anche il termine rivoluzione,come democrazia e libertà,svuotati,sviliti,ti ritrovi a non capire più un cazzo.

Qualcosa di questo capita a Lucia e a Maximilian,nella loro camera d'albergo nella fine di una resa dei conti violenta,sordida,titanica nel suo portare dolore a dolore,sangue per il sangue versato,morte senza gloria.
Lucia ha un incubo che la tormenta,nonostante la guerra sia finita ella sente ancora il peso delle infamanti torture subite,della grande tragedia vissuta nei campi di concentramento,perchè non basta un armistizio per concludere pacificamente anche le esperienza personali,che stravolgono e devastano la vita di un individuo.La violenza fisica e psicologica non finisce quando viene lo stupratore o il nostro aguzzino si è stancato di noi,continua e continua e continua e continua....
La donna viene a sapere che l'uomo vive sotto falso nome.Potrebbe rischiare ora che son tutti anti nazisti,sopratutto i democratici che non han fatto nulla per fermarli "meglio loro che i comunisti",no?
Così ricattandolo finisce per invischiarlo in una relazione sadomasochista dove la vittima fa esplodere e straripare la sua violenza.E l'aguzzino la subisce.
Che mondo è quello dove una vecchia come la Contessa tiene in pugno il portiere di notte in cambio di corpi giovani da possedere?Dove un'intera nazione deve fare i conti con i sensi di colpa?Tutto questo marcio,macabro,violento e allo stesso tempo umano e debole mondo che ci viene rappresentato in questo film cosa dovrebbe fare?Scandalizzarci o farci riflettere sulla violenza madre e matrigna crudele che genera le nostre società,le persone?Una colpa politica ben precisa o una scusante per dar sfogo a perversioni insite anche nelle vittime,con la scusa di vendicarsi delle violenze subite?
Sono tragici questi due personaggi,interpretati benissimo da Charlotte Rampling e Dirk Bogarde,ma non mancano altri notevolissimi attori come Gabriele Ferzetti,Philipe Leroy e altri ancora.Non sono facilmente scusabili,non c'è alla fine un momento di pace,un finale speranzoso.Creature dell'ombra,del male,della paura,della vendetta,della depravazione,che magari nemmeno hanno colpa di tutto questo,ma uno agiva sotto ordini e ideologia,l'altra per vendetta.Mischiare amore,sesso,passione,morte,schifo
Certo ha molti difetti,visto oggi,forse eh..io non li noto ,ma alla fine rimane la potenza del cinema e qui ce ne è davvero tantissima.Questo era il nostro cinema,questo era quello che facevamo.

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