La guerra è una orribile necessità che l'umanità si impone per cambiare in modo netto e radicale con un passato che non è più utile ai nuovi poteri economici nascenti. Trasformata in imprese eroiche dai poeti del disastro e delle macerie,ma non le loro,insegnata con le parole dell'inganno al popolo bambino,utilizzata dai sadici per applicarsi nell'arte della sopraffazione.
Ed è anche il limpido atto di resistenza degli oppressi contro gli oppressori,l'alzare la testa e stringere un fucile contro l'avanzata degli imperialisti.
E poi..e poi è il gioco innocente e crudele dei bimbi,che si rincorrono e fanno esplodere i loro bang bang in qualche vecchio cortile di provincia.
Non la puoi debellare e cancellare,non puoi nemmeno farne a meno.Per quanto sia terrificante e orribile.
Ivan è un ragazzino,orfano di madre e di padre. Ha vissuto con i partigiani,poi viene adottato dalla gloriosa Armata Rossa.Il film di Tarchovskji,girato nel 1962 e vincitore al Festival di Venezia, ci narra la guerra dal suo punto di vista.
Io amo il cinema sovietico,così come amo la letteratura russa e così come amo profondamente la gente sovietica e russa.Ho visto tantissimi film davvero bellissimi basati sui fatti della grande e meravigliosa Guerra Patriottica,ma questa pellicola devo ammettere è unica,tanto che secondo me è una specie di sguardo altro rispetto a quanto già detto e fatto da altri notevolissimi maestri del cinema dell'Unione Sovietica, certo alcune difficoltà economiche in fase di produzione e altri inconvenienti tipici del fare cinema hanno spinto Tarchovskji a certe scelte più intimiste,ma si nota benissimo la sua poetica ,il suo modo tra realismo e simbolismo di far grande cinema. Inizialmente non avrebbe dovuto girare il film,ma la produzione e la commissione artistica non erano contente del lavoro precedente,così è subentrato lui. La sceneggiatura è stata scritta e riscritta,esiste anche una versione con un finale positivo che però non piacque all'autore del racconto da cui è tratto il film Vladimir Bogomolov,tanto che dovette intervenire di persona per riportare l'opera verso una conclusione decisamente amara.
La storia dell'orfano di guerra,coraggioso,che vuole essere in prima linea nella guerra contro gli odiati tedeschi e la sua amicizia con i soldati sovietici,la storia d'amore tra Masha e due soldati dell'armata rossa,c'è spazio a una forte vena introspettiva,a un intimismo e un modo di affrontare i sentimenti sospesi tra un certo realismo rielaborato e plasmato dal mezzo cinematografico, (inquadrature sghembe,echi di espressionismo tedesco e nouvelle vogue francese),la guerra è presente ,ma mai mostrata del tutto. Questo certamente è dovuto alla mancanza di fondi,ma è anche un modo altissimo per non scivolare nella retorica,nei proclami e mostrare la quotidianità straniante che subiscono i combattenti e combattivi soldati sovietici,ed è anche un modo per renderla diffusa,soffusa,come l'aria e l'acqua elemento naturale dell'esistenza che travolge con ferocia migliaia di vite.
Gli occhi di Ivan hanno visto troppo, cose che a quella età è giusto non vedere nè conoscere. Eppure egli si trova al centro di un durissimo scontro. Venti milioni di morti solo tra i soldati,pensa alla popolazione ,ai dispersi,pensa quanti sono. Però sono comunisti e per loro, voi liberali vigliacchi non chiedete nessun giorno della memoria,come se non fossero stati loro a liberarvi dal nazi -fascismo.Preferite usare vergognosamente la memoria di qualche disgraziato morto nei campi di concentramento,come scusa per dar campo libero a uno staterello artificiale di distruggere la terra palestinese.
Eppure dovremmo ringraziare tutti i valorosi uomini,donne,bambini,il Popolo,dell'Unione Sovietica.
Esempio fulgido di popolo che combatte per la loro e nostra libertà e salvezza.E quanti erano gli Ivan,quanti!
Volevano solo vivere,giocare,stare con le loro madri e crescere,innamorarsi,trovare quella sana e robusta felicità popolare fatta di piccole cose preziose.
Invece hanno dovuto lottare,soffocare pianto e disperazione,camuffare la loro paura,non esiste crimine peggiore che strappare via la gaia gioventù a un bambino,a un ragazzino.A Ivan succede questo e allora lui cerca di vivere attraverso il sogno,la fuga illusoria in un altro mondo. Dove la mamma è ancora viva,dove si può volare liberi come una farfalla, (il bellissimo inizio del film),dove puoi correre veloce sulla sabbia,come nel finale struggente e straziante,ed è proprio negli incubi e nei sogni di questo testardo ragazzino che vuole combattere,che il regista dona il meglio di sè.
Immagini potenti,evocative,raggelate nel formalismo,eppure calde e commoventi per le anime che sanno capire e i cuori che sanno battere in modo anche più pudico.
E poi c'è l'amore,sussurrato,rubato con innocenza,donato per caso e per tenerezza,dei giovani soldati e soldatesse.Lontani gli echi spaventosi della guerra,i terrificanti rumori dei botti e degli spari,ma in mezzo a quella miseria e violenza pure l'amore.Che nessun Mussolini,Hitler e loro alleati potranno mai soffocare.
E' un film importante perchè dice e mostra cose bellissime con una cura,un formalismo spesso virtuosistico di grande impatto,perchè commuove facendoci conoscere grandi personaggi umanissimi e toccanti,perchè è tra i migliori ritratti di ragazzini mai fatti al cinema,senza sbavature,scene madri ingombranti,retorica,il film è una bestemmia dei giusti contro la guerra,chi la causa e ne fa pagare le conseguenze peggiori ai bambini,ai vecchi,(stupendo l'incontro con il vecchio vedovo),ai giovani e ai popoli.
Indimenticabile
martedì 21 maggio 2013
L'INFANZIA DI IVAN di ANDREJI TARKOVSKJI
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8 commenti:
Certo che potevi scriverla più breve dato che me la devo imparare a memoria! E comunque mi hai convinta. Me lo procuro e lo vedo. Promesso.
e ma sai noi educatori comunisti pretendiamo tanto dai nostri e dalle nostre discepoli/e.Comunque basta che ti ricordi le foto ^_^
Si,è un film che dir bellissimo è davvero poco. Lontanissimi da Solaris o Stalker,e per fortuna da Nostalghia,è l'infanzia anche di un giovane e talentuoso regista
Il film e' un capolavoro non si discute. Ma..."qualche disgraziato morto nei campi di concentramento", soli, siamo sicuri? A parte certo l'imperialismo sionista che n'e e' degeneratamente scaturito. Scopri in edicola -purtroppo allegato a Panorama, lo so, difatti lo nascondo sempre fra due riviste porno- la collana dI documentari in DVD di Oliver Stone su "La Storia segreta degli Usa"..,Perche' parlo di questo? Perche' soprattutto nel
N'4 sulla WWII rende all'Unione Sovietica e a Stalin il grandissimo debito da parte di tutti, e irrestituibile merito
di aver contribuito in maniera determinante e di supremo sacrificio, alla vittoria sul nazifascismo e persino sul Giappone, negli ultimissimi giorni di guerra nel Pacifico, con la liberazione della enorme Manciuria occupata, delle Kurili, della Corea, ecc., ecc., Pero' bisogna anche storicamente rendere il merito soprattutto ai suoi dirigenti, come Stalin, Krusciov, Gromyko, e a condottieri militari come il Maresciallo Zyukov, e alla famosa "direttiva 22" durante l'assedio di Leningrado e poi di Stalingrado, ovvero, chiunque indietreggi e non combatta fino alla morte il nemico se necessario, sparategli alla schiena. Se non fosse stato fatto cosi', probabilmente l'Armata di Von Paulus non sarebbe stata alla fine annientata. Prima a essere sbaragliata della Wermacht. A differenza tua, non ho difatti purtroppo, mai nutrito la stessa esaltante fiducia nel popolo russo pan- slavo. Troppo incline all'alcolismo, tanto per cominciare. Basta vedere cosa hanno fatto del comunismo in poche notti, quarantacinque anni dopo, per amore del consumismo, dell'edonismo, dei vibratori, e di qualche Mercedes.
Sara' un paradosso e' vero, ma io la penso come il Segretario storico del PC Usa fino ai settanta. Che sosteneva il fatto che se il
comunismo, avesse attecchito negli Stati Uniti del periodo della Rivoluzione d'Ottobre, invece che nella arretratissima Russia rurale e agricola, contraddittoriamente ancora senza aver sviluppato le necessarie contraddizioni dell'industrializzazione, e dello sfruttamento capitalistico, dicevo, se avesse vinto egli Stati Uniti che invece tutti questi presupposti gli avevano, e una fortissima organizzazione e sindacalizzazione, di una consapevole classe operaia, probabilmente, oggi tutto il mondo, sarebbe comunista.
però in occidente ha attecchito il liberalismo.Che ha plasmato e codificato anche l'opposizione,vedi il comunismo libertario,dirittocivilismo,cose anche belle e giuste,ma sicuramente nate per dar spazio a opinioni e testimonianze.Poi c'è anche il gran periodo delle lotte operaie,vero anche quello
Io amo profondamente i pan-slavi ,i russi,i sovietici,reputo che abbiano donato al mondo la letteratura migliore,il cinema migliore e che anche nei difetti sono migliori,non come il represso,frustrato,vittima di trasgressioni facilone e infelicità totale uomo occidentale. Come amo anche cinesi,nordcoreani,siriani assadisti e così via.
Chiaro che i mori nei campi sono tanti,io criticavo solo l'indegna industria dell'olocausto usata per crear alibi ai sionisti
e Zuckov è uno dei miei miti,ho letto la sua biografia
Pure io. Eh, Stalin ma anche Krusciov stessi lo temevano e molto, per la sua immensa popolarità...
Amo anch'io il cinema sovietico, Trakovskij ovviamente, ma anche il cinema soviet di "genere" degli anni '60-'70-'80.
Tarkovskij. Ah, la furia scribacchina.
io sono un fanatico di boris barnet!^_^
Sarebbe bello se la rai facesse uno sceneggiato su zkov ..ahahahhahaaahahhaahhaahha
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