mercoledì 10 dicembre 2008

COLLATERAL di MICHEAL MANN

Micheal Mann è un regista che chissà per quale motivo non è riconosciuto come dovrebbe.Certo i cinefili lo conoscono,ma nonostante abbia creato opere legate ai generi di una certa sostanza tecnica e artistica, non ha mai avuto la conclamanzione a maestro quale effettivamente egli è.
Questo film è tra i suoi migliori,insieme a mio avviso a Manhunter,perchè nella semplicità della trama manifesta l'intenzione di toccare temi non sempre presenti in film di questo tipo.
Max è un taxista di L.A. che conduce una vita come tante altre:un lavoro che dovrebbe servirgli solo per pagarsi il progetto della sua vita-ma che non lascerà mai perchè forse non vuole rendere reale quel progetto-un futuro di soldi e successo e un ritiro sulla solita isola caraibica.Una persona normale,mediocre,con sogni minimi,seppure ambiziosi.Un giorno carica sul suo taxi un uomo che gli cambierà totalmente la vita:Vincent.Uomo raffinato e pericoloso in quanto killer,anche se al contrario del tassista egli ha momenti di pensieri più profondi sul mondo e sulla solitudine inutilità della vita umana
Perchè questo è il tema del film:la solitudine nelle grandi città,come nel resto della società.Uomini che vivono,ammazzano,sperano nell'ombra ,dimenticati e dimenticabili.Il tutto travolto dall'indifferenza e dai rumori della città,inghiottiti dal nulla di esistenza senza futuro.Il finale è speranzoso per Max,ma la strada per arrivarci è un viaggio nella morte e nel terrore
Un film bellissimo che attraversa il genere ,per diventare un simbolico atto di accusa all'alienazione,solitudine,violenza della nostra società
Ottimi i protagonisti:un cattivissimo Tom Cruise, e un credibile Jamie Foxx

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ci ho visto altro.
E' un film di quelli polizieschi con inseguimenti sparatorie e il protagonista con la battuta pronta.
Il tassista si troverà malgrado a dare la caccia al killer e dovrà fingere di essere come lui.
Niente di eccezionale però interessante l'inversione di schema dove appunto il tassista sarà costretto a parlare (e bluffare) come il killer per essere creduto.

Sin

babordo76 ha detto...

per me è molto più ed è quello che ho scritto nel post.Mann rimane un grande autore ,proprio perchè sa nobilitare i generi che dirige.
Persino Cruise qui è convincente!