martedì 2 dicembre 2008

GOSTANZA DI LIBBIANO di PAOLO BENVENUTI

Paolo Benvenuti porta sullo schermo questa opera importante e fondamentale all'interno della debole scena cinematografica nazionale fatta di commedie giovanil-borghesi e patetiche ricostruzioni storiche
Usa un approccio alla materia di massima severità figurativa e interpretativa,pare a tratti di visionare un film muto stile Dreyer e una rappresentazione teatrale filmata, che non permette sbavature e incongruenze,ma solo la realtà dei fatti
Il film è infatti tratto da un episodio vero di sospetta stregoneria e si basa sugli atti processuali.
Una donna accusata di essere una strega ,Gostanza, si vede costretta a confessare per evitare le torture.Da qui un pensiero sui poteri che degradano la persona con l'uso delle sevizie e sopratutto il compiacimento gelido e sadico da parte di uomini di chiesa e convento nell'effetuarle.Come se attraverso ad esso, questi uomini si sentano protetti dal potere femminile o dei diversi.
Un femminicidio lungo secoli,penso la peggiore strage mai effettuata da uno stato o da un regime,nelle mani candide di chi parla di paradisi e beati gli ultimi.Mostrando così in modo diretto l'ipocrisia e lo schifo morale che stanno alla base del clero-non utlimo,il vaticano non riconosce la depenalizzazione del reato di omosessualità.Proprio lo stato con maggior pedofili e pervertiti,si impunta su posizioni che offendono l'intelligenza degli uomini-la condizione femminile di prigionia e terrore,le confessioni strappate con la paura.

Il film che non è per nulla semplice e di facile assimilazione,è però una tappa obbligata per chi crede in un cinema urgente e necessario.Non docile,non dabbenista,non giustificazionalista,ma un grido di denuncia profondo e tagliente

Bravissimi gli attori ,tra tutti ovviamente spicca la protagonista:Lucia Poli

Nessun commento: