mercoledì 10 dicembre 2008

MIAMI VICE di MICHEAL MANN

Una serie a dir poco mitica quella di Miami Vice:come non ricordare le ferrari ,i vestiti di armani,l'imbarcazione con l'alligatore e una serie di storie tra glamour e cupezza segno identificativo di questo telefilm.
Una visione nera dell'era reaganiana seppure non fortemente in contrasto,ma dalla sua ha sicuramente delle storie avvincenti e una buona confezione.
Il film è una rilettura,una rielaborazione più che una vera trasposizione cinematografica.Più o meno ci sono tutti i personaggi,tranne Castillo il capo interpretato da Edward James Olmos,per uno spettacolo tuttosommato buono.
Mann è un grande regista,un vero autore di opere metropolitane.Non è affetto da tarantinismo quindi zero grado di idiozia da cattivisti alternativi trendy,ma un ritratto duro del mondo e delle leggi del narcotraffico.I due eroi protagonisti dovranno smantellare una rete di spacciatori che vede uniti i paramilitari di estrema destra colombiana-gli amici di Uribe,l'amico degli states-e i nazisti americani.Una critica che colpisce con precisione il bersaglio.Il film ha un ritmo non velocissimo,e questo è un bene.Nulla è lasciato al caso nei film di Mann e se si sofferma su un viso per lungo tempo è perchè vuole mostrarci la disperazione o lo smarrimento.Buona la colonna sonora,e le interpretazione-pure Farrel è decente-forse c'è fin troppo erotismo ,cosa che spinge a una certa scelata un po' patinata e che sicuramente non aggiunge niente alla pellicola.
Insomma un gradevolissimo poliziesco,degno di essere visto

Nessun commento: