martedì 18 novembre 2008

UNA GIORNATA PARTICOLARE di ETTORE SCOLA

Spesso per raccontare come funziona un regime ,è meglio analizzare e denunciare le distorsioni quotidiane,più che i grandi gesti degli eroi democratici.
Come avviene in questa magnifica pellicola di Scola ,che ha scritto insieme a Ruggero Maccari-nome fondamentale del cinema italiano-e con la collaborazione di Maurizio Costanzo.
Il film si svolge tutto durante una giornata "particolare" sia per il popolo , che per i due protagonisti.

Infatti la trama ambienta le vicissitudini di Antonietta e Gabriele,durante l'arrivo a Roma di Hitler.Significativo che per tutto il film la colonna sonora è assente,l'unica presenza sonora è quella di una radio ad altissimo volume che trasmette l'odiosa retorica fascista sull'incontro dei due dittatori, o grandi statisti-dipende da che punto considerate la storia,in questi tempi di negazionismo e revisionismo.

Questo per dare l'idea palpabile di come il regime fascista-ma in realtà qualsiasi regime,anche le democrazie borghesi e reazionarie moderne-non lasciano libero il cittadino nemmeno un momento ,ma lo incastrano all'interno di una rete fatta di propaganda e controllo.La presenza della radio e della voce dello speaker sono inquietanti "controllori" del metodo di vivere e rieducare all'obbedienza cieca nei confronti di una deriva autoritaria e sottilmente crudele-bè,sottilmente un paio di balle:l'olio di ricino,le manganellate,poi le torture e le uccisioni in guerra o contro i partigiani...Il regime fascista non è mai stato quell'insieme di balordi esaltati ,buffoni e sboroni che certo cinema e tv voglion farci credere,erano dei freddi e spietati assassini e aguzzini nel nome di una robusta ideologia-che avvolge i due protagonisti e li isola dal contesto

Antonietta è una donna che nonostante i sei figli,il marito,una normale vita da "fascista"-possiede un album dove ritaglia le foto del duce -è persa nella solitudine di chi è solo macchina di riproduzione e "angelo del focolare",vive disperatamente un'esistenza senza particolare significato,persa nel suo ruolo imposto e nella sua profonda ignoranza.L'altro Gabriele è un ex annunciatore della radio,omosessuale e proprio per questo allontanato dal suo posto di lavoro.
Tra i due nasce un'attenzione reciproca,un cercare di sommare due solitudini per vivere a pieno i propri desideri e una vita altra e oltre alle regole stabilite e da non trasgredire.
Un film intenso che oltre a essere un buon documento storico su quella giornata,è anche tra i pochi film che parla esplicitamente di omosessualità senza macchiettismi e birignao fastidiosi,ma donando alla figura del gay uno spessore umano e psicologico che essi hanno.
L'omosessualità spaventa e turba ancora oggi lo spirito bigotto del paese,e quando si dice che son stati accettati,dovremmo vedere in che contesto:quello di pagliacci telematici.La tv,con la collaborazione di alcuni di loro che svendono sè stessi e la loro dignità, ce li mostra squittanti,superficiali,urlanti,schiamizzanti, offrendo una visione da buffoni,piuttosto che da persone normali quali sono.Che meritano rispetto,che dovrebbero sposarsi e adottare bambini ,ma su questi punti i reazionari bigotti,l'invadente chiesa , e la debolezza dei democratici puntano fortemente per ostacolare qualsivoglia passo realmente progressista.

Ritornando al film:bravissimi Sofia Loren e Marcello Mastroianni.Vivono intensamente i loro personaggi,ma senza gigionerie ,anzi con una pudicizia e pulizia che risaltano ancora di più lo spessore dei caratteri che interpretano.
Uno dei film migliori di Scola,un capolavoro che non andrebbe perso!

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