domenica 25 gennaio 2009

GENTE COMUNE di ROBERT REDFORD

Condrad è un ragazzo traumatizzato per la morte del fratello,del quale si pensa responsabile,e con grossi problemi di relazione famigliare,in particolare con la madre-la quale era legatissima al figlio morto.
Grazie a un psichiatra e superando nuovi dolori,il ragazzo troverà una sua serenità accanto al padre.
Questo film vincitore di oscar, ha diviso da sempre gli spettatori,per alcuni è un film molt intenso e profondo sul dolore,il distacco,la perdita e la risalita,per altri un film modesto che è stato sopravvalutato.
Per me è un'opera interessante e meritevole di essere vista e ricordata.L'istituzione famiglia viene indagata e criticata senza perdere il controllo,si analizza la colpa per la perdita di qualcuno e la difficoltà a perdonare o perdonarsi con una certa serietà ed evitando fino a che si può le trappole della facile commozione.Il fatto che un figlio sia preferito rispetto a un altro,l'estraneità con persone della stessa famiglia,la disperata e insensata idea di non sciogliere mai la famiglia,come se da sola essa possa salvare una situazione irreparabile.Robert Redford dirige un buon film,uno di quelli che commuovono per l'intensità degli attori e della bellissima colonna sonora-pochi accordi di piano e archi-uno di quei film sul quale far nascere un bel dibattito ,una riflessione sulla morte,il dolore,il distacco,la famiglia e altro
Bravissimi Donald Sutherland,Timothy Hutton,Mary Tyler Moore,Judd Hirsc

SPECIALE HORROR ITALIA:PARTE SECONDA

Continuiamo a parlare di cinema dell'orrore italiano. Perchè senza ombra di dubbio il nostro cinema dagli anni 60 fino agli anni 80 ha conosciuto una stagione ricca di titoli e artigiani dediti al lavoro di fare "puro cinema",non sempre i risultati sono buoni, non sempre i nomi meritevoli di rivalutazione
Malattia tipica di questo ultimo tempo è appunto la rivalutazione alla cazzo di cane,senza un pensiero e criterio critico serio e ragionato. Che sfocia nella clamorose cazzate di un Giusti sulla commedia scollacciata ad esempio-ma se ti fai le seghe vedendo la fenech che si spoglia,mica neccessariamente dovremmo rivalutare il genere!
Altro discorso merita il cinema di artigiani come Margheriti e Bava-anzi per loro userei la definizione di artigiani di lusso,perchè molto personali e con stili assai riconoscibili.
Non mancherà in futuro un lavoro biografico dedicato ai due indimenticabili registi romani.

Parliamo di pellicole e film,per rendere omaggio a questi artisti:CONTRONATURA
Questa pellicola diretta da Antonio Margheriti,e se non sbaglio pure scritta, è un esempio perfetto di come si costruisce una storia.Che sia horror o altro non importa,ma Margheriti sa creare con giochi di sguardi,frasi interrotte,flashback rivelatori,un inizio che ben delinea la storia.
Un ritratto feroce dell'altaborghesia inglese di inizio 900.Tutti i protagonisti tramano per ambizione e lussuria ai danni di altri,fino a un evento tragico che però porta ai protagonisti la tanto sospirata ricchezza e potere.
Causa un incidente dovranno fermarsi in una casa abitata da un uomo e sua madre ,medium.
I loschi personaggi saranno costretti a partecipare a una seduta spiritica,che svelerà i loro crimini e li punirà duramente.
Grande costruzione in crescendo della storia,buona costruzione della psicologia dei personaggi,classico marchio di fabbrica di erotismo raffinato e tendenzialmente macabro,tensione e paura senza spargimenti inutili di sangue,riflessione amarissima sulle ingiustizie che le caste alte fanno cadere sui "poveri",sulla perdita di etica e morale,sulla punizione e colpa.Insomma un grande film,che Margheriti ci dona con consumata professionalità e momenti assolutamente alti di grande cinema.


KILLER FISH :questa pellicola è decisamante più ludica e leggera, un esercizio di stile e contaminazione assai interessante perchè mescola sapientemente e con un gusto per la narrazione di genere:poliziesco,catastrofico,horror.

Una banda compie una rapina in quel del brasile. A guidare i criminali un uomo affetto da problemi cardiocircolatori.Il bottino è nascosto in un acqua,ma nessuno tranne l'artefice del colpo sa essere infestato dai pirana.
Per complicare le cose arrivano una troupe di servizi di moda e naturalmente tra una di queste modelle e il duro dei rapinatori nasce una relazione.
Il tutto si complica quando rapinatori e troupe si troveranno a bordo di una nave che rischia di affondare per colpa di un tornado nella zona dei famelici pesci
Divertente con momenti anche assai riusciti e un buon cast che va da Lee Majors-l'uomo dai sei milioni di dollari- fino a James Franciscus e Karen Black.Godibile



OPERAZIONE PAURA:Mario Bava è il grande maestro del brivido italiano,a lui deve tanto anche Dario Argento.
Questo film è un classico del cinema di paura :un villaggio sotto la maledizione di una bambina morta nell'indifferenza del paese, e così sua madre una vecchia nobile la richiama in vita per vendicarsi.
Contro questa follia si batte una giovane studentessa e un medico legale.Bava sa come spaventare con le apparizioni della bambina,l'uso della musica e degli effetti sonori, e crea questo capolavoro a tratti disturbante e surreale,come quando il medico rincorre un uomo che pare essere l'assassino e poi scopre che è se stesso.
Un film teso e avvincente con scene macabre e forti ,per l'epoca,uno dei classici del genere horror.



SEI DONNE PER L'ASSASSINO: consigliato a chi non ha sopportato quella cagata di "Il diavolo veste prada" operaccia reazionaria e capitalista,ipocrita nel finale melenso.
Qui le lavoratrici della moda fanno tutte una bruttissima fine,per non parlare della polizia che non ne indovina una.
Un misterioso assassino uccide con inusitato sadismo, a una ustiona il viso a un altra buca la faccia con un oggetto appuntito,le modelle che lavorano per una nota stilista.Il mistero in un legame delittuoso e lussurioso.Il film scritto da un altro grande maestro del cinema di genere e di diverse commedie,Marcello Fondato recentemente scomparso, è il capostipite di tutti i trhiller con l'assassino impermeabilizzato e con i guanti a venire.Scioccante per il sadismo,radicalmente pessimista, un capolavoro del genere

martedì 20 gennaio 2009

L'AMARO SAPORE DEL POTERE di FRANKLIN SCHAEFNER

Il film scritto da Gore Vidal, è la messinscena di una elezione per il futuro candidato alla corsa della casa bianca in seno a un partito conservatore.
I giochi crudeli di scredito nei confronti dell'antagonista puntando su dicierie vicissitudini personali gettati al pubblico per danneggiare la persona prima che il politico, l'assurdo circo di riccastri e militanti che assediano i candidati con pretese e ricatti,l'etica che si perde nel gioco naturale e crudele della vittoria a tutti i costi
Insomma una rappresentazione non troppo diversa dell'attuale scena politica mondiale,un'analisi avvincente del sistema elettorale americano-una carnevalata patetica,più un incontro di piazzisti che di politici-il tutto diretto con piglio di ferro e incisivo dal regista di Papilion e il Pianeta delle Scimmie.
Ottimi Henry Fonda-il candidato che non vuol cedere ai ricatti e ai giochetti- e Cliff Robertson-il candidato di estrema destra cattivissimo.

Grande esempio di film politico.

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO di JAMES IVORY

La storia di una passione non manifestata, di un sentimento tanto forte quanto nascosto,che improvvisamente non si vorrebbe perdere e quindi il tentativo di ritrovare l'amore.Non solo,è anche un film-merito sopratutto del libro da cui è tratto-in cui si indaga i rapporti amichevoli e di collaborazione tra una parte della nobiltà inglese e il nazismo-d'altronde Curchill non era così nemico di Mussolini-ma la storia passa come l'amore sfiorando il protagonista:un irreprensibile maggiordomo,il quale sacrifica tutta la sua vita per il suo lavoro e il suo padrone.
Scoprirà troppo tardi di non aver vissuto mai e cercherà assurdamente di porvi rimedio.

Un bellissimo film che affronta le difficoltà di comunicazione nel campo dei sentimenti,del non detto, delle allusioni che non portano da nessuna parte.
Straordinari Emma Thompson e Anthony Hopkins che rendono vivi e forti nella memoria dello spettatore i loro personaggi.

LORD JIM di RICHARD BROOKS

Tratto da un romanzo di Condrad,il film scritto e diretto da un grande autore del cinema americano,richard brooks (http://www.mymovies.it/biografia/?r=88), è una riflessione seria e profonda sul tema dell'eroe e del coraggio
Un marinaio si trova costretto ad abbandonare una nave per salvarsi la pelle-e condannare a fine certa il suo carico umano di musulmani partiti per raggiungere la Mecca-per questo fatto verrà considerato un codardo.La cosa lo getta nella disperazione e dopo mille avventure si mette alla guida di una rivolta di un popolo indigeno contro il signore della guerra locale,anche se pure in questi momenti troverà delle barriere che gli impediranno di compiere atti eroici.
Diventato un mito per la popolazione,pagherà cara una sua decisione sbagliata.
Magnifico Peter O'Toole che interpreta il suo personaggio con grande adesione:abbiamo a che fare con un uomo ,il quale come tutti ha paura della morte e però vuol passar alla storia come eroe
L'eroismo a mio avviso è una disfunzione dell'uomo esattamente come il martirio,quanto di pù pericoloso per le persone perchè carico di retorica istituzionale e propagandistica, di individualismo egocentrico sfrenato,di devastanti sofferenze per altri.In questo Lord Jim è un anti-eroe eccellente

SPECIALE HORROR ITALIA:GLI ALBORI DEL GENERE

Tutto comincia nel 1957, ad opera di Riccardo Freda ,il quale prendendo spunto da un soggetto e sceneggiatura del medesimo e Pietro Regnoli,ambienta a Parigi il film: I Vampiri. Notare che il titolo non lascia dubbi,uno si aspetterebbe il solito film di vampironi svolazzanti e dandy, in realtà il film segue vie diverse e più interessanti.
La storia è quella di un giornalista che indaga sulla morte misteriosa di alcune fanciulle. Trovate dissanguate.Alla base di queste morti vi è la voglia di eterna giovinezza di una vecchia nobildonna.
Il film quindi ci spinge a riflettere su uno dei mali che non conosce tempo e stagioni,cioè quella della mera rappresentanza estetica di sè stessi. L'uomo come pura immagine di bellezza e questa come unico elemento di riconoscibilità e accettazione all'interno della società. Per questo si arriva all'omicidio-prima di tutto nei propri confronti perchè si abbandona la specificità individuale e intellettuale,per diventare immagine del riflesso collettivo di una idea banalizzata di benessere-e per questo la sua fine è un misto di profonda tristezza e "goduria della punizione".
Probabilmente nemmeno pensava a queste cose Freda mentre dirigeva questo film,peraltro tecnicamente notevole,ma l'opera artistica spesso vive di stimoli e visioni proprie quindi questo è quanto mi è arrivato. Freda ,con la collaborazione agli effetti speciali e fotografia di Mario Bava, torna poi con un divertente fantahorror:"Caltiki,mostro immortale", una spedizione in messico risveglia un terribile mostro-simile a blob- che prosciuga e divora le sue vittime.Il mondo in pericolo viene salvato dai militari-chissà che ne pensano a Gaza ,di una trovata simile- inferiore all'opera precedente,ma curioso tentativo di fantascienza contaminata con il macabro.
Mario Bava, autore fondamentale del genere:un vero genio capace di suscitare emozioni forti grazie a trucchi artigianali di grande spessore. Nel 63 dirige il primo trhiller italiano:la ragazza che sapeva troppo,ma è con il gothic che diventa un simbolo di innovazione e stile all'interno della cinematografia di genere italiana.
Uno dei suoi massimi capolavori è senz'altro:LA MASCHERA DEL DEMONIO.
Il film comincia con una scena molto forte per l'epoca:una strega a cui viene infilzata la faccia mediante una maschera con pungiglioni interni,attraverso una mazzata!
La storia si trasferisce dopo due secoli e con il risveglio-tramite goccia di sangue di un professore troppo curioso- della strega e del suo amante. I due non morti porteranno la morte e il terrore nella casa dei discendenti dei loro aguzzini.Verranno fermati da un giovane dottore innamorato della ragazza protagonista.Film di grande tensione e modernità nelle riprese,un vero e proprio capolavoro del genere.
Protagonista è Barbara Steele (qui la sua biografia e carriera http://www.mymovies.it/biografia/?a=2895)
Questa attrice per via del suo aspetto darkeggiante e sensuale è perfetta per il genere,tanto che ne interpreterà tantissimi. La rivediamo anche in altre pellicole assai interessanti come ad esempio: DANZA MACABRA e I LUNGHI CAPELLI DELLA MORTE

Il primo film è un raffinatissimo omaggio alle atmosfere macabre e desolate del celebre scrittore Edgar Allan Poe,che compare anche nel film.
Infatti il protagonista accetterà di passare una notte all'interno di un castello stregato proprio per una scommessa con lo scrittore e un nobile proprietario del malefico magiero.
Il giornalista è un uomo razionale,ma dovrà ben presto cambiare idea di fronte ai terribili e crudeli fantasmi che popolano il lugubre castello.Non manca una decadente storia di amore con una intensa Steele.
Ottimo esempio di film che coniuga tensione e spirito letterario, il film colpisce perchè capace di spaventare senza mostrare sangue o altro-visto anche i tempi-ma puntando tutto sulla paura,sul suggerito e sulla percezione.

Margheriti si riconferma grande regista gotico , con un altro classico del genere:I LUNGHI CAPELLI DELLA MORTE
Una donna ingiustamente bruciata viva,per aver commesso un omicidio ai danni del fratello di un nobile locale.Una sua figlia testimone del fatto gettata in un fiume per non avere testimoni e un'altra figlia che vive nel castello dei nobili fetenti e assassini.
La ragazza crescendo è costretta a sposare il figlio -reale assassino- del conte,ma ben presto una terribile vendetta che viene dall'oltretomba colpirà la famiglia e il colpevole
Notevolissimo il finale con il cattivo immobilizzato e imbavagliato che segue chiuso all'interno di un pupazzo di paglia e legno la sua atroce fine di bruciato vivo.
Film magnifico di grande spessore per quanto riguarda il genere,sottilmente macabro .

A presto con un nuovo capitolo della saga horror in italia