sabato 31 marzo 2012

UN GELIDO INVERNO di DEBRA GRANIK

Sai come si dice dalle nostre parti di cowboy brianzoli?La verità sta sempre nel mezzo.E mi pare un bel modo di dire.
Si,perchè è vero che il cinema ammmmmereggggano sia ormai finito e spacciato.La moda effimera del post citazionismo tarantiniano è chiaramente troppo debole per potere essere definita come la vena d'oro del cinema yankee,dopo il buon inizio si è rinchiusa in se stessa ,ripetendo una formula che ha diviso profondamente gli spettatori,quelli indisciplinati come me non la sopportano affatto.Lo stuporismo yankee e l'insulsaggine delle commediole romantiche ,ha devastato i linguaggi per nulla banali delle commedia,delle pellicole sentimentali e delle opere di fantasia.Il mainstreem e l'indipendente alla moda sono ad un passo dalla fossa.
Purtuttavia vi è una parte del cinema yankee che ha ancora qualcosa da dire,un linguaggio non involutivo e non finto alternativo,una grande attenzione ai personaggi.
Certo a furia di essere essenziali e anti retorici si cade nel difetto di una possibile debolezza rappresentativa,troppo minimale.Di essere un piccolo film.Però la forza di queste pellicole sta nei personaggi,nelle facce degli attori e attrici,nel riprendere vite dure e ambienti ostili come sono.

Un gelido inverno è un piccolo film,certamente,sicuramente gli Oscar-premi che a me non dicono nulla essendo una parata di ammmmereggganate tronfie e pleonastiche- se li è meritati assolutamente quel capolavoro che è Il Discorso del Re,ma non possiamo togliere al film della Granik tutti gli applausi che si merita.
Ree Dolly è una ragazzina di 17 anni che la vita ha reso più dura e matura rispetto alle sue coetanee.Il fatto è che la teenager non se la passa per nulla bene.Vive con la madre,catatonica e assente,un fratellino e una sorellina più piccoli e tanti,ma tanti guai.Il padre è uno spacciatore di metanfetamine.Per uscire dalla prigione ha impegnato la fattoria e quel poco di terreno a loro disposizione.Lo sceriffo avvisa la giovane che qualora il padre non si presentasse in tribunale scatterebbe l'esproprio della famiglia dalla casa.
Ree si mette alla ricerca del padre,ma si imbatte in un muro di omertà.

La regista ci mostra un pezzo di white trash americana,senza giustificazionismi di sorta.Non sono dei poveri cristi che cadono per disperazione nella delinquenza,o anche se lo fossero ,alla regista non importa mostrarci questa parte.Ci mostra un campionario di bestie sconsolate,abbandonate,per questo rabbiose,nate come erba cattiva.Che sanno solo usare la violenza,proteggersi a vicenda,coltivare l'omertà.In mezzo a questi rifiuti, spunta Ree:un fiore selvatico.Un grande personaggio,lontano dalle derive pseudo femministe delle donne risolute che menano,sparano,manco fossero rambo in versione dopo l'operazione,ma nemmeno delle vittime a tutti i costi.La ragazzina cerca di difendersi come può,testarda cerca il padre e si scontra con il muro di gomma delle reticenze,degli inganni,viene anche pestata brutalmente dalle donne della famiglia,ma testarda non demorde.Troverà ad aiutarla,a modo suo, solo lo zio.Un altro splendido personaggio.Uomo tormentato,solo,indurito,che alla fine cerca una sorta di vendetta la quale purtroppo o saggiamente non ci viene mostrata dalla regista-io avrei concluso il film in un bagno di sangue e morte con in sottofondo epitaph dei king crimson,magari usando la mdp in modalità dolly carellato,cioè riprendendo dall'alto per dare l'idea di una vendetta "divina",bella questa idea?No?Vabbè...-non sono da meno nemmeno gli altri personaggi.Tutti sconfitti e rancorosi,in un'america di provincia degradata,disumanizzata,squallida.E lo squallore te lo senti tutto,senza enfasi,senza eccessivi turbamenti.Così come è.
Certo ,come un altro piccolo grande film:Frozen River, l'asciugare le situazioni porta a una certa insoddisfazione per lo spettatore,tuttavia il risultato finale è davvero convincente.Solitudine,abbandono,violenza,disperazione,miseria umana prima ancora che economica,tribalismo che sostituisce uno Stato assente ,la legge debole e asservita al clan,l'esercito che dovrebbe essere il rifugio dei disperati,ma che non li vuole nemmeno illo.Su tutto questo brillano le figure della ragazzina-una bravissima Jennifer Lawrence- e lo zio.A modo loro i personaggi forse migliori.
Opera comunque degna di nota,coinvolgente e sottilmente spietata,ad avercene di film come questo.
Dategli un'occhiata,ok?

venerdì 30 marzo 2012

ATTO D'AMORE:VITTORIO DE SETA/CINEMA DEL REALISMO:DIARIO DI UN MAESTRO.

Quale è il compito di un vero,autentico,critico?Quello di far conoscere al pubblico,almeno alla sua parte più sensibile, nomi e autori ingiustamente poco noti ,dimenticati,meritevoli di una vera e assoluta riscoperta.


In questi tempi si preferisce-per spirito assolutamente intellettualistico,snob,e davvero squallido-porsi come grandi conoscitori del cinema di genere foriero di tesori nascosti.Spessissimo falsando la realtà si vuol far passare registi che hanno comunque goduto di un enorme successo e riscontro commerciale come autori che poverini,nessuno se li cagava,giravano con du lire,cosa non vera.A detta degli stessi autori.


Rimane sepolto un cinema meno facile,meno popolano e reazionario,ma proprio per questo indigesto a molti italiani.Autori di film sperimentali e fieramente artistici o perle del Cinema del Realismo.Tra i nomi dimenticati o poco noti meritevoli di una sana riscoperta c'è senza ombra di dubbio un Maestro come Vittorio De Seta(1923-2011),il suo cinema potrebbe essere visto come il padre del modo di fare film dei fratelli Dardenne.Adesione assoluta alla realtà,un minimo di romanzo ma sempre piegato a ferree regole di verismo.Molti saranno disgustati da questo modo di intendere il cinema,ma che ci volete fare :è una terra di irresponsabili e infantili,lasciamo che si divertano così.A noi invece piace assolutamente e totalmente la ricerca della rappresentazione aderente al reale.La nostra vita è un film di per sè.Merita che sia filmata.





Vittorio,come Visconti,proveniva da una famiglia aristocratica siciliana.Si dedica brevemente alla carriera dello studente universitario,infatti la sua passione cinematografica lo porta a fare da secondo aiuto regista sul set del film di Mario Chiari:Amori di mezzo secolo.L'anno successivo,nel 1954, è promosso aiuto regista sul set di un regista francese Le Chanois ,pellicola che si chiama:Vacanze d'amore


Tuttavia la vera passione del giovane Vittorio è la sua terra e sopratutto la condizione del proletariato meridionale.Per questo si dedica alla realizzazione di documentari girati in sicilia e sardegna con lo scopo di rappresentare su schermo queste vite dure dei nostri dannati della terra.Pescatori,minatori,pastori,vengono filmati e seguiti con attenzione mai paternalista,ma con rispetto e realismo.


Nel 1955 con il documentario Isola di Fuoco,vince la sezione dedicata al genere al Festival di Cannes.


Nel 1961 debutta al cinema vero e proprio con la pellicola Banditi a Orgosolo,splendida opera di crudo e feroce realismo sul problema del banditismo in Sardegna.Film che scrive insieme alla moglie Vera Gherarducci,pellicola di rara tensione sociale.Una versione moderna del neorealismo,la nostra stagione cinematografica migliore checchè ne dicano certi,che riscuote diversi interessi e riscontri:premio opera prima al Festival di Venezia e premio alla fotografia con il Nastro d'Argento.


Nel 1966 dirige un film più intimista ed esistenzialista:Un uomo a metà. Storia di una crisi intellettuale e politica che colpisce un militante acculturato.Si trasferisce in Francia dove gira il film "l'invitata",opera che non riscuote alcun successo ,se non gli apprezzamenti di Pasolini e Moravia.


Tornato in Italia gira per la tv ,la rai,la miniserie Diario di un maestro.Sulla vita di un giovane maestro nella periferia romana.Ne parleremo sotto con più attenzione.








Visto l'enorme successo di pubblico della serie ,De Seta lavorerà a lungo in tv e per la rete nazionale.


Negli anni 80 si trasferisce nella tenuta materna di Catanzaro.E continua il suo mestiere di documentarista.Nel 2003 gira Lettere dal Sahara.Pellicola sulla storia di un migrante di un africano dalla sua terra all'italia.Viene presentata fuori concorso a Venezia.


DIARIO DI UN MAESTRO.

Terza uscita con il corriere della sera a euro 12.90,escluso il quotidiano.Questa collana presentata dal critico Mereghetti è una grande occasione per rivedere e riscoprire il meglio assoluto del nostro cinema.Dopo La Ciociara e Le Mani sulla città,esce questa pellicola che è la versione cinematografica di 132 minuti dell'opera televisiva del 1972,un grandissimo successo di pubblico-pensa un po' cosa vedevano gli italiani in tele e che gravissima calamità sia stata la tv commerciale con la sua americanizzazione e quindi distruzione dell'intelligenza minima umana-film che venne anche presentato a Cannes
La serie tv andava in onda la domenica sera e inchiodando gli spettatori davanti al video affrontava argomenti assai delicati,con uno stile asciutto,diretto,coinvolgente,ma mai edulcorato o errore opposto enfatizzato.Tratto dal romanzo autobiografico di Albino Bernardini,la miniserie e il film da cui è estrapolato narra la storia di Paolo,un insegnante al suo quasi debutto.Il quale giunto a Pietralata ,uno dei tanti quartieri periferici di Roma, si scontra con la dura realtà scolastica.Colleghi apatici che disprezzano i loro alunni e lo invitano a lasciarli perdere,bambini di periferia tra bullismo e tendenza a perdersi per strada.Lui ,non dandosi per vinto,a uno a uno va a cercare gli alunni mancanti e li riporta in classe.Usando metodi nuovi,incentrati sulla vita quotidiana dei ragazzi e delle loro esigenze,partendo da fatti estranei alla scuola- il perchè i bambini amino torturare le lucertole,porterà la classe a comprendere la natura,una lezione sul furto spingerà molti di essi a pensar come ci si rovini la vita,una casa abbattuta li porterà a riflettere sulle loro vite e una lezione sulla seconda guerra mondiale attraverso l'esperienza dei loro genitori,li aiuterà a comprendere meglio la loro di storia-riesce a farsi ben volere e i ragazzini non perdono un giorno di scuola
Purtroppo avrà problemi con la direzione

Una storia non nuova,mi direte.Ce ne sono tante.Certo,ma qui al contrario delle altre storie che vengono americanizzate attraverso un sentimentalismo blandamente ribellista e profondamente retorico,c'è vita vissuta e filmata.Anti retorico,essenziale,partecipe,abile nella descrizione dei personaggi-che poi sono bambini che raccontano la loro vera vita,visto che non sono professionisti-è l'anti Attimo Fuggente,perchè qui la commozione non si ricerca attraverso un romanticismo poetico,borghese,ma attraverso la verità scomoda della vita.Non abbiamo un eroe, non ci sono ragazzini che improvvisamente si scoprono grandi geni.Ma ci sono un maestro volenteroso e dei ragazzini che la società ,solo perchè appartenenti a una classe,han già deciso che siano da eliminare e sfruttare come manodopera non qualificata.
Ecco è un film -e una serie- profondamente educativa,ma senza l'aria di chi mo ti sto ad educare.Una bellezza cristallina,limpida.

Il film è interpretato da un grandissimo attore ,purtroppo dimenticato assai in fretta,di nome Bruno Cirino(1936-1981),attore teatrale che ha lavorato con i grandissimi nomi del nostro teatro:De Filippo,Patroni Griffi.
Fonda la cooperativa Teatroggi,con la quale allestisce nella borgata romana di Centocelle due spettacoli tratti da Dacia Maraini:gli anni del fascismo,w l'italia.
Attore teatrale che unisce anche un grande impegno sociale e politico ,offre grandi prove in altre recite da Satre,Weiss e così via.Furoreggia con una edizione de L'Idiota.

In campo cinematografico è impegnato in opere bellissime come Allonsonfan dei fratelli Taviani e Libera amore mio di Bolognini,Le farò da padre di Lattuada,Mordi e Fuggi di Risi.Tra le tante.
Lavora anche in tv:dedicato a un medico,storia della camorra,e altri.

Muore di infarto tornando dopo una lunga tournè teatrale.


Quindi vi propongo di riscoprire il cinema di De Seta,acquistare il dvd in edicola,e di cercare i lavori di Cirino.Un atto d'amore per il nostro cinema migliore.

mercoledì 28 marzo 2012

UNA STORIA VERA di DAVID LYNCH

Credo sia difficilissimo filmare la tenerezza.Perchè mentre con la cattiveria e la perfidia anche girate da fighetto che sorseggia una spuma al baretto sotto casa,ti fai na nomea di artista contro,ma sopratutto dai sfogo al mr hyde nascosto dentro ogni spettatore,con la dolcezza c'è sempre il rischio profondo imbarazzo.Chissà come mai ci vergognamo della bontà.Oltretutto è anche vero che il cinema buonista con i suoi sentimenti precotti è quanto di più infame si possa vedere sul grande schermo.Per questo ringrazierò a vita Lynch per questo film.Lo so,il Maestro ha diretto opere e capolavori di altro spessore e materia,ma come ebbi già modo di scrivere sull'ottimo blog di Frank,(http://combinazionecasuale.blogspot.com), io non ho l'intelligenza necessaria per abbandonarmi e vivere il cinema del regista americano.Quindi non mi permetto di parlare di Lynch,ma solo di quello che questo meraviglioso film suscita in me ogni volta che lo vedo.Parto con il dire che il sottoscritto è certamente uno stalinista occhialuto,ma sono anche campione mondiale nella disciplina della Commozione per un film o un libro o una canzone,o una partita dell'inter.Il segreto è trattenere le lacrime o inventare pietose scuse-tosse,raffredore,ho qualcosa negli occhi-in fin dei conti ,per quanto non perefetto,son pur sempre un etero della vecchia e scassata scuola:l'omo non ha da piagne,che è una cazzata,ma non posso cambiare una roba data per normale.
E allora lo dico e scrivo:mi commuove.Perchè riesce con poche frasi,con la quotidianità,con quella piccola e naturale voglia di condividere la vita insieme a gli altri,a tratteggiare dei grandi personaggi.
Grandi perchè normali:non campioni nè delinquenti.E in questa vita se conduci una vita normale,se non hai fatto altro che lavorare,cercare di portare avanti la tua famiglia come meglio ti è possibile,sei considerato un pirla.Fai parte di una classe che sta sulle palle a tutti.
In questa pellicola invece vedi quella che potrebbe anche essere la tua di vita,a parte che sono figlio unico e non ho ancora nè figli nè una vedovanza da festeggiare.Un film peraltro difficilissimo da girare perchè la caduta nello stuporismo yankee,nel calcolo e nel ricatto sentimentalista,in mano a un noto sionista ammmeregggano sarebbe uscita la parata del buonismo ipocrita.Meno male che non c'è spielberg in cabina regia insomma!
Alvin Strait,sente che ormai la sua vita è agli sgoccioli.Fatica a camminare,ci vede poco,e si presta ad abbandonarsi seppure a malincuore.La notizia che suo fratello,con il quale non si sente nè parla da dieci anni,sia malato lo porta a progettare un piano folle:attraversare due stati o più a bordo di un tagliaerbe.Durante il viaggio incontrerà molte persone che lo aiuteranno.

Il ritratto di questa america forse -anzi sicuramente -potrebbe risultare falsificato,ma i personaggi sono così vivi e immediati,reali e lo stile commosso e sobrio,che non possiamo rimanere indifferenti.
Il rapporto di Alvin con Rose,la figlia oligofrenica,è descritto con toni pacati e di umanissima dolcezza.Infine la conclusione:asciutta,senza sentimentalismi,eppure sul volto segnato di quei due vecchi c'è tanta di quella commozione che mille parole e musichette ruffiane non saprebbero donare.
Smettiamola di spacciarci come bulldog inferociti,e dedichiamoci pure al senso reale e profondo di una certa umanità smarrita.Stalinista si,perchè non possiamo essere permissivi con le forze reazionarie e capitaliste,ma anche teneroni tenerosi!

martedì 27 marzo 2012

CORTO CIRCUITO di JOHN BADHAM

Come brillantemente esponevo nel post precedente,il periodo che va dal 79 al 1982 due anni prima un anno dopo,è brillante e pieno di pellicole di genere assai interessanti.Il dramma esplode del tutto a metà anni 80.Dal 1984/5 si scatena la cafonaggine insistita,lo sbracamento assoluto,e a mantenere un minimo di dignità ci sono davvero pochi generi e pellicole.La commedia sopratutto diventa terreno fertile per romanticherie e spiritosaggini spesso indigeste ,perchè non c'entrano nulla con il senso dell'umorismo e peggio ancora non trasportano sentimenti,ma surrogati.Che poi è il marchio tipico del cinema ammmmeregggggano in questi ultimi 30 anni.L'eredità della new hollywood e dei padri di essa che nei 50 sono stati messi sulla lista nera del maccartismo,scomparsa e dimenticata.Annientata.La stessa cosa che noi nandimericoni italioti stiamo facendo con successo qui da noi
La commedia diventa quindi cretina e innocua,magari pure trattando temi seri,ma così..un tanto al chilo e con una superficialità quasi commovente.
Errore umano poi quello di rivedere i film della propria infanzia,i bambini sono scemi.Un monumento alla scemenza che Leonardo non sarebbe capace di pensare e costruire ok?Per cui non dovremmo mai ascoltare quel pirla del nostro fanciullino,meglio non dargli retta mai quando improvvisamente mentre tu cerchi film da mettere in lista,ti urla:Metti ...E via con nomi di pellicole che avevi dimenticato,rimosso,messo in un angolo.Il fanciullino però non avendo un cazzo da fare,se li rammenta.E cominciano i guai,perchè mentre il giovine adolescente è sempre fecondo e giocondo di grandi consigli-Un Fantastica Moana da rivedere perchè ci sfugge qualcosa nella complessa psicologia dei protagonisti-il fanciullino ti trascina nel regno dello stuporismo yankee in men che non si dica.Essendo bambino,ha il cervello di un americano adulto,e di quelli che sono pure insigni premi scientifici ok?Infatti te li va a pescare tutti.Per fortuna il mio non ha mai cagato i Goonies,un filmetto insignificante che fa strillare come oche moltissimi e moltissime della mia generazione.Cresciuta male,eh?Non malissimo e degna di eutanasia come quelle attuali,ma i primi pirla siamo proprio noi 30,quasi quarantenni.
Perchè dico tutto questo?Perchè tanto,tanto,tanto tempo fa c'era sto film di Badham ,che mi piaceva.Si,mi piaceva.
Avevo però 10 anni,parlo del 1986,quindi è comprensibile.Ora stavo leggendo la lista di film fatti da questo valido artigiano del cinema americano.Trovo Sorveglianza Speciale,me lo rammento come godibile,ok.La febbre del sabato sera,una cagata oscena,war games non male,insomma procedo e mi becco sto Corto Circuito.E lì il fanciullino viene in superficie e mi urla nelle orecchie:scaricalo!
Non l'avessi mai fatto.Un filmetto godibile e gradevole,ma dovete per forza essere dei minora...minorenni per farvelo piacere ancora oggi ok?Per carità tutta la mia stima,in sconto e svendita,per quelli che a una certa età si mettono a dire:et telefono casa,con tanto di vocina,fatelo..Cioè non posso ancora spararvi e imbalsamarvi,ma per carità..liberi di farlo,quindi effettivamente a voi questa pellicola parerà geniale ancora oggi.Perchè essendo ruffianissima ,semplicissima,scontatissima,piace.

Numero Cinque è un robot costruito per scopi militari.Una scossa di corrente però lo anima di una volontà propria-animismo,tipico tra i bimbi di due anni e negli ammmeregggani adulti-scappa e giunge nella casa di una ragazza.Che devo dirvi altro o avete capito?
Prodotto sicuramente professionale,ma davvero rivisto alla mia età mi ha annoiato terribilmente.Non c'era Melancholia in giro che si abbatteva sulla troupe e gli sceneggiatori?
Rimane però un bel ricordo di infanzia,di quel periodo e allora non possiamo essere del tutto cattivi.Poi se doveste avere dei bambini,bè trattasi di pellicola fatta proprio per loro.Faranno quei gridolini fastidiosissimi-cazzo ma un telecomando per sti rompicoglioni no?-che fanno i bambini quando sono piccoli,(tranne quelli come me,che erano quasi sempre malati e tristi.E questa non è una battuta.O perlomeno da una certa età,perchè prima in cascina vivevo da dio.),e insomma avete capito di che razza di gridolini io stia parlando?Bè,quel genere.
E piacerà agli adulti teneramente rimasti piccini picciò,con la loro immaginazione,modellini,sogni e speranza ad occhi aperti.Che peraltro stimo anche,mi piace questa volontà di non crescere e nemmeno cercare di farlo.Si comprendono molte cose,ecco.
Insomma a queste categorie piacerà molto,gli altri si terranno un bellissimo ricordo.Tenetevi però solo il ricordo!^_^

lunedì 26 marzo 2012

THE BLUES BROTHERS di JOHN LANDIS

Esistono film che diventano leggendari e si tramandano di generazione in generazione,talora anche come racconto orale o suggestione collettiva,(si ,si,anche così fidatevi),magari non l'hai mai realmente visto eppure ne parlano talmente tanto che è come se tu nella tua vita non avessi fatto altro che vedere questa pellicola.Di questi alcuni risentono il passare dei tempi,come tutti invecchiano e anche se alla spalle hanno un passato glorioso,il futuro è un posto fisso all'ospizio dei vecchi film.
Altri invece seppure si vedono gli anni passati e qualche acciacco,bè sono pur sempre gagliardi e godibilissimi.Per me questo è il classico caso de:The Blues brothers.
Nel 1978 Dan Aykroyd e John Belushi creano per lo show tv Saturday night live, una strampalata coppia di fratelli amanti del blues ,musicisti ad alto tasso di ironia.Nel 1980 Dan insieme al regista John Landis scrive la sceneggiatura di quella che è veramente una delle tante pellicole cult e classiche di quel felicissimo periodo tra la fine dei 70 e inizi anni 80 ,per il cinema americano dove la morte della new hollywood era chiarissima,ma erano ancora lontanissimi gli anni di merda della cinematografia fracazzona e reaganiana esplosa dal 1984-88 più o meno.Nonsotante che alcuni impiegati di hollywood con la mdp in mano avessero spezzato la hollywood irriverente,blasfema,combattiva,e ci si dirigeva verso un cinema incolore e rassicurante,in quel periodo magico di transizione genere e spessore coincidevano .Non è poco.
In ogni caso il film costato una trentina di milioni di euro non andò benissimo in patria,nemmeno sul podio,che vedeva al primo posto quella roba assolutamente dannosa alla salute che è "L'impero colpisce ancora"-detesto assolutamente star wars-e anche la critica non fu troppo tenera con il film,giudicandolo in poche parole presuntuoso e puerile,una sciocchezza .In Italia invece ottenne maggiore attenzione e critiche positive-poi i tamarri hanno sempre da ridire dei nostri critici che sono sempre i migliori e vanno letti,seguiti,non dileggiati.Mai-quanto pare sul set Belushi talora si presentava tossico e poco presente,per questo dicono che non si togliesse mai gli occhiali,per evitare di inquadrare uno sguardo perso.Come gira anche voce che una notte telefonarono a Landis affinchè si presentasse a ritirare l'attore comico ,giunto chissà come completamente ubriaco a casa di una coppia e addormentatosi sul divano di botto.Io sono la persona meno addatta a enfatizzare il ribellismo autodistruttivo di cantanti e attori,(visto che poi quando queste cose capitano alla figlia di una famiglia di operai non ti dico cosa successe il giorno della sua morte,mancava che i bigotti facessero esplodere i fuochi di artificio),quindi lascio ad altri a chi volesse il discorso di esaltazione della vita di Belushi.Il film nasce anche come idea di Aykroyd per ricordare alla gente la grande musica black american,contro quella robetta per bianchi e un po' particolari anche che spopolava più o meno in quel periodo e parolo di robaccia come Abba,Bee Gees ,insomma la disco.Che infatti mica piace a tutti,ma ha un suo pubblico ben definito di ascoltatori.Quel tipo di musica però ebbe un momento di grande gloria a discapito ,magari,di un Ray Charles.Quindi a Dan dava fastidio vedere messi in un angolo le grandi leggende del rythm blues,blues,funk,soul,rock'n'roll .In un certo senso è proprio vero:è in missione per conto di Dio.Nella pellicola hanno diversi ruoli le leggende della musica afro americana:James Brown,Ray Charles,Cab Callaway,Aretha Franklin,John Lee Hooker.In piccoli ruoli cameo ci sono anche registi come :John Landis,Steven Spielberg,Frank Oz.Tutti occhialuti,il che ribadisce una cocente verità:i tamarri non possono vivere se lasciati pascolare da soli,ti rifanno la loro merda di una mazzata a me e una mazzata a te.Gli occhialuti creano cinema,industria,arte,cultura,miti,leggende.Dispiace che non tutti possiate esserlo eh!Mi piace anche ricordare un attore spesso presente in molte commedie americane e tutte decisamente mediocri e dimenticabili,tranne due film penso:parlo di John Candy.Mi stava simpatico.
La storia è risaputa:Jake Joliet Blues esce di prigione,qui incontra il fratello Elwood,i due si recano nel loro ex colleggio cattolico che rischia di chiudere.Per questo decidono di riformare la band e di fare un concerto per incassare i soldi necessari per impedirne la chiusura.Nel frattempo si mettono nei guai con polizia,nazisti,ex fidanzate,redneck e country band.
Una esaltazione continua dei padiglioni auricolari,una scossa per i corpi anche quelli di legno come me che si esaltano rifacendo alcune coreografie-io amo quella di think,quanto sono scazzati e strepitosi jake ed elwood-gasandosi per il film,il cinema spoglio e nudo.Anche se è davvero lampante ,e infatti noi italiani con dodici lunghissimi anni di lotta e movimento lo avevamo subito colto,la natura liberal,progressista,anti autoritaria della pellicola.Possiamo anche non esser concorde ,perchè nel frattempo scopriamo la grande scuola autoritaria del pcc o del pcus,ma è pur sempre una libidine goduriosa vedere i due fratelli battere i reazionari ammmmeregggani,oltretutto uniti insieme:nazisti+sbirri+ cowboy ottusi,come se fossero tutti frutti dell'america conservatrice. Ci sono tantissime scene memorabili e moltissime battute mitiche,io sono un grandissimo fan di Elwood:siamo in missione per conto di dio ,è spettacolare e ottima come scusa per ogni cosa che volessimo fare nella vita.
Si,questa pellicola non ha risentito troppo il passare degli anni

sabato 24 marzo 2012

MELANCHOLIA di LARS VON TRIER

Questo è il film con cui Lars fa i conti con sè stesso e gli altri.Film dell'accettazione del dolore,della fine,con una placida rassegnazione che paradossalmente diventa felicità.Ma non quella ormai priva di valori e significato che gli umani cercano con ostinazione patetica e che il regista ci mostra sbrigativamente e didascalicamente nella prima parte,quella del matrimonio.Questa opera è un dialogo fortissimo e intenso che l'autore fa parlando con le proprie speranze e illusioni ,arrivando a a sperare in un finale tragico eppure di pace assoluta.
Justine è una ragazza che dalla vita ha avuto tutto:bellezza,un marito affettuoso,un ottimo lavoro come copyright in un'agenzia di pubblicità.Sembra quindi proiettata verso una bella vita,tranquillamente borghese,con tutte le felicità che noi reputiamo fondamentali-una famiglia ,l'amore, soldi,lavoro di un certo prestigio-a portata di mano.Sua sorella Claire è una donna organizzata,mediocramente realizzata,ma in questa mediocrità ci trova la sua fortuna di persona realizzata.Organizza nella enorme,sfarzosa,villa-palazzo famigliare una festa per l'amata sorella,che verremo a sapere soffre spesso di depressione.
Claire è quella sana,normale,che deve accudire la sorella "malata","matta",incapace di vivere e di godere delle bellezze che questo mondo potrebbe offrirleCi vedo un certo egocentrismo martirizzante in Claire,perlomeno in questa fase,è lo spazio di tempo e sopratutto la compassione che si dona-con malcelato fastidio ben chiuso nel nostro pensiero-a chi è effettivamente un grosso peso per la famiglia e per la società
Non abbiamo pietà e rispetto per chi è diverso o sta male,manifestiamo per mezzo della morale pubblica,cioè la massima esposizione di ipocrisia istituzionalizzata,certi comportamenti standard di affetto e comprensione,ma mai sinceri fino in fondo.Chiunque abbia avuto un parente stretto o un compagno in grossa crisi psicologica,malato o altro,ha sentito chiaramente nel suo cuore-almeno una volta nella vita-un forte odio e disprezzo ,insieme il desiderio di allontanare per sempre quella persona da sè.Mica ho detto che Von Trier mostrerà questo nel film,è quello che ho pensato e sentito durante la prima parte.Justine chiaramente sta male,ma gli altri sono migliori di lei?Il padre bambinone e superficiale e la madre vendicativa e acida,sono migliori di lei?Il capo capitalista di merda che pure il giorno del suo matrimonio pretende da lei che lavori inventando un nuovo slogan ,è meglio di lei?Il marito remissivo e passivo,è meglio di lei?Dovremmo dire no.Eppure i comportamenti degli altri potremmo vederli come tipici e normali nel nostro mondo,ce ne sono tanti così.Ci facciamo l'abitudine,anzi il capo -che è una testa di cazzo- viene pure visto nel nostro mondo ridicolo come un grande uomo di successo.
E ammazza tanti di quei fegati sto cazzo di successo ,anzi il desiderio di averlo.Eppure nella prima parte è Justine ,vista sotto lo sguardo degli ospiti e famigliari,quella sbagliata e quasi odiosa.Perchè si permette di infrangere due tabù:il lavoro e la famiglia,per carità io non mi permetterei mai eh?Ma sono un piccolo borghese proletario che è abituato a certe tradizioni e mica mi chiedo :giusto o sbagliato,che ne so..Ci sono e quindi:si quella gente non è simpatica,ma appare normale.Justine invece è la nota stonata,come si permette di stare male?Un male poi che non è fisico e allora comprensibile da tutti,ma un male mentale,psicologico,che urta e infastidisce tutti.Qui notiamo già una prima genialata del grande Lars:in realtà nonostante la prima parte si chiami Justine e ci mostri il suo matrionio,quello è il mondo di Claire.Ed è suo il punto di vista sulla rovina della sorella,esattamente come capiterà con il secondo capitolo:nonostante la didascalia ci porti a credere che sia la sorella "normale"la protagonista,è invece la rivincita di Justine e quindi di Lars artista,che decide con questo film di chiudere con quella brutta cosa chiamata ricerca della felicità sopratutto famigliare.Infatti è evidente al matrimonio,quando Justine chiede al padre idiota di rimanere perchè ha bisogno di lui e quello invece scappa per una stupida e insulsa avventuretta ,o nella descrizione crudele della madre,la quale in punta di morte gli ha detto che non era figlio del signor Trier-il regista con questo film decide quindi di tagliare di netto ogni tentativo e di perdersi e annullarsi nella sua arte.La fine del mondo che viene portata da Melancholia ,il pianeta che verrà a scontrarsi con il nostro pianeta,è un atto di liberazione:questo mondo con i suoi falsi progressismi,le felicità borghesi,le aspirazioni e speranze nel futuro,sono cose che in realtà ci procurano dispiaceri solenni.Justine/Lars invece è una creatura limpida,cristallina,che nella sua apatia e attendismo della fine trova una sorta di purissima armonia ,nel disincanto una nuova e indistruttibile forza.Mentre Clair che è schiava delle illusioni,dei castelli di carta,che si attacca alla banalità dell'esistenza e delle sue regole ,crolla .Esattamente come il marito riccastro e gagliardo,con tanta fiducia nella scienza .
Qui ci tengo quindi a rispondere a due accuse che normalmente fanno-e non a torto - alla pellicola:1)Justine le sa le cose,perchè si.2)filosofia spicciola,esistenzialismo un tanto al chilo.


Justine le cose le sa perchè non vuole perdere tempo con discussioni,dibattiti,false speranze,stupide illusioni.Queste sono le debolezze delle Claire e del Lars di un tempo,ora non contano più.Peraltro questo fatto del perchè si è anche umanissimo:io ad esempio quando mi ritrova a che fare con i giorello dorello di questo mondo,con i filosofini dell'anti comunismo borghese procedo attraverso i perchè si,perchè io so.Una dichiarazione di guerra contro l'ipocrisia democratica,per la sacrosanta dittatura del soviet dei nostri pensieri.Justine quindi condanna e si vendica sulla sorella e sul mondo attraverso una sua felicità ritrovata.Perchè essa-the happiness-fa molto male agli altri,più una parte sta bene ed è realizzata,più altri soccomberanno per la felicità dei primi.Una bellissima spiegazione ,vero?

Filosofia un tanto al chilo?In questa pellicola Lars non vuole approfondire e dare più del necessario.Tutto il film è giocato sull'essenziale.Succedono le cose e non possiamo fermarle.Non vuole mica farci una lezione sulla fine del mondo attraverso la citazione dell'astrofisica o altro.Ci dice e mostra la fine come la vivremmo tutti noi.Io non penso che mi metterei a dire cose profondissime-anche perchè Lars non è sceneggiatore di Walking Dead okkeio?-o memorabili,ma direi le stesse identiche assolute cose di Justine.Dirette,crude,senza appello.Essendo poi un film initimista e di auto analisi cosa dovrebbe fare?Citare Freud?No.Perchè non lo farebbe nessuno di noi sopratutto quella casta banditesca che sono i psicologi-in particolare quelli del lavoro che meritano viaggi organizzati in siberia e senza ritorno-perchè deve farlo un artista.
In questa pellicola Lars non cerca un contatto umano,una comunione anche apparente tra lui e lo spettatore.Non vuole dirci perchè la vita faccia schifo,non vuole darci appigli possibili o immaginabili.Lui ha deciso in modo estremo che nulla possa contare.
Ci troviamo non tra due dialoganti che ragionano su un problema,ma tra due solitudini che si toccano, ma per inerzia.La persona razionale,concreta,che vive a pieno e con tutti problemi la sua esistenza è destinata a essere travolta dalla realtà svelata sulla vita stessa:non è niente.Si aspetta solo la morte.Verissimo.Io riempio la mia vita di motivazioni politiche,altri artistiche,altri edoniste,e siamo convinti di trovare una ragione fondamentale di vita.E filosofeggiamo,persino i tamarri abbozzano con il loro grugnesco semplicismo una sorta di filosofia di vita.Lars qui la nega.O meglio con freddezza ed essenzialità ci dice la sua,ma non vuole approfondire troppo o farci partecipare più di tanto

E il finale?La rivincita di Justine e di quelli come lei.Che hanno accettato la fine,svelato con semplicità e disprezzo la debolezza reale e vera quella delle Claire di questo mondo.Lei ,la malata ,il problema imbarazzante,la persona da evitare,per un momento prende in mano la situazione e ci regala un altro grande finale alla Lars Von Trier.La capanna magica non li proteggerà dallo scontro tra terra e melancholia,ma sarà l'ultima bugia per pietà nei confronti della purezza infantile,l'ultima bugia al piccolo lars..
Un film quindi che seppure non tocca i livelli di commozione straziante dei vari Onde del Destino,Dancer in the dark,o non sprofonda nella cattiveria di Dogville e gli Idioti,ci dona un altro grandissimo momento di cinema.Il prologo muto è di abbagliante bellezza artistica e il finale commuove in punta di piedi,ma è toccante .Perchè in quella grotta magica ci porta anche i suoi spettatori,ma questa forse è la mia illusione di ammiratore

Caro lars,
però io alla fine del mondo non ci credo.Non tutti dobbiamo accettare il dolore e non tutto deve essere buttato.Non posso accettare il nulla e il disincanto come unici metodi di vita,anche se hai assolutamente ragione e io evidentemente torto.Per questo se con la mente sostengo Justine ,il mio stupido cuore ha bisogno di sciocche illusioni,che fanno malissimo,ma che ci vuoi fare.Non sono te,sono solo un simpatico occhialuto brianzolo.

venerdì 23 marzo 2012

MISS LOVE PARADE AND MR SAFARI

Il cinema ha a che fare con due figure tipiche del genere umano:il bimbo o la bimba minkia che si innamora perdutamente di un megalomane che fa i danè lavorando come galoppino per l'industria o mettendo in scena le sue depressioni,ossessioni,nevrosi,o la sua innata bestialità,o battute da bar.E noi lì con la nostra faccia da tonto in estasi a dirgli:artista!Genio!Questo è uno dei modi di vivere il cinema da parte degli spettatori,l'altro?Bè,ha a che fare con qualcosa di bruttobruttobrutto in modo assurdo:il sadismo.Perchè lo stesso bimbo minkia innamorato si trasforma nel peggiore dei serial killer quando ha a che fare con registi e affini che disprezza profondamente.Non si può amare e conoscere il senso -beota e cretino- dell'amore se non si sa anche odiare.Qui di seguito metterò una classifica dedicata ai registi che amo e quelli che dovrebbero essere carne da safari.Un modo per esternare al massimo i nostri sentimenti di spettatori,quindi sta classifica è slegata da ogni critica "seria e tecnica",cioè magari potrebbe comparire nella love parade un regista infimo,ma che a noi piace e nel safari un grande nome del cinema.


Sarebbe bello se anche altri bloggers ne facessero una ,così per un lovvamento con la motosega e la 44 magnum generale.Non c'è nulla di complicato:un minimo di 5 nomi per settore,una dichiarazione d'ammmore e una di sadica caccia spietata.Tutto qui.Tirate fuori il tenerone da drive in che alberga in voi e anche il Jason che talora vi offre da bere e una mattanza prima di cena.Potete ripeterla sul vostro blog,o anche qui nei commenti.








MISS LOVE PARADE





- WOLFANG BECKER





L'amore che arriva e ti scombina la vita,quello che prima eri uno dei tanti che ramingo ti perdi per le vie del mondo,miagolando nel buio e alla fine,come dice il mio amico Jack Blues:Ho visto la luce!E quella luce che mi ha ridato la gioia di vivere eri tu:Goodbye Lenin.Si,lo vedo che molti ridacchiano e tanti vogliono farci la morale:siamo comunisti e quindi cattivi.La loro propaganda sterile,ipocrita,che non sa nulla dell'amore,ma tantissimo dell'ammmmore tronistico,cosa vuoi che possa sapere di quello che è successo tra noi?Il timido sorriso di un amico sconosciuto,le prime parole di conoscenza,la felicità reale che prende il posto del sangue cattivo che circola nelle nostre vene da perdenti.E poi quella commozione profondissima,alta,quel :ecco così doveva finire cazzo.Quando un film diventa il TUO FILM PREFERITO,come lo è Goodbye Lenin,hai quasi paura di parlarne,perchè potresti non trovare le parole giuste per spiegare agli altri cosa è quella strana sensazione che ti prende.Diventa un amico,la certezza di un po' di comprensione e amore,quando ti mancano nella vita reale.Non so Wolfang,cosa hai fatto dopo e non mi interessa,mi basta solo questo film per metterti a capo della mia parata dell'amore!





-WOODY ALLEN.





Invidia,penso sia quello.Però poi mi rendo conto che sto discorso del cazzo lo fanno anche i stramaledetti sionisti,che loro sono dei poverini i quali hanno avuto-ma guarda un po'-la sfiga di essere il popolo Eletto-ma da chi?Perchè a me non è arrivata nessuna scheda elettorale-e quindi noi pezzenti lo odiamo per invidia.Quindi non dirò questo:ma anche si.Chiaro che l'occhialuto avendo dei seri problemi con qualsiasi azione fisica-inciampa da fermo,ha difficoltà a girare a sinistra,come zoolander,si fa battere a braccio di ferro da un bimbo dell'africa-ha alimentato nei secoli dei secoli delle doti strafighissime,che i tamarri se le sognano di notte,ma anche no perchè sognare richiede sforzi mentali troppo alti.Noi occhialuti si sa siamo la parte migliore della società e sicuramente uscire con noi significa conoscere il senso alto della civiltà e dell'ironia dissacrante.Certo metti il problema della pandemia nota come STUPIDERA che sta sterminando i cervelli della popolazione occidentale,metti che fare il popolano sciocco fa figo anche tra i fighetti della roma bene e della milano da bere-nel resto d'italia invece è roba naturale-insomma noi piccoli geni in cerca di una mano amica- si ,si avete proprio capito:mano amica e non un'amica che mi dia una mano metaforicamente eh?-talora ce la passiamo male.Si chiama sindrome di Lisa Simpson.Proprio quando ormai siamo ben oltre che miagolare nel buio,arrivi tu.Il Dio Supremo degli Occhialuti:Woody Allen.


Lo schermo è sempre stato pieno di bovini pompati e gonfiati che saltano,sparano,fanno smargiassate e robe simili.E te che guardi ..Ma mica per interesse cinematografico:solo per contare quante fratture scomposte ti saresti fatto solo nella prima scena,anzi all'inizio della prima scena,anzi solo a leggere le prime righe di scemeggiatura- si scemeggiatura,quella che usano per i film di azione e tamarrate-oppure ci sono i Robert Redford di sto mondo:belli,bravi,democratici, e tu che fai?L'unica tua vanteria è di battere regolarmente il record di maledizioni cafonissime contro un po' tutto il mondo.Ecco al cinema c'erano questi tipi di uomini,a te non ti hanno mai invitato,ah no!Quando c'era da fare un imbranato sciocco perchè tiene na capa tanta.Che in ammmeriggga dove gli sciocchi li sfornano ogni due secondi,va bene così.Anche da noi sai?


Bè,poi sei arrivato tu dicevo:si perchè mica è stata una cosa che passa senza lasciare il segno.Dura ancora oggi,nonostante in molti dicano che ormai i tempi d'oro siano finiti e che fai troppi film.Tu hai portato sullo schermo in tutto il suo splendore e nella sua complessità non l'occhialuto soltanto,ma l'essenza stessa di esserlo.Il senso dell'umorismo tagliente e la profonda attrazione per la Tragedia.Prendi i soldi e scappa e Interiors.Hai dato a noi una credibilità,una sostanza,una dignità che da sempre possediamo,ma che è dimenticata in questi lunghissimi tempi di cretineria al potere.Abbiamo trovato spazio anche noi ,e che spazio stupendo!Grandi storie che paiono minimaliste , ma non lo sono mai.Io bramo di essere un Clint Eastwood,si vorrei essere un cowboy solitario o del mucchio selvaggio,ma non lo sono e quindi non posso che amare profondamente il tuo cinema caro Woody.Felice che tu sia qui con noi,che altro aggiungere?








-SAM PECKINPAH





Cuore di tempesta in un uomo di vetro,questo sei .Un compagno di sbronze malinconico e violento,certamente non un tipo facile.Eppure ti seguirei in capo al mondo,sarò con te quando ti giochi a poker l'anima con il diavolo e quando tenterai di scalare la scivolosa parete per il paradiso,non fa per noi.Non siamo tipi da nuvole candide e angioletti.Non che ci faccia schifo,ma proprio sono quelli che non ci vogliono.Noi siamo la polvere e il piombo che fanno da ultimi compagni a quelle bande di perdenti eppure Giganti che fanno tremare la terra.Però i tempi premiano i piccoli meschini,le leggende le mettono in ospizio e a noi non rimane che andare in Messico per un'ultima sparatoia.Per vendicare un amico e per dirlo a tutti che non si ammazzano facilmente gli ultimi eroi.Sam, c'è una parte del mio cuore ,(ed è la migliore sai?),dove vive un cowboy malinconico,uno che sogna una morte leggendaria ed epica dopo una vita di grandi avventure.Un bimbo,credimi.Io lo curo con tanto sano realismo che sognare non vuol dire nulla,ti fa solo piangere lacrime di gioia e rivoluzione,ma chi ci crede più ormai?Aspetto quindi che tu venga a chiamarmi.Che sia un cavallo ,per andare verso la morte con Billy e Pat mentre Bob intona Knockin heaven doors, o su un camion con Anatra di Gomma,o nelle fredde brughiere inglesi a dar fuoco al mio cane di paglia-un altro grandissimo ruolo occhialuto-bè portami dove cazzo ti pare.Ti seguirò,mi fido.Non mi stai fregando o anche se fosse così,bè sono lieto di essere fregato da un Grande Uomo come te.Non è tempo per vecchi e per romantici,abbiamo un tramonto che vale mille miracoli celesti e cattive storie alle spalle.I cavalli sono pronti,stai con me.





-CLINT EASTWOOD.





Questo è L'UOMO,come deve essere e comportarsi un uomo.Io ho una venerazione e un rispetto infinito verso di te,perchè sei L'ESEMPIO.


Il tuo cinema classico,solido,che procede con il passo lento di un combattente stanco,ma non sconfitto è la salvezza per chi disperatamente cerca una terra non contaminata da brutti film.Mi basta stare seduto al tuo fianco,tu non parli molto.Però quelle storie che ti piace raccontare lasciano il segno.C'è la commozione profonda per i tuoi personaggi,come non cedere alle emozioni quando ammazzano Kostner o quando sento il racconto di Hilary Swank,sul viaggio finale che suo padre fa con il suo cane ormai malato senza speranza.Non hai bisogno di ricatti clamorosi,ti basta un dialogo,una sola inquadratura.E io mi perdo.La svolta per i critici è arrivata con Bird,quel film jazz che è jazz fin alle fondamenta e che racconta così bene quella vita randagia e autodistruttiva senza moralismi,con partecipazione umana.Però io amavo il tuo cinema sin dalle origini,perchè hai lavorato con le Leggende che hanno creato la leggenda:Leone e Siegel.Perchè Callaghan non è un fascista del cazzo come i commissari di Merli,ma un cowboy solitario,un portatore di giustizia in un mondo corrotto e senza futuro.Bè,caro ,vecchio,Clint..il mondo finirà quando te ne sarai andato.





-ZHANG YIMOU





Oh,ma lo sai che i miei due racconti migliori-si,si,si sono un pennivendolo che si vanta un casino ok?-caro Zhang li ho dedicati a te.Uno portava anche il tuo nome,era sulla pandemia gialla e un altro è uno splendido post apocalittico con i contro cazzi,l'eroe è l'agente Yimou.Si perchè tu sei la Cina.Va forte ,qui da noi,parlare male della tua nazione.Io invece sono un filo cinese totale e assoluto.I farabutti parlano in favore alla casta dei monaci tibetani,vorrebbero che il popolo fosse ancora schiavo di quei parassiti e dei nobili.Io invece vorrei sapere se tu potessi farmi avere la tessera del PCC.


Si,molti dicono che stai alla destra di Deng Xiaoping,ma per carità è sempre più nobile che stare alla sinistra di UOLTER VELTRONI.Tu mi hai fatto conoscere un piccolo pezzo di quel mondo meraviglioso che è la tua nazione.Sia quando hai diretto dei drammi immensi come Lanterne Rosse,sia nei film del Realismo come Non uno di meno,e l'esplosione coreografica di pellicole come Hero.Tanti stili diversi,critica e autocritica nei confronti del paese,ma senza quel senso di svendita,di traditori della patria.Film che è Cinema di grandissima qualità sempre.Mi perdo nel cuore di una nazione che amo,ti offrirei un camion di involtini primavera per ringraziarti!








-BORIS BARNET.





Ti piace Stalin?E ti osservano come se tu gli avessi appena ammazzato la famiglia e poi anche divorati,magari lamentandoti che ti rimane il piccolo sullo stomaco.


Si,gente:sono stalinista.Di sinistra,eh?Ma lo sono.E tu caro compagno Boris sei stato un grande poeta popolare dello stalinismo.Non inganni il popolo con opere astruse,non ti sei mai nascosto dietro a metafore,allegorie,perchè tu il cinema lo facevi per i contadini del kolchoz o per gli operai delle grandi fabbriche sovietiche.A loro raccontavi in modo semplice e certo anche didascalico,chi erano i buoni e perchè stare con loro.Hai raccontato la nascita tra mille difficoltà della SSSR,la difesa contro le quinte colonne interne e i nemici esterni,l'odiessea tragica e commovente di un grandissimo popolo contro il nazismo.Qui da noi tanti si spacciano per rivoluzionari e comunisti,ma al massimo sono i nipotini cretini di Fonzie,no tu hai descritto il Comunismo,tu lo ha difeso e sostenuto con la tua immensa opera.Oggi tutti parlano di cinema popolare ,ebbene queste chiaviche reazionarie e democretine non sono nulla in confronto anche a un solo fotogramma del tuo cinema.








-EMIR KUSTURICA





Io sono timido,cerco sempre - e a essere sinceri invano- di mantenere il controllo sulle mie emozioni,ma quante volte mi son emozionato ed ho amato la gente esagerata che vedo nei tuoi capolavori?Quella musica assordante per accompagnare i morti,come se anche la morte fosse una presenza amica,con la tragedia che diventa commedia e viceversa.Cantore di esistenze zingare,ma senza la falsità costruita di un patetico registucolo come Tony Gatlif,di Jugoslavia,una nazione che ho molto amato-si,sono pure un Titino,non De Filippo-e che tu hai raccontato con affetto e dolore senza diventare patetismo buono e ipocrita.


C'è tanta vita nei tuoi film da far male ai nostri occhi pigri e smaliziati,e c'è un dolore intenso,non facile da levare nemmeno nel finale poetico di Underground.E qui da noi modestissimi impiegati dell'immagine con i loro eliogermano di scorta si sentono autori,ma mi faccia il piacere ..mi faccia!





-LUIGI COMMENCINI,ETTORE SCOLA,MARIO MONICELLI.





Noi siamo popolo da commedia.Questo per molti potrà essere un limite,ma solitamente la gente senza senso dell'umorismo e del tragico sono dei poveracci,magari con ottimi studi e pariolini di ferro,ma che pena!E io amo la nostra commedia,quella fatta da questi tre Giganti.





Comenicini ,si ora mi direte tutti Pinocchio!E grazie,chi tra i trentenni e passa e i quarantenni non l'ha mai visto?Manfredi.Basta solo questo leggendario,grandissimo attore,quello che con Volontè e Tognazzi forma la mia sacra triade.Però dove il suo cinema mi ha davvero sconvolto e scombussolato si trova in opere di straziante beltà:Tutti a casa,lo scopone scientifico,delitto d'amore e opere curiose come L'Ingorgo.Un tono lieve eppure che lascia il segno,non come quelli che oggi girano robette borghesissime e pensano di avere un tocco delicato.Io la storia del povero Sordi ,italiano qualunque che cerca di sopravvivere dopo l'8 settembre e che alla fine decide di fare l'unica cosa giusta,cioè sparare contro fascisti e nazisti,l'ho scolpita nel mio cuore.Si fa storia qui,ma anche commedia.Insomma è vita,così come ti capita.





Scola è il grande rigore intellettuale-da intellettuale targato Pci-un cinema capace di stupire con note anche surreali e di raccontare gli italiani.Carissimo Ettore è impossibile non commuoversi quando nel finale di Splendor ,la gente occupa il cinema:perchè la gente ha bisogno di esso.Non di una nuova banca,di un locale per fighetti,ma di vedere una storia che sappia farti ridere il sangue nelle vene.E poi come non commuoversi guardando C'eravamo tanto amati?La nostra storia,quella dell'Italia migliore:tradita,insultata eppure eccola li che resiste.


Hai dato nobiltà alla commedia,dimostrando che essa è Cinema in senso completo.E questo basta e avanza.





Carissimo Mario,


si mi è piacuto il modo in cui te ne sei andato.Non hai lasciato ai coccodrilli di professione,il tempo di sprecare le loro inutili lacrime.Hai deciso senza che nessun uomo di dio ti mortificasse con le loro secolari balle.Hai mostrato coraggio.


E poi mi hai accompagnato in tutto questo tragitto di vita e ancora per i prossimi che verranno.Il tuo è stato per me il miglior cinema italiano pensabile e fattibile.I compagni è un grande testo teorico di politica comunista,e poi tantissimi altri film che vedo e rivedo.Ogni volta una nuova risata e una lacrima per i tuoi eroi,che poi siamo noi.Tu li accompagni con cattiveria,ma non perfidia.Non godi a vederli stare male


E poi uno che dice:la rivoluzione russa non meritava una fine così ingloriosa per mano di due buffoni,due piccoli borghesi,come Gorbaciov e sua moglie,con quei cappelli orribili,bè da parte mia merita rispetto e amore per l'eternità





ELIO PETRI,CARLO LIZZANI,GIULIANO MONTALDO





Solo un pirla può criticare alla cazzo di cane Sacco e Vanzetti,e c'è solo un giornale che offre posti a simili pistola.Giuliano noi però li perdoniamo questi miseri borghesucci.


Tu,Carlo,Elio,i miei professori politici.Quelli che con il periodo splendido degli anni 70 hanno filmato e portato sullo schermo:lotte,battaglie,storie verissime di tragedie e indignazione.Non l'indignazione degli indignati speciali,ma quella quotidiana delle masse e delle vittime.


Si,lo stolto vi accusa di ideologia e allora dovrebbe forse guardare cosa è successo al nostro cinema senza di essa.Un cinemino borghese sinistrato male,democretino nel suo perbenismo stupido e classista.L'operaio Leonardo Massa,la storia del fascismo da verona alla fine di mussolini fino a san babila,sacco e vanzetti e giordano bruno.Cinema per la memoria e non solo,cinema che spiega al popolo la sua storia,gli inganni e le battaglie.Cinema di lotta,e chi non si aggrega alla lotta è un gran fijo de....











MR SAFARI








Stivali?Ci sono.Proiettili?Ok!Fucile?Ecchilo!


Siamo pronti a impallinare quelli che con la loro presenza al cinema mi fanno venire il mal di fegato e gridare bestemmie e maledizioni da terrorizzare Chthulu o come cazzo si scrive?La mia casa è piccola ,ma questi trofei di caccia ci possono pure stare,imbalsamati che almeno così non combinano guai.








-TARANTINO E RODRIGUEZ.





I geni,le leggende,ah che figo questo film che cita quel film di genere italiano,no no mica copio è che cito,e allora vi rimando al mio tag:citame sto cazzo.Mi hanno fracassato i coglioni,ma non una volta eh?Mille e più.I Gran Visir del Cattivismo Da Happy Hour, con quella loro violenza fumettistica e alla fine del tutto innocua,ma che alla marmaglia di intellettuali alternativi fa sborrare di felicità.E te la menano,ah se la menano.I masters chief del grottesco un tanto al chilo accompagnato da uno scadente vinello di dialoghi programmaticamente cool,con contorno di personaggi pittoreschi.Tutto costruito,programmato,ostentato, è come avere una mamà de napule che ti urla nelle orecchie,non so se rendo l'idea..Simpatica,ma poi ...
Colpevoli di aver dato origine a una serie di improvvisati che si reputano figaccioni,di aver storpiato i generi come quello gangsters o poliziesco, di aver dato alla luce a una progenie bastarda di citazionisti e cazzinari che metà bastano.Chiaro esempio della fine ingloriosa-d'altronde sono bastardi senza gloria- del cinema 'mmmeregggano.Con un grossissimo dispiacere:quentin mi piaceva assai.Le iene è un bellissimo film,così come pure la sceneggiatura di Una Vita al Massimo,poi ha usato la formuletta-che alla lunga stanca-piace a quel gruppo di intellettualini della media borghesia che si crogiulano nei loro gridolini orgasmici di :cool,wow e altre amenitàPer fortuna esistono i fan di vasco rossi che nella hit parade dei più grossi rompicoglioni della storia sono sempre primi,perchè anche questi non scherzano eh?

DA ESPORRE:In bagno,come porta carta igienica.Cioè dei geni,degli artisti ,anti conformisti come loro non meritano una simpatica esposizione trasgressiva e irriverente?


-STEVEN SPIELBERG

Lo stuporismo yankee,l'infantilismo sciocchino hollywoodiano,penso sia qualcosa di terribilmente svilente per me.L'emozionismo precotto,ipocrita,falso,lo spirito ammmmmereggggggano a servizio di un immaginario rindondante-bella parola ma io mica so cosa voglia dire,però qui ci sta bene- il sentimentalismo a stelle e strisce.E quando fa film impegnati gioca facile con la tragedia dello shoa.Peccato che ci siano 60 e passa anni di tragedia palestinese,la NAKBA,mai sentito parlarne nei tuoi circoli yankee-sionisti caro Stevie?Mai?Davvero se dovesse esistere un regista che davvero odio e a cui non riconosco nulla-perlomeno in questa riga perchè poi alla fine metterò quali suoi film mi piacciono moltissimo-questo è il papà dell'insopportabile Et.
Loro però sognano,sono buoni,loro immaginano e si sentono felici come bambini.Perchè vengono trattati da tali.Cinema da studios ma senza nemmeno la genialità assoluta dei grandi registi da studio cinematografico che hanno fatto grande hollywood.Certo un professionista e uno che con Lucas ha affossato la new hollywood per portarla nei recinti più ovvi.Voi fate un nome a caso dei registi degli anni 70 e avrete sicurmante uno che come autore è meglio di questo yankee-sionista,l'ho già scritto?Mi sa di si,ma a me piace scriverlo e dirlo.Fa parte del test vita o morte che porrò ai controrivoluzionari durante i nostri processi,tanto per dirne una!^_^
Noi europei dovremmo richiedere di più e di meglio.
ps;si ha diretto due film che reputo splendidi e sono Duel e Lo Squalo.

DA ESPORRE:In corridoio come attaccapanni,all'entrata di casa.


-I FRATELLI SCOTT.

Uno è chiaramente un clandestino e un raccomandato clamoroso nel mondo del cinema,autore di pellicole che hanno sicuramente invogliato un tizio come Micheal Bay a prendere in mano la mdp e fare cazzate a non finire.Le porcherie assolute che rispondono al nome di Top Gun e poi c'è una lunghissima catena di pellicole che mio dio...Si,qualche volta-ma secondo me era il fratello che je dava 'na mano ar pupo de casa-ha fatto anche roba vedibile:nemico pubblico,una vita al massimo,miriam si sveglia a mezzanotte,ma per il resto è cinema videoclipparo de noantri,superficiale,rozzo,roba che vorrei importare i talebani per fare in modo che mettano fuori legge il Cinema.Il fratello ha cominciato assai bene:i duellanti,alien e blade runner-che a essere sinceri mi rompe le palle,ma è una mia mancanza non è colpa di questa leggendaria pellicola-poi campa su questi nomi e sulla mancanza di critica della plebe.Per cui tutti a dire ;grande Ridley,ma sto cazzo è da anni che fa filmacci insopportabili e inguardabili.Vogliamo rammentare soldato jane?La roba sulle crociate?I poveri soldatini ammmeregggani in somalia?Uno di quelli sopravvalutati fino all'impossibile e oltre ancora.Peccato perchè aveva davvero cominciato benissimo.

DA ESPORRE:In giardino al posto dei nani.


I FRATELLI MUCCINO.

Ho perso le parole,ma ho guadagnato in parolaccie il giorno che ho visto Silvio Muccino recitare,e poi mi son laureato in Bestemmie gaeliche il giorno che l'ho visto passare alla regia.Vuoi prendere due borghesi sinistrati male?Lo vuoi,ok.Ecchili,pronti.
La sagra delle urla scomposte,degli isterismi di madama mia, la profondità di un numero di "cioè "qualsiasi.Tu comprendi che qualcosa non funzioni al massimo nel nostro cinema quando si parla di eredi della commedia all'italiana e tiri in ballo questi due.Che però incontrano il gusto di quelli che vanno al cinema,e si vede che ci vanno moltissimi borghesini,per vedere cosa poi?Una serie di luoghi comuni terrificanti sull'amore e sul dolore?Roba che starebbe bene in tv al posto de :Gli occhi del cuore?Segno che da noi non finisce il cinema solo per colpa degli autori,ma anche per colpa degli spettatori che trovano il tempo di vedere queste cose.Da memoriale storico la partecipazione del fratello minore in quella cosa chiamata Il Cartaio

DA ESPORRE:Fuori dalla casa del vostro peggiore nemico.Come avvertimento!


-GUY RITCHIE.

Non bastava la compagnia di Tarantino e co,no doveva pure venire un inglesotto scassamarroni con i suoi filmacci ad effettacci vostra,urlacchiamenti vari,che mi procurano un odio e fastidio devastante.Cinema moderno,post citazionista,ironico,bla bla bla.Ma io a questo lo imbottirei di roast beef e lo lascerei a mo di pranzo per i toponi giganti de Il cibo degli dei.Perchè fa cinema fighetto,per fighetti che si reputano anche anti conformisti e cool.Poi quando vuol fare quello che la sa lunga ti esce con Revolver un film che nemmeno il suo autore ha compreso che cazzo volesse rappresentare o dire.Certo,il destino lo ha punito duramente diventando il marito di Madonna,ma poi lo ha graziato troppo in fretta facendolo divoriziare,Prima però ha compiuto il crimine supremo:il remake di Travolti da un insolito destino della grandissima Wertmuller.Un'opera di sifatta 'gnoranza cinematografara,che ho controllato bene se non fosse robba nostra,perchè solamente noi italiani sappiamo produrre robette inutile a getto continuo.E invece è roba loro ammmmeregggggana e inglesa.Diversamente dai tarantino,rscott,spielberg,che per culo qualcosa di buono nella loro vita l'hanno pure fatta.Sto tizio veramente è messo malissimo.

DA ESPORRE: Fuori dalla casa dei vostri nemici,casomai i Muccino non bastassero.



-MICHEAL BAY.

Si spara e basta a questo massacratore non autorizzato del cinema di genere,sto rifiuto yankee che solo a pensarci mi viene il mal di stomaco.


DA ESPORRE:Davanti al confine di una nazione nemica.Come arma di distruzione di massa.


-TONY GATLIFF

Un conto è il cinema etnico che narra di una nazione o di un popolo,altro è il folklorismo.Gatliff pesca a pieno in questo mare.Operine vuote,inutili,lo scarto di Kusturica,in particolare è sintomatico il suo film Exil,una lunga sequela di cazzate terrificanti,provocazioni idiote,personaggi che meriterebbero di morire morendo.E il tutto con l'aria di quello che fa l'Autore.Ma piantala che hai diretto pure morgan e asia.

Da esporre:nell'angolo dedicato al commercio equo solidale con il vero cioccolato del perù veramente fatto a Muggiò

-NANNI MORETTI.

Ho amato profondamente e intensamente film come La Messa Finita,Bianca,La Stanza del Figlio.Sono capolavori davvero immortali.
Ma quanto non sopporto la spocchia da grillo parlante radical chic,le sue critiche a registi che fanno cinema con grande idea di mezzi e storie,non una serie di rappresentazioni egocentriche e piccolo borghesi.Però è anche vero che sono tutti difetti che ho io stesso.Un rapporto complesso quello con il cinema di Moretti di grandissimo odio e profondissimo amore.Però non è lui sicuramente quello che deve rappresentare la sinistra,la sua è quella borghese,parolaia,egocentrica,umanista.Non è Petri.Tuttavia Bianca è una pellicola di straziante pulcretudine e nelle ossessioni di Michele mi ci rivedo,non nella nutella che non mi piace,ma nel suo modo di intendere il rapporto di coppia.Un assassino a fin di bene.

Da esporre:davanti a uno specchio.

-michelangelo antonioni

Per carità,maestro!Però che du palle con il suo cinema dell'incomunicabilità.Scola lo cita benissimo nel film C'eravamo tanto amati, attraverso il personaggio di Giovanna Ralli donna della borghesia nera romana che per darsi un tono scopre i film di questo regista
Ripeto sono film importanti e lui un grandissimo autore,ma troppo pesanti,ho ancora gli incubi quando vedo in casa mia i dvd dei suoi film!^_^

DA ESPORRE:In camera da letto al posto delle pecore da contare -che nella mia non ci sta tutto un pascolo eh?-


-Giuseppe Tornatore

'na mmereggggano in sicily.Ridondante,pomposo,pesante,prende l'epica del cinema usa e ne fa uno spottone imbarazzante per l'esselunga,ha fatto anche film degni come ad esempio è La Sconosciuta,ma anche qui non perde il vizio dell'immagine pompata e sparata,del sonoro impazzito per sottolineare cose che si possono comprendere anche senza troppi svulazzamenti. Quando becca la scena giusta è anche capace di fare grande cinema,per esempio il suo la leggenda del pianista sull'oceano,ma altrimenti siamo nei paraggi del wannabe,pronto per il prossimi spottone tv.

DA ESPORRE:In giardino per il barbecue,che fa tanto 'mmmereggggano.

Ce ne sarebbero altri,ma ora non mi vengono in mente.

Per voi?

giovedì 22 marzo 2012

IL FIGLIO dei FRATELLI DARDENNE

Il cinema del Realismo:radicale,essenziale,senza filtri narrativi e costruzioni filmiche tra il personaggio che agisce sullo schermo e lo spettatore.La stessa ripresa,che predilige stare dietro al protagonista o al massimo di profilo,indica che stiamo seguendo Rosetta,Olivier,Lorna,e gli altri indimenticabili personaggi di questo cinema necessario e utile.Non si vendono sogni,realtà parallele,terre lontanti,e i mostri non sono nè giganti nè piccoli:sono uomini.Come me,come te.
Questo è il modo di fare film che amo e che mi piacerebbe fare se fossi regista,ma se dovessi fare cinema in italia dove ogni elemento di realtà politica viene lavata nella lavanderia del democretinismo,sicuramente farei una paraculata pseudo impegnata e sicuramente con -maronna delle maronne delle sventure sventurate- "Elio Germano",si tra virgolette perchè non lo sopporto.Non come Libero De Rienzo,che mi par pure scomparso dalle scene italiche,ma non mi piace affatto.

I fratelli Dardenne sono l'esempio tipico di cosa significhi fare un certo tipo di film:ti mostro questa storia , ti offro pochi spunti,il necessario,ora seguilo,vai con lui.E saranno cazzi. Perchè siccome non siamo ammmeregggani,mica ti metto la colonna sonora commovente e pucciosa,mica ti sottolineo il dramma enfatizzando le scene madri,mica ti offro sul piatto i personaggi divisi tra buoni e cattivi.Ti becchi una storia dove ti sarà difficile prendere posizione o perlomeno ti farà da stimolante per porti domande e riflessioni anche importanti.
Prendi questa storia:Olivier insegna falegnameria a un gruppo di giovani disadattati.Sono ragazzi problematici,che hanno anche avuto problemi con la giustizia e lui insegnandoli un mestiere li indirizza verso il ritorno a una vita normale-sappiate che esiste la normalità eh?Non è una cosa campata in aria.Esiste-all'interno della società.Un giorno arriva un ragazzino,inizialmente Olivier non lo vuole,ma poi cambia idea.Quel fanciullo è l'assassino di suo figlio.Cosa fare?

Un film difficile e profondo,che basa moltissime cose sul non detto e i silenzi tra i personaggi.Come spesso avviene nel cinema dei grandissimi fratelli belgi. Perdonare è possibile?Come si esce da questo dolore?La vendetta è l'unica strada?Tante domande e una risposta finale mostrata sottotono e sottovoce per non spettacolarizzare che è meglio dei finali precotti e pronti all'uso.

martedì 20 marzo 2012

BLAIR WITCH PROJECT di DANIEL MYRIC e EDOARDO SANCHEZ

Ci sono opere che hanno un valore fondamentale al di là della loro riuscita artistica o tecnica,perchè lanciano una moda,un nuovo modo di fare cinema,un'intuizione geniale,insomma qualcosa che la impone nell'immaginario collettivo e apre la strada ad altre pellicole.Non sempre queste opere sono le vere apripista del genere,per esempio prima di La Polizia Ringrazia sono uscite altre pellicole poliziesche epperò è stata questa pellicola a dar una spinta fondamentale al genere poliziesco in Italia,hanno però il potere di far esplodere un caso che diventa un vero e proprio patrimonio pubblico.
Questo film fa parte di questa categoria,senza ombra di dubbi.Potrà anche non piacere,mi auguro però che l'accusa di noioso sia ampiamente archiviata perchè è la risposta random su tutto e anche un po' ottusa,tuttavia con un minimo sforzo si potrà anche cogliere gli elementi di interesse che non sono pochi.L'idea di cinema è ben chiara, non è agitiamo a cazzo la mdp o la telecamera,o il telefonino o qualsiasi altro mezzo di ripresa e poi vediamo che succede.Si comprende benissimo che dietro vi sia una sceneggiatura scritta con una certa attenzione.Inoltre,almeno così pare a me,la storia è credibile e la paura striscia subdola e crudele.Sai perchè?La percezione.L'orrore suggerito,intravisto,non del tutto svelato ci terrorizza con maggiore forza.Cosa diavolo si nasconde nel bosco?Chi è che chiama Heather e Mike?Le risate dei bambini sono vere o suggestioni psicologiche?Ammetto pure di essere un fifone clamoroso per quanto riguarda i film dell'orrore ,quindi magari a moltissimi di voi questo film ha solo annoiato e a me invece no.Anzi,l'ho pure visto due volte al cinema.La seconda sono andato a vederlo all'ultimo spettacolo,non ho dormito tutta la notte.Perchè la discesa agli inferi dei tre poveri cristi è assolutamente ben descritta.I tre personaggi sono davvero reali e reagiscono come potrebbe capitare a tutti noi.Sono umani e hanno anche dei difetti pesantissimi.Sopratutto,ma non è una novità,la ragazza:Heather.Ossessionata dal suo film,dal riprendere ogni cosa,perchè tutto è filmabile e tutto è cinema.Sadica nel volere girare lo sconforto e la rabbia dei suoi amici,cade a pezzi quando l'arma viene usata su di lei.Cerca anche una sorta di assoluzione nella famosa sequenza del "testamento"e persino il loro tragico destino non può che essere filmato fino alla fine.
Pochissimi mezzi,ma perlomeno una idea:il falso documentario.Usando al massimo i mezzi nuovi di comunicazione,giocando sulla confusione tra reale e reale cinematografico.Insomma dietro a questo film che molti sottovalutano,vi è l'ennesima potentissima riflessione sul Cinema e su come possa farci anche moooolto male.
Si partecipa sostenendo uno e arrabbiandosi con gli altri,poi si cambia anche idea perchè questo capita quando ti poni davanti a non tre manichini,ma tre esseri umani che naturalmente sono votati a fare cazzate.Le potremmo fare tutte e tutti noi.
Non ho idea di che fine abbiano fatto autori e attori ,non ne ho la ben che minima idea,tuttavia li ringrazio perchè con questa pellicola mi hanno sottilmente terrorizzato ed entusiasmato.Peccato che gli squali di hollywood si siano gettati su questa idea di cinema e poi infatti sono arrivati dei capolavori di cazzatone aberranti.Snaturando la potenzialità di base.

ps:vittime dello spirito del serial killer che negli anni 40 uccise i bimbi?dello spirito della strega?Di una sorta di sacrificio compiuto dagli abitanti del villaggio?Oppure Josh impazzito?Secondo voi quale l'ipotesi migliore?

lunedì 19 marzo 2012

L'ELEMENTO DEL CRIMINE di LARS VON TRIER

Questo è il film che ha fatto conoscere al pubblico cinematografico più attivo e attento,la fondamentale e importante figura di un grande genio quale è Lars Von Trier.Il che in me suscita la nostalgia,nostalgia canaglia,dei bei tempi quando esisteva il CINEMA D'AUTORE,non quella roba per gente che tanto se la tira e poco conosce di moda in questi tempi del cazzo.Il cinema d'autore che piace a me ormai è morto,io però a differenza dei generalisti non mi metto a piangere e supplicare in un suo ritorno.Dalla morte non si torna ragazzi miei e quindi che si fottano i nuovi autori euroatlantisti con i loro filmetti sul terzo mondo a uso e consumo dei democretini presuntuosi delle nostre parti,le commedie insipide epperò tanto piene di morale che piace alla borghesia sinistrata male,e tutta quella roba che molti confondono con cinema d'autore,manco for dummies,ma subito for dumbies e morta lì.
Lars è uno dei pochissimi veri autori,forse ci metterei Zhang Yimou.E poi anche Wes Anderson,Paul Thomas Anderson,i Dardenne non fanno cinema d'autore,ma militante che mi piace ancora di più.E vabbè,ma noi continuiamo a lacrimare sui Lenzi quando ci va bene o sui Polselli quando i fighetti del cinebis si drogano pesante.Ognuno ha i suoi e così sia.
L'Elemento del Crimine, è un film assai ostico,criptico,complesso e durissimo da seguire.Non pensiate quindi di avventurarvi alla visione,così alè a cuor leggero.Opera cupissima,nerissima,anti narrativa e anti spettacolare,potrebbe causarvi crisi di nervi e anche di coma eh?Vi consiglierei quindi prima di guardare altre cose del Maestro,poi così a tradimento verso voi stessi di dare un'occhiata a questo primo capitolo nella storia entusiasmante di un Dio beffardo e crudele.L'ho già scritto che dedicherei a Lui dei sacrifici umani o che sarebbe l'unica persona al mondo che salverei dalla pandemia?L'ho già fatto,bè confermo.
Di che parla questa magnifica e disturbante pellicola?Oh,è una storia gialla.Tanto gialla che pure la fotografia è di questo colore.Vero.
Al Cairo,il dectetive Fisher si lascia ipnotizzare da uno psichiatra per narrare la sua disavventura in Europa.Non viene mai detta la città o la Nazione,ma penso che potrebbe essere la Germania,vera ossessione per Lars.Conoscendo la sua triste storia,bè credo che sia un classico esempio freudiano di quelle menate con la figura paterna e cose simili.
Fisher infatti torna in Europa per indagare su un misterioso assassino Henry Grey.Un serial killer che sevizia e mutila giovani donne che vendono i biglietti della lotteria Per fermare questo assassino si affida al libro L'elemento del crimine,scritto dal suo mentore e amico professore Osborne.Il metodo sarebbe quello di identificarsi completamente con l'assassino.Nell'indagine lo aiuta in un certo senso anche una prostituta cinese,con la quale lo sbirro intrattiene un po' di rapporti.
Scritta così pare la storia gialla classica e sai che azione,che tensione..seeeee!Abbelli mica semo ner cinemino sotto casa,ao!Qui si vola altissimo nei cieli tempestosi del mondo autoriale.
Prima di tutto il film colpisce profondamente per l'ambientazione.L'Europa è devastata,fatiscente,distrutta,sporca,lercia,marcia,dominata da una sorta di dittatura che non ci viene mai spiegata di che natura sia e se davvero essa sia in atto oppure no.Sommersa dalle acque:torbide,scure,che danno un senso di umido e decomposizione perenne.In questo panorama lavora Fisher,non è difficile perdersi del tutto.La fotografia dicevo,è virata moltissimo verso il giallo e questo rende difficile la visione e altera così la percezione e la concentrazione ,gettando lo spettatore verso una sorta di disturbante confusione e senso di fastidio sottilissimo.Eh,si Lars ti tiene per le palle e se sei donna prima te le trapianta e poi sempre li ti tiene!
Il film è la prima parte della trilogia europa:seguito da due capolavori come Epidemic ed Europa.In realtà non sempre il cinema di Von Trier si basa sulla trilogia,vedi il caso Dogville e Manderley,la terza parte non ha mai visto la luce.
Tre film legati dal tema del collasso sociale e politico dell'Europa post bellica. Film radicali,e sopratutto cinicamente pessimisti.In quanto l'eroe di questi film comprendono che vi sia un grosso guaio in arrivo da qualche parte,ma il loro idealismo non li porta affatto a risolverlo il problema,ma anzi ne aggravano del tutto e in modo disastroso-spesso pagano con la morte-il problema iniziale.
In questi film compare anche il tema dell'ipnosi:L'elemento del crimine,in verità,pare prendersi gioco dell'ipnosi.Usata come mascheramento e non smascheramento della trama .Una pura finzione e illusione,in Epidemic invece l'ipnosi si fa promotrice della fine del mondo trasportando nel reale la malattia inventata dai giovani cineasti-e dovreste vedere come sghignazza contento Lars,a lui piace moltissimo sta storia della fine del mondo- e il terzo Europa è una sorta di ipnosi che il cinema provoca sullo spettatore,tanto che Leo è un po' come se fosse un nostro avatar all'interno di quella magnifica pellicola e la sua fine è anche la nostra.

Ora mi rimane Il Grande Capo,Melancholia,The Kingdom,e poi se dovessi trovare da qualche parte il coraggio,anche Le onde del destino.Nel frattempo aspetto di avere le cinque variazioni,aspetta e spera va....

domenica 18 marzo 2012

ZOOLANDER di BEN STILLER

Si,d'accordo:il cinema politico,quello sovietico,Larsmiooodiooolarsfrustamitu Von Trier e tutte quelle cose tanto chic,quelle sfilate di pensieri intelligenti intelligenti in modo assurdo.Siamo occhialuti,siamo tanti piccoli thor dell'intelligenza umana,in poche parole baby:Siamo Occhialuti.
Però chi è il nostro Santo dei Santi in modo assolutamente santoso?Derek Zoolander.D'altronde lo sanno tutti,la mafia dei tamarri spaccia in giro falsissime notizie circa la loro beltà-ahahahaahhahaaahhaaahhaahaahahahhaahaahhaahahaha,so che a santa rita da foruminchia da fastidio leggere le "risate" sui post e allora ecco il mio omaggio qui sopra-e ancora di più sulla loro potenza sessuale.Capite queste storie poi i tamarri le dicono alle persone giuste-dopo i modelli-cioè le donne,le quali poi ci credono pure.Nondimeno è chiarissimo che siamo noi occhialuti i veri e unici eredi della blue steel,delle tigri,delle ferrari e sopratutto della abbacinante Magnum.Lo notate ad esempio guardando il mio fantastico avatar qui a fianco,ma attenzione non guardatelo troppo o potreste cadere in delirio erotico compulsivo-lo dico alle fanciulle e ai fanciulli ,perchè conosco i poteri magici,più magici della magggica ,che detiene la mia blue steel-quindi è chairo che per gente bellabellabella in modo assurdo come noi occhialuti,questo film sia una sorta di Bibbia,ma di quelle con le figure che sai come ci sono troppi supereroi con superpoteri figosi in quella specie di Guerre Stellari,scritta secoli e secoli fa,ma davvero wowowow.
Zoolander è una spettacolare commedia comica che secondo me riunisce il meglio del cinema brillante odierno americano:Ben Stller,Owen Wilson,Will Ferrel,sono tre moschettieri del buon umore e non solo.Ferrel ha dimostrato ottime doti in un film malinconico e complesso come "Vero come la finzione",ha recitato per Woody Allen in Melinda e Melinda-non un capolavoro anzi,ma è pur sempre un decente film alleniano-e Wilson è il co sceneggiatore dei film dell'altro Anderson bello,bravo,intelligente,cioè:Wes. Stiller è un ottimo attore brillante,e insomma da una parte c'è la merda reazionaria del sionista dei miei coglioni Sanders, e da questa i miti della risata.

Questa pellicola diretta ,co-scritta,prodotta,dallo stesso Ben Stiller è una satira alla buona del mondo della moda,ed è la storia di un celebre modello Derek Zoolander che viene ingaggiato da Maguntu un perfido stilista al soldo di un organizzazione segreta di stilisti,per ammazzare il nuovo presidente della Malesia,il quale ha vietato il lavoro minorile nel suo paese mettendo in crisi il mercato della moda che prospera sfruttando i bimbi dei paesi in via di sviluppo.Questa trama serve per portare sullo schermo una lunga sequenza di gags clamorose e divertentissime-la battaglia tra Hansel e Derek a colpi di sfilata,la morte assurda degli amici modelli di Zoolander,il ritorno a casa del protagonista,la discussione sul centro per bimbi che non sanno leggere-per un film assai comico e a tratti assurdo.
Non è roba che rivoluziona la vita,ma per un po' di tempo le risate ti permettono di rimandare quel tanto che basta le tragedie che naturalmente ti colpiranno.Perchè la vita è essenzialmente l'attesa della morte che noi inganniamo con tante ,ma davvero tante cazzate.Quindi mentre state lì ad aspettare il vostro momento,bè guardatevi dei film comici.Potrebbero servirvi per un po'.
Addio,a tutti voi o miei cari cibi per vermi!

sabato 17 marzo 2012

SOTTO SCHOCK di WES CRAVEN

La televisione ha una forza da leon e t'ardumenta come un cuglion!Frase jannacciana,che ben si adatta a questo delirante film di Craven.Che ha momenti assolutamente degni della Troma-la sequenza mitica del parco con la possessione della bimbetta è splendida,la bimbaminkia sullo schiacciasassi che insegue l'eroe di turno vale mille mastercard clonate eh?-e altri di purissimo terrore che ogni volta mi fan venire un stremizi non da poco,tutte legate al sogno,meglio all'incubo e alla totale incapacità umana di controllare gli eventi,nonostante vi sia la coscienza del disastro che ci colpirà.
Il film oltretutto ci presenta un cattivo davvero entusiasmante,un vero grande e selvaggio figlio di puttana:Horace Pinker.Un serial killer satanista,che grazie a un rituale magico riceve il dono dell'immortalità grazie alla possessione dei corpi umani-tema che in quel periodo affascinava assai il mondo del cinema di genere:vedi un bel film come L'alieno o una bella cazzatona come Pentagram con quella sciagura di Lou Diamond Philips.
Netta è la separazione tra bene e male,il rischio pistolotto religioso è dietro l'angolo,ma per fortuna non prende mai il sopravvento.
La storia?Johnathan vede in sogno il massacro della sua famiglia adottiva ad opera del serial killer Horace Pinker.Un tizio claudicante che oltre ad aggiustare televisioni,si diletta a massacrare a destra e manca le famiglie ammmeregggane.Dopo una lunga e sanguinosa caccia,il ragazzo riesce a far arrestare il temibile assassino,che in punto di morte gli ricorda una spaventosa verità:lui è suo padre.Poi Horace torna come pura energia negativa,prende possesso dei corpi,ma Jonhatan con l'aiuto del fantasma della sua ex girlfriend fatta a pezzi da Pinker, avrà la meglio sul cattivone con tanto di sacrosanto happy end.
Un buon horror,con momenti trashosi non male,uno dei miei preferiti.Ottimo Mitch Pileggi.Cameo velocissimo di Timothy Leary vate della Lsd.

giovedì 15 marzo 2012

MAGNIFICAT di PUPI AVATI

Se fossi un grande intellettuale,cosa che a me piacerebbe assai,vi potrei spiegare in profondità la profonda,cristallina,limpida,pulcretudine di codesta pellicola.Non lo sono quindi vi dovrete sorbire dei pleonastici commenti da cvitico allo sbaraglio,(San Morandini aiutami tu!),per tentare di invogliarvi alla visione di questo capolavoro di Avati.Parto facendovi una piccola confessione:io ammiro tantissimo il cinema del Maestro bolognese.Un cinema ricco,vario,vivo,fecondo,mai domo,che ha cambiato parecchie tematiche e stili di fare film,oltretutto Avati ha diretto pellicole horror davvero degnissime di nota e malinconici e pudichi,o pudici?,drammi che ancora oggi mi emozionano.A mio modestissimo parere con questo film inizia poi una carriera basata su film decisamente più popolari e diretti.Non sempre riusciti,ma a me piacciono a prescindere.

Quale è la trama di codesto film?Durante la settimana santa della Pasqua nell'alto medioevo, del 976 o una data simile,la vita di alcuni personaggi. Un boia che cerca un aiutante e lo trova in un ragazzo figlio di contadini,una bambina ceduta dalla famiglia a un convento-monastero- di suore,un frate che percorre a piedi valli e monti per scrivere i nomi dei deceduti nei conventi e monastero,una coppia che si fidanza e sposa,un cavalliere morente che dona la terra ai suoi figli,una prostituta che ingravidata da un nobile cerca di dare alla luce il bambino.Un racconto che mette al centro l'uomo con le sue difficoltà e il divino che sia quello delle preghiere,liturgie,chiuso nelle chiese e nei monasteri,ma che è anche presentissimo nella natura dando così l'idea di una religiosità misteriosa,ma umana e naturale in un certo senso,dove l'uomo,le piante,i fiumi,le montagne e le bestie sono quasi una cosa sola,vabbè banalizzo il pensiero di avati e il film,ma sono uno spettatore per quanto indisciplinato anche abbastanza normale e alcune cose non riesco a metterle bene su carta.Esiste anche la visione feroce e atroce del periodo,ma non solo di quel periodo visto come funziona ancora oggi la giustizia e la somministrazione di pene,messa in scena dalle figure del boia e del suo aiutante.I quali prima uccidono una donna accusata di stregonerie e il giovine è assai turbato dall'esecuzione,poi prendono in consegna un uomo accusato di uxoricidio.Questo segnerà il passaggio del giovane da una sorta di umana pietà a una ferocia bestiale che lascerà basito anche il maestro.
Un film bellissimo,vero cinema d'autore refrettario alle mode,alla faciloneria,all'intellettualismo debole e borghese.Una piccola e rigorosa lezione di storia

TERREMOTO di MARK ROBSON

'Na ammmereggganata eh?Come le facevano anni fa,con meno presunzione oppure una presunzione naif,che ti fa dire:ao kansans citte a fenomeno..e magari una bella pernacchia di commento sonoro.Però erano divertenti,e con momenti godibili.
Il film lanciò la moda castrofe + cast di all star in via di declino,però sono pure sempre grandi nomi.Qui ci sono personaggioni del cinema hollywoodiano:Charlton Heston,Ava Gardner,George Kennedy,Walter Mattahu in un cameo muto e comico-almeno dovrebbe essere comico-più glorie passeggere come Richard Roundetree-Shaft the only and the original-stelle della Tv Lorne Greene-Bonanza,te capì?-e Victoria Principal,che poi sarebbe la Pamela di Dallas.
Alla sceneggiatura collabora lo scrittore Mario Puzo,quello del Padrino.Tenete conto che ha scritto di decente solo quello,e infatti la storia non è quel gran che.Seppure essendo un film di genere i personaggi sono sufficentemente caratterizzati.
La storia è semplice :a Los Angeles è in arrivo un tremendo terremoto,noi nel frattempo conosciamo i personaggi:una coppia in crisi,lui ingegnere che ha una relazione con una ragazza madre vedova di un suo ex collaboratore,il suocero capo della ditta che ha un grande affetto per il genero,un commesso militare della guardia civile che sfoga la sua frustrazione appena la città viene messa sotto assedio,un motociclista acrobatico,uno sbirro onesto e altri ancora.
La distruzione della città offre dopo ben 38 anni ancora momenti suggestivi e di tensione,ed è anche l'unica cosa che ancora oggi possa interessare di questa pellicola.
Uno spettacolone,un giocattolone,classico pop corn movie,che però ha dalla sua l'essere il capostipite di un genere che avrebbe dato molto in breve tempo,lasciando davvero pochissime pellicole memorabili.Vecchia baldraccone hollywoodiana,amore mio!

mercoledì 14 marzo 2012

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS di SIDNEY LUMET

Una gravissima perdita per il cinema mondiale ,è stata la morte di Sidney Lumet.Questi erano i vecchi registi di una volta,quelli a cui affidavi una storia,una qualsiasi,e loro te la portavano a compimento sempre con una certa dignità
Questa pellicola,(a mio avviso assai diversa dalle altre pellicole metropolitane,dure,di aspra critica sociale),è una sorta di canto del cigno della grande hollywood che fu visto i grandissimi nomi coinvolti.Un film quindi nostalgico,malinconico,fuori dall'urgenza di descrizione del reale dell'epoca e della frenesia della riscrittura del genere,fatta da altri registi più giovani e agguerriti.
Cinema classico,tradizionale,con una sceneggiatura robusta e una regia solida.D'altronde è tratto da una novella di Aghata Christie,tra le più rinomate,e quindi siamo lontanissimi dalle caratteristiche del poliziesco ricco di azione alla callaghan,lontanissimi pure dalle atmosfere torbide e decadenti del noir.Questo è un giallo logico deduttivo,ambientato su un treno.Parlano molto e la parola,attraverso l'interrogatorio,è l'arma migliore per smascherare l'assassino.


Poirot,celeberrimo investigatore belga,si trova per caso sull'Orient Express che dalla Turchia si muove verso la Francia.A bordo un ricco uomo d'affari gli chiede la cortesia di fargli da guardia del corpo poichè teme per la sua vita.L'investigatore rifiuta.Poco dopo l'uomo viene trovato morto,accoltellato.Chi sarà l'assassino?Il suo aiutante?La ricca inglese pettegola?Il rude soldato con "compagna" al seguito?Qualcuno del personale?

Poirot investigando scopre la verità che è legata a un rapimento finito male ai danni di una famiglia americana
Il finale però sarà spiazzante e come sempre nei film di Lumet,sapere la verità,possederla,non è detto che porti giustizia.
Questa nota rende il film amarissimo e ancora oggi una sublime e meravigliosa pellicola

Il grande cast:un superbo Albert Finney come Poirot,poi Ingrid Bergman,Anthony Perkins,Richard Widemark,Laurenn Bacall,Vanessa Redgrave,Micheal York,Jacqluine Bisset,Martin Balsam,Sean Connery.John Gieguld e altri ancora.Davvero un'opera imperdibile.Parlano,parlano,parlano,ok?Non dite poi manca l'azione,non è rambo e un fottuto e grasso investigatore belga!

martedì 13 marzo 2012

KES di KEN LOACH

Una delle prime opere del celebre regista inglese,uno dei pilastri della mia gioventù e successivamente caduto dai primi posti della lista per colpa di film come Un Bacio Appassionato stronzissimo filmetto di mero razzismo sinistrato male,non di facile reperebilità nei circuiti diciamo classici,ma che potreste trovare in ottime condizioni,(audio originale + sottotitoli),nel negozio che si trova vicino al torrente,quello di mr mulo.


Il caro,vecchio,Loach prende una storia da un romanzo inglese e porta sullo schermo le disavventure di un ragazzino :Billy Casper.Vive in un piccolo paese di campagna dell'inghilterra,con il fratello un minatore violento e ganassa:Jud e la madre .Una donna piuttosto infelice che ha un legame con un tizio mal sopportato dal figlio maggiore.


Billy ha avuto qualche piccolo guaio con la giustizia e lavora per un tabaccaio-giornalio,oltre ad andare a scuola.Una di quelle molto dure,anche se qualche insegnante più progressista c'è e ha un buon rapporto con il ragazzo.



Il giovane ha una grande passione:i falchi.Ne prende una e lo addestra,è la sua via di fuga dal grigiore,dalle regole stupide,dalla violenza,dall'ignoranza.Purtroppo non ha fatto i conti con l'idiozia di suo fratello,classico prodotto del sottoproletariato che andrebbe fucilato come nemico di classe.





Un film malinconica,ironico,sottile e profondo sulla vita dei ragazzi nei piccoli paesi,sulla classe meno abbiente,sulla sostanziale inutilità del tradizionalismo e delle cadute reazionarie.Uno dei migliori film che abbia come protagonista un bambino,un ragazzino.Cercatelo che ne vale la pena,questo almeno è quello che penso

lunedì 12 marzo 2012

UN MINUTO A MEZZANOTTE di RENE MAZOR o comunque un nome simile

Piccolo classico,cult che forse non tutti rammentano come meriterebbe,deliziosa favola nera natalizia dove azione e "umanità" scorrono insieme senza prevalere l'una sull'altra.
Questa pellicola di ben 22 anni vinse al fantafestival di roma tre premi importanti:film,regia,attore protagonista,se non mi dovessi sbagliare !
La storia è semplice:un uomo licenziato decide di vendicarsi della sua ex padrona colpendo il figlioletto che a casa aspetta Babbo Natale.Nascerà una spietata lotta per la sopravvivenza.
In due righe ci sta tutta la trama del film,eppure è proprio lo stato di grazia della regia e degli attori che rende una pellicola probabilmente banale in un piccolo gioiello del genere.
Infatti lo sceneggiatore e il regista-magari mi sbaglio,ma è sempre Mazor- ci accompagnano per mano a conoscere i personaggi,eccoli dunque..Un rullar di tamburi : signori e signore!!!!IL CATTIVO!
Che poi così cattivi non sono mai,cantava Ivano Fossati nel secolo e millenio scorso,questo vale in particolare per l'antagonista di questa pellicola.Basti vedere l'inizio :dei bambini che giocano a palle di neve ,arriva lui e lo lasciano solo.Un emarginato,una persona che se non fosse vittima degli eventi ,molto probabilmente sarebbe un buono e candido.Cosa che ci viene fatta capire nella scena dello scontro con il ragazzino,quando prende il trenino in mano con un'espressione da tenerone degna di nota.Però quando è incazzato fa paura e non ci son cazzi.La scena del suo arrivo dal camino è girata attraverso una sorta di stuporismo spielberghiano-l'uomo che insieme a Tarantino ,Rodriguez,Cameron,i fratelli Scott,non vorrei avere come vicino di casa!E olè con questa mi farò bestemmiare a dietro da moltissimi e moltissime di voi,ma io vi lovvo e voi siate buoni con un povero occhialuto okkeio?-che finisce con la morte del cagnolino,(bastardissimo bastardo,meriti di morire perchè hai ucciso un cucciolotto cerca amici)grande cinema,ottimo personaggio.
Altro rullare di tamburi,ma anche di cartoni..IL PICCOLO STR..PROTAGONISTA!

Un bimbetto capitalista,imperialista.colonialista,yankee sionista-la stella di david...oh signur!-che però durante la pellicola alterna smargiassate a momenti in cui mostra di essere un bimbo e non solo un pirla che vuol copiare il campione dei pirla,(rambo...si vale come sopra ok?Io vi lovvo,voi mi sopportate e viviamo felici e contenti),ma un bambino che ha paura,piange per la morte del cane, ha un grandissimo affetto per il nonno e alla fine esce a pezzi,stravolto,da una notte di terrore e morte.

Fortissimi rulli di tamburo perchè non ci sente:IL NONNO!


Che non è il nonno bionico della tv,ma un uomo anziano.Malato,con problemi di vista,eppure tenero con il nipote e fondamentale per il bambino.Un rapporto descritto bene senza smielate ammmmereggganate,ma con lo stile sobrio europeo.Avrà un ruolo importante anche per la salvezza del ragazzino.

Un grande piccolo film di genere,con ottimi momenti di azione e suspense.Da amare e riscoprire per i giovincelli .

domenica 11 marzo 2012

EPIDEMIC di LARS VON TRIER

Nel 1987 esce il secondo film a distribuzione europea di Lars Von Trier,esattamente tre anni dopo il film che l'ha fatto conoscere e stimare come un nuovo e importante Autore del cinema europeo,cioè:l'elemento del crimine.

Questa seconda opera è un puro e duro film d'autore,personalissimo,sicuramente non facile da seguire e da sostenere.Comprendo benissimo che a molti non piaccia.Il fascino di un film è anche questo no?Molti nemici tanto onore,lo sosteneva un crapa pelada che da noi non va mai fuori moda-ahimè- e credo che ben si adatti al Cinema D'Autore.Che non nasce con l'intenzione di incassare,arrivare a tutti,essere facilmente usufruibile e digeribile.Esso è per sua natura settaria e mette sempre alla prova chi lo segue e ama.Io spesso mi rompo i coglioni,ma è questo l'obiettivo:devastarti.Insomma una prova con sè stessi:a volte la superiamo,altre no.

Per cui non pensate di cimentarvi alla visione di questo ennesimo capolavoro del Grande Maestro-a cui penso dovremmo dedicare dei sacrifici umani tra i fans del cinebis e sopratutto delle pellicole d'azione ammmmeregggana,qualcuno rischierebbe anche per quanto scritto su Red Dawn,eh?-Danese.Nondimeno ve lo consiglio perchè a suo modo è una forte esperienza in un terreno affascinante e fondamentale della settima arte.

Ora :di cosa parla questo film ?

Lars Von Trier e l'amico sceneggiatore Niels Vorsen-non sono sicurissimo sul cognome- devono consegnare un copione Il Poliziotto e La Puttana a un produttore,solo che la sceneggiatura è andata persa.Quindi optano per un altro film:Epidemic.Parla di pandemia,epidemia,peste,fine del mondo.So che molte persone amano questi temi e per questo dico a costoro di avvicinarsi a questa meravigliosa opera di pura arte cinematografica.
Quindi scrivono la storia di questo dottore Mesmer che vive in un'europa devastata dalla peste e che decide di andare nella zona contaminata per occuparsi del problema.Solo che anche nel mondo reale si sta sviluppando una malattia simile,ci avverte di questo una voce fuori campo e piccolissimi segnali. Lars e Niels si vanno a documentare da uno studioso che spiega le modalità della peste e di come si difonda tra le persone.Fanno accertamenti scientifici,c'è una parte in Germania dove Lars ci tiene a narrarci i metodi delle Grandi Democrazie Liberali,per portare la pace:bombardare i civili con il fosforo.Dresda dovrebbe rammentare questa vergogna a molti democretini d'assalto.
La confusione tra finzione e realtà scoppia nel perfido,crudele,feroce finale.Dove una seduta di ipnosi per trasportare una donna all'interno del film Epidemic,porterà la morte.
Il film metaforicamente potrebbe essere letto come una riflessione e un atto d'amore sul cinema che ha il potere di contaminare la realtà e non viceversa.Un potere tremendo e sconvolgente che potrebbe essere assai pericoloso e distruttivo.Oppure un esercizio stilistico a bassissimo prezzo.Mostra anche come Von trier crei le sue opere,e alla fine del regista viene fuori l'immagine di un uomo che ama il cinema,complesso e difficile ma sincero.Oppure è solo un gioco narcisistico ed egocentrico.Non lo so.
So solo che a Lars piacciono le storie sulla fine del mondo e sulla pandemia.La fine del mondo che descriverà anche in Malincholia,che ho da vedere e insomma ci penserò sabato prossimo ok?Forse.
Quindi suggerisco questa pellicola ,avverto che potrebbe annoiarvi o infastidirvi pur se amate il cinema del nostro Maestro,ma che in realtà dovrebbe essere valutata dopo un'attentissima seconda visione.
Alla fine se dovessi salvare solo una persona per nazione dalla fine del mondo ,bè Lars sarebbe una di quelle!^_^

sabato 10 marzo 2012

BLACK DEATH di CHRISTOPHER SMITH

Certi film sono pericolosi,perchè ti sorridono dicendoti:non è niente,è solo una storia di cavallieri ,streghe,un po' di violenza,ma tanto è un film e tanta azione.Dai,ti diverti.Così ci caschi.E qui cominciano i guai e credimi:sono guai seri.
Si perchè fino a quando i nostri giungono al villaggio ,va tutto ok.Un buon film di genere,ben scritto e diretto.Bravi anche gli attori,certo rispetta le regole del genere e i luoghi comuni,ma lo fa benissimo.
Poi i cavallieri vengono fatti prigionieri e li comincio a sclerare.
Io ci metto tanto impegno a costruire il davide buon cittadino,dalle buone maniere,educato,gentile,che lotta per i diritti di questo e quell'altro e poi mi ritrovo in preda a un profondissimo odio e a una rabbia ferocissima,bestiale.C'è questo Davide reazionario,giustizialista,cattivo e sadico che non mi piace ok?E cazzo questo film me lo fa tornare in superficie e lascia che prenda il sopravvento.E io lo lascio fare.
A mente lucida mi sputerei in un occhio,ma i film horror hanno questo potere su di me.Così mi metto al fianco dei soldati di dio,io che sono ateo!Oppure condivido i massacri delle forze di repressione.Mica mi piace questa cosa.
Perchè dopo la grande rabbia e il desiderio di mattanza,mi prende una profondissima tristezza.Un disagio difficile da togliere.Non mi piace vedere quello che sono e che il mio fisico woodyalleniano non mi permette di essere ok?
Smith ha diretto una opera cruda,radicale,spietata che parla di peste,cavallieri al servizio di dio,un giovane frate umanissimo nel suo amore per una fanciulla e di un maledetto villaggio,in mano a una maledetta strega .Io alla fine mi son ritrovato come il giovane frate:con un desiderio di distruzione e di tristezza infinita.Il finale del film con la perdita di ogni umanità del ragazzo è straziante
Quindi c'era pure il mio amico/nemico reazionario commosso e in lacrime,capito?Che brutta roba.
Il cinema però dovrebbe fare questo: attaccare lo spettatore,intrappolarlo,sbattergli in faccia la sua animaccia bastarda.
Tutte cose che questo meravigliosa pellicola fa.Ottimo il cast:Sean Bean,in testa.

TOP FIVE 2022

Le idee brillanti non mi vengono mai a me,cioè magari si ma son quel brillante che poi scopri essere vetro e allor:scappascappascappa asetiprendoasetiprendo.Così sul blog di Lucia,(http://ilgiornodeglizombi.wordpress.com ) ho letto di questa iniziativa assai bella,cioè :come saremo tra dieci anni.Un pirla con gli occhiali,eh?Però è anche vero che un minimo di iniziativa e fantasia non mi mancano e sopratutto egocentrismo un tanto al chilo.L'idea parte da un altro blogger che si chiama come me:Davide
Così con il copyright mi son sistemato e vabbè,mo vi beccate queste cinque ipotesi su quello che potrei essere tra dieci anni.Che ho la fantasia e l'immaginazione che scalpitano per farsi sentire.

1)L'EDICOLANTE ROSSO E IL PENNIVENDOLO ROSSO SANGUE.

Non è per gli affari ,ok?La gente nel 2022-data che a me rammenta il capolavoro di Fleischer 2022 i sopravvissuti-non legge più.Anzi,chi legge è considerato uno sfigato da compatire e dileggiare.Vengono comitive di giapponesi e da altre parti del mondo per fotografare l'ultimo giornalaio e l'ultimo stalinista.Non mi lamento,ho preso il posto nell'immaginario collettivo dei centurioni de roma davanti al colosseo.L'edicola è più che altro un centro di ritrovo per la gente che vuole discutere,polemizzare,riflettere.Una comunità di pensatori e filosofi della porta accanto,certo:ma quanta energia.Eh,si!Le parole sono importanti e chi non le conosce vivrà bene l'effimero,ma come fa a raccontare e a raccontarsi?Ci si ritrova e ognuno ha la possibilità di far conoscere la sua ultima teoria,o per criticare l'esistente.Oltretutto dopo anni e anni di miseri tentativi di convincere altri bloggers a rendere il mio Lenincolt un posto di ritrovo per pennivendoli o pennivendole che usano il genere per parlare di altro,bè ci sono riuscito.Un gruppo di gente diversa tra di loro,ma che nella scrittura e nelle storie immaginifiche trovano lo spazio per attaccare violentemente il presente e il sistema.Ora scusatemi che sono arrivati i japan banzai colletive e mi devo mettere in posa per la foto!


2)LARS VON TRIER,I DARDENNE ,E UN PIRLA FROM BRIANZALAND.

Abbiamo vinto a Cannes,Venezia,Berlino,ci hanno anche dato l'oscar ,ma io l'ho rotto sulla testa di Spielberg e il rimanente andate a cercarlo negli sfinteri di Tarantino.Siamo la coppia più bella e bastarda del mondo del cinema.Notissime sono le nostre furiose litigate che culimanano con la creazione di grandi film rigorosamente d'autore.C'è una gara a chi è più depresso e superbo tra me e il vecchio danese.Da un po' di tempo si è unita a noi Lucia,come montatrice delle nostre opere,capirete tre tipini fini in un paese freddo e del cazzo come la Danimarca.Non passa sera che non si concluda con sbronze colossali,locali pubblici devastati,e tanti troppi guai.Vivo rapito dalla mia arte.La critica,che per me conta più del pubblico,mi ama e mi glorifica tutti i santi giorni,mi chiamano Maestro e io che sono un debole e ho rosicato per troppo tempo ,mi monto la testa.Non mi importa del danaro che spendo in compagnia di crudeli mistress o di piagnucolanti slave.Non mi piaccio per nulla,ci sono solo io e la scrittura.Troppo snob per dire che faccio cinema,maltratto la troupe,tanto che persino Lars è disgustato da cotanto comportamento.Dopo 4 capolavori assoluti e tanti premi ci dividiamo.Non possono durare le unioni tra un genio e un pollo,no?Il pollo sono io.
Così mi abbandono ai sogni infranti e alla bottiglia,fino a quando ,un giorno, i fratelli Dardenne mi chiamano perchè vorrebbero fare un film sul movimento operaio italiano.Dal 69 fino ai temibili giorni nostri:loro ci mettono il realismo,io la mia vena epica e malinconica.Piano piano grazie ai fratelli belgi mi riprendo.Riscopro il gusto di narrare storie vere,crude e dirette.Me ne frego se non è artistico o simbolico.Mi sposo con l'attrice che faceva Rosetta e vivo in quel del Belgio.Sto imparando un po' il francese.Il cinema e la lotta mi svegliano sorridendomi ogni giorno.

3)AL SERVIZIO DEL GENERALE LUCY SKYWALKER THE LIVING DEAD'S HUNTER-e questa è una buona idea per una fiction o per un prossimo racconto.

Così è successo:i morti vivono.Io non mi preoccupo più di tanto perchè i cani mangiano i cadaveri e infatti tutto quello che abbia mai fatto in questo periodo è aprire le gabbie dei canili e poi loro si pappano i morti,ok?Però ieri in città è arrivata il generale Lucy Skywalker and the little wolves,che poi sarebbero quattro esaltati lupacchiotti de 'a magggica.E così ora sono ai suoi comandi ,cazzarola!Corri di qui,spara di là ,salta di su e buttati giù.Cerco di fare il lavativo,ma quella con il suo occhio bionico mi sgama e mi fa un culo tanto.Siamo un esercito di disperati , di eroi piccoli e sgangherati,ma ci salviamo sempre la pelle perchè consci di essere gli ultimi della nostra specie.E pensare che io volevo solo vedere l'Inter che vinceva la coppa campioni.


4)LA COSA DAVVERO ECCEZIONALE E' ESSERE NORMALE.

Lavoro sempre in edicola.Ho messo via i miei sogni migliori:li tengo nascosti per mio figlio.Magari a lui serviranno,magari saranno realtà.Mi sono sposato e mia moglie brontola ogni volta che la porto al cinema per vedere Von Trier,Yimou,Dardenne,Loach,Leigh,e mi luccicano gli occhi perchè avrei voluto vivere la loro vita.Non scrivo più nulla,ero un patetico pennivendolo e alla fine la dignità ha vinto contro la fantasia,non sono un uomo di gloria,ma di felicitàEd essa la puoi trovare anche nelle piccole gioie ,nella quotidianità.Discuto sempre di politica,ai miei figli parlo spesso di Mao,Stalin,Tito,loro mi ascoltano forse -ho il sospetto-anche per un po' di umana compassione.Però il piccolo mi assomiglia,va bene così.Non siamo una famiglia da mulino bianco,talora mi prendono come quando ero giovane delle crisi di rabbia malinconica e divento pesante,ma non siamo nemmeno una di quelle famiglie destinate a riempire intere puntate di quarto grado.Ci vogliamo bene senza le esagerazioni da cinema,ma come gente normale.Non speciale o memorabile,ma quella gente che è la base di ogni nazione.Ho un cane e con lui spesso faccio lunghe passeggiate ,ogni estate andiamo in montagna-io detesto assolutamente in modo violentissimo il mare-a canazei.D'Inverno invece andiamo a Varazze,che il mare d'inverno non è il Mare caciarone degli estivi eh?Sono contento.

5)IL GRANDE MISTERO.
L'unica cosa certa è che io abbia 46 anni.Poi non lo so,non riesco nemmeno a immaginarlo.Mi basta solo di aver qualche amico,di sentire la passione della riflessione politica,di amare ancora il mio lavoroPoi non si sa:forse questo pennivendolo troverà spazio come ghostwrite per qualche sceneggiatore oppure niente.Non mi interessa.Chi vivrà vedrà.