giovedì 22 marzo 2012

IL FIGLIO dei FRATELLI DARDENNE

Il cinema del Realismo:radicale,essenziale,senza filtri narrativi e costruzioni filmiche tra il personaggio che agisce sullo schermo e lo spettatore.La stessa ripresa,che predilige stare dietro al protagonista o al massimo di profilo,indica che stiamo seguendo Rosetta,Olivier,Lorna,e gli altri indimenticabili personaggi di questo cinema necessario e utile.Non si vendono sogni,realtà parallele,terre lontanti,e i mostri non sono nè giganti nè piccoli:sono uomini.Come me,come te.
Questo è il modo di fare film che amo e che mi piacerebbe fare se fossi regista,ma se dovessi fare cinema in italia dove ogni elemento di realtà politica viene lavata nella lavanderia del democretinismo,sicuramente farei una paraculata pseudo impegnata e sicuramente con -maronna delle maronne delle sventure sventurate- "Elio Germano",si tra virgolette perchè non lo sopporto.Non come Libero De Rienzo,che mi par pure scomparso dalle scene italiche,ma non mi piace affatto.

I fratelli Dardenne sono l'esempio tipico di cosa significhi fare un certo tipo di film:ti mostro questa storia , ti offro pochi spunti,il necessario,ora seguilo,vai con lui.E saranno cazzi. Perchè siccome non siamo ammmeregggani,mica ti metto la colonna sonora commovente e pucciosa,mica ti sottolineo il dramma enfatizzando le scene madri,mica ti offro sul piatto i personaggi divisi tra buoni e cattivi.Ti becchi una storia dove ti sarà difficile prendere posizione o perlomeno ti farà da stimolante per porti domande e riflessioni anche importanti.
Prendi questa storia:Olivier insegna falegnameria a un gruppo di giovani disadattati.Sono ragazzi problematici,che hanno anche avuto problemi con la giustizia e lui insegnandoli un mestiere li indirizza verso il ritorno a una vita normale-sappiate che esiste la normalità eh?Non è una cosa campata in aria.Esiste-all'interno della società.Un giorno arriva un ragazzino,inizialmente Olivier non lo vuole,ma poi cambia idea.Quel fanciullo è l'assassino di suo figlio.Cosa fare?

Un film difficile e profondo,che basa moltissime cose sul non detto e i silenzi tra i personaggi.Come spesso avviene nel cinema dei grandissimi fratelli belgi. Perdonare è possibile?Come si esce da questo dolore?La vendetta è l'unica strada?Tante domande e una risposta finale mostrata sottotono e sottovoce per non spettacolarizzare che è meglio dei finali precotti e pronti all'uso.

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