sabato 11 maggio 2013

IL MISTERO DELL'ACQUA di KATHRYN BIGELOW

I film, talora, sono come le persone. Con tutti i pregi e i difetti,tipici delle persone. Sai,quando ti innamori di una donna, o di un uomo, e sai benissimo che è pieno di difetti,che non piace a nessuno,ma te ne freghi. Tu ci vedi tanta bellezza,e sei contento/ contenta, che non sia per tutti.Perchè è solo per te.
Passeresti giorni a decantarne la suggestiva pulcretudine , quanto sia savia ed erudita,quanto sia brillante  e dolce, e ogni suo sospiro,ogni minimo gesto ti porterebbe a scoprire angoli di paradiso.
Tutto questo riguarda solo te ,eh?
Bene,questo succede anche con i film. Prendi questa pellicola, dai! Un grosso insuccesso,stroncato dalla critica, insomma un film sbagliato per molti. Ma non per tutti, per me non lo è..O meglio,si magari è come dicono tutti,ma non riuscite a vederne la splendida bellezza urticante e sconvolgente?Ebbene io si.




Perchè ammiro profondamente quelle persone che invece di continuare a ripetere una formula di garantito successo, che le ha rese famose e sulla quale potrebbero vivacchiare felicemente,osano e si spingono oltre.
Vi è nel fallimento una poesia nitida,pura,che fa ridere il sangue nelle vene. Ecco, io preferisco chi sbaglia facendo il passo più lungo della gamba,rispetto a quei fetenti che piacciono a voi. Si quelli del film onesto,che non vuol andare oltre e bla bla bla.  La reputa una pesante vergogna intellettuale,una misera vigliaccheria, lontani da me codesti mediocri mestieranti e i loro suonatori da corte o cortile,che dir si voglia. Datemi invece i folli che sfidano il ridicolo e la più totale sconfitta. Datemi gli ambiziosi,i megalomani,i titanici sognatori che non temono di paragonarsi ai geni e poi cadono malamente.
Perchè li vi troverete arte,gloria,onore,li vi troverete il cinema.Nei piccoli che fanno cose piccole non c'è nulla e infatti ci si giustifica,si dice, per l'appunto: è solo un film,intrattiene, non chiede altro. E questo per un occhialuto può bastare?No. Anzi, è l'insulto che non vorrebbe mai sentire.



Così Kathryn lascia i suoi territori abituali,quelli che l'hanno resa l'unica vera erede della leggenda Peckinpah e si spinge nei territori a me tanto cari del cinema d'autore. Perchè questo è un film d'autore. Anomalo,bastardo,non del tutto convenzionale,ma lo è. So riconoscerli, non dubitate. Così la nostra si ritrova come le due coppie o Marlene isolata e sola in territorio sconosciuto. Non ci sono vampiri,spettacolari scene di surf,droghe e apocalissi future,non c'è nulla di quanto girato negli anni precedenti da questa grandissima autrice.
Il film è un'operazione complessa e difficile:due storie ,due secoli diversi,la vicenda si muove attraverso sbalzi temporali e cambia notevolmente registro,storia,sono come due film che potrebbero esser distaccati e diversi ,legati insieme.
C'è la parte, quella migliore, ambientata nel 1800 che affronta il delitto di due donne,condannato un immigrato di origine tedesche Luis Wagner,ma nel nostro secolo una fotografa deve occuparsi del caso per una sorta di inchiesta giornalistica e comincia a lasciarsi ossessionare da questi due delitti,tanto da pensare che il vero colpevole sia una donna.
Così' conosciamo la giovane Marlene che giunge con il marito John su una isola dove vivranno solitari. Le giornate passano lente e monotone,la donna si occupa della casa,ma è infelice.La situazione precipita quando arriva la sorella e la giovane cognata.
Questo è un film che ha una purissima anima europea e in questo ci vedo una sincerissima passione della regista per il nostro grande cinema autoriale e di un certo livello artistico. Infatti il cast è davvero di quelli eccellenti Ulrich Thomsen è un bravissimo attore danese che ha girato capolavori come L'Eredità,Non desiderare la donna degli altri e ha lavorato a lungo con Lars Von Trier, sono convintissimo che Lars e Kathy andrebbero d'accordo.
Non solo altro omaggio della regista al nostro Lars anche la presenza della mai fin troppo compianta
Katrin Cartilidge ,nel ruolo della sorella della protagonista.




era davvero bravissima, ci ha lasciato per una polmonite e io la ricorderò sempre come magnifica co-protagonista ne Le Onde Del Destino

La vera forza del film è però Sarah Polley, splendida e sconcertante nel ruolo della giovane Marlene,la quale all'inizio ci appare come una infelice costretta a vivere una vita che non vuole ,come molte donne che dal matrimonio hanno solo distanza,un affetto anestetizzato ,monotonia. Poi piano piano,viene a galla la sua natura nascosta,il suo non controllare l'amore che dona al fratello in tenera età, e che sarà la causa del suo allontanamento e del suo matrimonio,che si ripete e riesplode quando lui raggiunge il cognato con la giovine sposa.
Polley si mostra bravissima a dominare il personaggio e a donar ad esso sfumature,nuove ipotesi,momenti glaciali. Sicuramente è la cattiva della situazione,eppure non ha nulla di colpevole se non quella di cercare l'amore nel modo più sbagliato.




Questa tragedia si rispecchia nelle due coppie del nostro secolo. La gelosia che si scatena tra la fotografa e la sua "cognata" che civetta troppo con il marito della donna.Ecco è un film su rapporti che piano piano si deteriorano,si complicano,e da tutto questo nascono tragedie dove spesso a rimetterci sono anche gli innocenti.

E c'è la colpa, c'è l'inganno e il peso di aver causato dolore e morte.

Un film particolare che non sceglie una strada unica e comprensibile,ma gioca e si disperde con e nel tempo,attraverso il non detto dei personaggi e una soffusa malinconia .Un film che riunisce il meglio del cinema europeo per la parte girata nel 1800,come omaggio alla capacità della vecchia europa di non aver paura di fare film classici,tradizionali,autoriali. Film di persone e non personaggi,e un cast più strano per la parte girata in  barca,ma Sean Penn è sempre un gran attore. Seppure sembra che a volte non riesca a esser coinvolto nel personaggio,come se lo guardasse da fuori e questo però porta ulteriore potenza al film e al personaggio.
Elizabeth Hurley è perfetta come corpo che provoca,come simbolo del sesso,seppur suggerito e percepito. Forse questa in barca è la parte che potrebbe funzionare meno,ma il film a mio avviso è coraggioso,unico,orgoglioso,sincero,appassionato. Urgente e fondamentale.

Non posso dire altro che per me è amore assoluto e totale verso questa pellicola,il suo cast e la sua regista.

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Sottoscrivo tutto. Anche per me un grande film incomprensibilmente dimenticato da molti. La Bigelow riesce a rendere alla perfezione l'atmosfera soffocante e malata che deriva dai ruoli imposti, dove ognuno è costretto a recitare la sua parte e a soffocare la sua natura, le sue pulsioni. In questo è aiutata dalla scelta delle ambientazioni: sia l'isola che la barca sono luoghi chiusi, dai quali non è possibile fuggire. E, in questo, sono chiara metafora di una vita a cui si è incatenti, per popria volontà più che per costrizione. Perché l'unica catena è quella della punizione autoinflitta che impedisce ai personaggi di esprimere le proprie pulsioni. E soffocarle non porta altro che a farle deflagrare nella maniera peggiore. Ecco. Mi hai fatto venire voglia di rivederlo.

babordo76 ha detto...

oltretutto proprio a livello di mero cinema, non dico tecnico perchè non ne ho le capacità non essendo un cinematografaro,è davvero suggestivo.
Cambia completamente da una scena all'altra,rielaborando cinema europeo e americano in un continuo cambiar schemi.
Per me è il suo vertice,anzi è uno dei migliori film fatti in America
Lo amo totalmente e profondamente

Sabato...Le Onde Del Destino e spero di riuscire a scrivere la mia recensione definitiva...mah...

Babol ha detto...

Questo film l'ho visto solo una volta ma ricordo che mi era piaciuto tantissimissimo, molto particolare.
Devo riguardarlo!

babordo76 ha detto...

si,è bellissimo bellissimo bellissimo in modo assurdo
Sarah Polley l'amo..non ditelo a Rhona e a Marion però