martedì 31 gennaio 2012

PICCOLI OMICIDI di ALAN ARKIN

Cosa puoi fare quando la vita ti metta all'angolo e i dispiaceri sono tanti?Bè,puoi cercare rifugio nella mitologia e nel massacro del tiro alla fune delle tribù legaiole,puoi pregare quelo,puoi farti inchiapettare come Tommaso Crociera da qualche imbonitore di fiera delle varie sette che il nostro sistema ti offre comodamente e tranquillamente anche a casa tua,tante cose insomma.Oppure puoi fare come Elliot Gould,Vincent Gardenia,e relativi famigliari in questo piccolo e meraviglioso film degli anni 70.
L'America sta attraversando uno dei suoi soliti periodi di crisi,vecchia bagascia presenzialista ed esibizionista nonostante non abbia nulla da mostrare.La giovane Patsy interviene per salvare da un pestaggio un giovane fotografo Alfred.Il quale la lascia da sola a prenderle dai tipacci che popolano le città di ogni mondo.Lei è incredula e sbigottita,di fronte a tanta codardia,ma poi scopre che trattasi di nichlismo e allora:dai ti amo!Ma si!
Lei è una che crede nella vita,l'amore,dinamica,allegra,risoluta,trova in quel giovane scazzato,apatico,nichlista,un uomo perfetto:lo costruirà come vuole lei.
La famiglia della ragazza è assai strana:fratello gay,isterico,e irriverente,padre reazionario e brontolone,mamma che vive per la casa e la famiglia.I due decidono di sposarsi,ma vogliono un matrimonio ateo.Solo che nessuno glielo permette:stai scherzando i dollari hanno scritto In god we trust.Per cui liberi si,ma anche no!Cazzarola.
Bè,trovano uno stranissimo prete-il grande Donald Sutherland-che mette in scena la più bella cerimonia matrimoniale mai vista al cinema,che tempi quelli lì eh?
Il problema è che lei è fiduciosa e viva,lui invece..ve l'ho detto che è nichilista?
Un giorno mentre però pare che il matrimonio possa ingranare e loro sono felici:il vicino di casa spara dalla finestra.Così,perchè si.Perchè nella nazione che pretende di essere il mondo,ma nella sostanza fatica ad essere il centro di cusano milanino,la paranoia,la follia,l'angoscia,si trasforma in atto omicida.Piccoli omicidi:quotidiani,normali,liberatori.Peggio degli animali
E così sarà:la famiglia distrutta,la vita cancellata,che esplode in gioia e felicità perchè si uccide a casaccio,senza motivo.tanto per fare.Piccoli omicidi.

Il film penso sia tratto da una commedia teatrale,è diretta benissimo dal celebre attore Alan Arkin che compare anche come ispettore di polizia.Una satira feroce,crudele,irriverente,disperata,amarissima.Insomma il buon cinema della stagione della new hollywood poi il sistema vi farà arruolare nelle guerre stellari,ma si va..andate a 50 anni a immaginarvi dei sadomaso con un casco assurdo all'interno della morte nera.
Un film notevole,perchè fino agli ultimi 30 minuti è una spassosa commedia sentimentale,poi la follia totale e un finale raggelante.
Lo avete messo in lista?

lunedì 30 gennaio 2012

EUROPA di LARS VON TRIER

Si,è un atto puramente egoistico il mio,è?Cioè,già sento le tue critiche e le polemiche e poi,siccome siamo in Italia,tirerai fuori la storia della famiglia,no?Quale famiglia?La tua!Certo anche se non ce l'hai,bè dirai comunque che stai sfamando con il tuo lavoro altre famiglie,quelle di chi pretende di fare l'artista,quei matti presuntuosi del cinema d'autore e i 4 gatti spelacchiati che li seguono.
Certo,ma come ti dicevo prima,io sono egoista.No,anche questo termine è forse troppo borghese,troppo-cioè persino tu lo capisci senza troppi problemi-diciamo così:io non faccio,studio,produco,dirigo,recito,compongo,porto i caffè nel mondo del cinema .Sono solo uno spettatore,e guarda a essere sinceri non è che ci voglia molto per capirlo :leggi come si chiama questo cazzo di blog.no?Si,sono uno spettatore,ma come?Indisciplinato.Che poi non vuole dire un cazzo,è un vezzo una cosa che nemmeno io riesco a ben comprendere .Tuttavia:odio la semplicità,le fracassonate,le tamarrate.La gentilezza e cortesia non mi manca certo,non è però acquiescienza , non è acriticità apatica.Pecco di presunzione?Si,lo sono.Pur con tantissimi difeti che certamente non mi mancano,ma se non siamo noi ad amarci chi potrebbe farlo?Sai che è odioso un occhialuto vittimista?Lo sono tutti i vittimisti in generale.Hai una piccola stanza delle torture per i tuoi guai e puoi usare gli strumenti dell'allenamento all'autostima.Cosa fa crescere essa in me:la sfida.Cercare di capire,di andare oltre,di potenzializzare la mia mente.Meglio lasciare perdere il corpo,perchè la forza fiisica la userei per fare male agli altri,eh bè..rabbia repressa,è un capitolo fondamentale nella vita di ogni ridicolo intellettuale di periferia no?E quindi lascia che codesta energia io possa spenderla confrontandomi con le alte vette dell'intelletto,la nobiltà del cinema negato alla masse amorfe,e il sottile disprezzo per l'infantilismo dello spettatore medio.Si,si,si,conosco anche tutti i capi di accusa che gentilmente vorreste urlarmi,mentre state comodi sulle sedie della proiezione imposta nel vostro Divertimentificio.Il divertimento per voi è agonia che confondete con la gioia.E' divertente?La domanda che vi affoga nella mediocrità placida e quotidiana.Non amo il divertimento,o meglio certo che lo amo,ma possibilmente che non coinvolga molte persone.E non amo le persone solari,le parole sprecate per celebrare la geniunità e l'onestà.Sono cresciuto e certe visioni non possono bastarmi.Però sono un classico caso di contraddizione schizofrenica vivente,potrei anche cambiare idea domani,se si supera il numero limite di sopportazione,che è il timone del mio comportamento.Dopo un numero tot di persone che dicono una cosa,anche se io quella cosa l'ho sempre ritenuta importante,cazzo cambio idea e dico il contrario.Tuttosommato il cinema d'autore non piace a molti,quindi va bene così.
Cosa volevo dire con tutto questo?Ah,si:preferisco mille volte il cinema di Von Trier alle fracassonate americane che tanto piacciono ai più,alle commediole italiche democretine o sentimentaliste.Che faranno andare avanti l'industria,ma io me ne frego.Non mi interessa nulla,voglio solo che il cinema non sia idiota,che prenda le sue responsabilità e che responsabilizzi chi lo vede
Come?Tu americano e i tuoi ammiratori fate e guardate un film dove i russi sono i cattivi in compagnia di cubani,e persino nicaraguensi,o dove gli arabi sono perfetti idioti,Ecco la responsabilità ti dovrebbe spingere a dire:si reputo queste nazioni popolate da teste di cazzo e in questo film li dipingo come noi razza pura e superiore americana-spesso yankee-sionista- vediamo gli altri:dei coglioni e cattivi da operetta.
Normale,naturale,coraggioso,da uomini.No,questo non si fa mai,si avanzano diverse scuse,ma non si dirà mai questo

Invece in questa pellicola si ha il coraggio di essere radicali e di indicare le proprie responsabilità a sè stessi -come autori-e anche verso gli spettatori:in questa pellicola ce la prendiamo con gli americani che di fatto hanno occupato con presunzione,arroganza,ottusità,la Germania e l'Europa.Parliamo di quei tedeschi che non si sono arresi e hanno combattuto contro di essi e di quelli che invece hanno collaborato
Lo dice a un certo punto la protagonista femminile:sei tu il vero criminale, risponde il protagonista:io?ma se non ho fatto niente.Non sto da nessuna delle due parti.Lei:appunto.

Ecco un grandissimo ,autentico,prezioso,maestro come Lars con questo piccolo dialogo spazza via tanto buonismo,perdonismo,giustificazionismo,tanto è solo un film,tanto per fare,ma si dai che ci frega,tipico della vostra industria.E non solo anche delle vite di ciascuno di noi.Il non stare da nessuna parte,il rinchiudersi nello sballo imposto dal sistema che controlla anche questo,ma a te non piace la politica è una roba che sta in un recinto.Tutto è politica,tutto è resistenza.Ogni singola fottuta cosa e la trovi sopratutto in quello che appare più futile e innocuo.
Non c'entra nulla con il film,o forse si:c'entra con i miei pensieri che si sa vagano alla cazzo di cane e non sai mai dove vadano a finire,questi stronzi.

Merito della potenza del mezzo artistico,seppure industrializzato,che è il cinema.Questa bellissima opera di Von Trier,l'ultima della trilogia Europa come stato della mente e dello spirito è una delle cose migliori fatte dal divino e sempre perfetto Dio danese.

Una storia che vagamente potrebbe anche essere un omaggio ai grandi noir post bellici come ad esempio il fondamentale Terzo Uomo,che però è del tutto avanguardistico,sperimentale,innovativo e di potentissima pulcretudine scenica nella sua rappresentazione.La fotografia che passa dal colore al bianco e nero anche nello spazio della stessa sequenza,un montaggio di immagini sovraesposte ,l'uso morbido e raffinato della macchina da presa che attraversa con vigore e grazia gli scompartimenti del treno e delle case,una regia precisa che nei momenti più smaccatamente di genere come il lungo prefinale è dinamica e ricca di tensione,cosa che molti registi specializzati in trhiller non riusciranno mai ,ma mai è?

Un finale angoscioso e anche in un certo senso di profonda pace e serenità,falsata certo dalla morte ,ma di grande impatto.La voce narratrice affidata al caso,al destino,a dio se volete.Un vero orgasmo per gli occhi ,vista l'assoluta perfezione tecnica,la grande capacità inventiva.

La storia?Leopold Kessler è un americano che arriva in Germania,terra delle sue origini,a guerra appena conclusa.La Nazione è sotto il totale controllo degli americani che applicano duramente le loro regole travolgendo la vita di molti tedeschi.Il ragazzo trova posto come cuccettista su un treno,qui incontra la figlia di un importante uomo d'affari tedesco,prorprietario della Zentrope azienda di trasporti,che però è presa di mira dagli americani i quali non vogliono assolutamente che il paese si industrializzi in fretta temendo che usino questa scusa per ricostruire armi ed esercito.Nella nazione ci sono anche i Lupi Mannari,dei "partigiani" che lottano contro gli americani.Li vediamo all'inizio film impiccati a un lampione due di loro.Kessler si troverà in trappola da una parte gli americani che lo vogliono usare per poter arrivare Kate la sua sposa ,figlia del capo della Zentrope,ma anche membro dei lupi mannari,dall'altra i "partigiani" che usano Leo per un attentato.

Film di grande fascino visivo-memorabili son molte scene ,ad esempio quella della scoperta del suicidio del proprietario della Zentrope,con l'acqua rossa di sangue che esce dalla porta,l'intervento americano contro il funerale,il finale-che ha anche a sua disposizione una storia particolare e anche scorretta se volete-von trier sul set scherzava dicendo che avrebbero meritato la croce di ferro per questo film-disturbante anche,ma che fa giustizia della industria mediatica delle memorie imposte ed escludenti.E ha pure ottimi attori da Barr,a Udo Kier,a Barbara Sukowa.Grande film ,grande Lars!

sabato 28 gennaio 2012

ACAB di STEFANO SOLLIMA.

Da quanto tempo non andavo più al cinema?Da quando è uscito Rango.L'anno scorso?Bè,si.Ci sono ritornato ieri sera attratto da questo film.Sopratutto dal nome del promettente -ma di quelle che poi diventano certezze eh?-regista:Stefano Sollima.Figlio del celeberrimo Sergio,quello di grandissimi spaghetti western come Faccia A Faccia tanto per dirne uno ,(film che vedeva Volontè e Millian recitare insieme) o Revolver con Oliver Reed e un insolito,convincente Fabio Testi,ma sopratutto del leggendario Sandokan.Non vuol dire nulla che tuo padre sia un artigiano di lusso ,perchè magari non capisci un cazzo e giri minchiate,Stefano per fortuna non ha di questi problemi.
Si è fatto le ossa dirigendo episodi della Squadra e Nuova Squadra e sopratutto le due serie tv legate alla banda della Magliana:Romanzo Criminale.
Su grande schermo porta un film notevolissimo e che mostra un suo carattere ben preciso e concreto:non stiamo a fare un inopportuno revival di poliziottesco,che sarebbe ridicolo visto che quella roba è legata un certo tempo e a certi nomi,e non stiamo girando un documentario nè sulla scia quanto so bboni sti poliziotti,ma nemmeno quanto son carogne.Credo che in questa pellicola conviva il meglio della rappresentazione cinematografica:una regia solida e robusta,grande lavoro sulla psicologia dei personaggi,una storia magari convenzionale ma che sia utile per creare scene di impatto e sostanza.Ci sono state delle polemiche su questa pellicola che a me paiono immotivate.E spiego anche perchè:si i poliziotti possono essere anche bastardi,carogne,criminali.Ci dovremmo stupire?D'altronde ditemi una categoria umana che non sia portata alla violenza se dovesse averne l'occasione Spesso anche immotivata,ma tanto per menare.Questa è la natura umana ,se poi a un pirla metti l'uniforme stai a posto.Nondimeno le forze dell'ordine fanno un lavoro necessario,fondamentale,importante.Purtroppo servono uno Stato debolissimo,devastato dalle leggi capitaliste,dalle classi dominanti più corrotte e criminali che vi siano in giro.Questo in Italia e nel mondo occidentale in genere.Va bene la polizia se torchia le classi meno abbienti,ma diventano antipatici se vanno a toccare i farabutti delle classi alte.Anzi,senza nemmeno scomodare l'alta politica-ma sapete sono un ottimo politologo e storico,mi piace ogni tanto regalarvi delle preziose gemme filosofali-noi vogliamo più polizia contro gli altri e poi appena lo stato viene a casa nostra giù a lagnarsi
Quindi si ci sono degli esaltati spesso fascisti che non sopporto,ma teniamo conto del fatto che senza polizia non ci sarebbe nemmeno un pizzico di società,che fanno comunque un lavoro duro-meno del manovale in nero che rischia di crepare-e importante.Poi da piccolo volevo fare il poliziotto e in generale mi piacciono le formazioni in divisa.
Questo il film lo racconta:non mette in scena nè criminali nè eroi.I cellerini se la prendono con gente che il sistema mette ai margini,ma che comunque è un problema per la sicurezza.E non sempre è facile mantenere la calma.Però sono anche dei picchiatori omertosi,gente che non è proprio stabile,pieni di rabbia repressa.Insomma sono UMANI.Questa è la potenza trascinante del film.Non sono dipinti come sadici fascisti che menano e quindi suscitando odio in chi assiste alla visione dell'opera,ma manco dei santi.
Merito del successo-perchè di successo sto parlando-della pellicola è dovuto a un fantastico trio di meravigliosi attori:Pierfrancesco Favino,Filippo Nigro,Marco Giallini-mittico!A leggenda de roma bbella!.
Infatti sono credibilissimi nella parte,sanno dare esaltazione e introspezione ai personaggi,hanno volti da duri,ma non tamarri.Possiedono il giusto equilibrio:spingo dove è richiesto,ma non gigioneggio alla cazzo di cane.
Questi tre li vedrei bene in uno di quei noir metropolitani tipo The Town o Vivere e morire a los angeles.
Insomma non è il solito film italiano,che ormai siamo ridotti a fare:1)commediola brizziana e company una sorta di versione riveduta e ripulita dei vanzina,per un pubblico medio borghese avezzo alla tv più banale e caciarona.2)i cinepanettoni,3)il maledetto cinema democratico,anzi democretino che affronterebbe le varie crisi individuali e sociali,ma con il tono dabbenista del borghese che pensa sia solo probelama di forma lessicale e comportamentale.Cinema inerte e bigotto.

Qui si fa invece cinema e alla grande.Una via nuova:cruda,reale,diretta.Senza fronzoli e popolare.
La storia è semplice:si segue la vita di Cobra,Mazinga,Negro,i loro problemi personali e il lavoro,i rapporti di cameratismo tra di loro,la formazione ed educazione di un loro collega più giovani,i pestaggi,la difficoltà di vivere in una grande città
E a proposito di grande città:quanto è bella Roma?Io amo moltissimo la nostra capitale e trovo che il romanesco sia purissima poesia popolare.Mi allontaneranno dalla padania per questo?Meglio!

Oh,andate a vedere questo bel film,lo merita!

BASTARDI di FEDERICO DEL ZOPPO e uno spagnolo che passava di là per caso

Precisiamo subito una cosa:se dovessi io scrivere la sceneggiatura di un film di genere-anzi,io e qualsiasi italiano o italiana- non faremmo di meglio.Rarissimi sono i film davvero ben fatti e rarissimi gli autori degni di nota-anzi spesso anche questi a qualche intuizione geniale uniscono delle clamorose cazzate girate nello stile der Tufello,che poi è per varie ragione quello italiano-il resto della nostra produzione di genere è rubare la moda del momento e girare in fretta e furia un prodotto pè incassaà che poi 'nnamo tutti a festeggià da gigggi er troione.Certo i revisionisti oltranzisti e radicali,quelli che hanno fatto delle castronerie un vanto,troveranno sempre delle gemme nascoste.Contenti loro.
Ripeto i grandi film li abbiamo fatti anche noi,in campo western,thriller,poliziesco,horror,ma quanta spazzatura è stata prodotta?Ecco questo pressapochismo,questo daje che famo li sordi bboni e subbito,ha distrutto del tutto il nostro cinema di genere:altro che la vanteria di fare film con due lire e tanta genialità,ma fatemi il piacere.Costa e si deve spendere,e si deve fare cose assai professionali.
Quindi perchè dovrei prendermela più di tanto con un filmetto tedioso,cafon chic,trashoso para televisivo?No,non me la prenderò.Mi auguro che si siano divertiti gli attori a passare una bella estate in puglia e tanti saluti.
Non vale nemmeno la pena un commento o una riflessione,neppure fatto da un mero dilettante ,uno spettatore come me.
Un cast di vecchie glorie al minimo sindacale-non male Montesano e Giannini,mi dispiace per il mitico e leggendario Franco Nero,limitata la Bouchet e un ammmeregggano in vacanza Don Johnson,il quale ha fatto Miami Vice e per questo lo ringrazio in vita e anche dopo,ma non per sta robbba qui- e di visi televisivi,di quelli che ti chiedi sempre ma che cazzo mai faranno nella vita.Più l'ex pornostar Eva Henger,con tale Massimo Careletti produttore esecutivo e mi pare anche marito della bella e simpatica ungherese.
Due famiglie rivali si trovano sul terreno di guerra,perchè durante una gara in moto il figlio di una delle due famiglie muore.Apriti cielo,si pensa di fare la pace solo attraverso il furto della corona di Re Manfredi,visto che Renè ha un fratello detto il Gatto che è un grande ladro.
Vabbè,tutto qui.Poi tanta noia nonostante tarantineggi assai,ma non c'è proprio nulla

Ripeto mi auguro che abbiano passato una bella vacanza.

Stasera invece vado a vedere Acab,ho molte aspettative:film di genere ben fatto,il regista Stefano Sollima vale la pena di seguirlo.Vedremo

Bastardi?Se non avete altro da fare...

venerdì 27 gennaio 2012

VERSATILE BLOG AWARD

Dunque,fra le mie tante qualità c'è pure quella mitica di non capire un cazzo.Mica un semplice tonto,no!Un vero artista del misunderstanding o come cazzo si scrive.
Insomma siccome sono su questa lista per merito di Frank devo scrivere alcune cose che riguardano me e poi segnalare dei blog di cinema che leggo e magari pure commento

Le domande dovrebbe essere una cosa tipo rivelare 7 cose che il mondo dovrebbe sapere

1)nonostante le apparenze sono scopabile
2)La megalomania soffre di disistima quando mi incontra
3)sostengo spavaldamente gli stati canaglia in particolare arabi e cinesi
4)mi piace moltissimo scrivere.Purtroppo per la scrittura!
5)amo il mio cane,ma fino a 29 anni avevo paura di queste bestie
6)sono comunista stalinista e militante guerriero della difesa del cinema d'autore
7)Sono un essere umano come tanti altri:troppi difetti,qualche pregio e tiriamo in avanti.



Questi sono i 15 blog che vi segnalo

http://combinazionecasuale.blogspot.com

http://cinefatti.wordpress.com

http://carovecchiocinema.wordpress.com

http://cosepercuivivere.wordpress.com

http://houndolcettoentra.blogspot.com

http://inthemoodforcine.altervista.org

http://welcome-to-midian.blospot.com

http://liquida75.wordpress.com

http://ilpiaceredegliocchi.wordpress.com

www.lafinestrasulcortile.it

http://psicheetechne.blogspot.com

http://ilgiornodeglizombi.wordpress.com

http://bollalmanacco.blogspot.com

http://ilcinemasaccobellodipascoski.blogspot.com

mi sa che ne manca uno,ma questi sono troppo i migliori!

L'ultimo uomo in fondo a destra.joe spinnel e elio antonelli

Ci sono,li vedi,spesso dici:ah,è quello che ha fatto e ti perdi in un ostiata di numeri difficili da riassumere ,perchè loro ci sono sempre.Facce che sono diventate icone del cinema popolare,famigliari.Li chiamano caratteristi,ci sono anche qui le divisioni come in tutto tra quelli di lusso e quelli paghi uno prendi due.Inevitabile.Tuttavia sono quelli che davvero danno alla pellicola una riconoscibilità,una simpatia,un interesse,che spesso i patatoni protagonisti,bellocci vuoti a perdere non hanno.Perchè alcuni caratteristi sono più fighi di loro,è così bebi!




Sono gli ultimi uomini a destra,nella foto.Quelli che gli occhi attenti sanno riconoscere e commuoversi di felicità quando li vedono,altri-più distratti-si limitano a un:toh.chi c'è,ma forse nemmeno a quello.




Vorrei parlare velocemente di due di loro.




Cominciamo con un attore italo americano ,Joe Spinnel.Il suo vero nome è Joseph Spagnuolo,figlio di immigrati e ultimo di sei figli.Perde quasi subito il padre per colpa di una malattia che non perdona,cresce come ragazzo di quartiere.Una vita come altre.La madre Filomena ha un certo interesse per la recitazione,una di quelle che sogna il cinema e talora riesce a fare qualcosina.Suo figlio grazie a una prestanza fisica non indifferente riesce a fare dei lavori interessanti collaborando anche con grandi nomi del cinema




Lo riconoscerete senza ombra di dubbio nei panni di Willy Cicci nel capolavoro coppoliano Il padrino e poi nel seguito.Lavora anche con Scorsese in Taxi Driver,e con Stallone in ROCKY.




Nonostante la sua fisicità notevole ,però Joe soffriva di forti crisi asmatiche e di emofilia





Lo si ricorda sopratutto per aver co-scritto e interpretato uno dei film più violenti,crudeli,feroci,sporchi e disturbanti mai girato al mondo-e che esagerazione,oh a me aveva disgustato da ragazzino okkeio?-cioè Maniac.Film marginale,diretto da un regista Lustig,che veniva dai porno,giudicato da molti un cult maledetto,da altri una cazzata.Tuttavia Joe ha anche un piccolo ruolo in Cruising sempre del 1980.Due film che rappresentano una New York infernale,solitaria,malfamata.





L'attore aveva anche girato un promo,per l'eventuale seguito.Tuttavia morì prima di portare a termine questa sua idea.
La causa ufficiale pare sia attacco cardiaco per uso e abuso di alcol e droghe.



Come dicevo questi sono i volti che ci ricordano il cinema popolare,il lavoro "operaio" di stare in scena ,senza divismi e grandi missioni.Però se mancassero il film non sarebbe così credibile,sopratutto per quello italiano che si basa su :commedia e neorealismo.Ormai completamente sputtanati.La commedia come mezzo di distruzione e distrazione di massa,nociva all'intelligenza media con le sue smancerie sentimentaliste e cagne spacciate per attrici
Il neorealismo?La grande scuola che fu,preziosissima ,devastata dal democretinismo.Si rimane a livello di critica paternalista del tutto superficiale,svuotata da ogni elemento politico,militante,radicale.
Fra le tante facce che popolarono il nostro cinema,(commedia,poliziesco,commedia d'autore),quella che mi è cara è sicuramente più cara appartiene a :Elio Antonelli
Perchè ?Per la sua romanità,per il suo non essere un grande attore,(come saranno invece gli altri caratteristi che verranno presentati nei prossimi speciali),ma un volto reale.Per un momento quando arrivava lui era come se tu non pensassi alla visione di un film,ma di essere in quel posto.
Ha attraversato una bella parte del nostro cinema.Lo trovi sia in splendide commedia d'autore come il bellissimo Lo Scopone Scientifico o l'immenso Brutti,Sporchi,Cattivi e in commediole assolutamente simpatiche e leggere ,mi piace ricordare ad esempio il suo ruolo di Braciola,soprannome peraltro vero di Antonelli,il reclutatore di comparse cinematografiche nel film di debutto di Carlo Vanzina:Arrivano i Gatti.Dove il mondo del cinema viene denudato del tutto e mostrato per quel casino organizzato,per un lavoro come altri,senza mitizzazione.
Così tra un Girolimoni,il mostro di Roma e un I Carbbinieri,ti vedi sfilare la gloria e la fine ,misera e poco dignitosa del nostro cinema,come industria capace di sfornare opere dignitose e immani cazzate Il macellaio Manzotin de La febbre da cavallo o lo Spartaco Sacchi,della serie i ragazzi della 3c,ci ha accompagnato come hanno fatto molti suoi colleghi,con una certa umanità,una sincera presenza popolare.Il cinema come qualcosa che non appartenga agli Dei,ma al popolo
Dopo un Ictus abbandonò per un po' le scene ,dopodiche tornerà per l'ultima volta a fare un piccolo ruolo nel film-dimenticabilissimo-I Piedipiatti di Vanzina
Ci lascia in agosto,il 6,del 2004,aveva 77 anni

giovedì 26 gennaio 2012

VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES di WILLIAM FRIEDKIN

Cosa sarà che ha cresciuto così bene una generazione o anche più di cineasti?Come mai dalla fine anni 50 fino ai primissimi anni 80 si facevano così tanti ottimi film,diretti da grandi registi spesso artigiani talmente di lusso da essere dei veri e propri autori?Come è il caso di uno dei miei registi preferiti-a cui dedicherò senza ombra di dubbio un Atto d'amore-cioè il generale dell'armata assaltatori dell'immagine:William Friedkin. Film i suoi assolutamente"maschili"non nel senso tamarro/machista ma sempre un po' frocesco-come lo sono inconsciamente i vari toraci lindi e oliati degli eroi dei film d'azione:film froceschi per froci inconsapevoli,sappiatelo-no il nostro William fa film solidi,duri,robusti,senza fronzoli,diretti,ma sempre con delle atmosfere degne di nota.L'aria maledetta e infernale di un Cruising-si ok avete capito che sono un gran fan di codesta opera-e quella tragica,solenne,marziale,malinconica,solitaria,di anime perse e orgogliose che segna dall'inizio alla fine questa pellicola.Pellicola?No,questa è molto di più:siamo nei paraggi del vero capolavoro,di un film che brilla prepotentemente nella cinematografia degli anni 80 e non solo.Di un film che colpisce per la perfezione dei personaggi:tutti scolpiti nella leggenda,più grandi dello schermo che li contiene.E a ben vedere mica stiamo parlando poi di attori blasonati o altro,tranne il divino e ambiguissimo Willem Dafoe.Però mi preme sottolineare la presenza e la bravura di un grande attore ampiamente sottoutilizzato,ma che ha marchiato indelebilmente l'immaginario collettivo dei cinefili con due capolavori:questo e ManHunter di Micheal Mann,parlo di :William Petersen.Si,vabbè poi ha fatto C.S.I.
Però vi consiglio di ammirarlo in questi magnifici film,ne vale la pena.
La storia trae potenza e immortalità da un fatto assai semplice:è tradizionale,classica,solida,robusta. Usa moltissimi stereotipi e luoghi comuni,ma li sposta oltre anche di poco,ma basta un millimetro per far di un film di genere "la solita cosa" o "wow!magnifico".Ecco Friedkin è occupato a tempo indeterminato nel secondo reparto,andate a trovarlo.Si trova alla cassa.
Jim agente segreto è legatissimo al suo gemello.Il quale prima di andare in pensione -gli mancano solo 3 giorni- da vero brianzalotto made in usa che fa?Se ne frega del lavoro e arriva vivo alla sua estromissione dal lavoro?Noooo,decide di andare a beccare -da solo- un pericoloso falsario ,tale Richard Masters-i dominatori dell'universo,e infatti baby in questo mondo di merda dominano e come no!-il quale ringrazia il vecchio uccidendolo.
Si scatena così una lunghissima e violente vendetta che da una parte ha come soggetto un indomito Chance e dall'altra il perfido criminale.Sullo sfondo come aiutanti non sempre leali:Vucovich,interpretato benissimo da un ottimo John Pankow, una agente ligio al dovere che dovrà sporcarsi e in un certo senso ,nello splendido finale di vendetta e sostituzione,perdere la sua innocenza nei confronti della legge,un viscido John Torturro corriere del falsario,il doppiogiochista avvocato di Masters- un buon Dean Stockwell- e anche le due donne co protagoniste non sono niente male:Debra Feuer e Darlene Fluegel.Due donne diverse :una informatrice ed amante,non sempre fedele.Una donna sconfitta eppure che con una certa forza fatalista cerca di vivere,l'altra è l'amante -complice del criminale.Una coppia assolutamente raffinata e decadente.
Un film violento,radicale,pessimista- non si sconfigge il male senza diventare come esso-che ci dona una delle più belle e memorabili sequenze di inseguimento.

martedì 24 gennaio 2012

IL BACIO DELLA PANTERA di JACQUES TOURNER

Vi sono film che hanno la fortuna di superare il tempo e di arrivare in quello speciale Olimpo che è chiamato Auchan dei Grandi Classici,come una specie di centro commerciale dove invece che merce vi troverete le grandi delizie cinematografiche vive e vegete.Pronte a donare alla vostra fantasia e alle vostre emozioni momenti indimenticabili
Certo,talora,vi potrebbero dare l'idea di vecchie pellicole un po'sclerotiche,non al passo con i tempi,ma è solo la vostra superficialità chiassosa e fracassona che vi illude.Credete a me, meglio frequentarle certe compagnie,per quanto possano dare l'impressione che non siano buone, non si sa mai...Anche l'erba cattiva ha una sua funzione positiva nel mondo,e perchè no i vecchi film?
Un vecchio e delizioso film come questo,diretto nel lontano 1942 da Jacques Tourner per la RKO.
Non sappiamo quanto sia suo questo film e quanto sia di Val Lewton,un geniale produttore,una figura imprescendibile del cinema horror e di genere.Come lo sono i Corman ad esempio.Il buon Val non si limitava a produrlo un film,ma ci metteva lo zampino nella sceneggiatura e nelle regie
Uomo di cinema,insomma.

Questo film è un grande classico,forse datato per un certo pubblico,per me no.Una parabola sul potere della sensualità?O un'amarissima metafora della totale solitudine dei diversi ,destinati in un mondo ipocrita a una brutta fine?
Non lo so dire,non importa.So solo dire che in questo film la novità è una fortissima simpatia per Irina,la protagonista sfortunatissima,mentre si sente un certo astio per i "buoni " di codesto classicone.La donna originaria della Serbia ,giunta in America si innamora ricambiata di un patatone ammmmereggggano di nome Oliver Reed-(!!!!)-decidono di vivere insieme sposandosi,ma la donna ha dei strani problemi legati forse ad antiche leggende popolari che narrano di strani mostri ed esseri umani Di questa situazione ne aprofitta Alice,una collega del patatone Irina gelosa segue la rivale,la quale si spaventa credendo di essere sotto minaccia di una pantera nera.Nel frattempo un psichiatra piacione e narcisista cerca di guarire-seee- la povera Irina.
Finale che potremmo dire :non c'è trippa per gatti.
Durante tutta la visione noi non facciamo altro che tifare per la ragazza interpretata da una bravissima e bella Simone Simon,attrice di origini francesi abbastanza attiva in quei tempi,Irina è noi.Quelli che per motivi vari almeno una volta nella vita hanno sentito il peso della solitudine,inadeguatezza e hanno visto sfuggire di mano le cose belle che la vita potrebbe darci per una sorta di maledizione incomprensibili,mentre i vostri Oliver o donne del cuore se ne vanno senza opporre resistenza con la prima o il primo monumento ambulante alla mediocrità,cioè Alice.
Oliver ed Alice per quanto patetici avranno sempre la meglio sulle povere Irine.

Il film è noto per aver lanciato il termine bus,e si tratta della celeberrima scena di Alice inseguita da qualcuno o qualcosa fino all'arrivo improvviso di un bus.Però io reputo geniale e tesissima la scena della piscina,che preferisco,giocata sulle ombre,i suoni,la solitudine e indifesa di Alice nell'acqua.Magistrale.

Un grande film,con un decentissimo seguito:il giardino delle streghe diretto da Robert Wise e anche un remake 40 anni dopo diretto da Paul Schrader,con Natassia Kinsky,che non ho visto
Insomma davvero una di quelle pellicole che hanno fatto il genere horror,merito di un notevolissimo regista come Tourner e di un grande uomo di cinema come Lewton

LA CITTA' DEI MOSTRI di ROGER CORMAN

Possiamo scrivere di cinema,di qualsiasi tipo fosse il nostro interesse per questo tipo di arte industriale,senza menzionare almeno di sfuggita un uomo che è Cinema in modo assoluto?Certo,film a bassi costi,fatti per incassare,eppure talmente incantevoli e in gran parte importanti per la storia del grande schermo e degli incubi a venire che merita assolutamente il massimo rispetto.
Stiamo scrivendo di Roger Corman,produttore e regista nato quasi cento anni fa,(5 aprile 1926)notissimo e amatissimo per gli appassionati del genere horror e non solo.
Dopo la laurea in ingegneria si butta nel mondo del cinema,mirando alla produzione di piccoli film del terrore che però avevano una solidissima base letteraria:Edgar Allan Poe. E anche grandi interpreti,attori eccezionali come l'immenso Vincent Price.Quindi puoi dire :ah,il cinema di genere fatto per soldi e divertimento,ma se guardi bene MAI alla cazzo di cane.Un prodotto dignitosissimo,di spessore.
Oltretutto benediremo a vita Corman perchè come produttore e distributore ha avviato la carriera di tanti nostri beniamini:Coppola,Scorsese,Cameron,Dante,Bogdanovic,Nicholson,ad esempio.Ecco,rappresenta la parte sana dell'industria dove al discorso economico non deve mancare anche quello "artistico" e di una certa qualità
Ha anticipato con alcune pellicole psichedeliche e di bikers persino l'esplosione di Easy Rider-gli angeli dell'inferno e il serpente di fuoco-con Gassss ha diretto una bizzarria anti sistema ,con il Clan dei Baker ha offerto a un giovanissimo De Niro una grande occasione e ha portato sullo schermo un magnifico gangster movie e una rappresentazione violenta e nichilista,amarissima della grande depressione.Quanti hanno lavorato per e con lui?Basti pensare allo scrittore Richard Matheson,autore di moltissimi horror del regista americano,alla fotografia ci capita anche di trovare un certo Nicholas Roeg,ma anche il premio oscar Robert Towne.Lavorava in fretta e furia,spesso usando un set per più di una pellicola,arrivò a girare 9-dicasi-9 film in un anno.Insomma è un personaggio più grande del più grande film su grande schermo ok?
Mi dite,ma come?Hai rotto le palle con Von Trier per due giorni e mo te ne esci con una sviolinata su un personaggio assolutamente diverso rispetto al Dio Danese?Si.Perchè no?

Anzi ve lo spiego subito:guardatevi La Città dei Mostri e ditemi se non è grande arte popolare,codesta pellicola?Tanto tempo fa era possibile.
Con questo film Corman tralascia il suo Poe,per citare l'altro mito della letteratura,anzi della poesia in prosa macabra statunitense:H.P.Lovecraft-io preferisco assolutamente Edgar,eh?-lo fa con una storia abbastanza tradizionale nel genere e nella struttura,ma anche potente dal punto di vista visivo e di coinvolgimento.

Arkham è un villaggio del New England dove un nobile esercita la professione affascinante e pericolosa dello stregone.Molte ragazze del paese giungono in trance al suo castello e qui donate a una strana divinità,per creare una razza superiore di semidei.Questa cosa non piace agli abitanti del paese-ah sti rozzi proletari-e infatti la risolvono con un bel falò.Lo stregone in punta di morte lancia maledizioni terribili ai villani del luogo,(peraltro le lancia Vincent Price e questo basterebbe per farmi cagare sotto e correre a cercare dell'acqua per spegnere il fuoco,oh..Enzo Prezzo mica scherza1),come è uso tra gli arrostiti vivi.
Centodieci anni dopo giunge al villaggio una coppia:Charles Ward e moglie.Manco a farla apposta l'uomo è la fotocopia totale del temibile stregone,e la bella moglie quella dell'amata dal satanico individuo messo al rogo.
L'atmosfera del paese non è tra le migliori:la gente è assai poco disponibile,vi sono tra di essi dei mutanti senza occhi che strisciano nel buio,il castello donde vanno ad abitare è una lugubre magione con personale assai strano.Charles cade in balìa della furia vendicativa del suo avo infernale il quale vuole vendicarsi sul paese e infatti brucia alcune persone.Poi cerca di far risorgere la moglie morta e infine di sacrificare alla temibile divinità la moglie di Ward,interviene ancora il popolo e brucia il castello.Si sarà salvato il buon Ward o lo stregone Joseph Velker?

Davvero una lezione di cinema,di quello paraculo assai:il film viene spacciato per un ulteriore addattamento cinematografico di Poe a fini prettamente commerciali,ma anche del cinema di qualità.Sublime,meravigliosa,da incanto,la recitazione di un ispiratissimo Vincent Price-il re,il duca,il principe del genere.Mai altro attore ha saputo dare così tanto a sto genere de frattaglie e sangue,un po' così-che davvero è straordinario nel manifestare la lotta tra il bene e il male all'interno di un individuo.Raccapriccianti le scene orrorifiche come l'apparizione della bambina senza occhi,o dei mutanti zombeschi striscianti nel buio che circondano la coppia protagonista ,il figlio mostruoso e cannibale di un poveraccio del luogo e le morti provocate da Price.
Una gemma,un classico che per fortuna non hanno "remakezzato"
Un film insomma che andrebbe visto per chi ama il cinema dell'orrore

lunedì 23 gennaio 2012

IDIOTI di LARS VON TRIER

Ehi,come dice il famoso detto?Ogni minaccia è una promessa,e io le mantengo:sia le minacce che le promesse.Quindi eccomi qui in questa notte di lunedì a scrivere qualcosa su un film di Von Trier.Lunedi prossimo toccherà ad Europo e l'altro ancora a Dancer in the dark,poi vedremo.Sono convintissimo che di persone savie,ma veramente saggie non di quelle che si reputano tali perchè vedono classiconi ben accetti da ogni bigolo borghese o filmacci alternativi che fanno orgasmare i ribelli ,amanti del cinema di Lars ci sono e qualcuno o qualcuna interessata a discutere sulla sua opera pure.Vi può anche fare schifo,sono talmente dittatoriale che posso apparire democratico in quanto non mi interessa cambiare le teste ,i pensieri,cioè mi interessava forse fino a qualche anno fa,si sapete il comunismo come fenomeno culturale o roba simile.Ma illo funziona solo come organizzazione militare e di guerra,aspettando che da noi qualcuno si decida coraggiosamente a muoverla contro i terroristi delle grandi industrie,delle aziende,delle banche,del capitalismo colonialista e di quello che ti fa spendere un euro per qualche disgraziato quando c'è una tragedia da qualche parte,ecco aspettando che qualcuno decida di fare la guerra a queste cose qui,io ho deciso di fregarmene e di volermi bene.La felicità,che poi è anche il tema di questo capolavoro.Si,sono un idiota totale anche io,con tanto di occhiali a dar un tono di fessacchieria in più no?Sono idiota perchè dotato di intelligenza,(oh è immodesto e chi loda si imbroda,ma cazzo se amo imbrodarmi altro che la Star),di voglia di sapere e menate simili.Non sono solare,semplice,genuino,ma assai lunatico nella mia smodata mediocrità placida.Non faccio casini,sono un casino.E che faccio?Niente lavoro,credo di darmi da fare per avere degli amici,roba simile.
Mi sento male se penso a quello che vedo intorno?Si,si.Però con calma,ok?Massa di stronzi,plebaglia di merda,tamarri froci.E scopatori tristi,troie gratuite,guitti con la telecamera,pompinari direttori di giornali e opinionisti prendiloinculo del gf.Ah,se mi fanno schifo i miei consimili.Però ripeto con pazienza e molta calma,la vita è una sola e se la maggioranza ritiene giusto andare a fanculo allegramente,ok!
Per questo ripeto sono molto democratico anche nei giudizi che i possibili lettori o lettrici potrebbero dare sul cinema di Von Trier o su questa singola opera.Fate come volete,sopporto tanta merda in giro.Sopporto.
Detto questo,cosa aggiungere?Perchè cominciamo da Idioti e non da L'elemento del crimine?Mah,così:è in onore al Gf e per parlare dell'unica cosa davvero innovativa e geniale degli anni 90,si anche assolutamente effimera.D'altronde Lars aveva intenzione di girare 5 pellicole con questo stile,poi ne han fatte 35.La maggioranza poi cazzate,ma questa e Festen sono dei capolavori.
Quanti tipi di idiozia conoscete?Sforzatevi dai,dai..Ecco:quella dei concorrenti di reality show.Gente che dovremmo usare come vittime del nostro sadismo,quando siamo incazzati perchè il lavoro va male,no?Ecco quella idiozia di gente che appare e svanisce.Nulla che svolazza blaterando castronerie,vi paiono normali?No,ma hanno il loro effimero successo.Danno fastidio solo ai petulanti occhialuti come me,si?
Poi ci sono gli idioti del democretinismo militante,dell'animismobellista,del pressapochismo politico,quelli del "saviano ha detto","fazio ha intervistato","travaglio ha polemizzato",questa gente qui.Non capiscono un cazzo,di un cazzo,di un cazzo,sono razzisti paternalisti e dabbenisti.Nemmeno la forza di essere di forza nuova,no:loro portano pace,libertà,democrazia.Dovrebbero chiederlo a tutti quei popoli che hanno liberato da una sanissima dittatura,per gettarli nelle fauci del regime liberaldemocratico,della dittatura del mercato.
Compagni di questi idioti sono quelli del :libero pensiero,stampa,espressione.Oh,e dove sarebbe?Nel nostro blog dove scriviamo tutto,ma non abbiamo il potere di cambiare nulla nel concreto?Uh,facciamo gli indignados del sabato pomeriggio che ce famo un giro a Roma?Quelli?
Il pensiero unico che domina le nostre vite nemmeno lo comprendiamo,anzi!Eppure leggete i giornali e guardate la tv che dicono tutti:w l'occidente liberale terra delle libertà e promesse,evviva il mercato libero e capitalista.Idioti sono anche questi e lo sono quelli che credono a loro.
Poi c'è l'idiozia spiritosa,benevola,conformista, simpsoniana.Un pretesto di autoassolvazione e così sia.

Dogma era un movimento di registi nato a copenhagen nel 1995. Il superamento del cinema individualista,la messa al bando di quelle tendenze che magari nascono anti borghesi e poi si imborghesiscono con l'avanzare del tempo.La negazione assoluta dell'illusione romantica borghese e insomma molte cose giustissime.Non è solo una telecamera a mano e così via.
Il manifesto dice una cosa verissima.:massima democratizzazione del cinema,la tecnologia può fare in modo che qualsiasi di noi faccia cinema.Però,la vera democratizzazione ha bisogno di un'avanguardia,di massima disciplina,militarizzazione quindi dell'immaginario e del lavoro nel e per il cinema..
qui trovate la spiagazione totale :http://www.zentropa.altervista.org/dogmaV.htm

Ecco, le idee potenti vivono l'attimo del pensiero,delle sua perfezione,poi se dovessero durare sarebbero manierismi e tradizionalismi sterili,in questo Von Trier ci ha visto benissimo.Dimostrando una grandissima intelligenza che per molti potrebbe essere solo spirito provocatorio da 4 soldi,eh ma non è così!
Vero ha rinnegato questo e ha girato poi altre pellicole su altre strade,chi se ne frega.Può permetterselo lui,e gli altri applaudire.

Bè,Idioti parla di Karen che fa conoscenza con uno strano gruppo di ragazzi e ragazze.Gente che soffocata dall'ipocrisia istituzionalizzata e schifata per la stoltezza della morale pubblica,decide di incarnare l'oggetto meno desiderato nel gran supermarket dei tipi umani:l'idiota,il ritardato,l'handicappato.
Tanto ci fanno schifo e tanto li disprezziamo che dobbiamo chiamarli :diversamente abili,per poterne accettare l'esistenza.Li ammazzeremmo tutti,se fosse possibile.Se non fosse una cosa sconveniete da dire a cena con amici e parenti.
Questo mettono in campo gli Idioti,con scorribande nel mondo dei normali e quindi ipocriti per forza.Però nemmeno loro sono immuni dal male delle società liberal-democratiche,anche loro con i loro vezzi e le loro recite partecipano a un gioco che alla lunga stanca. E infatti il gruppo sarà destinato a sciogliersi,forse.
Karen troverà in loro la felicità vera,non quella che ci dicono sia tale e troverà la forza di resistere al gravissimo e pesantissimo lutto famigliare che l'ha colpita duramente.Nell'idiozia come ultima spiaggia,con il solo sostegno di un'amica Susan.Un finale struggente e bellissimo di grande impatto emotivo per un film fondamentale e importante.Un'opera che è entrata come aria rivoluzionaria e fragile nel mondo noioso e fighetto del cinema d'autore e in quello semplicistico e sciatto di genere.
Potete anche detestarlo tuttavia trovatemi opera radicale e innovativa più interessante di questa.Un grandissimo film che sbeffeggia,dissacra,distrugge,è irriverente,umanissimo,tenerissimo,dolce e spietato.Non è forse il migliore Von Trier,ma ha una sua strana magia e radicale verità che non avranno altre opere
Grazie Lars,meglio idioti che borghesi tamarri.

domenica 22 gennaio 2012

ATTO D'AMORE:LARS.

PRIMO CAPITOLO

IL SOGNO.

Una conferenza stampa molto animata,quasi rissosa potremmo scrivere ,ha animato oggi la giornata al Festival di Cannes.Non poteva essere altrimenti:Lars Von Trier si presentava in gara con un film scritto dallo sceneggiatore,drammaturgo,commediografo Davide Viganò.Due personalità forti ,(si narra anche di leggendari litigi sul set,con il nostro connazionale che bestemmiava in dialetto brianzolo contro il divino danese),particolari,controverse.Questo è alla base di un solido legame nato durante queste riprese.
Il film presentato è la storia di un uomo difensore del cinema come azione individualista e personale,che vuole girare il film d'autore definitivo.Troverà ostacoli nel pubblico,nella critica,e nella troupe stessa.Fino a un malinconico abbandono a una tristissima e totale solitudine
""L'inutilità del cinema e sopratutto delle chiacchiere su di esso", mi è venuto in mente durante l'ultima settimana di lavoro sul set,di vabbè ma voi sapete già di come ho debuttato?Scrivendo film di genere.Io però sono anche una gran brutta persona,sapete?Altrimenti non lavorerei con un maligno come Lars.Cioè devi davvero odiare la gente e il cinema per girare Antichrist!"Risate in sala e prima grossa rissa con il danese.
"Lavorare con Davide?Una perdita di tempo,come potrebbe essere fare cinema.Ecco l'adoro per questo.Una delle pochissime persone che ,non vorrei esagerare, stimo molto.Anche quando scriveva quelle zombate all'italiana ,ricordi?"Viganò mostra il dito medio.
"Si,Lars ha radicalmente cambiato la mia vita,e per questo ho deciso di querelarlo.Dico,ero un ragazzino normale e tranquillo,poi arrivano i suoi film.E insomma,non credo che dopo una persona sia la stessa.Ti cambia.Certo se hai l'intelligenza di comprenderlo.Non è da tutti"Fischi in sala da parte di critica e pubblico.
"Credo che il Davide migliore sia quello che lavorava ,come aiutante per giunta,di quella ragazza romana che tanto mi detesta.Si,quella che di tutta la mia carriera ha scritto sul suo blog di Anti-Christ.Ecco,gli voglio talmente tanto bene che gli offro questo consiglio:lasciami il premio che vinceremo e tornatene a fare l'aiuto regista,va"
"Si,questo danese che a volte sembra simpatico come sabbia nelle mutande era,è,sarà,il mio mito.La leggenda immortale,il punto di riferimento.Non credo che il cinema debba essere solo intrattenimento,ma anche una sfida che si lancia allo spettatore.E come lo sfidi?Parlando di te.Così ha fatto Woody Allen e tanti altri.Io avevo un sogno,nonostante il grande affetto della critica,di qualche spettatore che ha avuto la forza e la pazienza di vedere i miei film,bè sono contento che si sia avverato.Lars è il Padre di Dio,come già scrissi una volta.Io credo che senza questo uomo il cinema sarebbe morto.Negli anni 90 c'era solo lui,e poi il mio amico Zhang Yimou e Paul Anderson.Io amo gli autori.Sono come i cowboy o i giustizieri solitari,destinati magari a una brutta fine,invisi al grande pubblico,ai critici improvvisati.Ma sono loro che ti danno la forza di farti sentire e di andare avanti."

Il duo ha vinto il festival di Cannes,presentandosi decisamente alterati dall'alcol ,non sono mancati i soliti deliri provocatori filo stalinisti di Viganò.E comunque potete detestarli,ma questi due sono parte del grande cinema d'autore.Sparategli o applauditeli.


CAPITOLO SECONDO

QUANDO NASCE UN AMORE


Bè,ecco vediamo di ricordare...Cazzo,avevo credo che ..Si,ecco ..No,non ricordo quanti anni avessi.Forse 18,ma comunque non importa.Ricordo però che ero a casa da solo,vado in videoteca e prendo la cassetta,si perchè all'epoca esistevano queste videocassette non c'erano ancora i dvd fatevi spiegare poi dai vostri padri cosa erano questi oggetti,ok?Dicevo?Ah,si la vhs de Le Onde del Destino.Ora credo che tutti noi si nasca con una sorta di sceneggiatura già scritta in tasca,no?Una specie di roba:primo tempo,intervallo,secondo tempo e poi inevitabilmente titoli di coda.Quindi forse era voluto da Dio,o dal destino, dal congresso stellare del Pcus,cazzo ne so!Comunque,da quella visione è nato un grandissimo,profondissimo,eterno ,amore.Tra me e il cinema di questo grande artista.Si,lo so che il cinema è industria,che il pubblico essendo massa amorfa ha la pazienza di un bimbo di due anni,i più maturi,che la critica talora o pompa esageratemente o non capisce un cazzo.Quindi moltissimi parlano malissimo di Lars,hanno forse anche ragione.Tuttavia me ne frego,ti piace questo slogan?L'ha inventato un dittatore che come me è del segno del leone e si è diplomato come maestro elementare.Non sono fascista,però era così tanto per provocare.Ecco,uno dei grandi errori che tutti fanno quando parlano di Lars è quello di ritenerlo un provocatore,un genio montato,da prendere come un noioso scherzo intellettuale,ma Lars è danese NON è Francese.No,Lars è uno dei pochi veri uomini di cinema che non ha mezze misure,è più grande di tutti i film messi insieme.Egli è cinema nella carne,nelle ossa,nel suo sangue.E insomma tornando indietro.Metto su la vhs di Onde del Destino e a fine proiezione ero devastato.Cioè,mica ho visto un film.Magari bello,ma che dopo un po' dimentichi.O ricordi per farti 4 risate con gli amici.No,io ero dentro totalmente e per sempre in quella visione.Una gioia profonda e straziante,condita da lacrime e pianto liberatorio perchè Lars è come una sorta di mago che ti lascia questi incantesimi e ti trascina con sè,una volta che ti fai prendere sarai sempre legato al suo cinema.Potrà fare cose che non ti piacciono,ma non puoi voltargli le spalle,non lo puoi dimenticare.Noi siamo sull'isola con Emily Watson:hai voglia di consolarla,di dirle di non salire su quella dannata nave,di non andare contro una morte assurda,e lo urli allo schermo.Impotente,perchè questo è cinema.Non è una cosa che tanto per passare il tempo e poi annamo a giocà ar bowling.Che ci vuole anche quel cinema e si fanno molte cose bellissime,tuttavia per me è fondamentale che vi sia un Von Trier.Forse non capirò del tutto la sua poetica,ma per noi occhialuti è un amico,un maestro,quello che non ti fa sentire solo con la tua presunta superiorità-spesso frutto di una megalomania inopportuna-quello che ti riempie la vita,i sogni.Ecco io amo il cinema di Von Trier.E son contento che molti non lo possano sopportare,ho una missione:difenderlo e sostenerlo.


CAPITOLO 3-LA VITA (informazioni rielaborate partendo dal bellissimo sito www.zentropa.altervista.org.


Devo dire come mi chiamo?Si,ecco:Mi chiamo Lars Trier sono nato in danimarca il 30 aprile del 1956. Chi erano i miei genitori?Ulf Trier e Inge Host.Allora era di moda credere che la libertà senza responsabilità fosse davvero una bella cosa,loro mi hanno,si può dire cresciuto?Bè,anche loro pensavano la stessa cosa.Non è facile e giusto crescere senza una guida.Questo mi ha fatto apprezzare moltissimo l'autodisciplina e ho cercato nella leadership la mia salvezza.A scuola non è andata meglio.No.
Mi sono iscritto a un college severissimo,inflessibile,e questo mi ha dato non pochi problemi.Lundtofte si chiama.Immaginate uno che cresce senza regole lì dentro.Successivamente ,crescendo,mia madre in punto di morte mi dice che Ulf non è mio padre.
Lei per darmi un gene artistico aveva avuto una relazione con Fritz Micheal Hartman.Rampollo di una nota famiglia di compositori.Io che per tutta la mia vita ero orgoglioso di essere ebreo,scopro di non esserlo.Tento svaritissime volte di riprendere i contatti con il mio vero padre,ma non ci riesco mai.Mai.
Mio nonno Sven Trier,diceva che quando abitava in Germania i crucchi confondevano spesso il diminutivo Sv con Von.Così per vezzo ho deciso di aggiungerlo al mio reale cognome.L'arte è una cosa nobile no?E quindi che gli artisti si prendano un titolo nobiliare.Duke Ellington,Count Basie,Von Sternberg E così via.Si nel 1978 soffrivo di autovenerazione fortissima,capita.

Ho debuttato a 13 anni,grazie a mio Zio Host e ho un piccolo ruolo nella serie L'estate segreta.
Comincio a girare filmetti,cose che fanno tutti no?Trovo lavoro presso lo Statens Film Central,dove imparo a utilizzare macchinari professionali sopratutto per il montaggio,nel 77 giro i miei due primi lavori:il giardiniere delle orchidee e Menthe la ragazza felice,questo siccome non son pirla lo giro in francese
Vinco il concorso che mi porta dritto al Danish Film Institute.Ottengo buonissime critiche con Nocturne e Befrielsesbilleder,scritto anche questo dal mio amico Tom Elling
Dopodiche come saprete,ha inizio la mia personalissima trilogia intitolata "Europa",che non è affatto una lezione di geografia,ma uno stato mentale
I tre film della serie-l'elemento del crimine,epidemic,europa- devo ammettere sono dei grandiosi insuccessi in patria,ma hanno il merito di farmi scoprire nel resto del mondo.Come si dice?C'è del marcio in Danimarca!Si,il loro senso estetico cinematografico.
In Europa interpreto la parte di un ebreo,omaggio alle mie radici perdute.

Mi ricordo che da bambino leggevo un libro,fiabesco forse,dove la protagonista era una tizia che faceva sempre il bene degli altri,o una cosa simile.Questa è stata l'ispirazione per aprire una nuova trilogia,quella del Cuore D'oro.
Il primo capitolo è Le Onde del Destino.Qui mi diverto un po' a confondere le acque ,perchè è il primo film in cui rivoluziono del tutto la mia idea di cinema e di come girare un film.Il famoso manifesto Dogma 95,però mi prendo delle grandissime libertà tecniche.Una sorta di passaggio tra un Lars e un Von Trier insomma.
Dopo Le Onde giro il primo e vero film seguendo il manifesto Dogma,che è Idioti. Film molto discusso,criticato,amato.Un grandissimo successo a livello europeo.Segue la cosa migliore che abbia mai fatto quella elfa scassapalle di Bjork o quello è il tennista?Vabbè,le ho dato l'immortalità con la sola cosa buona fatta da ella:Dancer in the dark,ottimo successo anche popolare.Il mio amore per il cinema di genere questa volta si mostra nel girare un musical,ma è un musical di Von Trier.Non una cosa normale,insomma!Tutto girato in digitale.
Visto l'enorme successo anche commerciale,mi si offre la possibilità di lavorare con la ex moglie di quel nanetto,quello che dovrebbe stare a far la sua porca figura nei giardini di beverly hills e invece fa film:Tom Cruise.Bè,lavoro con la moglie:nIcOlE Kidman.
Dogville fa parte di una nuova trilogia contro l'america.Essere anti americani è,come dice il mio grande amico davide viganò,un atto di maturità delle popolazioni occidentali.Non esiste affatto l'anti americanismo d'accatto,al massimo quello semplicistico.Al massimo.
Dogville segna anche un modo innovativo e diverso di fare cinema,cambio di nuovo.Dite a un Tarantino qualsiasi di fare questo.
Giro Manderley e poi invece di finire la trilogia,decido di far vedere a tutti che sono bravissimo anche nel film di disimpegno e divertimento e giro una commedia:IL GRANDE CAPO.Commedia sul capitalismo,forse,sopratutto un grande film comico.

Ho girato spot e fatto tv,diretto Medea riprendendo un progetto del mio idolo,la leggenda nazionale:Dreyer.
Ho diretto anche The Kingdom una serie tv horror,mostrando di nuovo quello che sfugge a molti il mio amore per il cinema popolare che ristrutturo e riscrivo secondo i miei gusti,giro anche una seconda serie di Kingdom una sorta di horror ospedaliero con zombi,fantasmi,insomma una figata.
Alla fine di ogni puntata appaio in pubblico con lo smoking che indossava Dreyer.Un grande onore per me.
Una cosa che abbiamo in comune assolutamente e ci rende uguali io e il mio venerabile fan Davide Viganò è lo strano rapporto con la disciplina.Abbiamo il bisogno di catalogare,etichettare,mettere ordine,redimere manifesti,sempre.Questo mi spinse già nel 1984 durante l'uscita di Elemento del crimine nel focolizzare l'attenzione sulla figura attiva del regista e non passiva,(il regista è maschio e il film femmina),poi arriva e questa chissà come mi è venuta in mente,la teoria della bazzecola.Durante le riprese di Epidermic ebbi modo di dire che i veri capolavori si trovano nel cinema minore.Giravo Europa e via con il manifesto del "masturbatore dello schermo".Ganzo!
Poi la genialata assoluta,la vera opera d'arte degli anni 90 ,soffocati dalla miseria del citazionismo e del cattivismo da happy hour:il 13 marzo 1995 creo il movimento Dogma 95.Insieme ad altri apostoli,ehm..colleghi .Un voto di castità totale della truppa di cimenatografari e artisti di fronte a un cinema spoglio,dimesso,eppure vitalissimo.Dovevamo fare 5 flm,ne escono 35.Segno degli ampi consensi ricevuti.
Sono pieno di fobie e anche qui ne ho alcune in comune con Davide:entrambi odiamo gli aerei,abbiamo paura di volare.Poi sono ipocondriaco,penso sempre di avere un male terribile.
Bè,eccomi qui:Mi chiamo Lars Von Trier e faccio cinema.



la minaccia:ogni lunedi per scappare dalle grinfie del Gf,guarderò un film di questo immenso maestro e poi indegnamente ne scriverò su questo umilissimo blog.

venerdì 20 gennaio 2012

DEMONIACA di RICHARD STANLEY

Sicuramente,da qualche parte,esiste un universo parallelo dove il cielo è un telo bianco e il sole un proiettore.Qui vi abita ,senza mai pagare l'affitto peraltro,un dio bastardo e manigoldo con un suo particolare e crudele senso dell'umorismo,la cui missione è tormentare e fermare coloro che fanno grande cinema- di ogni livello gerarchico e d'importanza-e avvantaggiare i modestissimi impiegati,i distruttori dell'immaginario popolare e collettivista.Il collettivismo infatti ricorda a questo dio bastardissimo qualcosa di natura socialista,e lui è un reazionario che Ronald Reagan metti le quattro frecce e levate va!
Si,deve essere così care le mie lettrici e carissimi lettori...Altrimenti come spiegare che vi siano in giro i Nespier ed Ellis e sia scomparso-ma ora sta tornando alla facciaccia tua dio bastardo e protettore del cattivo - un grande come Richard Stanley.
Autore che si era messo in luce con il suo debutto :Hardware.Un cupo film post apocalittico e post atomico,dove però era stato risolto il problema delle liberalizzazioni attraverso una simpatica guerra nucleare e una sana dittatura per poveracci.Film ambientato in pochissimi ambienti al chiuso,regia lenta ma efficace e alcune scene di violenza degnissime di nota.Dopo questo gioiello fantascientifico il nostro si ricorda delle sue origini sudafricane e gira uno dei classici e cult degli anni 90.Una pellicola horror,ma con evidenti venature autoriali.Mica ci troviamo nei paraggi di un mero film di genere squarta e ammazza,tanto pe'girà.No,qui abbiamo certe raffinatezze di regia e certi tocchi di sceneggiatura .Prima di tutto,dove ti ambienta la sua seconda opera questo geniale regista?Mica a Londra o in America.No:in Africa. Precisamente in Namibia.Al confine sudafricano.Forse rammentando le sue origini che trovano le radici nella terra degli afrikaner-fiji de mignotta-e di Mandela, lo sceneggiatore e regista decide di donarci un piccolo gioiellino che da una parte è horror puro,ma dall'altra descrive una situazione di violenza e instabilità tipiche di quelle zone da tempo sotto il controllo brutale del colonialismo e imperialismo euroatlantista.Così si parla di guerra,si vedono soldati,si avverte tutta la tensione sociale e razziale.Non sono terre pacificate ed è naturale sentirsi soli e abbandonati,arrabbiati e desolati.E questo vi spingerà a incontrare il misterioso vagabondo.Uno spirito che vaga da secoli,intrappolato su questa terra a caccia dei dannati:perdenti,sconfitti,gente che non ha più nyulla da tenere per vivere o forse anche solo sopravvivere.Lui è puro spirito,ma per vivere e cacciare da noi deve farsi carne.Soggetto quindi alle tentazioni e debolezze umane
Lo vediamo all'inizio mentre conosce una donna e poi l'ammazza.Un delitto comune,eppure è un rito satanico,nutrimento per l'essere infernale.Nel frattempo Wendy una donna sudafricana fugge da casa,perchè il marito ha scoperto che lei si prende delle libertà sessuali non opportune.La donna incontrerà per caso il misterioso vagabondo e per un brevissimo momento nascerà davvero un certo sentimento tra i due.Poi la natura rapace ha la meglio e si arriva a un amarissimo scontro finale tra i due.Nel mezzo le indagini di un disilluso investigatore di colore,il clima rovente della società,una scena mostra persino un prete che allena giovani bianchi a sparare contro i neri.
Stanley quindi gira horror,ma con certe leggere variazioni e inclinazioni autoriali che non lo rendono assimilabile a certi altri registi,i quali basano tutto sullo schock e l'azione.Ad avercene,ecco questo è il cinema che farei.Anzi,per fare soldi e vivere decentemente,mi metterei a scrivere quelle odiose puttanate per masse amorfe,ma se avessi una mia carriera da regista farei film alla von trier,dardenne e qualche puntata nel genere horror alla Stanley.Con richiami che evadano le gabbie strette del genere per dire pudicamente anche altro.
Comunque siccome il dio bastardo e protettore del cattivo cinema ci vede benissimo ,che succede?Fallisce la casa di produzione e il film giunge faticosamente alla fine.Sforzo titanico che purtroppo non porta fortuna al film,il quale si rivela un mezzo fiasco.Poi il regista viene contattato per girare L'Isola Perduta,ma ha a che fare con attori ammmmreggggani,i quali notoriamente hanno l'intelligenza e sensibilità artistica di uno Stanis La Rochelle.Viene licenziato per colpa di quel coglione di Val Kilmer.Ora dovrebbe però tornare con un film horror a episodi,mah...Non amo questo tipo di film dell'orrore,ma chissà che potrà mai donarci.
Noi vogliamo bene a questo grande e sfortunato artista,senza il quale -per me-il rilancio del genere in Inghilterra non sarebbe forse avvenuto-o forse si,ma ci piace pensare che sia da lui che nasca la rinascita,lasciateci sognare no?-proteggiamolo dal dio bastardo del cattivo cinema.Ne vale la pena

giovedì 19 gennaio 2012

IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA di JOSEPH L. MANKIEWICZ

Quando si parla di grande cinema americano o comunque di classici del passato,è mia ferma opinione che non si possa e debba escludere questa splendida pellicola. Un film che sconvolse,turbò,inquietò,non poco i placidi sonni perbenisti dei movimenti bigotti e dabbenisti ammmmereggggani,i quali imposero che non vi fosse traccia nei dialoghi e nelle scene dell'omosessualità,tema portante per quanto velato dell'opera. Tanto che lo sceneggiatore,il notissimo scrittore Gore Vidal,dovette in qualche modo censurarsi.Grazie al suo genio e a quello del leggendario Tenensee Williams-il più grande commediografo/drammaturgo che l'america abbia mai avuto-qui nelle vesti di co-sceneggiatore di una propria commedia,comunque devo dire che il risultato è a dir poco ottimo.
La storia: John Cukrowicz è un giovane e brillante medico chirurgo,che lavora nel reparto neurologia di un manicomio americano.Egli è un pioniere della lobotomia,operazione che agisce asportando un pezzo di cervello dal paziente.Con effetti non proprio simpatici diciamo.
Essendo uno sfigato che lavora in un ospedale statale-quasi un'onta per li ammmeregggani-riceve una proposta da un suo superiore,recarsi nella casa di una ricchissima vedova,alla quale è deceduto pure il figlio,la signora Violet Venable,interessata tramite una fondazione a finanziare l'ospedale.
L'uomo si reca a casa della donna,la quale lo intrattiene a lungo parlandogli del figlio deceduto:Sebastian.Un poeta,per lei. Il rapporto tra i due era assai morboso,quasi esclusivo.L'intenzione della signora Venable è quella di fare lobotimizzare la nipote Catherine,la quale accompagnò l'adorato figlio durante l'ultimo viaggio,quello della sua sciagurata morte.Da quel momento la ragazza sembra pazza.Secondo la madre sragiona e insulta la memoria del figlio.Puro,candido,virtuoso per la donna.Laido e vizioso per la nipote.
Il dottore in un primo momento ospita nel suo ospedale la ragazza,ma poi cerca di comprendere cosa sia successo.La verità terribile verrà a galla

Questo è cinema:sceneggiatura solidissima,dialoghi complessi,grandissima eccellente recitazione,una regia dalla mano robusta che sa domare la materia e trasformarla in una pellicola assolutamente memorabile.Guardate ad esempio le due scene che riguardano il personaggio di Catherine,ottima Elizabeth Taylor la quale ottenne anche una nomination all'oscar come la Hepburn,nel manicomio Potentissime sequenze di follia e disturbo:nella prima la donna entra nel reparto maschile, i quali si scatenano perchè abbagliati dalla sua bellezza e l'altra quando si introduce nel reparto femminile per uccidersi.Le risate isteriche delle donne e l'uso perfetto del montaggio garantiscono un effetto straniante e inquietante.
Altra sequenza di antologia è la spiegazione finale:la caccia a sebastian ad opera dei ragazzi del luogo dove lui pagandoli e usando la sua cugina come esca ,si impossessava della sessualità dei fanciulli.Colonialismo sessuale tipico dei riccastri occidentali.La lunga sequenza è davvero spaventosa con l'uomo braccato dai ragazzi travestiti in una sorta di macabra banda musicale.
Feroce e possente.
Un film leggendario che vale di essere guardato,ammirato,studiato
Bravissimi gli attori Katherine Hepburn è straziante e stupefacente nel ruolo della madre possessiva,Liz Taylor sufficentemente dolce e tormentata,clift ottimo

HARDWARE di RICHARD STANLEY

L'anno di grazia 1990 ero un simpatico fanciullo di 14 anni che iniziava il suo disastroso inizio alle superiori.Ah,maledetta scuola!Bè,in quel periodo arrivò sugli schermi questa pellicola che potremmo definire un piccolo classico del genere sci-fi,post atomico,horror,nipotino de il mondo dei robot e fratello minore di Terminator,ma anche no..I film di Crichton e Cameron non c'entrano un cazzo,a parte che qui abbiamo un fottutissimo androide folle e assassino.
TRATTO DAL RACCONTO "SHOK" DI KEVIN O'NEILL E STEVE MACMANUS,pubblicato sulla rivista A.D. mi pare eh..Cioè,informatevi anche voi che di cazzate ne scrivo e dico,il film è l'opera di debutto di Richard Stanley.Grande nome,pioniere di quella nuova scuola inglese di film di genere,parecchio sfortunato ha diretto questa pellicola e Demoniaca,della quale parleremo domani.
L'opera si apre con un misterioso nomade il quale girando per un deserto sotto il sole infernale post atomico,scopre il relitto di un vecchio androide militare.Lo porta da un ricettore nano e qui lo vende a un soldato e a un suo amico.Il soldato lo compra come regalo per la sua ragazza,una scultrice.La donna piano piano assembla i pezzi e lo ricostruisce.Questo ovviamente non porta bene a farne le spese sono un laido e viscido maniaco sessuale cicciobombo cannoniere con due buchi nel sedere che viene fatto a pezzi dal robot omicida ,più altri sventurati.L'ultima parte è una selvaggia,primitiva,esaltante lotta mortale tra il robot e la donna.

Un grande film che rappresenta un futuro desolante e desolato,minaccioso,angosciante,terrificante,eppure a suo modo fumettistico e quasi umano.
Il regista non ci butta subito nella mischia,dosa la violenza e ci porta piano piano dentro la storia.Il ritmo all'inizio è lento,ma non noioso,vuole farci capire che i personaggi sono esseri umani,normali,quotidiani e si trovano-la donna in particolare-a lottare contro qualcosa di spietato e duro da sconfiggere.La violenza dicevo,c'è,ma non è fracassona.Arriva nei momenti giusti ed è diretta benissimo dal grande Stanley.
Film adulto,a un passo dal cinema quasi d'autore,duro e teso.Un grande esordio.Nel cast c'è anche Lemmy dei Motorhead-vidi il film per questo all'epoca-e in un video compaiono i Gwar,mica i modà o merde emo.
Un classico,da rivedere e gustare.Ora Stanley dovrebbe tornare e speriamo non sparisca di nuovo
Stacey Davis è bella e bravissima,bestiale nei momenti finale .Una lotta davvero per la vita e la supremazia.

mercoledì 18 gennaio 2012

IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI 2 DI KEN WIEDERHORN

La prima pellicola di O'Bannon è un cult,una di quelle pellicole entrate nella storia del cinema horror.Versione moderna del mito degli zombi,sapiente nel dosare ironia e inquietudine.Chiaramente meritava un seguito,ma anche no se poi il risultato è questa pellicola.
Vabbè se fossimo di bocca buona diremmo che esso sia un prodotto di mero consumo,cosciente di essere cialtrone,e così via.In realtà siamo degli spocchiosi scassaminchia,medaglie d'oro nella specialità cagacazzi.Quindi:si è simpatico,ha momenti di comicità anche devastante-Micheal Jackson zombie nel finale elettrico- ha un sapore nella recitazione alla Troma,ma non la stessa follia.
Tuttosommato è assolutamente pleonastico,vuoto,inconsistente,insomma un brutto film che nella sua demenzialità non trova una forza innovatrice,ma un passo deciso verso la tomba.Che per essere un film di zombi è un controsenso devastante.
La storia (???),riprende quella del primo.Un bidone di gas tossici viene ritrovato da alcuni ragazzini i quali aprendolo porteranno la zombite acuta in città.Il risveglio dei morti non è male,divertente che riprendano coscienza stiracchiandosi come se avessero dormito .Poi la povertà dell'insieme distrugge ogni cosa.Quasi imbarazzante.Meglio il buon,anzi ottimo terzo capitolo a firma Yuzna

martedì 17 gennaio 2012

PESCE D'APRILE di FRED WALTON

Dopo aver parlato di cinema alto e nobile,torniamo nei territori del cinema di genere.Prendi l'ascensore,scendi un piano e dove ti ritrovi?A visionare un deliziosissimo film del 1986,quando il sottoscritto aveva 10 anni e andava di moda quella bella musica glam-street-a.o.r tipica del periodo.
Tra le tante cose uscite in quel periodo ci sono dei prodotti diventati oramai leggenda ,vedi ad esempio Venerdi 13 o Nightmare,robe folli come i film Troma e qualche piccolo gioiellino nascosto,ma da rivedere assolutamente
Siccome non voglio prendermi il merito di cose che non sono mie,devo dire che per quanto riguarda il genere horror mi rifaccio a quei bloggers e a quelle bloggers che amano questo modo di fare cinema.Quindi questo film l'ho scoperto grazie alla top five slasher di lucia.
Mi son fidato a esser sincero,sopratutto,per il nome del regista.Ora Fre Walton non dirà nulla a moltissimi di voi,ci mancherebbe.Chi è costui?Un regista americano di pellicole del mistero e trhiller per lo più,il quale ha debuttato con un piccolo classico come "Quando chiama uno sconosciuto",del quale ha diretto anche il remake "uno sconosciuto alla porta",anche roba brutta come i Delitti del Rosario,eh?
Bè questo "Pesce d'aprile" narra la storia di un gruppo di amici che va a trovare una loro conoscente la quale abita su un'isola .Vi rimarranno il week end.Perchè la prima barca disponibile per il ritorno sarà lunedi.Durante l'arrivo al molo però a causa di uno stupido scherzo ,un lavoratore del traghetto si fa molto male.L'atmosfera sembra rovinata,ma il ritrovarsi insieme e l'aria di festa sembra portare di nuovo un po' di serenità.Improvvisamente uno alla volta spariscono e muoino tutti i ragazzi ospiti di Muffy,la padrona di casa.

Questo è un piccolo,ma intelligentissimo e sopratutto occhialutissimo film di suspence e terrore.Una riflessione sui meccanismi ,i luoghi comuni,le dinamiche,la costruzione dei personaggi,le motivazioni,alla base di moltissimi film di paura.Un discorso metacinematgrafico,un invito dietro le quinte,uno svelare attraverso la suggestione e la percezione che lo spettatore vive quando guarda i film horror.Come Scream,ma più sottile ,raffinato,almeno a mio avviso.
Il film funziona bene proprio grazie a una buona sceneggiatura scritta da Danilo Bach,che è uno studio sul genere,ma fatto senza la seriosità di un saggio,bensì rappresentare la finzione con il gioco e l'azione.Una lezione pedagogica per quella massa di bambini e bambine che amano farsi terrorizzare.Oltretutto ha dei bei personaggi,stereotipi certo,ma ben descritti e certe sfumature su discorsi anche importanti come la vita dopo la scuola,la maturità,i ricchi e i poveri non come gruppo-lo lasciamo ai tamarri der tufello bar piranha 3d-ma come classe.
Credo sia un piccolo film,ma che nella sua onestà abbia anche un grande dono:una piccola,umile,importante,lezione di cinema.Di serie b,bis,chiamalo come vuoi,ma amalo per quello che vale e che è,non per quello che vorresti che fosse.

lunedì 16 gennaio 2012

I DIAVOLI di KEN RUSSEL

Si,si,ammetto che lo riconosco.Anzi,no riconoscere sarebbe dare un valore ,una responsabilità,qualcosa di troppo importante.Ecco,sarebbe meglio dire:comprendo.Quello che si dice sul cinema come industria, e dei film che si possano girare così,come un divertimento,un capriccio,no..Anche questo..Il divertimento è di per sè effimero e passeggero,mentre un film rimane fino a che non svanisce dalla mente di chi lo guarda e il capriccio?Troppo intellettuale,ci vuole una certa grazia nell'essere capriccciosi.No,il cinema fatto per fare cinema e incassi.Ecco,il punto.Dolentissimo,troppo dolente per un semplice spettatore che cerca nella rappresentazione se non la vanità dell'arte,o il piacere dell'intelletto,la potenza irrefrenabile dell'evoluzione intellettuale,la bruciante radicalità della visione che diventa maestra crudele e tenera per il singolo e del popolo.Ma io sono un nulla,che non può certo fermare la degenerazione.Il cinema è cosa seria,importante,non è gioco,forse dovrebbe essere Missione e prima ancora Divulgazione.Ah,i miei deliri!D'altronde dietro a quello che vedi c'è tantissimo lavoro manuale,e vite non di artisti sovvenzionati da gentili mecenati,ma gente normale che deve guadagnare per vivere ordinariamente esistenze simili alle altre.Non è possibile chiedere troppo,rimanga quindi un mio sciocco pensiero quello del cinema slegato dalla bassezza dozzinale di un prodotto in serie.Nondimeno vi dico,ma davvero è solo illusione?La pazzia di chi vorrebbe che l'arte e la cultura vengano sradicate dai giardini del capitalismo e del settarismo per divenire il nutrimento giornaliero del popolo,per il suo benessere?E allora siete davvero certi che un film come questo non sia un sublime e sconcertante appuntamento con la grande arte?Non pensate che ci gira un film come questo non stia facendo solo un film,ma altro e oltre?
Guardate bene queste immagini di inaudita potenza visionaria...Visionario,che termine usato e abusato da troppe bocche e troppe mani.Tanto quanto "capolavoro",che quasi non conta più nulla.Eppure Ken Russel era un vero,autentico,assoluto visionario.Ce ne sono pochissimi lui è uno di quelli.Questa pellicola è un viaggio di inaudita pulcretudine attraverso la malsana visione di quello che il Potere può fare per portare a termini i suoi scopi.Russel è uno dei pochi che sa creare immagini,una forza la sua davvero invidiabile,perchè non ha bisogno di parole stonate o di spiegoni imbarazzanti.La lunghissima scena finale del processo,del delirio delle suore,della morte di Grandier è Visione purissima .Sconcerta,disturba,inquieta,terrorizza come se fosse un film dell'orrore,ma quello che vediamo è la nostra storia.Di religione che opprime,reprime,giudica,condanna,nascondendosi dietro all'ipocrisia,a insensate guerre per il bene e l'anima delle persone.Tutte balle,orribili balle.Un film che racconta moltissimo della nostra devastata esistenza quando il senso di colpa indotto,la crudeltà e l'esaltazione fanatica delle guardie del potere,ci investono senza lasciarci scampo.
La storia è prima narrata nel libro di Aldous Huxley i Diavoli di Loudon e poi portata sullo schermo da questo grande maestro che dovrebbe essere insegnato e imparato per il bene stesso del cinema.Una goduria esplosiva di sensazioni assolutamente eclettiche,tanto che se l'aspetto macabro,ripugnante,disturbante nel suo essere così violentemente barocco,diventa una fortissima gioia per lo spettatore perchè comprende di trovarsi di fronte a una rarissima occasione di contatto con la Meraviglia.Il film è pieno di immagini suggestive,incubi,corpi di morti per la peste,gente impazzita e orgie oscene nella loro decadenza.La storia,dicevo:nella Francia che è appena uscita dalle guerre di religione,il paese di Loudon è libero e indipendente.Il governatore morente lascia pieni poteri al prete Grandier.Uomo di chiesa,ma anche libertino egli concupisce diverse donne,ha un figlio dalla figlia di un potente uomo locale e arriva pure a sposare una ragazza rimasta orfana.
Nel convento delle suore ,madre Jeanne è tormentata dalla visione del prete che confonde con la figura di cristo e si ritrova ad avere pensieri peccaminosi nei confronti del prete.Successivamente giunge un barone mandato dal cardinale Richelieu con l'ordine di abbattere le mura di quella sconveniente cittadina libera e così di renderla "morta"unificata al resto della Francia
Nondimeno Grandier diventa capo popolo difendendo quella loro cittadella.Chiaramente si pensa di punirlo,a questo scopo la follia di madre jeanne verrà fatta passare per possessione demoniaca,attraverso un lunghissimo e perverso processo che rimarrà sempre nella storia del cinema,immagini di grande potenza e deviazione.Purissima follia filmata.
Grandier non potrà salvarsi.

Suscitò molto scandalo alla sua uscita questa pellicola.Qualcuno la ritenne volgare,blasfema.E la blasfemia è davvero volgarità?O non lo è forse il bigottismo dei viscidi baciapile pronti alle più squallide puttanate e cattiverie,da lavare con una confessione?Non è volgarità il licenziamento del poeta e critico Raboni dall'Avvenire per aver difeso questa opera?Si può forse chiamare volgarità la capacità,che dovrebbe avere il cinema,di disturbare e scioccare per porre tutti noi a una sana riflessione?
Ecco direi di no.Guardatelo, può solo farvi del bene

Strepitosi i protagonisti:Oliver Reed e Vanessa Redgrave

TRASPORTO ECCEZIONALE di J HERLANDER

Questo è un breve film finlandese che narra la vera storia di Santa Klaus.Il quale non è il simpatico e dolce nonnetto che rende felici i bimbi di tutto il mondo.No,è un mostro affamato della carne e assetato del sangue dei bimbi cattivi.Quindi ci potremmo aspettare un horror violento e ai danni di quella ciurma di scassacoglioni che sono i bambini?Ehhhhhh....
Ai giorni nostri in Finalndia,in un villaggio talmente sperduto che sono due casa e sti cazzi,bè un'impresa sta travellando una montagna perchè quanto pare al suo interno vi è nascosto qualcosa di assai interessante.Un bambino che ha un nome impronunciabile ,insieme a un altro il cui nome è un insieme di suoni e consonanti alla cazzo di cane spiano i lavori,avendo fatto un buco nella recinzione.
Poco dopo avvengono strani fatti:le renne vengono fatte a pezzi,c'è una strana atmosfera di minaccia e pericolo.Il bimbo dal nome impronunciabile capisce che dietro a queste cose c'è Babbo Natale,quello vero mica quello ammmmereggggano della Coca Cola,il quale secondo le tradizioni era una bestiaccia cattivissima.Roba che vede la saga di Saw e ride perchè troppo delicati come film.
Un giorno il padre scopre uno strano intruso,ferito ma vivo e quanto pare potenzialmente pericoloso.Con l'aiuto di due suoi amici decide così e perchè si di sequestrare Babbo Natale,cioè il tizio vecchio e strano che sta nel suo mattatoio.
Decide di scambiarlo con molti soldi che deve portare il capo della spedizione che sta trivellando la montagna.Scoprono però che egli non è babbominchia di natale,ma un elfo.E ce ne son altri e son incazzati.Qui ti aspetti un film con i nostri in trappola che devono difendersi da dei cattivissimi mostriciattoli,è un film horror no?Seeeeee ciao nì!
Diciamo che gli elfi sono un po' dei pirla,babbo minchia è ancora bloccato nel ghiaccio e viene eliminato subito e poi il piano..ma no,ho pietà di me stesso va.
Dunque è un film brutto?No,non è riuscito,ma ha anche dei bei momenti e all'inizio fa ben sperare non mi piace l'ultima parte.Magari è una mossa astuta e autoriale,che alla base smonta i soliti meccanismi del genere orrorifico e potrebbe essere una ganzata,ma a me sarebbe piaciuto anche vedere un horror con elfi e babbo natale che fanno a pezzi i bamboccia cazzola e altra umanità.
Peccato la prima parte è ben costruita,c'è una sottile tensione,ma poi tutto finisce così..
Comunque dura poco:73 minuti ,va facciamo 79.Guardatelo va,che il piano finale e il finale stesso non devono tormentare solo me!

domenica 15 gennaio 2012

IL DISCORSO DEL RE di TOM HOOPER

Prima di leggere la mia modesta opinione su questa pellicola,vi prego di iscrivervi..A cosa?Vi domanderete lecitamente,e ora ve lo spiego:a un duello,a singolar tenzone,perchè quando si dice che questo bellissimo film non meritava l'oscar,bè volete proprio sfidarmi!Quindi scegliete le armi,che poi vi sistemo o felloni!

E ora spazio alle "contraddizioni "viganiane:"ma come tu detesti profondamente la monarchia e la perfida albione,ma vai matto per i film della perfida albione sulla loro monarchia?","Si,è vero.Detesto L'Inghilterra,la Francia,la Germania,gli Stati Uniti,Israele,profondamente.Tuttavia i britannici hanno delle capacità artistiche nel campo cinematografico assai evidenti,lo stesso valga per i francesi,certe cose americane.Inoltre mentre noi avevamo una casa reale da operetta,perlomeno le guerre fratricide per il potere in Inghilterra sono sempre avvincenti.Detto questo ammiro L'Irlanda e l'I.R.A. Mi sta sul cazzo Churchill,e reputo gli inglesi dei trasandati coglioni pezzenti ubriachi colonialisti del cazzo.Tuttavia la loro storia reale è interessante,non parlo chiaramente di Lady D o Pippa,che quella è roba per gay mediasettiani.

Sistemata anche la storia della mancata coerenza,arriviamo al film.Che meravigliosa e sublime opera,quale piacere andare al cinema o prendersi il dvd originale-come ho fatto io-ed assistere finalmente al caro,vecchio,classico,tradizionale,cinema.Dove non c'è un regista con ansia da prestazione che ogni due secondi deve farti vedere quanto è bravo e aoooo so er visionario der tufello a hollywudde.Un film che non cerca lo scandalo,la provocazione,il rimedio dei poveri,ma è Storia filmata con eleganza,pudore,distacco ma non indifferenza.Una regia pulita,totalmente al servizio della storia e dei magnifici attori coinvolti.
La storia vera di Bertie,futuro Re Giorgio VI,il quale da sempre è afflitto da balbuzie.Questo difetto gli impedisce di avere la stima della corte e del popolo.Le cose andrebbero anche bene,visto che è il secondo genito e il regno dovrebbe spettare al fratello maggiore David.Nondimeno la solerte consorte lo sprona a incontrare un logopedista australiano Lionel,attore mediocre che si è inventato un lavoro:quello di far parlare bene la gente.Non sempre i rapporti tra i due saranno felici,tuttavia piano piano nascerà una profondissima amicizia che durerà tutta la vita.Anche perchè l'aiuto di Lionel sarà fondamentale.Sbattendosene delle responsabilità a cui è chiamato David scioccamente segue il suo "cuore"che deve essere un po'stupido visto che batte per una donna ammmmeregggana,con lo stile ammmmmeregggano,divorziata.Per cui,il mio omonimo abdica e Bertie è costretto a diventare re,che peraltro ha una grande sfiga:incontrare quel simpatico Churchill,quello che si vantava della creazione dei campi di concentramento in sudafrica e quello del bombardamento di Dresda.
Però l'umanità assoluta e forte del suo "dottore"lo porterà a parlare alla radio.Il suo discorso viene ricordato come un grande discorso,(perchè gli inglesi in fatto di megalomania sono imbattibili,un discorsetto retorico e facile viene spacciato come chissà cosa),tuttavia dopo questo evento la vita del Re cambierà in meglio.Non si può dir la stessa cosa degli inglesi morti in guerra,ma tanto son sudditi e chi se ne frega!

Il film è assai interessante e i personaggi scritti benissimo.Giganteggiano Colin Firth e Geoffrey Rush,sublimi e memorabili.Buona prova anche per Guy Pearce e la solita Helen Bonham Carter.Film rigoroso,emozionante,meritevole dei premi vinti.
Nondimeno gli Oscar non contano un cazzo,sono ammmereggganate che una volta cresciuti potremmo anche lasciarci alle spalle.quando impareremo a esser italiani e non nando mericoni?

PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO E ANCORA PRIMAVERA di KIM-KI DUK

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sabato 14 gennaio 2012

DOOMSDAY di NEIL MARSHALL

"Ehi,tipo..Ehi!Parlo con te,sveglia,dai amico vieni qui..Ecco,mettiamoci qui che non ci devono trovare.Oh,ti interessa ..Che ne so?Ti interessa un film di epidemia e contagio ?Ok,prenditi Doomsday.Ti interessa un film post atomico o menate simili,cazzo ho Doomsday!Ah,magari una di quelle robe medioevali di scontri tra cavallieri del cazzo?Oh,ma sai che ho una roba...Eccola Doomsday.Uhhh,ma ho capito che tipo sei ti piace la roba fetish,la trovi e sai dove?Si,Doomsaday.
Eh,è tua quella macchina?Fica,bè ti piace guidare forte e..Ci sono,ami i film di inseguimento,guarda ho una novità per te:Doomsday!
Catfght?Ami veder le donne che se menano?Doomsday?Roba di militari che salvano il mondo?Dooooomsday!Poliziotti anziani dal cuore d'oro?Dooooomsday!Ti sei convinto?Bè prendilo va!


Si,perchè questo film è tutto e di più una sorta di viaggio tamarro e violento all'interno del cinema di genere.Ok,vero che Marshall fa notevoli passi indietro rispetto a The Deschent,altro film,altre intenzioni,quello è un capolavoro che ti capita una volta e amen
Invece questo Doomsday è quello che un Harlin ,Herlin come cazzo si chiamava quel tipo inetto e mediocre ,bè quel tipo di film che lui non sarebbe mai in grado di fare.Marshall che è un grande regista offre lezioni ai paolini ws anderson,riprendendo il genere e frullandolo alternando momenti tamarissimi ad alcune idee ganze,cosa che moltissimi che si dichiarano registi manco per il cazzo sono in grado di fare.Cita e anche molto,chiaro che Jena Plinski sia un punto di riferimento.Però non cade nel ridicolo totale.L'inizio è stupendo:la gente che scappa dal virus e dal contagio,il panico e la violenza sono filmati davvero molto bene.C'è un cedimento quando arrivano i punks del cazzo,(ah se li odio),il film perde punti,ma si rialza per via di inseguimenti,mazzate e sopratutto per la trovata successiva "medioevale".Si,è irrisolto e avanza tra momenti godibilissimi e altro dove veramente temi che un mentecatto come pws abbia preso in mano la direzione del film.Epperò,per quanto io disprezzo gli inglesi-colonialisti di merda loro e la loro regina del cazzo- è anche vero che sono ottimi come cinematografari.Te pensa Marshall e Wright,noi chi è che abbiamo sono anni che continuiamo a parlare di gente che su 70 film ne ha indovinati 5 davvero belli e poi ci incazziamo con i critici nostrani che li stroncano,vabbè.
Quindi che dire?Non è che stiamo parlando di capolavoro eh?Ma è gajardo,si lascia vedere e poi ha grandi attori come Bob Hoskins-lo sbirro buono e malinconico- e Malcom Macdowell invecchiato dopo il capolavoro If,ma sempre un gran attore.
E poi,visto che c'è gente che la mena con Michelle Rodriguez quanto è brava e sexy a fare la dura,oh...Beccatevi Rohna Mitra!Mitica!

venerdì 13 gennaio 2012

IF di LINDSAY ANDERSON

If= se. Quante volte nella nostra vita abbiamo pensato e desiderato attraverso i Se. Non vale la pena contare,sono tante.Troppe.Ha a che fare con i nostri piccoli o grandi tormenti,con le nostre piccole e grandi speranze.Eppure non c'è nulla di più umano e naturale che abbandonarsi e struggersi con i se,per i più emo :i ma.
If è anche il titolo di un film leggendario,che poi è anche una definizione diminutiva,un pilastro del free cinema,una pellicola che è fotografia-ora che il tempo è passato e i giovani ribelli son diventati vecchi reazionari- di un periodo storico importante e fondamentale.Un periodo che secondo me è vittima di una sciocca e sterile lotta tra i negativisti,(quelli che reputano il 68 e dintorni una cosa totalmente orribile),e i positivisti ,(quelli che danno al 68 e dintorni una esagerata importanza rivoluzionaria),metodo assai sciocco ripeto di giudicare la Storia.Negativo e positivo convivono tranquillamente,si tratta di comprendere quale sono le parti da tenere e quelle da dimenticare.Semmai.


Tuttavia per comprendere il film ci vuole una breve spiegazione politica,(è un discorso mio e quindi anche soggettivo),per capire quel momento storico.
La seconda guerra mondiale era costata moltissimo sia in termini umani sia per quanto riguarda l'economia dei paesi.I vecchi regimi demoliberali non avevano abbastanza soldi per mantenere le loro colonie,peraltro ormai territori in cui grazie alla rivoluzione sovietica si creavano sempre più gruppi anti colonialisti e veramente rivoluzionari, questo porta due conseguenze:1)l'avanzata di nuove potenze imperialiste come l'america,2)l'intensificarsi delle azioni rivoluzionarie e di liberazione dei popoli sotto occupazione,che vedono nel comunismo e nel nazionalismo una possibilità di riscatto.

Cosa succede invece da noi?Una certa classe dominante è ormai vetusta e pleonastica,i loro valori e le loro convenzioni sono ormai del tutto inservibili perchè il mondo si avvia vesso la produzione di beni immediati e di massa.Questo porta una generazione cresciuta durante la ricostruzione e il successivo boom economico a sentire sempre più strette e lontane le vite dei loro padri.Non mancano nemmeno-e son la parte migliore-le tensioni sociali di chi si sente sfruttato e partecipante di serie b nel gioco del miracolo e della bella vita.Ci saranno anche dei caduti nella parte operaia delle nostre società,vittime della rinascita economica,ma giammai democratica.
Il 68 ha una fortissima valenza di ribellione dei figli insoddisfatti della piccola e media borghesia contro i loro padri .La ribellione è figlia dell'insodisfazione e sorella della reazione.Da noi si materializzava con una spinta anti autoritaria,individualista,basata sui diritti sociali,sul gesto simbolico,su slogan fantasiosi.Non mancano nemmeno elementi più politicizzati e coscienti,in particolare nel mondo del lavoro.Ma sono i giovani,il soggetto dell'attenzione.E quindi è chiaro che il 68,pur con molte cose giuste da dire e fare,sarebbe finito nelle carnevalate piccole borghesi degli indiani metropolitani,corpi desideranti,in balìa alle quinte colonne come il femminismo.
Credo che molti erano comunisti perchè in quel periodo dava fastidio ai "vecchi" e metteva ansia e paura al sistema ,il caro comunismo.Quanto era gajiardo allora.
Tuttavia non è un periodo da condannare totalmente,perlomeno la gente o parte di essa si batteva anche per diritti più o meno giusti e si cercava magari con velleità piccolo borghesi di far progredire la società.Una ribellione piccolo e media borghese che ha toccato parte del proletariato, e anche della grande borghesia,esaurita la sua spinta-non riconoscendo nemmeno al suo interno la disciplina e l'organizzazione-si è sfasciata.In modo drammatico con le varie esplosioni di resistenza armata-rammentiamolo bene a tutti le br sono nate come risposta alle stragi di stato e fasciste.Contro civili inermi e non simboli di uno stato-o trasportando come è nella natura di ogni ribelle le sue istanze direttamente nella casa del Padrone e del Borghese.
L'erotizzazione ridicola e il consumismo alla cazzo di cane,la precarietà sul lavoro,l'anti politica al servizio di ristretti gruppi di potere,sono tutte cose che si trovavano già allora,dette però a "sinistra" estrema e liberale,mai comunista e rivoluzionaria.Mai.
Le cose migliori le hanno fatte nel cosidetto terzo mondo:vietnam,cina,cuba,tanto per dire alcuni.

Ora che più o meno ho spiegato il periodo veniamo al cinema:purissima ribellione dei figli della borghesia contro i lor padri e insegnanti,inutili ometti con stupide tradizioni superate dalla storia e dal contesto politico
Anderson gira una bellissima pellicola ,potentissima metafora della sua Nazione.Il collegio infatti pretende attraverso il rettore,gli insegnanti,ma sopratutto i prefetti:ordine,obbedienza,remissività,da parte dei ragazzi.Solo che da fuori giungono immagini di guerra e all'interno il capitalismo post bellico è diverso rispetto a quello di qualche anno prima.
Per cui se da una parte il collegio è simbolo di una tradizione pura e pulita,nella camerata dei ragazzi è facile veder le foto di guevara-rivoluzionario trasformato dal capitalismo in incona innocua e pop-o di mao.
La corruzione morale,sessuale,nascosta dietro le buone maniere,e la rabbia selvaggia pronta ad esplodere dei ragazzi è presente e ormai stanno arrivando allo scontro finale.
L'angelo vendicatore è Travis,ragazzo inquieto e ribelle che tornando al college con altri compagni segna la rottura definitiva-allora non lo sapevano che sarebbe durata poco-con i vecchi borghesi.
Memorabile e indimenticabile il finale:Travis e i suoi amici sparano sopra la folla di benpensanti,ridicoli ruderi borghesi,collaborazionisti falsi amici-il rettore giustamente ammazzato e ben gli sta-ma anche la vecchia borghesia vuole resistere e mostra la sua faccia assassina e repressiva.Uno scontro lasciato aperto:furioso,devastante,incontrollato

Anderson spiega con questo capolavoro un indimenticabile momento storico.Giusto o sbagliato hanno fatto qualcosa,noi?Ci limitiamo a stupidi ricordi di cartoni animati,mentre il capitalismo ci manda al macello.Storditi dai regimi liberali che ci danno libertà effimere,ma distruggono il lavoro e il ruolo del lavoratore,assistiamo passivi e incazzati alla nostra fine.
Se....

giovedì 12 gennaio 2012

VENDICAMI di JOHNNY TO

Cosa conta:la storia o il narratore?Cioè diamo massima importanza all'intreccio narrativo e ai personaggi,oppure al modo in cui una vecchia storia ci viene narrata.
Sulla carta Vendicami è semplicissimo:un uomo,Costello,un francese con un passato misterioso e forse criminale da anni si è ritirato e gestisce un ristorante.A Macao però qualcuno stermina la famiglia di sua figlia,la quale sul letto d'ospedale chiede al genitore di vendicarla.
L'uomo si trova perduto in terra straniera,non sapendo che fare.Fino quando ,per caso,incontra tre killer. Li assume e loro metteranno a rischio la loro vita per aiutarlo.
Una trama ripeto tuttosommato semplice,eppure questa semplicità viene rielaborata in una dolentissima,amarissima,malinconica,ballata di morte,vendetta,amicizia,sacrificio,solitudine,coraggio,onore,insomma la grande materia per fare un grande noir,come effettivamente è questo film

Johnny To è un nome di grande garanzia per chi ama il genere,qualcuno ha tirato in ballo Micheal Mann per definire lo stile del regista asiatico.Certo,potrebbe essere.In ogni caso è un maestro del cinema di genere e non solo,per me.Mentre molti stimati registi italici di genere usano il rallenty in modo spesso pacchiano,To è bravissimo a creare amarissime danze di morte per ogni sparatoria- quella nel parco di notte è memorabile-condisce il tutto con una certa umanizzazione dei personaggi: i killers che si trovano al parco per spararsi,ma poi l'intervento dei famigliari li blocca,alcune gentilezze tra loro prima di spararsi,sono cose che gli ammmmeriggggani manco per il cazzo son capaci di gestire.La stessa figura del giustiziere è scritta benissimo:un uomo solo,che per causa di una pallottola perde la memoria e non solo non riconosce le persone,(splendida la scena sotto la pioggia con Costello che non rammenta il viso degli amici),ma anche il perchè deve fare alcune cose.Un personaggio di profonda disperazione e solitudine,umanissimo.
Altro che i reazionari giustizieri da barzelletta interpretati da Merli o da qualche yankee.
Perfetto il cantante degli anni 60 Johnny Halliday,ottimo e memorabile
L'Asia ci insegna moltissimo,sopratutto nel mondo del cinema