martedì 24 gennaio 2012

IL BACIO DELLA PANTERA di JACQUES TOURNER

Vi sono film che hanno la fortuna di superare il tempo e di arrivare in quello speciale Olimpo che è chiamato Auchan dei Grandi Classici,come una specie di centro commerciale dove invece che merce vi troverete le grandi delizie cinematografiche vive e vegete.Pronte a donare alla vostra fantasia e alle vostre emozioni momenti indimenticabili
Certo,talora,vi potrebbero dare l'idea di vecchie pellicole un po'sclerotiche,non al passo con i tempi,ma è solo la vostra superficialità chiassosa e fracassona che vi illude.Credete a me, meglio frequentarle certe compagnie,per quanto possano dare l'impressione che non siano buone, non si sa mai...Anche l'erba cattiva ha una sua funzione positiva nel mondo,e perchè no i vecchi film?
Un vecchio e delizioso film come questo,diretto nel lontano 1942 da Jacques Tourner per la RKO.
Non sappiamo quanto sia suo questo film e quanto sia di Val Lewton,un geniale produttore,una figura imprescendibile del cinema horror e di genere.Come lo sono i Corman ad esempio.Il buon Val non si limitava a produrlo un film,ma ci metteva lo zampino nella sceneggiatura e nelle regie
Uomo di cinema,insomma.

Questo film è un grande classico,forse datato per un certo pubblico,per me no.Una parabola sul potere della sensualità?O un'amarissima metafora della totale solitudine dei diversi ,destinati in un mondo ipocrita a una brutta fine?
Non lo so dire,non importa.So solo dire che in questo film la novità è una fortissima simpatia per Irina,la protagonista sfortunatissima,mentre si sente un certo astio per i "buoni " di codesto classicone.La donna originaria della Serbia ,giunta in America si innamora ricambiata di un patatone ammmmereggggano di nome Oliver Reed-(!!!!)-decidono di vivere insieme sposandosi,ma la donna ha dei strani problemi legati forse ad antiche leggende popolari che narrano di strani mostri ed esseri umani Di questa situazione ne aprofitta Alice,una collega del patatone Irina gelosa segue la rivale,la quale si spaventa credendo di essere sotto minaccia di una pantera nera.Nel frattempo un psichiatra piacione e narcisista cerca di guarire-seee- la povera Irina.
Finale che potremmo dire :non c'è trippa per gatti.
Durante tutta la visione noi non facciamo altro che tifare per la ragazza interpretata da una bravissima e bella Simone Simon,attrice di origini francesi abbastanza attiva in quei tempi,Irina è noi.Quelli che per motivi vari almeno una volta nella vita hanno sentito il peso della solitudine,inadeguatezza e hanno visto sfuggire di mano le cose belle che la vita potrebbe darci per una sorta di maledizione incomprensibili,mentre i vostri Oliver o donne del cuore se ne vanno senza opporre resistenza con la prima o il primo monumento ambulante alla mediocrità,cioè Alice.
Oliver ed Alice per quanto patetici avranno sempre la meglio sulle povere Irine.

Il film è noto per aver lanciato il termine bus,e si tratta della celeberrima scena di Alice inseguita da qualcuno o qualcosa fino all'arrivo improvviso di un bus.Però io reputo geniale e tesissima la scena della piscina,che preferisco,giocata sulle ombre,i suoni,la solitudine e indifesa di Alice nell'acqua.Magistrale.

Un grande film,con un decentissimo seguito:il giardino delle streghe diretto da Robert Wise e anche un remake 40 anni dopo diretto da Paul Schrader,con Natassia Kinsky,che non ho visto
Insomma davvero una di quelle pellicole che hanno fatto il genere horror,merito di un notevolissimo regista come Tourner e di un grande uomo di cinema come Lewton

4 commenti:

Elio ha detto...

Sottoscrivo. Fai bene a parlare in quei termini di Lewton, figura imprescindibile per la sezione "serie B" della RKO. Con budget bassissimi ha tirato su pellicole importanti e riconoscibili, di cui questa è per molti la più rappresentativa, anche se io adoro alla follia I Walked With a Zombie e The Body Snatcher.

babordo76 ha detto...

eh,già:quanti classici ha prodotto questo grande uomo di cinema!Lui e Corman sono a vario titolo le fondamenta di un certo cinema di intrattenimento,ma anche curato che mi piace

Rear Window ha detto...

Sicuramente una grande coppia, quella composta da Tourneaur e da Lewton, che con soli 3 film ha riscritto completamente il genere horror degli Anni 40. In questo splendido film Simone Simon poi ci mette del suo e dà al proprio personaggio un fascino ed un magnetismo che restano inalterati anche oggi, a 70 anni di distanza.

babordo76 ha detto...

si,è un film innovativo e ancora oggi piacevole,con almeno due scene entrate nella storia del genere
Simone Simon è bravissima,non possiamo che tifare per ella