martedì 24 gennaio 2012

LA CITTA' DEI MOSTRI di ROGER CORMAN

Possiamo scrivere di cinema,di qualsiasi tipo fosse il nostro interesse per questo tipo di arte industriale,senza menzionare almeno di sfuggita un uomo che è Cinema in modo assoluto?Certo,film a bassi costi,fatti per incassare,eppure talmente incantevoli e in gran parte importanti per la storia del grande schermo e degli incubi a venire che merita assolutamente il massimo rispetto.
Stiamo scrivendo di Roger Corman,produttore e regista nato quasi cento anni fa,(5 aprile 1926)notissimo e amatissimo per gli appassionati del genere horror e non solo.
Dopo la laurea in ingegneria si butta nel mondo del cinema,mirando alla produzione di piccoli film del terrore che però avevano una solidissima base letteraria:Edgar Allan Poe. E anche grandi interpreti,attori eccezionali come l'immenso Vincent Price.Quindi puoi dire :ah,il cinema di genere fatto per soldi e divertimento,ma se guardi bene MAI alla cazzo di cane.Un prodotto dignitosissimo,di spessore.
Oltretutto benediremo a vita Corman perchè come produttore e distributore ha avviato la carriera di tanti nostri beniamini:Coppola,Scorsese,Cameron,Dante,Bogdanovic,Nicholson,ad esempio.Ecco,rappresenta la parte sana dell'industria dove al discorso economico non deve mancare anche quello "artistico" e di una certa qualità
Ha anticipato con alcune pellicole psichedeliche e di bikers persino l'esplosione di Easy Rider-gli angeli dell'inferno e il serpente di fuoco-con Gassss ha diretto una bizzarria anti sistema ,con il Clan dei Baker ha offerto a un giovanissimo De Niro una grande occasione e ha portato sullo schermo un magnifico gangster movie e una rappresentazione violenta e nichilista,amarissima della grande depressione.Quanti hanno lavorato per e con lui?Basti pensare allo scrittore Richard Matheson,autore di moltissimi horror del regista americano,alla fotografia ci capita anche di trovare un certo Nicholas Roeg,ma anche il premio oscar Robert Towne.Lavorava in fretta e furia,spesso usando un set per più di una pellicola,arrivò a girare 9-dicasi-9 film in un anno.Insomma è un personaggio più grande del più grande film su grande schermo ok?
Mi dite,ma come?Hai rotto le palle con Von Trier per due giorni e mo te ne esci con una sviolinata su un personaggio assolutamente diverso rispetto al Dio Danese?Si.Perchè no?

Anzi ve lo spiego subito:guardatevi La Città dei Mostri e ditemi se non è grande arte popolare,codesta pellicola?Tanto tempo fa era possibile.
Con questo film Corman tralascia il suo Poe,per citare l'altro mito della letteratura,anzi della poesia in prosa macabra statunitense:H.P.Lovecraft-io preferisco assolutamente Edgar,eh?-lo fa con una storia abbastanza tradizionale nel genere e nella struttura,ma anche potente dal punto di vista visivo e di coinvolgimento.

Arkham è un villaggio del New England dove un nobile esercita la professione affascinante e pericolosa dello stregone.Molte ragazze del paese giungono in trance al suo castello e qui donate a una strana divinità,per creare una razza superiore di semidei.Questa cosa non piace agli abitanti del paese-ah sti rozzi proletari-e infatti la risolvono con un bel falò.Lo stregone in punta di morte lancia maledizioni terribili ai villani del luogo,(peraltro le lancia Vincent Price e questo basterebbe per farmi cagare sotto e correre a cercare dell'acqua per spegnere il fuoco,oh..Enzo Prezzo mica scherza1),come è uso tra gli arrostiti vivi.
Centodieci anni dopo giunge al villaggio una coppia:Charles Ward e moglie.Manco a farla apposta l'uomo è la fotocopia totale del temibile stregone,e la bella moglie quella dell'amata dal satanico individuo messo al rogo.
L'atmosfera del paese non è tra le migliori:la gente è assai poco disponibile,vi sono tra di essi dei mutanti senza occhi che strisciano nel buio,il castello donde vanno ad abitare è una lugubre magione con personale assai strano.Charles cade in balìa della furia vendicativa del suo avo infernale il quale vuole vendicarsi sul paese e infatti brucia alcune persone.Poi cerca di far risorgere la moglie morta e infine di sacrificare alla temibile divinità la moglie di Ward,interviene ancora il popolo e brucia il castello.Si sarà salvato il buon Ward o lo stregone Joseph Velker?

Davvero una lezione di cinema,di quello paraculo assai:il film viene spacciato per un ulteriore addattamento cinematografico di Poe a fini prettamente commerciali,ma anche del cinema di qualità.Sublime,meravigliosa,da incanto,la recitazione di un ispiratissimo Vincent Price-il re,il duca,il principe del genere.Mai altro attore ha saputo dare così tanto a sto genere de frattaglie e sangue,un po' così-che davvero è straordinario nel manifestare la lotta tra il bene e il male all'interno di un individuo.Raccapriccianti le scene orrorifiche come l'apparizione della bambina senza occhi,o dei mutanti zombeschi striscianti nel buio che circondano la coppia protagonista ,il figlio mostruoso e cannibale di un poveraccio del luogo e le morti provocate da Price.
Una gemma,un classico che per fortuna non hanno "remakezzato"
Un film insomma che andrebbe visto per chi ama il cinema dell'orrore

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