lunedì 30 settembre 2013

BREVE INCONTRO di DAVID LEAN

Come possono convivere colpa e amore? Perchè dovremmo provare vergogna e rimorso quando amiamo una persona?Cosa separa e divide l'amore da un volgare tradimento?
Mi chiedevo queste cose mentre visionavo uno dei migliori film mai girati su quella piccola,immensa,naturale,complicata,devastante cosa che è l'amore. E si che ne studiamo e inventiamo di regole, di confini, di recinti, per contenere i nostri sentimenti e quante volte con tono grave e tragico parliamo di essi,ma per darci un tono, perchè ci convinciamo che parlando di amore ,ecco noi lo comprendiamo e sappiamo cosa sia.
Ma io non credo nelle regole,in questo caso. La cosa mi terrorizza talmente tanto, essere soggiogato completamente dalla potenza dell'irrazionale,che tento di resistere,allontanarlo,smitizzarlo. Perchè so che sarebbe un altro dolore, un altro giro sbagliato,occasione mancata,parola non giusta, vestito non adatto,corpo non desiderabile,latitanza di ambizioni, progetti assurdi,carezze tremanti,baci impacciati,e tutto quello che potrebbe capitare a uno come me. La rinuncia è quello che talora si prospetta come la migliore delle scelte,ma non è così. Non fa altro, anzi, che ampliare il desiderio di sbagliare,farsi male,smettere di razionalizzare tutto e lasciarsi devastare. Per quello che dure,per quello che conta, ritrovandosi soli ma non quel essere soli perchè non puoi fare altro e non sei altro,ma la solitudine dopo un uragano di gioia e felicità. Scomposta,cretina,roba che ti fa diventare bambino, che ti fa tremare leggermente la voce quando devi dire un nome tanto caro. Nomi comuni, banali, sentiti e detti mille volte. Forse di più.Nomi che poi diventano sale sulla ferita quando un giorno la gioia tanto intensa e stupida,diventa una piatta e intelligente disamina del perchè non possiamo andare avanti
Non possiamo. Come se poi si decida insieme.Ma io posso andare avanti. Per chilometri,giorni,anni.


Perchè non ho bisogno di molto. La gente parla di sesso e grandi scene madri,ma l'amore è anche questo.Camminare per una via, che improvvisamente ci sembra illuminata meglio o si spera che duri ancora a lungo,perchè alla fine ti accompagno al treno e devi andare via.
Stare in un bar,uno dei tanti , ma respirare una sottile allegria. Gustare un tè o altro e aver la voglia di parlare,parlare,raccontarsi,come se ti stessi raccontando di chissà quale meraviglioso personaggio di chissà quale romanzo. E stupirsi: sono veramente io? Io che mi vedo sempre così mediocre,pleonastico,insignificante. Davvero ti interessa quello che ti sto dicendo?



Poi le parole tornano a essere polvere,ammuffite, piccole virgole che accompagnano i nostri sbadigli.
Sai che per me amare significa sacrificio e per questo trovo giusto che Laura e Alec rinuncino al loro sogno d'amore. Perchè ci sono delle famiglie,perchè questi amore così puri e forti, sono si i migliori,ma quando finiscono sono come terremoti. Non ti salvi sotto le macerie del tuo cuore infranto.
Quindi sacrifichiamoci. E lasciamo che la vita  , con la sua noia e le convenzioni sociali, e la facciata da mantenere faccia il resto. Il resto,sai cosa è? Dolore. Qualche volta sopito dalla quotidianità,ma ci sarà sempre un momento in cui Laura penserà ad Alec, un secondo in cui lui sentirà il bisogno di mormorare un ti amo,ma alla donna sbagliata. Una moglie che non si ama, un marito che non si ama.
Io però non tollero il tradimento,mi urta e disgusta. Tu puoi raccontarmi  quello che vuoi  e si Mr Lean sei bravo a metter in pellicola una meravigliosa storia d'amore,ma io non cedo: non amo il tradimento. Lo disprezzo, mi disgusta.

Ma tu con le convinzioni granitiche, non ti sei forse commosso? Non hai voluto fino alla fine che loro si amassero profondamente una volta per tutte?
Si. Mi contraddico.




Ma no, non ti devi scusare. Come non lo devono fare nè Laura nè Alec
Si sono incontrati per caso, quindi non hanno colpa è stato il destino, si sono scoperti e amati. Poi la pressione della società bigotta,del cosa diranno,cosa penseranno,come se l'amore fosse un fatto democratico e aperto al dibattito e non una cosa che riguardasse due persone e il loro mondo,ma dicevo:alla fine non possono fare altro che lasciarsi. E con quella chiacchierona che rovina il loro addio
Il destino..Sai la vita non è come il cinema.Ti aspetti un finale trionfale,ti aspetti che duri per sempre e non è così
Oppure dici:ok,ci lasciamo,ma dirò qualcosa di bello,lei mi dirà qualcosa che mi farà ridere il sangue nelle vene , e non va così

Breve incontro è un film immenso,magnifico,commovente e straziante.Vero e reale fino alla fine.
Breve incontro è la felicità che l'altra persona potrà donarci,prima che l'inverno geli l'amore e noi chiusi nella nostra casa,nella roccaforte,nella fortezza,del dolore ci attaccheremo al non detto,al non fatto,per credere scioccamente di avere altre possibilità
Per questo,per non soffrire,come Laura,torniamo a casa,che la normale vita e il quotidiano oblio ci prenda e ci culli,come può e deve essere cullato un cuore che ha amato troppo,e ora cerca solo una piccola,lunga, noiosa pace.

sabato 28 settembre 2013

DEEP RISING di STEPHEN SOMMERS

Sommers non mi è mai piaciuto come regista e sceneggiatore.. Un mestierante senza inventiva, che ha pateticamente portato sullo schermo la Mummia cercando di far rivivere il vecchio cinema hollywoodiano d'avventure, e finendo con il girare due "baracconate " soffocate dagli effetti speciali e da storie ridicole.
Insomma troppo poco per gli indisciplinati e indisciplinate .
Però, come capita a tutti , un film lo indovini e ti riesce bene. "Riesce bene", non vi scrivo che sia bello o particolarmente riuscito,ma che alla fine ha dei momenti tutto sommato gustosi, qualche personaggio azzeccato, e non ti fa sentire stupido.



Un avventuriero avvezzo a navigare trasportando clienti non proprio raccomandabili , si ritrova con i suoi uomini e un gruppo di mercenari a bordo di una nave da crociera per gente ricchissima completamente abbandonata. A parte del sangue ..Anzi tanto sangue.
Segno che forse vi sia un piccolo problema a bordo. Trattasi di nave Costa?No,peggio: delle creature provenienti dagli abissi profondi che hanno banchettato con equipaggio e passeggeri.. Lo scopriranno a loro spese proprio questa compagnia di maltrainsema , di gente tanto dura e spietata ,quanto del tutto fragile e impaurita di fronte all'ignoto, alla scoperta che forse non siamo le uniche creature viventi su questo pianeta e sopratutto che siamo parte della loro alimentazione. In quei momenti vorresti che il mondo fosse vegano,no?



Non c'è altro da aggiungere, la storia è questa. I personaggi sono funzionali alla trama che è tutto un scappa e spara,ma almeno non scomodiamo i classici di Holluwood e non ci mettiamo in testa di recuperare modernizzandole le atmosfere dei vecchi film e capolavori degli anni 30.
Va dato atto che Sommers punta su un gruppo di personaggi eroici loro malgrado: mercenari,una ladra, un avventuriero,il miliardario avido e mascalzone. Non ci sono cavalieri senza macchia o paura , o donzelle timobonde e verginali.
Ci sono esseri umani imperfetti che tentano di salvarsi dai terribili tentacoli delle bestie .

Il film avvince in molti parti, perchè Sommers ha la situazione sotto controllo. Una regia precisa,essenziale,funzionale a esaltare la spettacolarità mozzafiato e cruenta.Non stiamo parlando di un buon film, di uno da rammentare, di uno che se non lo vedi muori.No.

Però è una pellicola ben fatta,divertente,a tratti entusiasmante.Persino Treat Willliams notoriamente un bovino inespressivo,funziona abbastanza. Diverte il suo personaggio di anti eroe, Famke Jannsen è bella e poco altro. Il resto degli attori sono mera carne da macello.

Purtroppo Sommers pensa di esser brillante e peggio ancora di scrivere dialoghi brillanti,ecco queste cose fanno malissimo all'opera. Sono fastidiosissimi e basta.
Persino nel finale , con i nostri su un 'isola che scoprono popolata da mostri  e quindi destinati a finire male, cosa fa?Conclude con quello che reputa essere la battutona: " e adesso cosa facciamo?" Roba per le mandrie amorfe,che magari ridacchiano pure.



A parte però questo difetto il film ripeto è decente. Un buon spettacolo. E poi tutti quei Chtulu affamati...Si,niente male Stephen!

martedì 24 settembre 2013

LOUISE MICHEL di BENOIT DELEPINE e GUSTAVE KERVERN

La crisi che stiamo vivendo ha origini lontane, nelle teste dei grandi capitalisti, in fin dei conti caduto il muro, finita la divisione in blocchi, si è aperta la strada dell'imperialismo americano e dei suoi ascari. Guerre fatte passare per missioni di pace, sostegno ai rivoluzionari contro feroci dittatori, e le teste di cazzo ci credono. Siamo troppi, l'ho già detto. Personalmente ammazzerei più della metà degli italiani. Il resto ci pensi l'unione europea di quelli che si son rotti le palle. Ma costano: pallottole, armi, organizzazione, mica siamo una banda di truci ribelli siriani,che ci paga tutto il mossad o la cia. E allora mi limito a guardare quello che c'è in giro.
Sai che una volta, ma ti parlo di anni fa, la mia classe contava qualcosa. Gli operai si facevano sentire, erano presenti,contavano qualcosa. Poi è cambiato tutto, è cambiata e peggiorata la mia classe.
Perchè il capitalismo turbo, l'espansionismo colonialista si alimentano con altro tipo di "produzione". E son cazzi amari per i lavoratori. Figura sparita,quasi leggendaria,quasi da dire ai vostri bambini: "Mangia tutto o arriva un Lavoratore e ti porta via!" Quasi...



Oggi hanno scoperto la figura del Santo Imprenditore, poveretto! Lui così tanto buono, lui che pensa sempre agli altri, che paga le tasse,che è nemico giurato del lavoro in nero. Lui che è sacrificabile perchè il capitalismo uccide i suoi figli quando questi invecchiano. Ma aiutiamo lui e aiutiamo il capitalismo
Parlare di socialismo?No,giammai. Così per risolvere la crisi continuiamo ad affidarci a chi la crisi l'ha inventata ,voluta,cercata. Abbiamo, a colpi di quinte colonne e figli di puttana che spero crepino male come Gorbaciov,  distrutto il sistema di vivere di milioni di persone ,per far felice quattro signorotti, stiamo distruggendo nazioni e popoli con la scusa della democrazia, ma per carità: nessuno tocchi il nostro regime liberal-capitalista. E gli operai, i semplici lavoratori? Ma si ,dai...son cose che capitano. Sapevatelo!



Così capita che una fabbrica in Francia chiuda. Le operaie in mezzo a una strada, il padrone ?Dove è finito lo stronzo che con il suo paternalismo e i suoi ricatti economici decide delle vostre vite? Non c'è.Non ha il coraggio di affrontarvi.  Così a "una" di loro viene in mente di pagare un killer per uccidere quel bastardo.
Mi pare si chiami "giustizia proletaria", mica male!
Solo che il grande killer ha deciso di cambiare vita e quindi....Quindi ti attacchi al primo scemo che passa.
E ne passa " uno" che è da antologia: un perdente senza gloria e dignità, "uno" che fanfarone fino al midollo, che vive in culo al mondo in un orribile posteggio di roulotte e case abbandonate , con un ingegnere gomblottista che sarebbe un ottimo onorevole grillino,da noi.



Siete due perdenti, in una città che ne fabbrica a iosa. Vite randagie, rassegnazione e risentimento verso tutto.Ma avete questa missione da portare a termine: ammazza il padrone.
"Lui" però non se la sente di premere il grilletto e ha un'idea brillante: usare malati terminali. Esci dalla vita alla grande,spara a un capitalista! Penso che dopo la morte durante il sesso,sia la morte migliore no?
Solo che i padroni oggi sono dei dipendenti delle multinazionali,così sempre più rabbiosi decidono di portare l'inferno fino alla villa del megadirettore. Non sono Fantozzi.
E vi dicono una cosa: "ascolta la lezione. Siamo sfigati,perdenti,sconfitti. E tu puoi ridere di noi,ma vi ammazzeremo. Te,la tua famiglia,tutti. Fine delle trasmissioni"
Fratello non temere, che corro al mio dovere: trionfi la giustizia proletaria.



LOUSIE MICHEL è un gran film bizzarro,grottesco,divertente,eppure amarissimo e disperato nel suo fondo. Si parla di perdere lavoro,di identita sessuali confuse ,(donne che son uomini per via di una cura ormonale sbagliata nel segno di una carriera sportiva mai di successo, e uomini che sono donne per lavorare),che parla di morte, e ha momenti dolcissimi anche in situazioni estreme ( la malata terminale che uccide il padrone della fabbrica) e sopratutto: non finisce come da noi a vino e tarallucci. Se dobbiamo uccidere , si uccide.

Film stranissimo,diseguale, imperfetto,eppure urgente. Si ride e si riflette, ecco questo dovrebbe fare il cinema e le commedie. Altro che i film sui gggiovani,pensati da imbecilli di una certa età



louise michel, è un 'anarchica

lunedì 23 settembre 2013

LE CINQUE VARIAZIONI di LARS VON TRIER

Come potremmo definire questa sublime opera? Un incontro tra un regista affermato e travagliato, uno degli uomini meno compresi e nondimeno tra i più giustamente santificati da migliaia di cinefili indisciplinati e intellettualmente attivi,e una figura leggendaria del cinema danese, intellettuale vecchio stampo. Con una personalità più tranquilla e solida. Si, molto probabilmente è questo. Ma che tipo di incontri? Ce ne sono tanti. I peggiori sono quelli che io chiamo :" del bicchiere d'acqua". Perchè , come l'acqua, va giù fresca ma non rimane nessun gusto o retrogusto. Sono quelli  in cui un eccessivo distacco,scambiato per galanteria o buona educazione non ci fa scoprire nulla dell'altro.
Ci sono vari gradi e quello che preferisco è l'ultimo , e parlo per me, quello del terremoto. Perchè incontrare l'altra persona ci scuote,fa tremare le fondamenta di quello riteniamo solido,la nostra convenzione e pregiudizio sulla vita e l'arte.  La discussione anche accesa , per me, è simbolo di amicizia profonda. Proprio perchè tengo tantissimo a te ,a quello che rappresenti per me, che ti sfido e spero tu faccia altrettanto. Serve per metter a prova l'amicizia e per scoprirsi,dire son senza difesa come te e stiamo sarcasticamente mettendo in dubbio i nostri valori mischiandoli.
Quindi è ovvio che Lars, di cui io sono quasi un fratello illegale ,ma legittimo dal punto di vista delle idee sul cinema e non solo, sfrutta questa occasione per mettere alla prova il suo regista preferito e - come si comprende benissimo nel commovente messaggio finale- sè stesso.

Non è che il dottore vi imponga di parlare e sparare sentenze su tutti i registi, credo che dovremmo essere onesti e dire: ho questo spazio di intelligenza artistica. Fino a un certo punto ci arrivo, poi mi smarrisco e cazzo..Chi sono io per criticare von trier?Jodorowsky? Bergman? Lasciami criticare un cameron e un spilby e sono al massimo. Ecco le parole di mera cattiveria contro Lars, definirlo un bluff o altre cazzate per me sono insostenibili, e sono il chiaro sentore del male assoluto di questi tempi: l'opinionismo selvaggio in fase di acuta e sovrastimata democratizzazione del pensiero farlocco.
Nondimeno sono abbastanza largo di vedute e buono di cuore per dir che qualcuno potrebbe riscoprire una parte di quel meraviglioso e inesplorabile pianeta che è Von Trier guardando questo bellissimo film- documantario





In cosa consiste questo documentario , film nel film, sofferta e ludica esperienza cinematografica?Lars incontra  Jorgen Leth, regista rinomato nella sua patria, autore di quello che per Trier è uno dei massimi capolavori del cinema: l'Essere Umano, film sperimentale del 1967. E gli impone di rifarlo per cinque volte con delle variazioni che sono veri e propri ostacoli.
Che consistono in svariate cose: limitarsi a 12 fotogrammi,girare a cuba o a bombay, non avere regole, fare un cartone animato, e non fare nulla se non leggere una lettera di lars.
Ed è lo scontro e incontro tra maestro e allievo, tra produttore e regista, tra due mondi distanti che si ammirano e si ostacolano tra di loro: è cinema. Nel suo senso vero,nobile,l'essenza artistica e creativa che pur facendo parte di una grande industria non è demoralizzata e disfattista, ( categoria di persone e di pensiero nocive per l'arte e la cultura,andrebbero rieducate sadicamente o allontanate...no, non è così. La mia è una provocazione o forse no. ),ma si rigenera, reinventa, si plasma e distrugge,e rimane sempre la stessa.
Un trattato di cinema, una riflessione complessa e ricca di sfumature sul processo creativo.  Ci mostra i limiti e lo sconforto dell'artista di fronte a nuovi progetti e a come lo supera. L'artista..Non l'artigiano e peggio ancora il mestierante,categorie che francamente non amo molto. Provo affetto,ma amore no. Brutta cosa in questo periodo dove la rivalutazione fa danni infiniti.
Leth pur rimanendo sgomento riesce a portare a termine il progetto, è un intellettuale solido che vede il cinema con distacco, si concentra sul lavoro e la soluzione. Guarda da fuori quello fa e lo fa perchè gli piace.
Lars è l'esatto opposto, ha bisogno di regole rigidissime, che poi cambierà strada facendo - sublime contraddizione-che cerca nel cinema la rappresentazione di quello che non ama e che odia, che non gli piace ,per esorcizzarlo. Che impone al suo maestro,ora allievo, di girare una "cagata pazzesca", perchè dice che lui ne ha fatte tante,che suggerisce agli attori di essere dei cani,ma che è anche pronto a cambiare idea su quanto detto o fatto.
Sfugge,ma rimane la sua vastissima e possente sensibilità. Che in alcuni diventa sottile crudeltà o almeno le pigre e i pigri mentalmente la penseranno così.
Una confessione a due voci sul cinema e il mestiere del regista, una grandissima lezione per noi spettatori e spettatrici indisciplinati/e , noi che vediamo nel cinema un alta espressione artistica. Perchè è questo alla faccia del disfattismo intellettuale imperante e che io reputo disgustoso, mi si perdoni la volgarità

Le cinque variazioni non piacerà a tutte e tutti, verrà vista ahimè e ahiloro, (perchè ci perdono tanto), come un futile esercizio di stile,ma io lo suggerisco lo stesso anche a chi non ama Lars, ma ama il cinema e vuole  riflettere sul suo potere e il suo limite.
E alla fine magari comprenderà che Lars è tante cose,ma non un pagliaccio provocatore o un misogino sadico, o un pornografaro con velleità autoriali.

domenica 22 settembre 2013

MR NOBODY di JACO VAN DORMAEL

A volte è solo il piacere di guardare. Si, lo so .."Hai scoperto l'acqua calda! Lo dici al popolo numero uno in fatto di guardare youporn." No,carissimi imbecillotti miei! Dicevo altro, precisamente questo: " il piacere di perdersi nell'immagine. Nella sua bellezza,suggestione, come stare a mollo e la corrente ti trascina con sè. Come una morte, dunque. E se essa non fosse dolore,ma pura e assoluta gioia. Infinita?" Quindi certi film vanno visti e amati perchè sono Immagine all'ennesima potenza.
Cura dei particolari, delle scenografie, dei colori, dell'inquadratura, del modo di far muovere sul set una persona o un oggetto. Il montaggio che sposta mondi,vite,sensazioni. Salti temporali e altro.
Mr Nobody è purissimo cinema di altissima qualità. Libero,sontuoso,raffinato,fantasioso,commovente.
Tocca le corde della nostra anima,ma prima ci chiede lo sforzo di seguirlo, di stargli a dietro. Mica che ci trovi un tizio con un bambino in ginocchio davanti al camino, qui parliamo di cinema d'autore. Temi,stile, e oltre. Sta lì la differenza: l'autore è oltre . L'artigiano per quanto di lusso è solo quello.
 Chiusa la storia . Apriamone un'altra: amo questo film e ti spiego anche perchè



Perchè già sento la mandrie amorfe scrivere e dire: noioso, palloso e la loro parolona preferita...Rullo di tamburi....PRETENZIOSO.
Non capendo un cazzo si nascondono dietro a queste patetiche accuse. Ai bei tempi si gettavano a loro o brioche od olio bollente. Preferisco la seconda opzione.
Dunque se fate parte della prima categoria, mi dispiace per voi...Per gli altri, fermiamoci e discutiamo di questa meraviglia

Cosa è Mr Nobody? Che tipo di film ..Ecco,qui cominciano i problemi ! C'è la fantascienza, il dramma esistenziale, l'amore romantico,tante cose. Talmente tante che mi risulta difficile anche spiegarvi di cosa possa parlare, cosa ci vorrebbe comunicare.




Principalmente è la storia di un vecchio di 117 anni, intervistato da un giornalista perchè nel 2092 è l'unico uomo mortale sulla terra. Dopo che hanno scoperto un metodo che permette alle cellule di rigenerarsi sempre .Per cui ,prima che il televoto decida se farlo morire o vivere, gli si chiede di raccontare la sua storia.
A un vecchio? Cosa vuoi che ricordi? Sai che loro sono come lame, ( citazione di Max Pezzali),ma sono anche labili,spesso falsi,ricostruiti dalla nostra volontà di tagliare il dolore o di infliggercelo. Dipende.
Cosa sono i ricordi? Tu lo sai?
Fatto sta che veniamo a sapere che prima di venire al mondo siamo dei bambocci cazzola nel mondo paradisiaco del paradiso,ok? Arrivano gli angeli dell'oblio e ci cancellano con un gesto sulle labbra  il potere di conoscere tutto anche il futuro. Si dimenticano di Nemo che nasce con questo potere.

I suoi divorziano e lui non sa se seguire la mamma o stare con il padre.

Da questa indecisione partono tre storie diverse: cosa potrebbe capitare se ..E la vita è piena di se.




Te lo dici anche tu,da bravo occhialuto fissato su queste cose. Pensi di organizzare la tua vita e di scegliere chi avere accanto,ma sbagli persona. Ti accanisci, magari non vedi i segnali...eppure quella persona sbagliata è quella giusta perchè attraverso a lei conosci una con cui hai davvero cose da dire e dividere,senza difficoltà. Quindi:la scelta di prima sbagliata era anche quella giusta. No?
Ti attardi a guardare la tua vita scorrere senza fare nulla,svuotato di ogni inziativa e poi ,perchè hai sbagliato strada, ti ritrovi a leggere: vendesi edicola. Non era la strada giusta ,ma non ti ha portato a fare la scelta migliore?
Errori di valutazione, di orientamento,di giudizio. Non so. Dico che gli errori sono la cosa che spesso ci rende giusta la vita.E sono tutti alle dipendenze dalla Mega ditta : SE.

Oggi vivi in un mondo dove tutti pensano di avere il controllo, dove tutto è saputo,abbiamo la tecnologia,mille libri su un oggetto del cazzo e tremila canzoni su un altro,scelgo,sono libero,la vita è in mano mia. Al  massimo puoi tenere in mano la tua piccola virilità,al massimo e sappi che potrebbe darsi che tra poco perderai anche il controllo degli sfinteri . Abbandonato in un ospizio a cagarti addosso,nel delirio della demenza senile.
Tutto è fragile e incerto,tutto è in divenire. Si dissolve e genera altro. Lasciati trasportare dalla bellezza degli eventi e dalla loro tragedia.

"Mi hanno detto che sei stato molto male ultimamente . Confermiamo?"
La voce della mia coscienza, e anche direttrice della Clinica Autocritica,spesso sono loro paziente
"Si,è vero confermo. Errori di valutazione, di comunicazione"
Sorride la maledetta, è contenta quando mi tiene sotto pressione.
"Bè, si lo so...Ora me ne vado da sta clinica e poi ci ritorno perchè per strada mi fermo a fottere con quella puttana della Rabbia. Lo so, lo sappiamo " Cerco di tagliare corto.

"A dire il vero,non è proprio così. Quello che volevi lo stai già avendo,cambia il soggetto,ma non la tua intenzione"

Quindi quella cosa che ti ha fatto tanto male è stata necessaria affinche tu la piantassi di perdere tempo, di trastullarti in sconvenienti idealizzazioni e altro,è di nuovo il potere del SE





Così Nemo da una parte ama Anna, sua sorellastra , dall'altra la complicata elise, oppure la dolce Jean? E per ciascuna sono gioie,dolore,passione,amore,sofferenza,morte.  Buffo se ci pensi su.
Non c'è nulla di palpabile e di concreto,ma quando ami anche se sai che sei a casa tua e stai pensando a una cosa non concreta, in quel momento :lo è.
Come quando soffri, sono solo idee tue , nessuno ti sta attaccando in quel modo,ma basta solo pensare la voce o il viso di una persona che ti ferisce e stai malissimo.
Non esiste niente, solo frammenti di sogni e di esperienza universali.
Quindi non è importante sapere quale sarà la vita vera, se è un sogno,o cosa succede sullo schermo. Come nella nostra vita è tutto un giro su una giostra ad alta velocità, è la strada sbagliata che ti fa fare la scelta giusta, la persona sbagliata che ti fa incontrare quella giusta.
E noi nuotiamo dentro l'infinito mare di una gioiosa malinconia