mercoledì 29 dicembre 2010

LA RISAIA di RAFFAELE MATTARAZZO

Il Re indiscusso del melodramma tragico e portatore di lacrime è sempre e solo lui:Raffaele Mattarazzo.Suoi indimenticabili capolavori popolari come Catene,Figli di Nessuno.Film che si amano o si odiano,certamente.Oppure si gustano come esempio tra il truce e il neorealista comunque "divertenti",trame prevedibili e semplici eppure non si gira canale .Merito comunque della buona tecnica del regista,che confeziona prodotti per le masse tuttosommato non dispiacevoli
Che cosa ci combina in questa pellicola?Prende Riso Amaro-dirige la pellicola nei medesimi posti-però lo filma con un suggestivo cinemascope e colori fortissimi,sparisce la sottotrama gangster e criminale e si sposta il tutto sul terreno del sentimento,poi si miscela il tutto con il romanzo d'appendice di scarsa qualità e :il film è pronto!
Elena è una giovane maestra che si ritrova a fare la mondina,Pietro è il padrone padre della ragazza che per tutta la pellicola farà la figura di un vecchiaccio da bunga bunga-e si scopre che il nostro amato premier in realtà non frequenti donnette di ogni risma,ma figlie lasciate ai porti del mondo donde il fascinoso aznavour della brianza compiva miracoli di inseminazione divina-Mario il nipote discolo e bastardo destinato a orribile fine e ben gli sta,Gianni è il robusto micio macho popolare di cui si innamorerà Elena,ma sopratutto è degno di nota perchè per tutto il film lancia maledizioni al vecchio convinto che sia un pervertito.Per difendere la ragazza ammazza il nipote stronzo e il vecchio si sacrificherà per loro due.
Queste pellicole sono consolatorie e fatte apposta per el pueblo buuuuuueeee,perchè se si partecipa in favore di Gianni contro l'arrogantello Mario,alla fine la felicità e gioia arriva grazie al buonissimo padrone.
Film che si lascia vedere , non male,ma Riso Amaro è ben altro!

lunedì 20 dicembre 2010

IL MARITO di NANNY LOY e GIANNI PUCCINI

Classica commedia fine anni cinquanta e inizi anni 60,legata a una sana satira di costume tuttosommato misogina.
Un uomo dopo il matrimonio vedrà la sua vita sconvolta dai capricci borghesissimi della moglie,dall'invadenza della suocera e dal parassitismo della cognata.Anche gli affari non vanno meglio ,stritolato dai debiti e con la sua famiglia che cerca di fregarlo-perchè lui ha i soldi.
Un mondo dove il boom ha trasforamato la piccola borghesia laboriosa in masse di individui egoisti e smodatamente ambiziosi.Certo il film potrebbe graffiare di più,rimane comunque una pellicola gradevole.
Scritto dalla coppia di registi ,su soggeto di Sonego e Sordi co-autori anche della sceneggiatura,con l'aiuto anche di Maccari e Scola è un'occasione per Sordi di gigioneggiare alla grande.Il film infatti è lui.
Loy avrebbe diretto ottime e serie pellicole anti-fasciste e strepitose cazzate meridionaliste, scugnizzi e pacco doppio pacco contro paccotto,Puccini decisamente meno incisivo è da rammentare essenzialmente per una bellissima pellicola:i sette fratelli cervi

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO di DINO RISI

Pellicola storica e tra le mie preferite.Ritratto spietato e rigoroso dell'italietta corrotta e cialtrona,cosa che par non passare mai di moda.
Un severo giudice indagando sulla morte di una ragazza,di professione accompagnatrice,si imbatte nel nome di un industriale.Tanto l'uomo di legge è inflessibile,spinto da un'idea profondamente etica e morale della vita politica,quanto l'industrialotto è un essere abietto,amorale,seppure dotato di grande carisma
La legge riuscirà a trionfare oppure verrà fatta giustizia?

Un esempio perfetto di quella che era la commedia all'italiana ,della sua forza di unire immane tragedia a momenti più leggeri-ma non consolatori o banali,questo lo vede solo Moretti il piccolo borghese moretti- per dare una visione realistica nella deformazione grottesca della nostra nazione.Mai rinnovato e scosso da un'azione politica e culturale che lo rendesse meno cialtrone,anzi sostenendo a spada tratta la cafonaggine e la furbizia singolare a discapito del benessere plurale.
Per questo il finale nella sua crudeltà giustizialista è da applausi
Magnifici Ugo Tognazzi-il giudice- e Vittorio Gassman,l'industriale.

CAMERIERI di LEONE POMPUCCI

Regista delle scuola :rifondiamo la vecchia commedia italiana dei Maestri,Pompucci ha girato pellicole spesso diseguali,con un ottimo film :questo.
La pellicola in questione seppure con certi sbilanciamenti ridondanti in certi punti- i litigi tra lavoratori -è senza ombra di dubbio un'opera validissima.Quindi se certe volte si corre il rischio del bozzettismo,il film è salvato dalla non trascurabili doti registiche nel sapere creare atmosfere che ben rappresentano il degrado socio-cultural-politico dell'umanità descritta in questa tragicommedia suggestiva.La storia è semplice ,ma non semplicistica perchè chiaramente usando le categorie di clienti e camerieri si descrive il paese della neoborghesia e del proletariato o piccola borghesia litigiosi e rancorosi al loro interno.
Un gruppo di camerieri si trova a gestire le nozze d'oro di un volgare mobiliere laziale,con tanto di ignobile figlio cialtrone e arrogante.Il locale verrà acquistato proprio dai clienti e quindi per i lavoratori c'è la paura di essere licenziati.
Subiranno diverse umiliazioni e si scontreranno con cattiveria tra di loro fino a quando....

Magistrale descrizione con la giusta dose di cattiveria e speranza tipica del nostro cinema migliore,descrive la nostra società di barbari danarosi ottimi per un viaggio senza ritorno nei gulag-così avremmo risparmiato al paese due ministri dementi-e sopratutto lo sfascio totale delle forze popolari ,divise tra loro.

Il cast è degno di nota:bravissimi Villaggio,Abantantuono,Messeri,Catania,Fassari,Croccolo, Nascimbeni.Piccola parte per Ciccio Ingrassia,che se non sbaglio,sarebbe morto in quello stesso anno.

Un film insomma da recuperare per rivedere il momento della consolidazione dell'attuale italietta.

giovedì 16 dicembre 2010

ROMANZO POPOLARE di MARIO MONICELLI

La commedia per un paese come il nostro è davvero il genere di rappresentanza. Attraverso ad essa si è descritto la nostra quasi Nazione e il suo non popolo meglio di tanti altri sperimenti narrativi e visivi.
Non è facile scrivere una commedia e nemmeno dirigerla, si scivola nel macchiettismo,nel consolatorio,nei bozzetti fragili.Per concludere magari con basse volgarità e sciatteria.Cosa che avvenne con la tragica commedia scollacciata tanto amata da critici snob e finto popolari autori di plaetali scemenze.
Noi però vogliamo rammentare la stagione migliore,quella che sapeva unire tragedia quotidiana delle classi meno abbienti a momenti di sano umorismo.
Romanzo Popolare è un capolavoro incontrastabile del genere. Monicelli descrive benissimo e con lucidissima realtà e concretezza la natura vera e profonda della classe Operaia Lombarda,fiore all'occhiello delle grandi lotte e resistenze di classe.Insuperabile e inimitabile.Questo film esattamente come l'altro capolavoro imperdibile,la classe operaia va in paradiso,rappresenta la quotidianità delle tute blu,il tentativo di seguire le ambigue strade di un progressismo sociale nel rapporto con l'altro sesso e con i mille aspetti di una società che sbagliando o a ragione,perlomeno sperimentava e si poneva come traguardo il cambiamento rivoluzionario.
Tognazzi è un anziano operaio che sposa Vicenzina,una giovanissima ragazza del sud.Arriva il terzo incomodo che è Placido.Un dramma della gelosia,meno intellettuale-riferimento al bellissimo film di Scola-più ruspante e malinconico.L'ambiente operaio è credibilissimo,lo dico perchè lo conosco benissimo avendo la famiglia piena di lavoratori nelle fabbriche della nostra terra, con tutte le contraddizioni e slanci.Diretto benissimo da Monicelli- è uno dei suoi imperdibili-ha un trio di attori in stato di grazia:Tognazzi,Muti-una delle sue poche interpretazioni credibili- Placido.
Bellissima la colonna sonora di Enzo Jannacci,immortale Vincenzina e la fabbrica

lunedì 13 dicembre 2010

I NUOVI CENTURIONI di RICHARD FLEISCHER

Ho una passione particolare per quel grande artigiano di lusso che era Richard Fleischer.Ha diretto pellicole di ogni genere sempre con uno stile essenziale,ma non pauperistico.Questa volta si affida a un grande scrittore qausi del tutto dimenticato da noi,anzi tolgo il quasi.l'ottimo Joseph Wambaugh.Ex poliziotto autore di libri sull'ambiente poliziesco di fortissimo taglio realistico. Basti pensare a I Ragazzi del Coro,Il campo di cipolle,echi nel buio e appunto questo Nuovi Centurioni.
Il film essenzialmente è la cronaca tragica e amarissima dell'amicizia tra due colleghi uno anziano di origini polacche e un yankee doc,Roy.Inizialmente il giovane fa lo sbirro per pagarsi gli studi universitari,poi si appassiona al lavoro.Perde la moglie e inizia una lenta discesa nel disastro personale,fino a quando incontrerà un nuovo amore e...

La regia è stringata e affonda benissimo la lama nelle problematiche relative a un lavoro non amato nè dai cittadini,nè dai poliziotti stessi..Le interpretazioni sono convincenti.Ottimo George C.Scott e volenterosissimo Stacy Keach
Merita la massima considerazione

giovedì 9 dicembre 2010

SIGNORI IL DELITTO E' SERVITO di JOHNATAHN LYNN

Deliziosissima commedia gialla, prodotta da Debra Hill-nota per aver finanziato i film capolavori di Carpenter-e John Landis ,questi anche co autore del soggetto, sceneggiatura e regia di Johnatan Lynn.

Il film prende le origini dal famoso,celeberrimo ,gioco in scatola Cluedo- si chiama Clue in originale-e mette in scena una raffinata ed esilarante commedia parodia-ma mai caciarona e sciatta- dei classici gialli con il gruppo di persone chiuse in una casa e vittime di un feroce assassino.
L'opera ha anche una sottile vena irriverente e dissacrante contro l'america reazionaria e liberista ed è interpretata benissimo dal cast,spicca su tutti il sottovalutatissimo e immenso Tim Curry.

Un gruppo di persone più o meno faccoltose e legate a vario titolo con il governo giungono in una casa isolata per incontrare un misterioso individuo.Costui è un ricattatore,viene ucciso ,dopo di che avvengono altri delitti.Tutti hanno a che fare con i ricatti.
Triplo finale con diverse soluzioni!
Geniale a tratti

PROIBITO di MARIO MONICELLI

Dopo 8 film con Steno,Monicelli dirige da solo questa opera tratta dal romanzo La Madre di Grazia Deledda.Pellicola assai particolare perchè quasi unica nel vasto panorama di commedie tendenti al dramma genere riconosciuto come terreno fertile della "poetica" monicelliana.
Infatti il film è un robusto melodramma ambientato in Sardegna.Un prete vi arriva per occuparsi della locale parrocchia abbandonata,subito si trova coinvolto nello scontro tra due famiglie rivali che dura da moltissimo tempo e che rende insicure le vita dei paesani
Il lavoro contamina oltre al classico melò anche momenti di cinema della denuncia poi ampiati da Damiano Damiani con film quali Giorno della civetta e simili,ma filtra anche una certa spettacolarità rurale del genere western-questo elemento è stato notato anche da Morando Morandini-rendendo molto interessante questa pellicola seppure non molto conosciuta.
Punto debole Mel Ferrer attore americano di poco spessore,ma rimane comunque un'opera interessante che vale la pena di guardare

4 CUCCIOLI DA SALVARE di JOE CAMP

Un film assai piacevole dove gli animali sono protagonisti senza stucchevoli umanizzazioni,ma essendo sè stessi nel loro ambiente naturale:boschi,montagne,fiumi.Una pellicola sulla natura incontaminata e il rapporto che si stabilisce tra benjiamin un cane di hollywood che dopo un incidente in mare finisce in quella meravigliosa zona naturale e quattro cuccioli di puma o giaguaro,vabbè,che rimanendo orfani-la madre è uccisa da un cacciatore- si uniscono al cane vista come figura materna.
Vivranno molte avventure,fino al lieto fine.

Il film ha il taglio del documentario con la storia edificante ed istruttiva per i più piccoli,è un buon prodotto che intrattiene per tutta la visione poi il cane assomiglia al mio achille e quindi,che dire?Guardatelo!

LA MIA VITA A 4 ZAMPE di LASSE HALLSTROM

Un ottimo esempio di quello che io chiamo cinema dal volto umano,lontano dal borghesismo reazionario caotico travestito da cinema trasgressivo e cattivo-rimanendo pur sempre cattivismo da happy hour- o dal romanticume borghese reazionario-si l'è semper lù- delle commeidiole sentimentali .
Hallstrom perlomeno una pellicola l'ha indovinata totalmente ed è questo bellissimo film di ambientazione svedese. Ingamar è un bambino molto attaccato sia alla madre che alla sua cagnetta siska-che peraltro assomiglia moltissimo al mio achille-purtroppo dovrà abbandonare entrambe per andare a casa degli zii.Qui incontrerà diverse persone qualcuna stramba,altre semplici.Un percorso formativo che dall'infanzia porta alla adolescenza.Il film ha senso della misura e del pudore-cose che mancheranno nelle pellicola americane del regista,del quale comunque ho amato hachiko seppure opera del tutto sbagliata,ma che va oltre al mero giudizio,chi ha un cane sa perchè- i personaggi son ben scritti e interpretati .La vita rappresentata senza cercare la scena madre,ma con empatia per gli esseri umani
Grandissimo film

domenica 5 dicembre 2010

LA RIMPATRIATA di DAMIANO DAMIANI

Un film poco conosciuto ,effettivamente, ma che merita di essere recuperato e visto con massima attenzione.Perchè seppure con sostanziali differenze pare un anticipatore di Amici Miei,anche qui maschi che attraverso l'altro sesso cercano di scappare dalla vita monotona e dai loro dispiaceri,ma anche così genuinamente maschi con il gusto totale della burla,del cameratismo,di essere uomini a tutto tondo senza complessi e sentirsi castrati nelle proprie voglie ed emozioni come capiterà ad altri in tempi di attacco generalizzato al maschile e al suo immaginario.
Qui troviamo degli anti eroi genuini coinvolti nel boom economico in diversa misura,ma pur sempre in ansia e con una sottile disperazione. Una lunga notte divisa con compagnie femminili raccolticce,porterà a una amarissima alba
Damiani mostra ottime doti registiche nel dirigere la pellicola e nel dar spessore non solo ai personaggi-tutti mai banali,anche quelli minori come la bellissima parte di Gastone Moschin operaio sbronzo e collerico-anche la città ne risulta protagonista totale.Una Milano sempre affascinante,ma ormai scomparsa.
Un gruppo di amici si rivede dopo tanto tempo,si affidano al più brillante e in un certo senso romanticone scavezzacollo della compagnia Cesarino,per aver compagnia femminile.Il film parla di sesso senza ipocrisie,affronta in modo obliquo il boom e la sua sociatà,guarda con amarezza e dolcezza l'amicizia virile
Ottimo splendido film,nel quale giganteggia un immenso Walter Chiari

TELEFONI BIANCHI di DINO RISI

Non è il miglior film di Dino Risi,con diverse cadute di tono e scivolate nel macchiettistico,eppure mantiene pur sempre quella sottile malinconia,quella amarezza e sornione cinismo che è la cifra artistica della nostra commedia migliore. La quale quando riesce è purissima descrizione dei nostri vizi e mali,altrimenti è indicatrice perlomeno di un dato periodo,di un passaggio della nostra civiltà.La storia di questo film è basata sulla figura di una giovane cameriera venziana eternamente fidanzata con un buon ragazzo,l'unico che non riesce mai a portarsela a letto.Marcella,questo il nome della protagonista,passa da cameriere a prostituta in un bordello-dove la conduce un fanatico fascista- fino a diventare una celebre attricetta di filmetti dell'epoca.La sua storia è anche quella dei numerosi amanti che ha da un Maurizio Arena che si spaccia per pezzo importante del cinema,a un Pozzetto fascista,a un Toffolo musicista morbosamente attaccato alla madre,a Gassman attorucolo tossicodipendente e Tognazzi con un ruolo di gobbo assai spregevole.A parte c'è il povero Roberto -cochi ponzoni- il quale per colpa della gelosia e della sfiga si fa tutte le guerre fasciste .Insomma un film diseguale,ma sicuramente che merita la visione.Molto brava Agostina Belli

lunedì 29 novembre 2010

IL MEDICO E LO STREGONE di MARIO MONICELLI

Un giovane medico condotto arriva in un paesino del profondo sud italia.Dovrà scontrarsi con un sedicente guaritore ,il quale è ben visto dai cafoni e bifolchi locali.Nel frattempo assistiamo ad alcuni problemi sentimentali dei paesani:la giovane infermiera che si innamora del dottore e cerca di averlo per sè usando un filtro d'amore che cagionerà problemi di salute all'uomo di medicina,la sorella, Mafalda, del sindaco che vive nell'attesa spasmodica di rivedere il fidanzato disperso in Russia,la nipote del mago che si innamora di un soldato settentrionale.
Gustosissima commedia scritta da Age e Scarpelli,diretta da un grande maestro del nostro cinema Mario Monicelli,affronta in modo divertente,(ma non banale), lo scontro tra scienza e superstizione,tra medicina ufficiale e rimedi della tradizione popolare,la ferrea logica della razionalità e la speranza inopprtuna nei filtri.Interpretata da Marcello Mastroianni,(perfetto nella parte del dottore che viene da fuori e che non entra mai in sintonia con il paese),e da un favoloso Vittorio De Sica, (il mago truffatore tanto ben voluto dagli abitanti),la pellicola è senza ombra di dubbio una di quelle preziose opere della nostra commedia ,ormai ridotta a una serie di cazzatelle di romanticume indigesto.
Piccola parte per Alberto Sordi,alle prese con un altro italiano mascalzone piccolo piccolo

domenica 21 novembre 2010

HACHIKO di Lasse Hallstrom

Mi pare semplice e facile elencarne i probabili difetti,che però in un'ottica decisamente industriale e di incassi sono gran pregi:un film gracile che si basa molto sul cane.Eppure me lo aspettavo ben peggiore. C'è una delicatezza reale nel rapporto tra padrone e cane,che poi è quella che tutti noi padroni di quattrozampe abbiamo con il nostro fedele amico,fratello,compagno.Si i soliti-perchè ci son sempre,che ci vuoi fare-diranno:è solo un cane e bla bla bla.Però per noi che ogni giorno li abbiamo di fianco cambia radicalmente la prospettiva.Pensate che il sottoscritto fino alla veneranda età di 29 anni aveva una paura folle e un disprezzo totale per questi animali,poi l'arrivo di Achille il mio cagnolino mi ha totalmente e profondamente cambiato.Sarà che in questi tempi non riesci a fidarti di nessuno,devastati dal cinismo spicciolo dei mediocri,sappiate che la nobilissima arte del cinismo richiede giganti,dalla trasgressione facilona,dal disimpegno nei rapporti,ecco che invece il cane è pressochè presente nella nostra vita con fedeltà e amicizia,di quelle che solo la morte può frenare.E allora come si può essere rigidamente fermi su punti di vista cinematografici,come si può giudicare un'opera sicuramente modesta ,ma anche così sinceramente coinvolgente?Ebbene sì,il sottoscritto stalinista di ferro e comunistaccio-accio-accio ,ha pianto per il finale intenso e perchè chiaramente il pensiero è corso al mio di cane.Che pirla!Si.si , assolutamente anche perchè raramente mi commuovo profondamente o forse le altre volte riesco a trattenere l'emozione forte e profonda attraverso mille barbatrucchi .Non me la sento quindi di far una critica al film,non mi interessa proprio.Lascio a chi non ha cani il lavoro di elencare i difetti,gli errori e tanto altro,lascio ai cattivisti da macdonald la lista delle ruffianerie e sdolcinatezze,per quanto mi riguarda ho solo visto un uomo,il suo cane e una grande storia di amore con la A maiuscola.
Il vostro "critico" se la cava cambiando una vocale,da cinefilo a cinofilo e come direbbero gli Skiantos:Bau bau bebi!

sabato 20 novembre 2010

AZIONE ESECUTIVA di DAVID MILLER

Il caso kennedy come si sa ha sconvolto profondamente l'america.Che prima complotta e uccide,poi come da copione-quella degli stolti ipocriti che si pensano Innocenti- frigna e si dispera.
Nella sostanza è una prassi abbastanza normale quella di eliminare i presidenti ad opera di "singoli" individui.In pratica il tanto venerato ruolo di presidente degli stati uniti non è altro che un ruolo di sgobbino per potenti lobby militari-economiche la vera ossatura della democrazia americana

Il film scritto da Dalton Trumbo-in passato coinvolto nella caccia alle streghe del senatore macharty-e diretto da un mestierante come Miller,ricostruisce l'attentato a kennedy fin nei minimi particolari.Come si è incastrato Oswald,come si è eliminati i testimoni,usando materiale di repertorio ad altro di finzione.

Un buon film che precede JFK,ben interpretato da Burt Lancaster e robert ryan

demoni del fuoco di terence fisher

Giustamente riconosciuto come nome fondamentale del genere Horror della perfida albione durante gli anni 50 e 60, Fisher ci delizia ancora con questo buon prodotto di sci-fi,che ha tra le sue carti migliori la caratterizzazione dei personaggi e le location.

Su un'isola al largo dell'inghilettara alcuni strani fenomeni mettono in allarme la popolazione.
Un caldo infernale del tutto fuori posto e alcune strani morti.Uno scrittore, con l'aiuto di uno strano individuo suo ospite alla locanda che gestisce con la moglie, scopre che si tratta di creature arrivate dallo spazio per una invasione letale
Il film è interessante anche per le dinamiche tra soggetti sopratutto la segretaria -amante ricattatrice e lo scrittore.Fisher ha da sempre dato spazio alla sessualità come motore delle situazioni nei suoi film,qui in modo anche esplicito.

Un film che non delude

il grande coltello di robert aldrich

Charlie attore holywoodiano è in rottura con la moglie e con il suo produttore ,un ciarlatano megalomane assistito da un perfido braccio destro-smiley
L'attore ha nel suo passato un segreto ingombrante:ubriaco e in compagnia di una ragazza facile,ha investito e ucciso un bimbo.Per lui ha pagato Buddy,suo amico del cuore,che si sacrifica per salvare Charlie.
Questa storia e la sua crisi avranno un risvolto violento e tragico.

Un bellissimo film di Aldrich sulla macchina stritola persona Hollyowood,diretto con polso è una pellicola amarissima ,memorabile Palance e grandioso Steiger

IL MATRIMONIO DI LORNA dei fratelli DARDENNE

Fra i nomi più importanti del cinema necessario e non addomesticato alle regole del democretinismo dei sentimenti e dei sentimentalismi,vi son senza dubbio di sorta i fratelli Dardenne.Notevole e sempre interessante la loro filmografia,che attraverso personaggi comuni descrivono la società belga-ma con temi universali nel campo occidentale-anche con questa loro opera proseguono un discorso rigoroso e senza evitabili compromessi.Lorna è una ragazza albanese che sposa un giovane tossico belga per aver la cittadinanza.La banda gestita da un tassista italiano,Fabio,a cui lei appartiene le commissiona un nuovo matrimonio per dar la cittadinanza a un russo.Per questo il simpatico italiano pensa di ucciderle il "marito"....Un ottimo film,che senza risultare didascalico e retorico narra dal dentro le vicissitudini che devono sopportare chi ha venduto la migliore realtà del paese socialista con le libertà democratiche di altri paesi.Merce umana da usare e stritolare senza pietà,in mano a mafiosi e all'indifferenza del resto della societàUn grande ritratto femminile che seppure non arrivando ai vertici di Rosetta,rimane a lungo nella mente nostra

I CAVALLIERI DALLE LUNGHE OMBRE di WALTER HILL

Cosa c'è di meglio della musica southern?Niente!Ok,sacrosanta verità ci puoi scommettere,ma subito dopo cosa arriva:una storia southern.
Il sud sconfitto nella guerra civile,dei piccoli paesini,della gente rozza,ma a tratti così ingenua e naif.Quel sud,che poi è la chiave di lettura dell'America.Certo meglio l'intellighenzia di Boston,illuminati e progressisti,ma se vuoi narrare il lato profondo e talora disturbante di una nazione c'è il buon caro vecchio sud a portata di mano e di dileggio.

Trovando pressochè perfetti per star appoggiati a un muro in attesa di fucilazione gli anarchici,non ho grosse simpatie per le teorie sul brigantaggio di bakunin,ma questo vale in una grande nazione faro illuminante del mondo,quale l'unione sovietica.,cosa che non vale per quell'aborto di nazione e di popolo che son gli stati uniti e gli americani.
Per questo la figura del bandito diventa la cartina tornasole che smaschera il vero lato reazionario,bigotto,coglione su cui si basa questa nazione -impero sul viale ,finalmente,del tramonto
Quindi ecco che la lotta di individualismo collettivo-perchè agiscono staccati da altri gruppi,ma con una vera gerarchia sociale al loro interno-delle bande di outlaws è significativa,importante e sostenibile.Non per un romanticismo letterario comunque fondamentale e primo motore dell'interesse,ma perchè smascherano clamorosamente lo spirito americano e le sue contraddizioni.

Questo capolavoro western di inizi anni 80,quando ancora si facevano grandi film con storie compatte e solide,narra le geste del mitico Jesse James e della sua banda.Banditi o vendicatori?Bè,meglio dell'fbi dell'epoca i pinkerton.
Il film li dipinge come uomini,anzi cavallieri destinati alla capitolazione e alla fine misera per mano di un codardo-quel figlio di puttana di ford.
Una grande ballata country,per chiarire i miei gusti musicali:ascolto l'aor,ma sento che mi entra nelle ossa e mi vibra sulla pelle la musica folk country e southern rock, di quelle senza tempo e amarissime.Girata benissimo da un grande maestro del cinema come Walter Hill-la sacra triade:Hill,Mann,Peckinpah- che sa dare peso e sostanza alla violenza e alla costruzione dei personaggi.
Il film è particolare perchè interpretata da una banda di attori e fratelli:i carradine,i keach-che ne son protagonisti nel ruolo di Jesse e Frank James,oltre che produttori esecutivi e co-sceneggiatori-i quaid,i guest.Tra i capolavori western di tutti i tempi!

LO SPAVENTAPASSERI di JERRY SCHARTZBERG

max e francis sono due vagabondi che uniscono le proprie forze per raggiungere i loro scopi.Il primo vuole aprire un autolavaggio a Pittsburg e il secondo vedere il figlio che non ha mai visto.
Lungo il viaggio incontreranno molta gente e passeranno diversi guai,fino a quando..

Jerry Schartzberg è un regista pressochè dimenticato al giorno di oggi,ma negli anni 70 aveva diretto almeno due pellicole notevoli:questa e sopratutto panico a needle park.
Film che vedono la presenza di un giovane e come sempre bravissimo Al Pacino.
Questa pellicola è abbastanza bizzarra:i due protagonisti sembrano dei vagabondi da film sulla depressione degli anni 30 e invece la storia si svolge nei 70.Film a corrente alternata ,pieno di luci e ombre,ma che ha nei due protagonisti -Gene Hackman e Al Pacino-due punti di forza e sopratutto una parte finale straziante e amarissima
Film e regista son da recuperare

LA VIA DEGLI ANGELI di PUPI AVATI

Avati ha una carriera ricca e interessante,certo sfornando un film all'anno è anche assai discontinua,ma è lo stesso identico caso di Woody Allen.Partendo dai suoi primissimi film surreali,grotteschi,folli,passando per il genere horror,il racconto storico medioevale,fino alla narrazione "magica" del passato emiliano.Quasi sempre circondato da collaboratori fissi,che creano una sana atmosfera di Famiglia,Continuità,Insieme.Questo film segue due strade che dovrebbero sfociare in un unico grande affresco.Cioè una tradizione degli anni 30 ,sulle montagne emiliane.Infatti una volta all'anno si tiene una festa danezereccia dove i maschi e le femmine della specie umana si cercano,forse si trovano,ma spesso non succede nulla.Una dattilografa in vacanza presso la famiglia trova lavoro da una donna ricca che vive con la cognata-la campagnola farà da dattilografa per questa ultima e scoprirà che ella cova una profonda gelosia e forte rancore contro la cognata per via del fratello.-questa parte è forse la più debole con colpi di scena tirati via e una recitazione rovinata da Libero De Rienzo,ma questo è un classico.La seconda ,che è decisamente migliore,parla dell'uomo che si occupa di girare per trovare i "ballerini" della manifestazione.Un racconto tenero e dolente sul viaggio verso la morta,senza nessun tipo di retorica e consolazione.Grandissimi come sempre Gianni Cavina e Carlo Delle Piane,due straordinari attori,che regalano ai loro personaggi e alla loro storia una grande atmosfera da buon cinemaUn film quindi diseguale,ma buonissimo

I GIORNI CONTATI

Cesare è un idraulico che si avvia verso la vecchiaia-parliamo di inizi anni 60 e lui ha 54 anni-un giorno sul tram vede un uomo,un suo coetaneo morire.Per questo decide -capendo che ha i giorni contati- di non lavorare più e di "godersi la vita",ma tutti i suoi esperimenti-tentativo di ritornare con una vecchia fiamma,di tornare al paese di origine e altro-falliscono brutalmente e amaramente.Tornerà a lavorare,fino a quando...

Splendido è dir poco,e allora diciamo splenido elevato alla potenza di due, film del mai fin troppo compianto elio Petri..Che dirige benissimo con uno stile ora secco e stringato,quasi documentaristico,ora visionario-il finale- un ottimo film sulla morte ,la vecchiaia,la vita in generale.Asciugando le possibile derive retoriche e sentimentaliste,ma con un linguaggio tagliente e preciso ci porta a diretto contatto con l'amarezza di vivere e il dolore di morire.
Bravissimo salvo randone

giovedì 18 novembre 2010

GENTE DI ROMA di ETTORE SCOLA

film diseguale e imperfetto,che non piacque molto alla sua uscita,ma che a mio parere andrebbe sicuramente meglio valutato.
ci troviamo in ogni caso a confrontarci con un'opera che sperimentando un linguaggio cinematografico più libero ed economico-il digitale- mischia diverse storie brevissime,accennate per narrare una città e il suo popolo nella quotidianità di affetti,lavoro,vita vera.
Non comprendo le critiche alla pellicola di un grande regista come Scola,che qui gira un film piccolo,ma non un piccolo film.Piccolo perchè vorrebbe narrarci la vita del popolo,ma anche grande nelle sue intuizioni surreali-l'episodio con Ravello- o nella sua feroce vena documentaristica-gli anziani sottoposti all'esame per verificare la malattia più crudele e spietata di tutte:l'alzheimer-e che commuove profondamente con una grande scena come quella recitata da Arnoldo Foa e Fabio Ferrari.Un padre che sta finendo all'ospizio e si lascia andare a una disperata rabbia che è rivalsa quasi infantile e disperazione umana.
Il film quindi ha diversi momenti commoventi e altri sottilmente ironici,ingiustamente criticato merita una visione

lunedì 15 novembre 2010

LA MALA ORDINA di FERDINANDO DI LEO

Non è un film sulle attività del centrodestra in questi ultimi 20 anni,ma un buon poliziesco che ha certamente influenzato gran parte del poliziesco a venire.
Trama ridotta all'osso,basilare,dialoghi scarnificati ,caratterizzazioni semplici,ma non semplicistiche-o no?- un buon ritmo che vede nel finale violento e amaro-mica ci vedo l'happy end,tuttaltro- una visione nera dell'esistenza umana .Non c'è traccia di polizia,di commissario de fero,nessun pistolotto sulla legge e l'ordine,ma solo la violenza e la morte di gente che vive sulla parte sbagliata e giustamente non può finire in gloria i suoi giorni
Luca Canali è un magnaccia di Milano,un delinquente di mezza tacca che si trova coinvolto in una brutta storia di sgarri e truffa ai danni di una potente famiglia mafiosa americana ,che intende risolvere la questione inviando sul posto due killers.
Braccato dagli yankees e da mafiosotti locali-i veri colpevoli della truffa- l'uomo sarà travolto dalla violenza e dalla morte.

A suo modo è un classico,certamente inferiore a Milano calibro 9 e anche al Boss,ma una di quelle pellicole poliziesche che vanno viste assolutamente
Grande Mario Ardoff,mitici Stroode e Silva-pochissime espressioni,anzi zero...una faticaccia!-gustoso il piccolo ruolo di Franco Fabrizi e sublime Adolfo Celi
Ricordiamo Di Leo i suoi polizieschi son sempre notevoli e migliori rispetto ai suoi colleghi

FESTIVAL di PUPI AVATI

Senza ombra di dubbio il film poteva essere girato meglio,vi sono delle parti deboli e appena abbozzate.Però rimane un film decente che tenta di mostrare il dietro le quinte di un festival importantissimo-non come quello posticcio,pleonastico e insulso romano-che questo anno purtroppo non è stato fatto,al suo posto una vaccata colonialista amerikana con tanto di nani e ballerine cioè gli ascari italioti in giuria,bè rimane in tutto e per tutto un momento fondamentale per la cultura cinematografica e non solo.
Il film è la storia di un attore comico di successo,dimenticato dopo il giusto declino che dovrebbe colpire la categoria-altrimenti come fa avati a trasformarli in ottimi attori seri?-,il quale si ritrova a concorrere al festival di venezia.L'illusione di una vittoria non è proprio una dolce chimera.

Nella sostanza è buono il ritratto di un certo ambiente cinematografico,votato all'egoismo più squallificante e alla mignotteria non solo fisica,ma anche morale e intellettuale.
E per un Gianni Cavina-lo dico forte e chiaro:egli è un grandissimo attore che meriterebbe massima attenzione- vi sono decine e decine di figli di puttana clamorosi.

Un film amarissimo,spietata -seppure non urlata- rappresentazione senza eroi-Melis non ispira pietà o particolare simpatia,perchè non appena pensa di tornare alla grande non esita ad avere comportamenti ignobili e ingrati.
Ottimo Cavina,dicevo,ma da non sottovalutare anche la buonissima interpretazione di Massimo Boldi.Dimostra che per fortuna non è solo materia da cinepanettone

lunedì 25 ottobre 2010

l'imperatore di roma di nico d'alessandria

La storia di Gerri , un tossicodipendente romano.Le sue giornate passate a gironzolare, i suoi incontri,i rapporti con il padre,con il figlio e la compagna che non vede più da molto tempo,la quotidianità alienante dell'emarginato e del tossico
Non ci sono scene madri-nemmeno quando gerri è legato al letto di un ospedale o quando è sotto effetto della droga- non ci sono moralismi e romanticismi,ma solo la sua vita.Che finisce-perlomeno il film si interrompe lì- quando un gruppo di onesti cittadini lo branca per un misero furto- si mangia il panino di un autista di bus-
Il tutto fotografato in un magnifico bianco e nero in una roma che banalmente potrei definire pasoliniana,ma che mantiene una sua originalità.

Il film descrive bene quella generazione falciata dal problema della tossicodipendenza ,arma usata dal sistema per togliere dalle palle i ragazzi dei movimenti e della ribellione.Non è la sola e unica causa,ma una delle tante.Attraverso la rappresentazione senza filtri della realtà , D'Alessandria filma un capolavoro della nostra cinematografia e sopratutto un'opera che al di là di spettacolarizzazioni inutili,di moralismi e giustificazionismi filma la vita o non vita di una persona,certamente non eroica e nemmeno un buon esempio,ma una persona ...come noi.

venerdì 22 ottobre 2010

PANE E CIOCCOLATA di FRANCO BRUSATI

Come erano gli italiani prima?Si,prima che non ci fosse il bisogno di andare in un paese straniero a cercare lavoro.A fatica e delinquere a volte,insomma quale è il passato ingombrante che abbiamo lasciato alle spalle?Quello del protagonista di questo bellissimo film.
Nino lavora come cameriere in Svizzera,fa di tutto per non sgarrare e rimanere all'interno delle regole della società elvetica.In lotta con un turco-con il quale divide l'appartamento-per rinnovare il contratto del posto di lavoro,il quale significa avere il permesso per rimanere in quel paradiso reale o immaginario,ma che tanto offre all'uomo.Tanto da permettergli di mandare soldi a casa.
Un giorno per una scemenza-per caso viene fotografato mentre urina contro un muro-viene espulso dalla nazione.Comincerà per lui un calvario di illusioni e delusioni.Sia ad opera di una vicina di casa greca profuga politica con bimbo a carico che si sistemerà con un gendarme svizzero,sia da parte di un ricco milanese fuggito per scappare dagli operai e dal fisco.
Si scontrerà con lo spirito italiota del tira a campare,della risata e cantata sguaiata per difendersi dalle umiliazioni,cercherà di farsi passare per "ariano",e alla fine si troverà solo in bilico ..
Un grande film,tra i migliori con Manfredi-che collabora anche alla sceneggiatura- una di quelle opere che ci portano a ragionare e riflettere.Non poco visto i tempi

martedì 19 ottobre 2010

N di Paolo Virzì

fu amore a prima vista con il cinema di virzì,poi arrivo la noia e il disprezzo-e ancora oggi pago il copyright a moravia per l'uso di questi due nobilissimi sentimenti umani,molto europei-perchè opere imbarazzantissime come Tutta la vita davanti aveva messo in dubbio da parte mia la capacità di far un film decente come in passato
Ieri sera ho salvato me stesso e la mia famiglia dalla terribile nuova stagione del Grande Fratello-che io non seguo più dalla 4 edizione-sintonizzandomi su Iris.Davano questo film.

Nell'isola di elba a dar un po' di prestigio,classe e stile ai toscanacci arriva Napoleone Bonaparte.Un maestro "anarchico/rivoluzionario"lo vorrebbe eliminare,ma finisce per diventarne il bibliotecaio e biografo.Cambierà idea?

A parte che mi par grossolana l'idea di un sovversivo che viene segnalato dal sindaco per far da accompagnatore a un tiranno,ma essendo in toscana è possibile,devo dire che il film è assai buono.Forse il migliore di Virzi,che peraltro ha pure la fortuna di aver un Germano una volta tanto bravino,un Ceccarini strepitoso buffo e tenero lontano da certe macchiettistiche derive,una bellucci che recita pure,e un grandissimo Auetil Daniel ,ottimo attore francese che a me piace assai.

Un film agrodolce che lancia qualche riflessione pure sulla storia e sulla figura dei cosidetti tiranni-che peraltro a me interessano moltissimo.

Ora attendo di vedere La prima cosa Bella,mi sa che è un ottimo film di sentimenti.Meglio così,Virzi politicamente è un disastro in salsa pd,ma quando parla di sentimenti nobili come l'amicizia-vedi l'ottimo baci e abbracci- è davvero un buon regista.

giovedì 14 ottobre 2010

PANICO A NEEDLE PARK di Jerry schatzberg (?)

Questa splendida pellicola è forse una delle prime a non disegnare la droga in modo lisergico e liberatorio,ma mostrando le devastanti conseguenze.Non è diventato un cult come Cristina F. o Trainspotting,ma è sicuramente migliore di entrambi per il linguaggio freddo e crudo quasi da documentario,ma senza compiacimenti.
La pellicola narra la storia d'amore difficile e commovente tra Bobby ed Helen. Lei è una giovane artista che conosce tramite il suo "compagno"-sapete la moda delle coppie aperte dove non si capisce una mazza chi sta con chi-Bobby,un drogato e piccolissimo spacciatore.
La ragazza finirà per prostituirsi al fine di trovare la roba e lui diventerà lo scagnozzo di un losco trafficante.
Un finale bellissimo in bilico è la giusta chiosa per un film tanto bello e importante
Debutto per Al Pacino,il film ha il grande merito di parlare del problema tossicodipendenza attraverso la vita dei drogati.Senza sciocchi romanticismi tipici di certi anni 60,senza però fastidiosi pistolotti moralistici e pleonastiche scene madre
Insomma da recuperare

IL LUNGO VIAGGIO VERSO LA NOTTE di SIDNEY LUMET

Tratto da un dramma di O'Neil,questa splendida pellicola è un viaggio verso la distruzione di ogni dabbenismo famigliare,di ogni ipocrisia nel relazionarsi con l'altro,questo sconosciuto sopratutto se è nostro fratello,padre o madre.
Una famiglia della buona borghesia americana durante una giornata estiva si trova ad affrontare ferocemente :incomprensioni,rancori,sconfitte e disperazione
Una madre che vive come prigione la casa e si droga,un padre vecchia gloria del teatro avaro e incapace di concludere buoni affari,un figlio scrittore fallito invidioso del fratello minore e il ragazzo malato di tubercolosi.
Tra litigate e presa di coscienza,la salvezza arriva dall'abbandono totale di ogni struttura pacificatrice,per annullarsi in una sorta di attesa o spossante rassegnazione,fate voi.

Ultimamente nella nostra svuotata società la famiglia è diventata il nucleo di difesa contro gli altri che son tutti nemici,una deriva americanizzante , che reputo deleteria.Non è essa a difenderci dalle brutture del mondo,ma il nostro comportamento come singolo cittadino che viene formato ed educato non solo dai genitori,ma da tanti altri fattori.La società è importante e la famiglia è una sua componente,importante,ma non la più importante.Infatti anche in questa pellicola si vede come l'isolamento più feroce e terrificante possa albergare anche tra le mura di una Famiglia classica ,di quelle tanto care ai conservatori
Gran film,ottimo cast:katherine hepburn,ralph richardson,jason robards jr.Un grande film targatoLumet,un grandissimo regista-tra i miei preferiti.

giovedì 7 ottobre 2010

L'ASSOLUZIONE DI ULU GROSBARD

Un ottimo film,di quelli che si facevano fino a 30 anni fa più o meno.Cioè:regia attenta a non strafare,ma a dar peso e sostanza alla storia,sceneggiatura di ferro,grandi interpreti.Prima che tutto diventasse post citazionismo e robe varie.
Questo film è la storia di due fratelli:uno è uno sbirro e l'altro un monsignore.Il secondo è in combutta con un individuo non proprio raccomandabile,un costruttore molto influente e potente
Come prete è decisamente tagliato per fare affari più che occuparsi delle anime dei credenti.Il fratello indagando sull'omicidio di una giovane massacrata crudelmente scopre la colpevolezza di certi amici del prete.
Un bellissimo film ,assolutamente ben girato e scritto.Con due attori veramente straordinari come robert duval e robert de niro

lunedì 4 ottobre 2010

il comandante di paolo heusch

Un film amarissimo e malinconico sulla vecchiaia e un ritratto al vetriolo dell'italia del boom.Questa pellicola per me è tra le migliori interpretate da Totò.con molte scene anche tuttosommato toccanti.Un generale va in pensione dopo anni di servizio nell'esercito.Però scopre con amarezza che in casa e nella società un anziano come lui non è ben voluto,finirà per lavorare nella ditta di alcuni lestofanti, fino a un malinconico finale Ottimo film che non ebbe molto successo,perchè tiene a freno la verve di totò per una costruzione del personaggio più attenta e precisa.Un dolente film dolceamaro sulla vecchiaia,sul sentirsi inutili per il mondo.Non mancano frecciate avvelenate alla società del benessere e del boom.Ben girato da Paolo Heusch,merita la vostra attenzione

sabato 2 ottobre 2010

nick mano fredda di stuart rosenberg

Un grande e leggendario film sulla realtà carceraria americana,in particolare si parla delle colonie penali,donde la gente vive in baracche e si pratica il lavoro forzato.
Qui vi giunge il ribelle Nick colpevole di aver rotto alcuni parchimetri in stato di ubriachezza.
Farà amicizia con molti altri detenuti diventando una leggenda per loro,sopratutto per via delle epiche fughe.Ripreso e piegato dalla cattiveria delle guardie e del direttore,tenterà un'ultima disperata fuga

Un ottimo film sulla durezza sadica del sistema carcerario,la crudeltà insensata,la forza stritolatrice del potere sul singolo.Per forza un male?In questo caso si.Perchè svela l'ipocrisia dei sistemi liberali e democratici,dove l'Uomo è fondamentale e tale lo sono i suoi diritti.
Memorabile Paul Newman,grandioso George Kennedy-premio oscar per questo film.
Rosenberg oltre a dirigere AMYTIVILLE ha anche diretto un altro classico del prison-movie:Brubacker con Redford

mercoledì 29 settembre 2010

BUBBA HO TEP di DON COSCARELLI

Don Coscarelli è un nome fondamentale per il genere horror.Sua la saga del ciclo Fantasmi,suo questo bellissimo film in perfetto equilibrio tra grottesco,horror,e profonda umanissima malinconia.
La storia è tratta da un racconto di john r.lansdale,ed è parecchio matta!In un ospizio del texas arriva un uomo,il quale sostiene di essere il vero Elvis Presley.Ovviamente nessuno gli crede.L'unico suo amico è un nero che dice di essere John F.Kennedy.I due indagano su alcune morti misteriose all'interno della casa di riposo e scoprono che si tratta di una mummia succhianime.
Un film che potrebbe facilmente virare verso il trash più nefasto e invece grazie alla regia lenta di coscarelli,al peso che egli offre a ogni singolo personaggio,alle musiche essenziali e malinconiche,alla grande interpretazione di Bruce Campbell e Ossie Davis, diventa un grande film horror sulla vecchiaia e la morte.Certo dissacrante,ironico,orrorifico,ma alla base c'è il discorso del proprio destino,della solitudine umana,della fine che si avvicina e degli affetti perduti
Tutte cose che son toccate dagli anziani destinati a una tristissima fine nelle case di riposo.Si potrai anche definirle alberghi,ma le modalità di vita al suo interno sono meramente ospedaliere.Con più attenzione all'orario deciso da chi è ggiovane,che rispetto dei ritmi degli anziani
Brutta fine ,la vecchiaia

domenica 26 settembre 2010

ORMAI E' FATTA DI ENZO MONTELEONE

enzo monteleone è un affermato sceneggiatore collaboratore fra gli altri anche di Salvatores.Passato alla regia ha firmato una manciata di film medi e interessanti.Classico cinema imbevuto di commedia dolceamara italiana.Non male,per i miei gusti.
Questa pellicola è la storia reale di Horst Fantazzini,rapinatore cortese e di simpatie anarchiche, figlio di un nome storico della resistenza emiliana-libero fantazzini-che un caldo luglio del 1973 decise di evadere dal carcere di Torino.Il piano andò male e lui si ritrovò a dover sequestrare due poliziotti con mansioni di ufficio.
Il film narra quella lunga giornata attraverso il rapporto dei tre che diventa alla fine amicizia,il racconto della moglie di horst,e i diversi metodi escogitati dalle forze dell'ordine per liberare gli ostaggi.Certo non siamo ai livelli del capolavoro:quel pomeriggio di un giorno da cani,ma è un buon prodotto che solidarizza con un bandito dall'animo cortese e critica l'istinto all'assassinio di certa polizia-il finale in questo è esemplare.
Ottimi gli attori:accorsi -la sua interpretazione migliore- emilio soffrizzi,antonio catania-per una volta non carogna- esposito e tutti gli altri

sabato 25 settembre 2010

a barcavela in contromano di stefano reali

Il buon caro cinema medio italiano,spesso tentato dal scivolare nella carineria.Uno dei tanti mali nazionali ,particolare forma di paraculismo in celluloide .
Il film di Reali si ferma al punto giusto,rimanendo una buona commedia dolceamara .Certo non mancano alcuni difetti in retorica,tipico di certe pellicole di aria "democratica",ma la storia è ben costruita con un buon numero di colpi di scena,regia sicura e ambientazione ospedaliera tuttosommato efficace.
La storia è quella di Massimo un giovane laureato in medicina che si finge malato per indagare su un giro di letti venduti a pazienti bisognosi.Probabile che sian invischiati lavoratori del reparto ortopedia Il ragazzo diventa amico di un degente ,gigi, da anni in ospedale.
Certo il tema della malasanità è attuale visto la preferenza a questo "problema" data dai tg-ma ricordiamoci che la nostra sanità è la seconda al mondo,e che a fronte di qualche problema vi sono tantissime situazioni di eccellenza e professionalità,anche e sopratutto nel pubblico-Reali trae la sua opera in celluloide da una sua commedia,alla sceneggiatura collabora Diego Abantantuono,musiche di Mauro Pagani e un ottimo cast:Valerio Mastrandrea che al suo personaggio dona la giusta insicurezza ,Antonio Catania nella sua prova forse migliore,Maurizio Mattioli fantastico caratterista e in piccoli ruoli anche Enrico Brignano e Pierfrancesco Favino
Chiaramente essendo un film nazionale non può che non essere devoto a santa Giustificazione e i cattivi non son cosi cattivi e i buoni rompicoglioni e mascalzoni.Indulgente o soltanto umano?Fate voi.
Rimane un buon film tipicamente italiano:con i suoi difetti-ma sempre meno fastidiosi di quelli americani- e i suoi pregi-sempre minori rispetto al cinema d'autore o alle commedie francesi,ma forse no-insomma:guardatelo !

venerdì 24 settembre 2010

il carabiniere a cavallo di carlo lizzani

Carlo Lizzani è un grande regista di film impegnati e politici,talora filtrati con il genere-vedi ad esempio il capolavoro Banditi a Milano-in rare occasioni ha toccato la commedia.Come in questo caso , una gradevolissima commedia scritta da quella che per me è la coppia regina del cinema italiano:ruggero maccari ed ettore scola.
L'opera in questione si sarebbe dovuta chiamare semplicemente:il carabiniere,ma la solerte censura dell'epoca costrinse a un cambio di titolo...Chissà mai perchè!

La storia è semplice e serve da spunto per siparietti comici gestiti dal duo Manfredi e Peppino De Filippo,assolutamente spassosi in diversi momenti della pellicola
Un carabiniere vuole sposarsi in tutta fretta poichè il trasferimento a Torino lo separa dalla propria fidanzata.Il soggetto,avendo sottoscritto un vincolo stretto con l'arma non può "correre a nozze" se non oltre i trentanni di età,per raggirare questo subdolo ostacolo egli escogita un piano che ben può definirsi diabolico,anche se consumato nella casa di Iddio:un matrimonio segreto-dicasi segreto-con la propria amata.Senonche un laido lestofante gli sottrae il cavallo e mettendo in grosso rischio di sanzione il povero carabiniere.Egli dopo il matrimonio ,in compagnia dell moglie e di un ex brigadiere in pensione,cercherà di riprendersi la bestia.

Un film leggero,molto ben diretto!

sabato 18 settembre 2010

the getaway di sam peckinpah

Su Peckinpah ci sarebbe tanto da scrivere e analizzare.Dire che egli sia una leggenda è troppo poco,dire che certi ragazzotti non particolarmente brillanti siano i suoi eredi ...una bestemmia!(parlo del tarantino e del rodriguez,due che hanno avuto culo a far film in questa epoca apocalittica di borghesissima trasgressione e cattiveria da happy hour)
Peckinpah maestro nel raccontare la morte e la violenza,in realtà amava moltissimo i suoi film donde questi due elementi-in particolare la seconda- son pressochè assenti.Però il suo maggior successo di pubblico ,il Mucchio Selvaggio,era decisamente violento e i produttori volevano che ripetesse la stessa formula per tutta la vita.
Questa pellicola è tratta da un romanzo di Jim Thompson,un maestro del noir più feroce,sceneggiato da un altro fondamentale nome del cinema americano :Walter Hill,e interpretato da un divo ,anzi dal divo per eccellenza :steve mcqueen.
Doc esce dalla prigione grazie all'interessamento di un potente uomo di affari-che però si fa la compagna del prigioniero,che usa così sacrificarsi affinchè il nostro eroe esca da prigione-appena fuori il losco individuo lo spinge a rapinare una banca insieme a due tipi poco raccomandabili
La rapina riesce ,ma scatena una serie di imprevvisti e di regolamenti di conti.Riusciranno i due a scappare?

Un grande film ,un classico,ben recitato da tutto il cast.Peckinpah dirige scene magnifiche di scontri armati-il fenomenale duello finale all'hotel-e porta avanti la sua disincantata visione della vita e la missione di cantare gli anti-eroi
Esiste anche un remake,ma lasciamo perdere

venerdì 17 settembre 2010

IL LADRO DI BAMBINI di GIANNI AMELIO

Prima di finire nel romanticismo cretino dei Moccia,prima di finire nel borghesismo isterico dei Muccino,c'era una piccola oasi felice nel nostro cinema:quella di una cinematografia neorealista legata alla denuncia dei nostri mali.Quanti maestri!Da Petri a Lizzani,da Rossellini fino ad arrivare a Gianni Amelio
Grande autore-insieme ad Avati il mio preferito per quanto riguarda il cinema italiano-narratore di storie dure sul nostro paese.

Questa storia parla di infanzia negata e di ruoli stabiliti dalla/nella società ,una democrazia che però impedisce di fatto a chi è emarginato di risalire la china e che non perdona quelli che mostrano un po' di umanità
Una ragazzina e suo fratello devono finire in un istituto per via del fatto che la loro madre-la quale costringeva la figlia a prostituirsi-affidati a un giovane carabbiniere .Causa problema burocratico se li vede affidare senza saper di preciso che farne.Attraverseranno l'italia,scontrandosi con perfidia,bigottismo e cattiveria della cosidetta gente civile.
Un piccolo momento di grande felicità,sembra creare una sana amicizia,ma la realtà li sveglierà presto
Amarissimo film sulla nostra nazione e i suoi mali,sul confine tra bene e male,sulla desolazione sociale,il cretinismo qualunquista,la mancanza di umanità nei confronti dei più deboli
Uno dei migliori film fatti in italia

BRONX 41 DISTRETTO DI POLIZIA di DANIEL PETRIE

Fra tutti i generi il poliziesco ,a mio modesto avviso,è senza ombra di dubbio quello che riesce meglio a trasformarsi in metafora/spiegazione del presente.Ogni film o libro di questo genere attraverso la finzione fa rivivere le dinamiche sociali attraversate in un determinato periodo storico e politico.
Certo esistono anche pessimi esempi di scialbi filmetti reazionari e di pura azione,ma la maggioranza lancia sempre dei segnali precisi.
Prendiamo ad esempio questo film:esce nel 1981 agli albori del reaganismo e infatti ha ancora lo spirito delle pellicole anni 70-il genere per denunciare e mostrare le fratture del sogno americano-non sono ancora arrivati i film di esplosioni e inseguimenti fatti da sbirri folli e indistruttibili,non ci sono le smargiassate destronze.No,questo film ci mostra il lavoro di poliziotto,il degrado ambientale di un quartiere povero e di periferia,tagliato fuori dalle occasioni e libertà
Chi sono i protagonisti?Una prostituta drogata e assassina,una coppia di spacciatori,un abile borseggiatore, mentre i protagonisti in divisa sono uomini:ora cattivi e ora buoni
Nei telefilm odierni si punta sul cinismo del cattivo,la gente frastornata da una vita precaria è stressata e vuole sangue:così dagli l'occasione.
In quel periodo invece si guardava alla democrazia tra le divise.E quindi eccolo Paul Newman sbirro anziano e onesto,dalla parte del popolo alle prese con un collega assassino di un ragazzo innocente,una giovane amante tossica,un capitano fanatico.

Questo film è un piccolo gioiello,dovreste recuperarlo

giovedì 9 settembre 2010

DILLINGER di JOHN MILLIUS

Negli anni 70 era scoppiata la moda dei film sulla Grande Depressione e quindi anche una riflessione sui generi in voga durante quel periodo.
Negli anni 30 infatti uscirono capolavori come Nemico Pubblico con James Cagney,Scarface e Piccolo Cesare.Capolavori eterni che fan venire la pelle d'oca ancora oggi

Per cui ecco sul finire dei 60 e iniziare dei 70 una lunga catena di film gangster riletti con l'amarissima violenza anti eroica e retorica del periodo.

Questo film è uno dei massimi capolavori,basta una sola scena qualsiasi di questa pellicola per stracciare le due ore e quaranta di American Gangster.
Una storia cruda,spietata eppure anche malinconica e a suo modo romantica . La vera vita di John Dilinger e di Marvin Purvis -l'uomo di legge che gli dà la caccia,ma è in fin dei conti un delinquente legalizzato- famigerato bandito e superstar del periodo e il suo antagonista.
Grandi scene di morte violenta che danno tutto il peso di una fine umana straziante-altro che le tarantinate grottesche e borghesucce-meravigliosi interpreti Oates e Ben Johnson,ma anche Harry Dean Stanton,Geoffrey Lewis e tanti altri nomi del bel cinema anni 70

Film imperdibile

lunedì 6 settembre 2010

IL TOCCO DELLA MEDUSA

Avevo vecchi ricordi infantili circa questa pellicola.Immagini catastrofiche,confuse e perse nel tempo.
Così non mi son lasciato scappare l'occasione e l'ho rivisto.Sublime!Un vero capolavoro del genere horror-catastrofico.
La storia:uno scrittore di successo subisce un'aggressione che lo riduce in coma profondo.Un ispettore francese a londra indagando sull'aggressione viene a conoscenza della natura tutt'altro che rassicurante del pennivendolo.A metterlo sulla strada giusta la psichiatra che aveva in cura il collega di Hemmingway.Infatti egli ha la capacità di provocare morte e disastri con la forza del suo pensiero.Certi fenomeni danno ragione a questa tesi.
Riuscirà il poliziotto a fermare Il Male?
Ripeto un bellissimo film,riflessione che usa il genere catastrofico per aprirsi sull'ineluttabile vittoria delle forze oscure,il potere totale della mente e dei pensieri oscuri,la figura dello scrittore come Dio che può sia inventare che distruggere
Grande cast con un formidabile Lino Ventura e un inquietante richard burton

american gangster di ridley scott

Ci sono registi che passano alla storia per una manciata di pellicole,che non riusciranno mai più a ripetere.Ridley Scott è uno di questi.La triologia di :i duellanti,alien,blade runner, lo ha reso un Maestro della celluloide.Troppa fretta infatti in tutte le pellicole successive egli si è contraddistinto per una regia convenzionale e ridondante allo stesso tempo e per l'assoluta mediocrità

Questo American Gangster non sfugge e anzi conferma quanto si possa pensare di questo presunto genio-talmente geniale da aver girato Soldato Jane-i motivi?
1)Una regia moscia,convenzionale,da episodio di telefilm che ricalca alcune immagini del genere,ma senza furore o riflessione sulla violenza.Le vediamo passare,ci scivolano addosso come acqua quando piove
2)Una sceneggiatura che sicuramente non aiuta:i personaggi secondari sono figurine macchiettistiche,quelli principali ci sono,ma non bucano lo schermo.Un ripetere mosse,caratterizzazioni,viste e riviste.Il loro potenziale è evocato,ma mai esplicato.
3)Colonna sonora-giudicata splendida-assolutamente inesistente e anche l'uso di canzoni dell'epoca è sottoutilizzato
Non diventa come nei film di Scorsese parte della pellicola,ma è solo "una canzone"
4)Dove sono i 30 e passa anni di storia americana?Basta un po' di tv che parla di vietnam per dare la sensazione e l'epica del tempo e della società?No.
5)Gli attori sono volenterosi,ma non aggiungono nulla.Pensate a Pacino con il suo Tony,a de niro ne gli intoccabili e così via.Qui siamo al compito fatto,ma basta.
Anche il faccia a faccia tra protagonisti è normale,senza scosse.

Tutto da buttare?No,se vi piace il genere.Si passano due ore e quaranta minuti decenti.
Sicuramente è bestemmia considerarlo un capolavoro del genere,è solo un film che si lascia guardare

sabato 4 settembre 2010

MISERY NON DEVE MORIRE

Paul Sheldon è uno scrittore di successo.La sua fortuna si basa sulla creazione di un personaggio Misery,eroina di una lunga serie di romanzi polpettoni rosa.Volendo dar sfogo al suo bisogno di scrivere un romanzo che sappia dargli il sostegno anche della critica.
Purtroppo rimane vittima di un incidente stradale ,e per sua massima sfortuna viene salvato da Annie.Un'infermiera sua grandissima,fanatica ammiratrice.
La donna venuta a saper che Misery è morta nell'ultimo romanzo torturerà sadicamente lo scrittore affinchè riporti in vita la sua eroina.

Rob Reiner dirige un buon thriller usando pochissime ambientazioni-la stanza,la casa,qualche squarcio di paesaggio-e avendo a disposizioni due grandissimi attori:James Caan e Kathy Bates
Il film tratto dal romanzo-bellissimo- di stephen king,analizza il rapporto tra scrittore e pubblico
Dove il primo è prigioniero,cannibalizzato e torturato dai desideri e aspettative-bassissime- del popolino,viene anche affrontato il dilemma :letteratura come mezzo di produzione di massa o possibilità di dar sfogo alle proprie ambizioni artistiche?
Film e libro da "leggere e vedere"

mercoledì 1 settembre 2010

the mist di frank darobant

Stephen King è una manna dal cielo per molti sceneggiatori e registi.Non sai che scrivere?Non sai che inventare?Pesca a caso uno dei suoi tanti racconti e avrai un film già bello che pronto.
Non tutti son riusciti,ma qualche chicca la trovate di sicuro- i radical chic,gli americanini rossi,i nando mericoni de noantri ,vi diranno sempre Shining.Fa figo,anzi come direbbero loro:cool!"- bè,io reputo questo film tra i migliori horror mai girati e nei primissimi posti tra i film tratti da King.
Il racconto lo trovate nella raccolta Scheletri ed sperling and kupfer,se non sbaglio.
Parliamo del film:dopo un temporale,un gruppo di persone si ritrova chiusa in un supermercato prigioniera di una misteriosa nebbia.Chi è scettico o gli imprudenti troveranno una orribile fine, ammazzati dalle spaventose creature che popolano quella diabolica foschia
Protagonista un disegnatore di manifesti cinematografici e il suo bambino.L'uomo cercherà di non fare precipitare la situazione all'interno del supermercato,perchè il pericolo rende crudeli e spietati gli uomini" colà" rinchiusi.Infatti una psicopatica ultrareligiosa conquisterà la fiducia di buona parte della gente.Lo scontro tra fondamentalisti e "laici" si farà pressante e duro.I secondi cercheranno pure una via di fuga,ma il loro furgone si bloccherà nella nebbia.Una pistola ,quattro proiettili e cinque persone a bordo.Chi dovrà sparare ?A chi?
Un finale che giudicare disperato,feroce,nerissimo,amarissimo,spietato è poco.Un grandissimo capolavoro,che merita più di una visione.

Il film parla dello smarrimento del genere umano,incapace di unirsi a fronteggiare un nemico comune
Una buona analisi della democrazia americanizzata occidentale,causa ella stessa del proprio male e incapace ipocritamente di riconoscerlo.La mancanza di ideologie sociali,anzi socialiste che diano una visione collettiva al popolo.Invece si punta sull'individualismo massificato-cioè tanti individui uniti da una visione al singolare della vita-alla religione come spiegazione di misteri per nulla misteriosi.La fine dell'occidente passa forse anche attraverso queste nebbie...

Film assai meritevole di esser visionato!

fantasmi di don coscarelli

Piccolo e glorioso cult,questo "Fantasmi" . Prodotto del 1978,a testimonianza di quanto fosse vivo e vegeto il genere in quella decade.
Uno strano film,quasi una fiaba macabra. Narra la storia di Mike e Jody due fratelli orfani, a cui una misteriosa donna ha ucciso il fratello durante un rapporto sessuale al cimitero.
Da qui i due cominceranno ad indagare,sopratutto Mike,scoprendo che il becchino del paese Tall Man è il male in persona.Non solo egli uccide le persone e poi le rende sue schiave-peraltro facendole diventare nane!

Non mancano scene di tensione-la sfera che uccide,l'inseguimento del carro funebre,il finale macabro-e orrore,ma tutto è giocato sul confine tra il vero e il falso.Si sogna?Oppure è realtà?
Magnifiche le musiche,rammentano Halloween, e ottima la regia.
Il film ha ben altri tre seguiti
Da non perdere

brainstorm

Un'equipe di scienziati inventa una macchina che riesce a trasmettere emozioni,sensazioni,pensieri da una persona all'altra.Potrebbero usarla per collegare Gasparri a un macaco,riuscendo ad avere in questo modo una importante evoluzione della razza gasparriana...No!Cazzeggiano.Arrivano i soliti militari e scienziati pazzi-il cattivo mi è parso di capir che si chiami Marx,oh agli yankee Groucho proprio non piace!Forse,però,si riferiscono a karl-che vogliono usare la nuova creazione per scopi tuttaltro che pacifici.

Questo film,scritto da Bruce Joel Ruben-se non sbaglio ha scritto pure ghost,e non è un merito-è un po' il papà del cyberpunk in celluloide fatto per un certo mainstream.Tanto che sta invenzione è stata riproposta in Strange Days,offre una interessante riflessione sul controllo del pensiero.Cosa per me inevitabile,anche se come sempre gli ipocriti americani ci tengono a mostrarsi :democratici,liberi,buoni di natura.In realtà sappiamo quanto abbiano usato la guerra psicologica,il condizionamento mentale,la propaganda più fantasiosa,per cosa?Per controllare e dominare.