mercoledì 29 dicembre 2010

LA RISAIA di RAFFAELE MATTARAZZO

Il Re indiscusso del melodramma tragico e portatore di lacrime è sempre e solo lui:Raffaele Mattarazzo.Suoi indimenticabili capolavori popolari come Catene,Figli di Nessuno.Film che si amano o si odiano,certamente.Oppure si gustano come esempio tra il truce e il neorealista comunque "divertenti",trame prevedibili e semplici eppure non si gira canale .Merito comunque della buona tecnica del regista,che confeziona prodotti per le masse tuttosommato non dispiacevoli
Che cosa ci combina in questa pellicola?Prende Riso Amaro-dirige la pellicola nei medesimi posti-però lo filma con un suggestivo cinemascope e colori fortissimi,sparisce la sottotrama gangster e criminale e si sposta il tutto sul terreno del sentimento,poi si miscela il tutto con il romanzo d'appendice di scarsa qualità e :il film è pronto!
Elena è una giovane maestra che si ritrova a fare la mondina,Pietro è il padrone padre della ragazza che per tutta la pellicola farà la figura di un vecchiaccio da bunga bunga-e si scopre che il nostro amato premier in realtà non frequenti donnette di ogni risma,ma figlie lasciate ai porti del mondo donde il fascinoso aznavour della brianza compiva miracoli di inseminazione divina-Mario il nipote discolo e bastardo destinato a orribile fine e ben gli sta,Gianni è il robusto micio macho popolare di cui si innamorerà Elena,ma sopratutto è degno di nota perchè per tutto il film lancia maledizioni al vecchio convinto che sia un pervertito.Per difendere la ragazza ammazza il nipote stronzo e il vecchio si sacrificherà per loro due.
Queste pellicole sono consolatorie e fatte apposta per el pueblo buuuuuueeee,perchè se si partecipa in favore di Gianni contro l'arrogantello Mario,alla fine la felicità e gioia arriva grazie al buonissimo padrone.
Film che si lascia vedere , non male,ma Riso Amaro è ben altro!

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