giovedì 21 giugno 2012

L'UOMO DELLA STRADA FA GIUSTIZIA di UMBERTO LENZI

Negli anni settanta era fortissimo lo scontento delle masse borghesi,in particolare quelle medio basse,verso l'efficenza ed efficacia della giustizia.Cosa che si ripete ancora ai nostri giorni,a essere sinceri.Il poliziottesco è nato per portare sullo schermo queste situazioni,questo malcontento,spesso utilizzando però punti di vista reazionari e qualunquisti.Negli anni del revisionismo a cazzo di cane,vi diranno che non è mica vero,ma fatevi il piacere di non dar retta .Era un genere reazionario,poi a me piace tantissimo e questo è altro discorso.
Però a suo modo metteva in scena una realtà oggettivamente presente e il borghese vedendo sbirri fare a pezzi i malviventi si entusiasmava.Tutti felici e contenti.Certo non mancano pellicol progressiste,di protesta e denuncia di possibili golpe fascisti.Non mancano nemmeno una piccola manciata di capolavori.
Cosa diciamo di questa pellicola?Nasce durante gli anni che videro trionfare "Il giustiziere della notte", e i successivi prodotti sulla giustizia privata.
In Italia però vi furono delle pellicole che smontarono pezzo dopo pezzo la coglioneria reazionaria e fascista che componeva la filosofia originaria del filone.Parlo di capolavori come IL Giocattolo di Montaldo e di Un Borghese Piccolo Piccolo di Monicelli.Nel quale il borghese in rivolta si mostra un assassino intrappolato nelle convenzioni sociali,ma feroce e letale ancor di più degli altri.

Dardano Sacchetti e Umberto Lenzi si avvicinano a questi due ultimi capitoli.Però non raggiungono minimamente lo stesso risultato.

Davide Valdacchi è un tizio che lavora nel mondo dell'edilizia,separato,vede poco la figlia,ma è profondamente legato alla bambina.Un giorno,durante una rapina,alcuni malviventi l'ammazzano.L'uomo entra in crisi da una parte cerca di fare affidamento alla polizia,ma è profondamente deluso.Il dolore troppo grande e forte,per attendere e aspettare,dall'altra comincia a indagare da solo,anche se viene avvicinato da un avvocato di Maggioranza Silenziosa-dei fasci da antologia eh!-e da un ex tenente dei carabinieri che lo vorrebbero reclutare in una squadra di giustizia privata.
Il film dovrebbe dare spazio a questo senso di smarrimento,di difficoltà,l'ambiguità della giustizia sommaria,ci dovrebbero essere momenti di grande malinconia,un senso pesante della morte e della sconfitta umana,cose che c'erano nei due film citati prima.Qui ci sono ottime intenzioni e intuizioni,ma non il film.Che talora gira a vuoto,con scene di violenza didascaliche  e stucchevolissime,passaggi a vuoto,incertezze.Non è il miglior Lenzi,che rimane in questo genere quello di :Milano Odia e di Milano Rovente.
Qui alcune sciatterie ne inficiano l'originalità e anche una certa importanza e chiarezza nel denunciare le destre .Ottimo il pre finale con l'uomo che compie una vendetta inutile perchè uccide gente che non c'entrava un cazzo.Bravissimo Raymond Pellegrin nel ruolo di un commissario amareggiato,sfinito,ma anche capace di lottare.Decente Henry Silva,in una parte complessa di buono.Film medio,con ambizioni non del tutto realizzate

6 commenti:

Giampaolo ha detto...

Come hai scritto di Lenzi ho trovato di spessore Milano odia: la polizia non può sparare.....
Un borghese piccolo piccolo chissà quando lo vedrò......
di questo film ho letto appunto recensioni simili alla tua: insomma u film da 6!
Buona serata!

babordo76 ha detto...

si MILANO ODIA è un grandissimo film.Poi Lenzi ha fatto un altro ottimo poliziesco che a essere sinceri è un puro gangster movie:Milano Rovente.Però per il resto è un mestierante medio,mediocre
Questo film è un 'occasione sprecata,peccato.Perchè le intenzioni sono ottime

Giampaolo ha detto...

Bè dai Lenzi forse mediocre non è....
forse poteva fare meno film ma di qualità migliore....
Roma a mano armata mi sembra un buon film....
Il trucido e lo sbirro non male e si poteva approfondire il rapporto tra sbirro e malvivente...peccato!
Ciao!

babordo76 ha detto...

si,tante intuizioni,ma i risultati spesso latitano,voglio però leggere i suoi libri gialli ambientati durante la guerra.Dicono sian belli

keoma ha detto...

Non dimentichiamo tra i Lenzi polizieschi pure Roma a mano armata, Napoli violenta e La banda del gobbo, efficaci e molto buoni

babordo76 ha detto...

si,mi divertono assai.In particolare la banda del gobbo.La lezione di vita proletaria che il gobbo tiene nel night dei riccastri è bellissimo.
Però a mio avviso Lenzi come tutti quelli lì ha diretto un vero e unico proprio capolavoro-fra tantissime cazzate,film godibili,ecc- cioè l'immenso Milano odia la polizia non può sparare.Bellizzimo!