Tu sei un ragazzino nato in un posto noioso, senza riferimenti politici forti, con un'idea repressiva di religione, la prospettiva di una vita a vantarti della tua fatica, in una fabbrica o azienda, non conta, ma conta che hai solo quella vita a disposizione. Il rock è un meraviglioso "vaffanculo" a tutto questo. E pensa manco devi spender soldi per comprare il dvd di quel " Vaffanculo". Il rock è meglio del m5s !
Eravamo così o no? E in fondo lo siamo ancora oggi. Perché, per quanto si possa rispettare e amare profondamente l'onesto padre di famiglia felicissimo della sua vita regolare - e io amo costoro, veri eroi dei nostri tempi- cazzo, non proviamo una simpatia istintiva per un Bobo Rondelli? Non ci piacerebbe stare con lui al bar, a ubriacarci e dire cazzate? Poi torni alla tua bella vita, seria e piena di gioie, ma una sera con Bobo...
Sarà forse anche la tenerezza per il Davide con il chiodo, i capelli lunghi, le canzoni dei Dogs D'Amour, Whitesnake, Faster Pussycat, e così via. Come è giusto, il tempo mi ha cambiato e sono fiero di codesto cambiamento, ma allo stesso tempo vado fiero di quel ragazzino. Se lo merita, è giusto che lo sappia.
I più grandi di tutti, è una bellissima commedia umana, troppo umana, sul tema abusato e visto molte volte, di una band che si riforma dopo tanti anni. Ancora una volta non è l'originalità, il vero fattore di successo di un film, ma la sua storia e i suoi personaggi, anzi il come questi vengono messi in scena.
Pluto, così si chiama la band protagonista di questa pellicola, si riformano dopo dieci anni del loro scioglimento per volere di un loro accanito fan. Il quale organizza un'intervista ai 4 membri della band, o dell'orchestrina - come dice il padre di uno di loro- e anche un concerto per farli tornare sulla grande scena, dove peraltro non ci sono mai stati.
Il risultato è una commedia dolce amara, un film costellato da perdenti, persone che con la vita hanno perso più volte, ma vi è una ruvida compassione, una pietà tipica di quel grandissimo popolo che sono i LIVORNESI, che si evita ogni sorta di "poverino", ma si vedono persone reali, vere, che fanno cose orribile e dopo poco ti commuovono per un gesto o una parola. In più il film, ironicamente, smitizza l'idea che i fans hanno della vita di chi fa rock. Spesso piena di figuracce, di insuccessi catastrofici, di paure. Questo a mio avviso è la carta vincente del film. Quello che crede il loro ammiratore, e la realtà dei fatti - taciuti- della band.
Io amo i film che parlano di musica rock, perché amo il rock - nonostante ora io lo valuti per quello che è: il figlio ribelle, ma che torna a casa la sera, del capitale e quindi nulla di rivoluzionario o puro- mi sento di consigliare questa opera perchè Virzi ci ha messo una tenerezza, una malinconia, precisione nel descrivere i personaggi, la loro storia, che difficilmente vi stancherete durante la visione. Anzi, alla fine vi verrà voglia di cantare. " In estate mi rompo i coglioni, mi faccio i cazzi miei"
Bravissimi tutti gli attori presenti, in particolare io sottolineo il personaggio di Alessandro Roja, diviso tra il passato e la sua vita attuale. Ricco di sfumature e malinconie, davvero un grande personaggio.
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