lunedì 9 ottobre 2017

AMMORE E MALAVITA de MANETTI BROS

Voglio essere sincero: non ho mai amato i Manetti Bros.  Il loro lavoro cinematografico citazionista, non l'ho mai trovato vero, reale, autentico, urgente, necessario, bensì irritante e "macchiettistico", troppo intellettualizzato nel suo esser sfacciatamente popolare e legatissimo agli anni 70, che per molti sono gli anni d'oro del nostro cinema di genere.  Dall'uso delle musichette funky,  alla costruzione dei personaggi, non c'era niente di interessante per me, Vero, che - a loro discolpa- ho visto assai poco , e quel poco mi ha portato a distaccarmi al più presto da questa versione cinematografica "stracultiana", che io francamente detesto.
Tutto cambia dopo la visione di Song 'e Napule.  La quale a parte un paio di scivoloni disastrosi, risulta una pellicola avvincente e appassionante. Il personaggio di Lollo Love è scritto benissimo, così come anche quelli di contorno,  inizia con cinque memorabili minuti in cui Ciro Buccirosso è davvero a livelli altissimi e continua come ibrido fra mafia-movie, poliziesco e fa capolino la passione per la musica, come elemento portante per descriver i personaggi.
Felice di ricredermi, parzialmente, su questo dinamico duo, attendo fiducioso l'uscita della loro ultima opera.
Un film che è una vera e propria gioia per occhi, orecchie, ma io ci metto l'intero corpo umano e l'universo tutto dalla Via Lattea a San Donnino eh!
In questa nuova ed entusiasmante pellicola, la musica diventa vera e propria protagonista, che  è voce dei pensieri e sentimenti dei protagonisti o come elemento esteriore, voce del destino e della città che ci descrive momenti delicati della vicenda. Oppure come momento di assoluto divertimento dissacrante sul crimine come elemento di turismo alternativo, visto che Gomorra: libro, film, serie tv in particolare, ha alimentato e non arginato l'impatto della malavita sulla classe borghese, nazionale e internazionale.
Sicchè Ammore e malavita è un Musical? Si. Ma particolare, in realtà non è tanto il genere migliore in assoluto, tra i generi cinematografici, ad esser riproposto e rielaborato, ma - modernizzata e "migliorata" attraverso contaminazioni con generi altri e oltre- la sceneggiata. Guardando la pellicola ho pensato a certi film con Merola, diretti male e "malamente" da Alfonso Brescia, cazzo non vi venga in mente di rivalutarlo eh! Ancor più profondamente è un omaggio sentito, sincero, forte e profondo a Napoli,  discorso cominciato già con quel gioiellino di Song 'e Napule.

Un discorso quello sulle musiche interessante e decisamente più raffinato di quanto possa sembrare, visto che si usano più generi musicali, cover e altro per celebrare la Musica Napoletana e la musicalità assoluta della sua lingua e di quel meraviglioso Popolo.
Anche a livello estetico il film è entusiasmante e meritevole di attenzione. L'uso del rallenty, questa volta mi appare decisamente "ficcante", come anche quello delle accelerazioni. Ha un preciso senso dentro a scene precise. La contaminazione sparatorie e musica, aumenta l'epica delle scene e mostra un inedito lato umano dei personaggi.  Basti vedere la scena - bellissima- al porto.
I personaggi: ecco, uno dei punti di forza del film. Il quale gioca abilmente con il bozzetto umoristico del boss interpretato da un grandissimo Buccirosso,  bozzetto umoristico che si espande fino al personaggio di Claudia Gerini, davvero bravissima in questo ruolo, ma sa diventare serio e tragico quando in scena entra il personaggio migliore di questa pellicola: Rosario, interpretato dall'ex front man degli Almanegretta: Raiz.
Il confronto finale sulla spiaggia tra isso e Giampaolo Morelli, è davvero tragico e toccante, un duetto musicale-cinematografico davvero commovente per il senso letale che intende  e nasconde tra le note.
Insomma : ammore e malavita ci piace assai. Puro film di genere, di riflessione sulla possibilità di modernizzare il cinema cosi detto di serie B, omaggio profondo e sentito a una delle città più belle del mondo  e anche oltre.
Assolutamente imperdibile

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