lunedì 16 settembre 2013

JOLLY KILLER di GEORGE DUGDALE




Questo film mi è rimasto nella mente fin da quando, avrò avuto 15 anni, lo vidi per caso in seconda serata su una rete locale, ( Antenna 3), mia madre l'aveva confuso con una di quelle sciocche commedie di ambiente scolastico tipiche del decennio precedente, e invece era un piccolo,ma godibile film horror.

Marty è un giovane occhialuto che rimane vittima di ben due scherzi atroci ad opera dei /delle suoi / sue compagni/e di classe.
Rimasto orribilmente sfigurato nel secondo, un primo d'aprile davvero da dimenticare.
Ma come fai quando rimani devastato nell'anima  e nel corpo? Per la cretineria  di questa gentaglia squallida, futuri genitori e cittadini americani.

Passano gli anni e i responsabili del terribile scherzo vengono invitati a festeggiare nella loro vecchia scuola una riunione tra amici . Insomma quella classica cazzata dove un gruppo di teste di cazzo si rivede sempre coglioni,ma con la terribile aggravante di esser anche più vecchi.





All'inizio sono contenti di rivedersi,poi pensano a uno scherzo del più pirla della banda - Skippi che per altro somiglia tanto a Francesco Mandelli e già questo è un motivo per lasciarlo morire -perchè ritrovano tutti i loro armadietti,l'abum con le foto di quando erano studenti e così via.
Fino a quando uno di loro muore bevendo una birra un po'...Acida.

Ecco questo piccolo film è tutto qui. Alcuni individui con una grossa colpa sulle spalle vengono uccisi nei modi più crudeli possibili da un tizio a cui hanno rovinato la vita.
Non c'è trucco , non c'è inganno signori e signore! E lo spettacolo vale la pena



Non si cerca di spiegare le regole del genere, non si vuole dare il minimo spessore ai personaggi,anche se non risultano così vuoti e cretini,magari un paio che pensi meriterebbero una sorte migliore li trovi.Rispetta le regole fino in fondo, o quasi.

Quella che vediamo sullo schermo è la storia di una vendetta, terribile vendetta! Fra chi si scioglie nella vasca da bagno,chi rimane infilzato,quello che finisce stritolato e squartato sotto un trattore,la coppia fulminata durante una copula particolarmente focosa e con un linguaggio clamorosamente e infantilmente osceno.
Non rammento chi l'aveva spacciato per una sorta di Venerdi 13,ma non c'entra nulla . Primo : Il mio Jason è un eroe di film "horror" per famiglie, dove non c'è mai o quasi mai una scena davvero ad effetto e disturbante. Due nemmeno direi che siano horror i film del mio amatissimo giasone, sono una stupenda serie  dedicata a un personaggio decisamente riuscito,ma facile . Per ragazzini che si avvicinino al genere
Jolly è cattivo,rozzo,feroce, la gente muore male e gli effetti speciali non nascondo nulla. Per quanto forse non del tutto riusciti.


Però è nel triplo finale che offre il meglio di sè: diventando disturbante e perturbante come pochi film senza pretese sanno essere e mostrando come anche un George Dugdale qualsiasi abbia più talento dei Nespier o affini che danni insozzano il cinema di genere, anzi il cinema va.
Perchè la vendetta dei morti è girata con pochi mezzi,ma un buon senso della tensione ,per poi concludere con la follia assoluta di Marty.




Insomma un onestissimo film horror,con Caroline Munro una stellina piccina del periodo,che non offre niente di nuovo ,ma ha momenti decisamente riusciti e atmosfere sufficientemente angoscianti in alcuni punti.
Per me vale la pena,con tutte le puttanate che si recuperano penso che questa pellicola meriti assolutamente la nostra attenzione,perchè un horror puro, semplice, per una buona serata di brividi.
Sul tema Pesce D'Aprile c'è anche sto film

http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/01/pesce-daprile-di-fred-walton.html

che forse,anzi senza forse, è migliore di questo.

Insomma ...Buona visione

2 commenti:

Napoleone Wilson ha detto...

Fu veicolato commercialmente come legato ad alcuni creatori di "Venerdì 13" perchè in qesto caso era vero, avendo gli scene(me)ggiatori preso parte come sce(me)ggiatori anche ad un precedente capitolo della saga di Jason Vorhees. Che topa era la Munro però, una delle più belle fiche in assoluto del cinema britannico e dell'exploitation internaziionale fra anni '70 e '80. Non dimentichiamola almeno come fotografa oggetto delle attenzioni corteggiative di Frank Zito nel sommo "Maniac" di Lustig, e per le pellicole cui prese parte come detto un pò dappertutto, compresa in Italia la puttanata galattica di "Star Crash-Scontri stellari oltre la terza dimensione"(1977), dell'ineffabile Lewis Coates, in arte er nostro Luigi Cozzi, er canaro de Cinecittà. Come sedicenne però persino una col fisico da spontanous pollution quale la Munro del periodo, puà poco in termini di credibilità avendone all'epoca già 36.
Il protagonista del film, Simon Scuddamore, morì poi il 21 novembre 1986 a Londra, poco dopo che questo film, l'unico nel quale abbia recitato, uscì nelle sale. Si è parlato di suicidio ma la morte fu causata da un'overdose, il decesso quindi è probabile che fosse stato non intenzionale.
Recensito (recentemente) anche dalle nostre parti, ne ho una sopravvivente vhs da nolo Domovideo degli anni '80.

babordo76 ha detto...

povero cristo marty!
La Munro si è un po' una stella di quel periodo,devo rivedere maniac, Star Crash mi è bastato,ma non si sa mai,un'altra visione ...chissà...