mercoledì 10 dicembre 2014

LOCKE DI STEVEN KINGHT

Quando  mi capitò , tempo fa, di leggere che avrebbero fatto un film intitolato Locke, io raggiunsi livelli altissimi di felicità e armonia con l'universo
Pensavo fosse una pellicola dedicata a questo meraviglioso personaggio



Mi sbagliai,evidentemente. Pazienza.
Detto questo: Locke è un buon film



"Quale è il problema?" Codesta è la risposta sotto forma di domanda,che più mi fa incazzare al mondo. Sottolinea ,(in modo evidente), che non esistano problemi e quindi gli altri. Perché vivendo in un contesto- quale dovrebbe essere il nostro , basato sulla condivisione e convivenza- sociale ti capiterà sempre di imbatterti in altre persone , e quindi nelle loro esigenze e quindi nei problemi.
Oggi va di moda evitarli, fingere che non ci siano. Lo facciamo per quelli pratici,cosa vuoi che siano quelli morali?
Morale,ecco cosa mi piace! La morale, l'etica, e non fate quelle facce disgustate eh! Si,si, sono cose da vecchi rompicoglioni,di gente che dovrebbe trombare di più,gustarsi la vita e tutte quelle scuse che i deboli usano per non fare i conti con sè stessi. Giustificazioni sempre buone per non prendere nessuna responsabilità
Quale è il problema? Sono cose che capitano, ti andava di farlo l'hai fatto, non si dice così? Poco importa se questo possa nascondere un figlio avuto da una donna che non sia tua moglie, ad esempio , non importa se possa provocare dolore, sconvolgere la vita degli altri.Perché tu devi sfogare ad ogni costo i tuoi istinti,così senza pensarci.
Io credo in pochissime cose: morale,etica,e quindi: responsabilità e conseguenze. Ogni cosa che dico e faccio partono da me. Sono scelte mie.
Non do la colpa a nessuno e a niente, io ho scelto e io mi assumo l'onere e l'onore.



Questo il tema principale e di base di questo piccolo ,ma buon film. Non un capolavoro, non nella mia classifica di migliori del 2014,ma molto ben fatto e interessante.
Bè,la storia la sapete tutti,no? Dico la menata sul fatto che l'opera veda in scena per quasi un'ora e mezza il solo Tom Hardy, ( bravissimo e molto convincente), girato all'interno dell'automobile del protagonista, tutto in una sola unità di tempo , e la durata del film coincide più o meno con quella del viaggio se dovessimo farlo davvero.
Tutte cose belle,importanti,i cinefili ci vanno pazzi per questi tecnicismi e fanno bene.
Però ogni film possiede un messaggio, va per i credenti : un'anima. Ogni singolo film. Senza nessuna esclusione,ed è quello che mi porta al cinema, non che vi sia solo Tom Hardy sullo schermo,mentre il resto del cast è pura voce. No, è quello che mi dice questo film. Perché è un discorso importante per il suo autore .Lui vuole farci ragionare sulla storia del suo Locke,e io trovo che il tema sia decisamente importante.



Locke è un uomo che ha tutto: un ottimo lavoro, una famiglia, una casa, una vita normale e solida. Una buona posizione sociale, e insomma potrebbe campare tranquillamente. Cosa glielo impedisce? Una distrazione. Stupida,evitabile,ma sai come è la storia che ci raccontiamo? Siamo deboli. Non tanto come uomini,perché poi ste cose le combiniamo con le donne, ( lo comprendano le femministe e ci facciano pace con codesta oggettiva verità),ma non è perdonabile il fatto che siamo "esseri umani". Possiamo esserlo stando attenti a noi stessi e sopratutto agli altri. In particolare verso quelle persone che abbiamo scelto di aver al nostro fianco.
Però costui fa una scelta. La meno ovvia e scontata,quella che gli giova meno in tutti i campi.
Molti diranno: ma è fantascienza! Quando mai nella vita reale capiterebbe una cosa simile. E infatti Kingt, ( come il micheal di supercar eh! Non poteva che girare un film ambientato all'interno di una macchina), ci mostra anche le titubanze iniziali ,ma alla fine Locke decide di scegliere e di assumersi le sue responsabilità.



I motivi ? Un passato infelice nel quale il rapporto padre e figlio è segnato dall'abbandono,dal rancore,dal voler esser diversi rispetto a quel sciagurato padre, e una compassione e pena umana verso un'altra persona Che non si conosce, ma non possiamo lasciare sola . Non è da uomini, non è da esseri umani.
Hardy domina il film , lo tiene in pugno,e riesce a farci entrare nella testa di questo uomo. Non sempre concordiamo con lui, a volte lo rifiutiamo anche, ma sosteniamo la sua voglia di responsabilità

Personalmente amo questo cinema che parla di uomini e donne alle prese con i problemi reali,veri,concreti, con la vita quotidiana. Perché noi siamo cinema e letteratura, non serve altro. Poi quando la rappresentazione del reale è anche ben diretta, servita da una buona sceneggiatura e personaggi verso cui provi empatia ,vuol dire che l'opera è riuscita.
Come in questo caso.

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