martedì 9 dicembre 2014

I TONI DELL'AMORE di IRA SACHS

Quanto mi piacciono le vecchie sale cinematografiche! Sai quelle dove puoi sederti nel posto che pare e piace , che sembrano il covo di un gruppo extraparlamentare di cinefili guerriglieri,insomma una sala cinematografica per chi ama il cinema e non le pacchianate.
In uno di questi vecchi e ormai quasi del tutto estinti locali, sono andato a vedere questo piccolo,ma meraviglioso film


Love is strange, tradotto da noi " I toni dell'amore", è una bella storia piena di malinconie, sfumate e dolcissime tristezze, che affronta quello che per la società liberale,democratica,avanzata , è un problema: il matrimonio gay e la vecchiaia.  E in un certo senso anche l'aver costruito la propria vita insieme a un'altra persona,tagliando quasi fuori il resto del mondo,e poi trovarsi separati. Cosa insostenibile per una persona anagraficamente giovane, pensa per un anziano.
Una coppia che sta insieme, felicemente insieme,da oltre 39 anni. Che arriva a coronare il loro sogno d'amore con un matrimonio e che subito dopo deve subire le conseguenze di una scelta privata.

Licenziato dalla scuola cattolica dove insegna musica, George si vede costretto- insieme a suo marito Ben-ad abbandonare la loro casa, ( troppo costosa), e cercare accoglienza in altre sistemazioni presso parenti e amici.
Ma come si fa a vivere troppo lontani da una persona che ami profondamente, tanto da sposarla dopo quarantanni di convivenza e amore? Come si può esser così ciechi da giudicare contro natura un sentimento che ci accomuna tutti?
Evidentemente si può: basta convincersi del fatto che alcuni siano normali e altri "contronatura." Ma di solito codesti problemi se li fanno i gay repressi e i preti eh!
In ogni caso per entrambi toccherà scontrarsi con il mondo,con stili di vite diverse dalle loro, con problemi che ogni individuo vive, e se George non si troverà nella casa degli amici sbirri omosessuali, per via delle troppe feste,del chiasso, di una sorta di indifferenza nei suoi confronti, Ben dovrà vedersela con un nipote adolescente che sta cercando di capire che persona potrebbe essere,con un padre regista e madre scrittrice assorbiti nei loro mestieri
Entrambi, Ben e George ,sono tollerati. E la situazione pesa .


Noi queste cose le avvertiamo, comprendiamo benissimo il dramma di questi due e le situazioni di equilibrio precario degli altri personaggi. Come se non esistesse una stabilità, una piccola armonia,ma le persone siano abbandonate a una sorta di solitudine massificata e condivisa,ma appunto condividi la tua esigenza di vita e aspettative senza aver interesse per gli altri.
Ed è bello che sullo schermo vi sia una coppia omosessuale senza traccia di "machiettismo", senza nulla altro che l'assoluta normalità di un sentimento fondamentale,rivoluzionario, importante, come : l'amore.
Non c'è altro che questo nella loro rappresentazione cinematografica e non è possibile non commuoversi, patire la distanza e la vecchiaia, insieme a loro due.
Alfred Molina e John Lithgow, sono a dir poco bravissimi nel rappresentare i loro personaggi. Sono George e Ben, ti fanno sentire ogni loro amarezza e felicità, rendono con pochi gesti tutto il peso salvifico della tenerezza e dolcezza. Ecco per chi come me ama un cinema dal volto umano, sentimentale e fuori da ogni cinismo di comodo, (alibi dei lazzaroni ad oltranza), questa pellicola non potrà che risultare entusiasmante e commovente. 
Tutti ci innamoriamo, tutti abbiamo una persona speciale nel nostro cuore, e tutti invecchiamo. Che atroce crudeltà impedire che queste cose possano essere vissute normalmente, in tranquillità, per un pensiero distorto su cosa sia accettabile o no.
Io consiglio questo bellissimo film d'amore, vecchiaia, morte,per le ottime interpretazioni e perché ci rammenta che l'attenzione per gli altri, l'amore, la condivisione delle nostre vite,sono cose importanti.

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