lunedì 9 febbraio 2015

L'UOMO VENUTO DAL NORD di PETER YATES

A volte un film ci tiene compagnia per tutta la vita,e magari non l'abbiamo nemmeno visto tutto. Solo una scena. Oppure l'abbiamo visto solo una volta, trenta e passa anni fa, quando eravamo piccini picciò, come in questo caso.
Eh, quanti bei film ho visto da bimbo: giustizieri della notte, ispettori di polizia che sparavano e poi dicevano : sei in arresto, soldati tedeschi tanto sciocchi quanto sadici che facevano una brutta fine. Si,si, voi guardavate i film disney, io mazzate e sangue. Per parte paterna. Però , già da allora, avevo una mia sensibilità che mi portava a non comprendere del tutto il confine verità e finzione , sicché mi affezionavo ai personaggi. Cominciando a vedere sotto testi e menate varie, d'altronde rammentatelo: a 8 anni vidi Bianca di Moretti e rimasi folgorato. Passando da io sono charlie brown, a io sono Michele Apicella.
Ok: torniamo a codesta pellicola inglese del 1971, prende il via da un racconto misconosciuto di tale Max Catto,ma la cosa importante è: va chi l'ha scritto! Visto? Stirling Silliphant.! " Il Villaggio dei Dannati", " La Calda Notte Dell'Ispettore Tibbs", " I Due Mondi di Charlie" e tanti altri. Purtroppo ha finito la carriera scrivendo quella cosa terribile,orribile, di Over The Top. Si, si, piace ai tamarri fashion,ma questo è un blog snob e certe cose , grazie al nostro buon gusto, le evitiamo. Ciaone al tamarrone eh!

E hai visto chi la dirige? Peter Yates! Un bravissimo regista inglese, che io adoro essenzialmente per un motivo: era nato il 24 luglio. Data a dir poco leggendaria e mitica,visto che è nato pure Ermanno Olmi e poi, chiaramente: IO!
A  parte questo, Yates è davvero uno di quei grandi registi di una volta , quelli che sapevano portare sullo schermo qualsiasi storia e ti facevano appassionare. Basti pensare a "Bullit", "John e Mary", " Il servo di scena", ( che per me rimane il suo film migliore) , e sopratutto codesta pellicola: MURPHY'S WAR. Il titolo italiano è terrificante, pare parli di Salvini. Invece , il protagonista sta male,ma fino a un certo punto.


L'uomo che venne dal nord.png

Murphy è l'unico sopravvissuto di una nave da guerra inglese,durante il secondo conflitto mondiale. Sono tutti morti, uccisi da un sottomarino tedesco. Ridotto malissimo, viene salvato e trasportato in un villaggio ,donde riceve la cure di una giovane e coraggiosa dottoressa . L'uomo appena guarito, con l'aiuto di un tizio che vive da anni in Venezuela, ( dice di lavorare per una compagnia petrolifera,ma non sappiamo quanto sia vero), decide di vendicarsi . Così inventa vari modi per distruggere quel maledetto sommergibile. Anche perché , nel frattempo, i nazi non fanno nulla per farsi perdonare.



Il film , nonostante l'atmosfera da commedia e i dialoghi brillanti, la caratterizzazione sopra le righe, è a tutti gli effetti una denuncia e condanna contro la vendetta. A un certo punto , nella parte finale, appare evidente. Ormai la guerra è finita, il nemico è battuto,ma il testardo irlandese deve vendicarsi. Si palesa il fatto di quanto sia ossessionato,tanto da trascurare l'attenzione della dottoressa e l'amicizia di Luis, ( un ottimo Philip Noiret), dice bene questa locandina: i formidabili interpreti. Perché donano ai loro personaggi una credibilità traballante,ma precisa e a tratti commovente. Due piccoli uomini, di quelli che non finiranno mai sui libri di storia,ma che cercano di vivere in qualche modo. Fino a quando per uno dei due la vendetta diventerà un'ossessione incontrollabile. Tanto che il regista mette ben in evidenza come i tedeschi , a un certo punto diventino delle vittime. Lo stesso Murphy è vittima e carnefice di sé stesso.
Insomma : un godibilissimo film di avventure, che nasconde anche un messaggio non banale, e un finale amarissimo come pochi. Non ci sono eroi,ma vittime .
Immenso Peter O'Toole,ma per me egli è sempre impeccabile. Come , quasi sempre, lo sono tutti gli attori inglesi o irlandesi.

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