Scrivere è difficile, spesso non si tiene conto di questo. D'altronde nemmeno mi stupisco più di tanto: non viene nemmeno considerato un lavoro. Più che altro il passatempo di un buontempone, di uno che ha tempo da perdere. Così si scrive per la gloria, gratis. Sapete come va.
Eppure la scrittura è l'arte più importante e fondamentale di tutte. Ripeto: di tutte. Da una buona storia (e per buona non dico per forza originale e alternativa anche classica e tradizionale va bene, purché sia scritta bene) nascono buoni film. Una bellissima regola che dovreste imparare. Altrimenti vi bestemmio nelle orecchie con un megafono eh! Scherzo.
Tu prendi codesta pellicola: Short Skin. L'hai presa? Bene. Qui noterai alcune cose importanti: quanto alle immagini sia d'aiuto avere anche personaggi, storia, dialoghi e un messaggio, e - udite udite- il cinema italiano non è così brutto come lo si dipinge. Come i pessimi pittori lo dipingono, diciamo.
Edo è un ragazzino alle prese con i primi turbamenti sessuali ( che condivide con l'amico Arturo) e una crisi famigliare che si conclude con la separazione dei genitori. Il film ci presenta un personaggio molto comune e normale, un adolescente timido e un po' imbranato ( si facevo parte anche io di questa avengers league, ma siamo gli unici supereroi ai quali hollywood non ha ancora dedicato uno dei suoi pleonastici film . Anzi: comic-movie) come tutti i maschi ha l'ossessione di trombare. Non è tanto perdere la verginità che sta nei cuori dei maschietti di quella età (cosa anche romantica magari con una che è la ragazza di cui sei follemente innamorato per condividere questo momento importante) ma imitare le gesta degli unici insegnanti e paladini per noi maschi: i pornodivi. Tanto che il motto da seguire è : basta scopare. Poi non importa come e con chi: trenta secondi di baraonda sono sufficienti. Cosa importante : pensare che tanto le donne sono delle porche,ma cazzo che sfiga! Solo io conosco le frigide e santarelline. Che nell'altra classe ci sono due ninfomani.
No, dico: ma quante cazzate abbiamo in testa noi maschi? E quante poi le diamo in eredità ai figlioli? Troppe. Credo che dipenda da una cultura machista idiota (lontanamente imparentata con il fascismo ma molto più vecchia e trasversale) e da una profonda mancanza di educazione al sentimento da parte dei padri nei confronti dei loro cuccioli d'uomo. Gli effetti li vedi : quarantenni che ancora hanno il mito del porno, incapaci di crescere sentimentalmente e umanamente, amorazzi da poco, totale incapacità di comprendere il partner.
Torniamo ad Edo. Ha un problema. L'avevo anche io.Si chiama Fimosi. Dai andate su wiki e cercate che vuol dire. Per i semplici vi dirò: nun se scappella! Understand? Ok.
Come spesso capita quando sei giovane, hai paura di parlare del tuo problema. Esso diventa un fardello, un peso, e come spesso capita quando stai male: ti escludi, ti isoli, convinto scioccamente che nessuno possa aiutarti. Anche quando una ragazza c'è. O un amico. O un parente. Vi piace pensare di essere gli unici e provate vergogna e robe simili. La lingua e la bocca servono anche per chiedere aiuto. L'aiuto arriva e se non è del tipo che volevate sentire, magari...Sbagliamo noi. Dovremmo ascoltare di più i consigli di chi ci vuole bene.
Edo invece pensa di tener per sé il problema. Ne parla molto vagamente a un dottore, il quale lo comprende benissimo e gli suggerisce di parlarne con i genitori. Lui preferisce (in ordine di apparizione) una crema lubrificante, una prostituta, un polipo. La professionista lo rassicura che ne ha visti tanti con il suo problema, il polipo non dice nulla.
E poi ci sono le ragazze . Che come spesso capita sono più mature dei nostri due eroi. Una è la famigerata "ninfomane", ma in sostanza una ragazza normale anche se ha un look punk e suona in una band, l'altra è l'amica di infanzia che sta a Milano e torna per trovare la nonna. Entrambe queste ragazze sono in un modo e nell'altro legate ad Edo,ma coglioni come non mai, ste cose noi non le comprendiamo mai. MAI
Io ci ho messo tipo 37 anni di straordinarie cazzate: dagli immancabili puttan tour, a giustificare il fatto che l'amore sia solo illusione. Non ho visto che pur un occhialuto come il sottoscritto potesse piacere e ne ho perse di occasioni. Poi, la svolta, la decisione presa e da un po' l'ottovolante della felicità.
Bè, torniamo al film. Come è bravo il regista a filmare le relazioni tra i personaggi, a dar spazio al primo piano giusto, a seguire affettuosamente i suoi personaggi. Mai troppo edulcorati, mai volgari. Semplici giovani e persone alle prese con la vita. Che sia il sesso ( anche la sorella menarcata del protagonista ha la fissa del sesso che sfoga cercando cagne da far accoppiare al loro cane) o una relazione matrimoniale in crisi ( lasciando aperta la possibilità di un perdono) tutto girato con un linguaggio spigliato, mostrando corpi nudi imperfetti ( la cellulite esiste e lotta con voi, donne) ma in modo naturale, senza morbosità .
Perché a regnare è una dolce e affettuosa malinconia, tanta empatia per i personaggi. Per un passaggio importante della nostra vita. Chiarini porta sullo schermo degli adolescenti e non la loro versione secondo degli adulti cretini. Sono sciocchi e vocianti,ma tenerissimi. Non puoi che non amarli.
Short Skin è una delle tante pellicole italiane che ci rammentano come da un po' di tempo il nostro cinema sia migliorato e tanto. Certo, sarebbe anche giusto che invece di lamentarsi, i cinefili italiani vadano a vederli codesti piccoli gioielli.
mercoledì 20 maggio 2015
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