sabato 16 gennaio 2016

La Grande Scommessa di Adam Kay

Ci sono alcune cose che non capirò mai, ma mi interessano e cerco di ascoltare gli esperti del settore, quando per caso ne sento uno.
Uno di questi argomenti è senza ombra di dubbio : l'economia. Mi piace questo senso di impunibilità, di divinizzazione, di terrore e goduria fisica, quando abbiamo a che fare con essa.
Tu parli di problemi che toccano famiglie, persone, nazioni? Ti risponderanno, con alzata di spalle, e con un tono paternalistico: "Decide l'economia"E per economia si intende: capitalismo a manetta.

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Dietro le luci, le libertà di parole ed espressione, l'eccitazione di comprare oggetti, la precarietà dei sentimenti e del lavoro, cosa nasconde il nostro Paradiso in terra? Cosa difende la nostra democrazia liberale? L'assalto alla carovana da parte di banditi ben vestiti e professionisti del far i soldi per i soldi.
Uomini che vivono solo nel loro lavoro, a parte il personaggio di Carrel e quello di Bale, che hanno un minimo aggancio con il "privato", gli altri vivono di numeri, operazioni scellerate, avidità assoluta.
Un mondo senza morale, etica, ma non solo, anche senza un vero e proprio piacere di vivere. Perché il tutto mi par si consumi nell'atto di poter speculare sulla disgrazia che colpirà milioni di americani, spesso gente di classi meno abbienti, illuse da certe proposte, da miraggi di una ricchezza, agiatezza, che pagheranno caro. Carissimo.
Il tutto giustificato, compreso, con la scusa del capitalismo.

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Per cui il film si mostra fondamentale perché da una parte parla a chi comunque qualcosa di economia sa, e lo fa con precisione assoluta. Ci si perde, da ignoranti del sistema, di fronte a così tante parole. Per fortuna,  e questa è una brillante trovata del regista, il tutto ci viene spiegato da popstar, cuochi, e così via.  Dall'altra parte, per chi non capisce nulla di codeste cose, ti mostra in modo chiaro che razza di mondo viviamo. Crollate ogni tipo di ideologia capace di frenare o metter in seria discussione il capitale, ogni forma di umanità rischia l'estinzione. Non ci sono uomini, tranne il grande Carrel, ma esseri divorati dalla voglia di far soldi e fregare gli altri. Il tutto però ci viene narrato mischiando l'epica essenziale di certo film di denuncia tipicamente americano, con la commedia, il "metacinema", rendendo la pellicola assai interessante, portando lo spettatore a sforzarsi di comprendere quanto avvenuto nel 2008. Le radici e ragioni di una crisi economica forse ancora non del tutto superata.
Il cast è fenomenale: Ryan Gosling, Christian Bale, Steve Carrel,  Brad Pitt.  Cavalieri dell'apocalisse loro malgrado o per scelta. Uomini che hanno dimenticato ogni morale, tristi fantasmi di successo di questo tempo e di questo capitalismo.

4 commenti:

Francesca (CineFatti) ha detto...

Questo sarà il prossimo film che guarderò. Ne aveva già parlato il consorte su CineFatti, ora sono ancora più fomentata :D

babordo76 ha detto...

Fai bene a guardarlo, merita tanto! Poi c'è Ryan eh ^_^

Kris Kelvin ha detto...

Gli attori sono tutti formidabili, ma Steve Carell è insuperabile. Assurdo che non sia stato preso in considerazione per l'oscar, in luogo di Christian Bale...

babordo76 ha detto...

si, un grandissimo Steve, ma anche Christian non scherza mica!