sabato 26 febbraio 2011

UN UOMO UNA CITTA' di ROMOLO GUERRIERI

Dopo la furiosa e memorabile esperienza dei tortilla western-termine come sempre fuorviante e dispregiativo per definire pellicole di grosso spessore politico-rivoluzionario e gusto sublime del popolare- che serviva per spiegare al Popolo la rivoluzione e sopratutto descrivere le lotte fatte dallo stesso nelle università e fabbriche,arrivano gli anni che molti considerano oscuri e maligni:cioè gli anni 70.Le stragi di stato,la figura ambigua e potentissima di Federico Umberto D'Amato e l'ufficio affari riservati,il terrorismo nero dei gruppi di estrema destra ,i colpi di stato che vengono annullati all'ultimo,una guerra a bassa intensità e con numerose vittime
Periodo assai affascinante e complesso,non ancora del tutto spiegato o spiegabile,sopratutto da parte di chi ha vissuto quel tempo.
Insomma il signor Rossi che magari prima si sentiva coinvolto in certi fenomeni sociali,ora ha paura è isolato e spaventato.Per questo nasce il genere poliziesco,denominato poliziottesco.Pellicole qualunquiste e reazionarie come molte quelle interpretate da Merli,e anche alcuni assoluti capolavori ,film decisamente scritti e diretti con consapevolezza e occhio attento alla realtà circostante o riletture iperviolente di Scerbanenco e i polar francesi-il gran maestro Di Leo.
Per cui è vero che il genere fosse in qualche modo una risposta conservatrice e populista di destra,ma è anche innegabile che non tutte le pellicole fossero così.


Un uomo,una città è un poliziesco anomalo.Infatti il genere si contamina con il dramma a sfondo di denuncia sociale e a spunti di commedia.Un tentativo di descrivere l'ambiente torinese dei meridionali emigrati,dei rampolli della buona borghesia,e lo smarrimento totale di un poliziotto di fronte a ciò.
L'indagine sulla morte di una ragazzina metterà in scena uno squallido giro di droga e sesso che coinvolge la città.Solo il poliziotto e un giornalista cercano di denunciare la situazione

Guerrieri è un altro membro della storica famiglia Girolami.Marino è autore di diverse commediole ,qualche poliziesco,e una trashata splatter come Zombie Holocaust.Enzo suo figlio è il celeberrimo Enzo G.Castellari,autore di diverse pellicole .Capace di girare ottime opere di genere e cazzatone inenarrabili,Romolo mi par sia fratello di Marino.
Regista che nel poliziesco ha dato ottimi frutti perchè le sue pellicole si discostano dal reazionario spinto di un Massi,ad esempio.Ma pescano nella solida tradizione del polar,la malinconia è forte ,le trame più o meno curate,poi Enrico Maria Salerno è stato il miglior poliziotto su schermo in senso assoluto:duro eppure con spunti potenti di umanità

Per questi motivi il film vale la visione.

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