mercoledì 7 marzo 2012

LA STAGIONE DELLA STREGA di GEORGE A. ROMERO.

Opera numero tre di Romero,abbastanza travagliata nella distribuzione in america ,non vi dico da noi,(arrivo solo per il mercato home video negli anni 90),io però l'ho visto la prima volta una notte di 15 o 16 anni fa su una emittente privata:telelombardia-una domenica questi geni trasmisero "Zombi 2" alle 19,30 che grandi e che altri tempi),è una pellicola che potremmo considerare minore se paragonata a film come La notte dei morti viventi,Zombi , La Città Verrà Distrutta All'Alba,sicuramente una pellicola quasi invisibile e a suo modo assai particolare.
Sotto certi punti di vista potrebbe essere visto come un lontano parente di Society,ma magari è solo una mia idea.Forse a farmi pensare in questo modo è l'ambientazione:la borghesia agiata americana e la solitudine estrema del personaggio principale.

Joan Mitchell è una piacente donna di 39 anni,madre di una ragazza di 19 abbastanza turbolenta e con un matrimonio che molti pensano felice.
Tuttavia il film si apre con sette minuti straordinari in cui ci viene mostrato un incubo della donna,la quale insegue a piedi ,in un bosco,il marito indaffarato a leggere il giornale.Poi finisce in una sorta di gabbia,come un cane,e alla fine prigioniera della sua casa dove vede apparire sè stessa vecchia.Questo inizio è assai inquietante e disturbante,spaventa per l'uso sapiente del montaggio,del suono,che ci rende partecipi fino in fondo dell'incubo di Joan.
Seguiamo la donna nei party e nella sua monotona vita da casalinga alle prese con un mondo che cambia e un marito reazionario maschilista- non sono io questa volta!-che la ignora completamente perchè assorbito totalmente dal lavoro.Casualmente viene a sapere che una sua vicina di casa,Marion, è una strega.La va a trovare con una sua amica Shirley,e da quel momento la vita della donna cambia.Si avvicinerà alla stregoneria per avere come amante Gregg il giovane ed egocentrico professore della figlia-che ovviamente si tromba-mentre la famiglia sua va a pezzi.La figlia se ne va di casa perchè arrabbiata con la madre che l'ha sorpresa mentre fa sesso con il professore-chissà che bei voti in sociologia avrà la ragazzina eh?-il marito la mena pure perchè non ha fatto niente per punire la vivace figliola,tutto questo mentre lei è vittima di paurosi incubi con protagonista un tizio vestito da satana che la tormenta.
L'iniziazione e accettazione nel mondo delle streghe passerà anche tramite un sacrificio per mano della donna.La quale pare ritornare a vita nuova e migliore,ma un primo piano sugli occhi di Joan ci mostrerà la sua totale e assoluta solitudine disperata.

Romero gira un dramma borghese ,molto parlato,con un ritmo assai lento,una sorta di incubo quotidiano e realista che esplode in immagini disturbanti e cattivi sogni ricorrenti.Il ritratto di una donna che si trova straniera e sola in una società la quale da una parte par che stia cambiando e dall'altra invece è ancora legata ai vecchissimi riti.Tanto che la salvezza lei la cerca nella stregoneria che insomma non è proprio la novità ,ma è anzi un rifugio reazionario e conservatore.Capita talora che le donne confondino infatti un progresso e mutamento di comportamento all'interno della società con un'azione assolutamente oscurantista, di genere,di antagonismo senza freni o riproposizione dei difetti maschili come emancipazione del corpo desiderante e cose simili.Eh,si sto criticando il femminismo.Il mio sogno è quello di essere frustato l'8 marzo da un gruppo di femministe ben inserite nella societàEh,ognuno ha le sue fantasie strane no?
Cazzate a parte -e qui sopra ci ho proprio dato dentro- devo dire che il film è davvero ottimo nel descrivere la figura femminile con immenso rispetto.Buona anche la critica alla borghesia e certe incursioni horror.Per cui ve lo consiglio.Un Romero da riscoprire.

11 commenti:

Simone Corà ha detto...

Questo mi manca e devo vederlo al più presto: adoro il Romero degli anni Settanta, aveva uno sguardo lucidissimo e una capacità registica e soprattutto narrativa sbalorditiva.

babordo76 ha detto...

a me è piaciuto assai.Un duro dramma borghese e anti borghese,dove la stregoneria e l'orrore sono parti integranti della dissoluzione del personaggio.Romero è l'autore più radicale e politico per me,tra quelli usciti nei 70,e questo film ne è un chiaro esempio.

Anonimo ha detto...

Arriva la femminista a prenderti a calci nel culo.
No, scherzo. Non lo farei mai. Io prendo a calci nel culo solo la gente che fa il remake di robocop.
Però non capisco una cosa, sinceramente: perché dici che la stregoneria è oscurantista e reazionaria. Sì, ok, non è una novità, ma in teoria rappresenta una via di fuga dalla società borghese e opprimente, una specie di ritorno alle origini per poi passare oltre.
Se la protagonista è una casalinga middle class, non c'è altra via d'uscita che l' individualismo ancestrale e stregonesco.
Mi sa che ho sparato cazzate a buffo anche io, così siamo in due e facciamo flic e floc

babordo76 ha detto...

che bello flic e floc,il mondo sarebbe migliore se tutti lo usassisimo più spesso.
Appunto perchè ci si rinchiude in un mondo fittizio,irrazionale,ancestrale,e che rimanda a un passato di superstizioni che la noia borghese trasforma in evasione critica,ma in qualche modo accettata.Oh,ti ho fatto il pistolotto pure sulla stregoneria!Che occhialuto fino al midollo sono!^_^

Anonimo ha detto...

Ma è stato lo stesso mondo borghese a definire stregoneria e presunte streghe come portatrici di superstizione ed eresia.
Come la mettiamo adesso?
(flic)

babordo76 ha detto...

ma è anche lo stesso mondo che usa lo wicca e le altre menate del cazzo,per fare le fighe con le amiche.
Fai un giro sulla rete e ne trovi di ragazzine e donne perse nel magggico mondo della stregoneria.Sai perchè?La borghesia liberale prima disprezza,poi compra e trasforma e quindi rivende.
Eh,beccati sta teoria scritta de getto,davero!^_^

Anonimo ha detto...

Ah, ma io quando sento parlare di Wicca ho sempre come una lieve tentazione di rogo, ecco.

babordo76 ha detto...

non lo dire a me,fa parte della top five :cinque cose che non amo delle donne,di alcune di esse.
Anzi,mi auguro che la strega di blair le prenda una a una e faccia a loro una fazza così!^_^

Babol ha detto...

E' uno dei titoli che più mi incuriosice di Romero, e uno di quelli che purtroppo non ho ancora avuto occasione di vedere.
La tua recensione mi dice che devo rimediare alla mancanza ASAP!!

Babol ha detto...

PS

Alla discussione Wicca e affini, aggiungo che dopo la visione di Giovani Streghe, avvenuta nei primi anni del liceo, stavo per avventurarmi anche io nella Wicca.
Fase transitoria conclusasi in meno di un mese, quando in un testo più serio degli altri avevo trovato l'antico modo stregonesco per avere prosperità economica: seppellendo un gatto nero con una fava infilata nel... vabbé.
Fase Wicca: fi-ni-ta! e buonanotte al secchio XDXDXD

babordo76 ha detto...

è un film assolutamente riuscito.Punta molto sulla psicologia dei personaggi e sulla descrizione sociale.Non ha un ritmo velocissimo,ma per me è un ottimo spaccato dell'epoca,un attacco sensato alla famiglia,insomma vale.

ps:capita a molte ragazze di sentirsi attratte dal fenomeno stregonesco,il problema è quando si supera una certa età,detta della stupidera,e si è già un po' grandicelle,ecco..^_^