mercoledì 25 febbraio 2009

IL DISCO VOLANTE di TINTO BRASS

Uno splendido esempio di ricerca del linguaggio cinematografico,di come si possa sperimentare e spostare in avanti verso nuovi territori,un genere classico come la commedia.
Grazie allo stile di Tinto Brass-qui ancora in grado di fare opere satiriche feroci e chiaramente legate a un discorso anarchico,che poi in questi tempi ha lasciato spazio alla sciatteria erotica un po' piccolo borghese,para-televisiva- che travolge la storia e la piega verso una crudele e spietata satira di costume,società,politica. In un paese del Veneto,precisamente in provincia di Treviso, vengono avvistati dei marziani. Attraverso questo punto di partenza, assistiamo alle storie di diversi personaggi: un ragioniere scrittore frustrato e amante della insodisfatta moglie del sindaco, un prete con problemi di vino e lucidissima carità cristiana, devastata dall'ipocrisia dei parocchiani, un brigadiere ligio al dovere, il figlio omosessuale di una contessa arpia.Questi quattro personaggi al centro e perno della storia sono tutti interpretati da un grandissimo Alberto Sordi. L'attore riesce a essere credibile in tutte e quattro le parti,certo a volte sembra di assistere a un certo macchiettismo,ma d'altronde il veneto bianco e ora legaiolo cosa sarà mai se non una gigantesca e poco riuscita macchietta? Con il loro fervore religioso che copre peccati e vizi inconfessabili, con la loro sfrenata voglia di fare soldi magari andando in paesi come la Romania a costruire fabbrichette che si reggono sulla manodopera a costo zero e senza beghe sindacali? Il Veneto è uno straordinario laboratorio del pensiero legaiolo,portatori di luoghi comuni e poco spazio alla riflessione,di sceriffi ridicoli, di sfrenata identitarismo sbandierato come fosse uno scudo contro immaginari nemici. In piccolo questo avviene anche in Lombardia e principalmente nella mia Brianza. Il potere legaiolo ex democristiano,che vede il pericolo dei marziani pronti a movimentare e sovvertire il loro ordine-la contessa ,vera cattiva del film , teme che i marziani possano risvegliare i suoi contadini e portare la rivoluzione. Lei incarna assolutamente il male di queste terre del profondo nord:offre rifugio ai partigiani sotto il fascismo e poi li fa avvelenare e gettare i cadaveri in un pozzo.La stessa fine che toccherà al marziano diventato unico momento di grande gioia del figlio omosessuale. Giusta sarà la sua morte,ma poco conta perchè anche il figlio finirà in manicomio.

Portato ai giorni nostri è il comportamento che nel nord-est,e in Lombardia, si tiene con altri marziani che sbarcano su navi scassate da noi,o con altri mezzi di (s)fortuna. Li vogliono per sfruttarli nelle loro fabbriche,spesso sacrificate le loro vite in nome del profitto,ma appena possono li denunciano come demoni criminali. Tanto che ora arrivano,questi imbecilli incapaci di qualsivoglia piccolo ragionamento,a fare le ronde. Mi auguro che vengano decimate a decine,per far passare la voglia a questi coglioni di sentirsi come una specie di cittadini onesti,giusti,dalla parte del bene.Quando non lo erano,non lo sono,non lo saranno mai. Tutto questo si può trarre dalla visione del suddetto film,chiaramente la denuncia del grandissimo Rodolfo Sonego-sceneggiatore di molti capolavori nostrani- è legata al contesto storico e politico degli anni 60,ma l'arte sfugge ogni ristretto raggio di azione temporale,e quindi il film -di scarso successo- ha una sua profonda valenza politica ancora oggi. Basti pensare alla povera contadina che tenta la fortuna sfruttando il povero marziano e finisce per perdere tutto,per mano della contessa e delle forze dell'ordine.

Al peggio non c'è mai fine e a pagare son sempre i "marziani" che vengono da lontano e cercano solo il dialogo,la solidarietà e la pace ,la gente sensibile e che vuole vivere non solo di meschini affari e mediocrità culturale,chi compie il suo dovere di ricerca delle verità,il proletariato che si illude di trattare con il Potere Capitalista.

Per questa grandissima lezione di cinema e di metafora politica,vi consiglio la visione della pellicola in questione

1 commento:

Anonimo ha detto...

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