venerdì 6 febbraio 2009

INTO THE WILD di SEAN PENN

Si respira aria di grande cinema in questa pellicola. Quello buono,libertario,esplorativo,sensoriale,universale,cosmico,hippy degli anni 70. Con i suoi personaggi in cerca di nuove dimensioni,vite alternative,un rapporto simbiotico tra uomo e natura.
Il tutto però non ambientato negli anni 60,ma nei 90 quelli di Bush padre. Chris prenderà il nome di Alex Supertramp e si perderà in una America diversa,anche se al suo modo tradizionalista e persino-ma questa potrebbe essere anche una mia provocazione- conservatrice.
In fin dei conti si tratta di un uomo solo che vive in un posto selvaggio e incontaminato cacciando,cosa che è portata avanti anche da una rockstar ultraconservatrice come Ted Nugent.
Qui però alla base ci sono ottime letture e forse l'influenza della beat generation e di On The Road di Keruack- un altro che poi ha sposato tesi reazionarie durante la guerra in vietnam.
Lungo la strada il ragazzo conoscerà persone speciali:una coppia di tardi-hippy,un vecchio solitario che vive il tormento trentennale della perdita di figlio e moglie,campi nudisti,ritrovi di moderne comuni. Insomma un'altra america,diversissima da quella che conosciamo vedendo la tv.
La natura e il suo sogno di vivere in alaska però non lo premieranno con una vita migliore,ma con la morte solitaria in un bus abbandonato e disperso.

Film di rara bellezza,che dimostra come Penn non sia solo un bravissimo attore,ma anche un ottimo regista. Suggestiva la fotografia,la colonna sonora,e le interpretrazioni degli attori tutti molto toccanti e memorabili.
Il film però può fare nascere un grande e importante dibattito sull'uomo e il suo esserci o non esserci nella società.Io non ho ammirato per nulla la scelta del protagonista,che mi pare una via di fuga molto piccola borghese,tanto calcolata male che finisce con la morte tristissima in completa solitudine. Credo che quando uno sia contrario e giustamente come il protagonista a un modello di vita occidentale e capitalista assai malsano,il suo dovere sia rimanere e combattere per ribaltarlo e ostacolarlo. La sua scelta è quella di una idea assai amerikana di libertà,distorta e che non offre nessun tentativo di reale ostacolo a tutte le cose che il ragazzo detesta
Comunque rimane un bellissimo film,una storia emozionante sopratutto perchè vera. Colonna sonora con brani di Eddie Vedder

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