giovedì 2 febbraio 2012

IL VIAGGIO DI FELICIA di ATOM EGOYAN

A ben pensarci gli anni 90 ,cinematograficamente parlando,non sono stati così male!In quel periodo è esploso il genio di almeno tre grandi registi alfieri di un cinema autoriale assai distinto tra loro,ma sempre utilissimo nel spalare merda contro le tamarrate francesci,che sono peggio di quelle ammmmereggggane perchè pure presuntuose.
E chi sono questi cavallieri del grande cinema contro il filmino de noantri?Chiaramente Von Trier-oh.lunedi sera scriverò su Dancer in the dark,ok?-Wes Anderson e Paul Anderson-quello scolarizzato e cresciuto bene-siccome però dopo il 96,ho perso il conto degli anni non so mai se sono davvero anni 90 o inizio 2000.Insomma a ben pensarci non erano anni così disperati,non del tutto.non come nella musica!

Tra questi registi ci metterei anche Atom Egoyan regista di origine armena,ma canadese di adozione se non ricordo male,bè andate su wiki e guardate lì!

Questo è il suo capolavoro.

Ci sono diversi modi per mettere in scena una storia come questa,tremo al pensiero di un David R Ellis alle prese con un remake,dipende dalla sensibilità artistica del regista.Egoyan riesce in un miracolo:evitare ogni forma di spettacolarizzazione,ogni gigioneria delle serie:fa vede a sti tontoloni quanto sei diavolaccio de 'a garbatella.Eppure è facilissimo cadere in certa effettistica,in certe scorciatoie,in certe grossolanità.Facilissimo se permettiamo ai tamarri di fare cinema,ma siccome per il buon Atom sospetto un'occhialite acuta,eh allora voliamo alti!

La storia:Joey è un uomo di mezza età.Vive solo in una bella casa,ama la musica swing sdolcinata degli anni 40-50,è un cuoco fanatico e perfetto.Eredità della madre una stella di origine francese-e per questo ovviamente stronza- dei programmi di cucina per massaie.Lavora come responsabile mensa in una grande fabbrica inglese.
Felicia è una ragazzina irlandese,docile ,pare nata per fare la vittima ,perchè non è una che alza la voce,non è svampitella e capricciosa.Felicia è una di quelle fanciulle che ti viene voglia di aiutare,perchè ci son troppi lupi là fuori,e noi-pur con la nostra mira del cazzo-siamo cacciatori.
La ragazza arriva in Inghilterra alla ricerca del ragazzo che l'ha messa incinta,gli ha raccontato un sacco di balle,e sopratutto è un fottuto irlandese collaborazionista,visto che è diventato soldato dell'esercito inglese.Il padre della ragazza non ha preso bene la cosa,la madre del ragazzo peggio.
I due solitari si incontrano.Sono due dispersi e così ci vengono descritti
Joey in più è anche un serial killer che ammazza ragazzine emarginate ed escluse-prostitute,vagabonde-perchè dopo aver donato a loro amore e affetto e averle fatte uscire dalla loro situazione non sopporta che elle se ne vadano,lo lascino.Un assassino per troppo amore,quello negatogli dalla madre e dalla voglia di uccidere.Felicia sarà la sua prossima vittima?

Capita mai di sentire le lacrime correre sul viso mentre si assiste alla vita e alla fine di un serial killer.Non si avverte il senso sadico di giustizialismo o peggio ancora l'eccitazione dell'omicidio contro poveri sventurati,carne da macello.Qui c'è la Vita e qui ci sono Essere Umani.Deboli,miseri,teneri,amorevoli,non una divisione facilona tra cattivi e buoni,a parte forse Felicia,ma la sua timidezza non è detto che sia un elemento di positività,e poi il suo personaggio serve per dare sbocco alla vicenda narrativa di Joey.
Il film per me è pressoche perfetto,una pellicola memorabile di quel periodo e di quel regista che ha diretto altri film più o meno interessanti,ma a questi livelli a mio modesto parere non è mai più arrivato.
Sopratutto un grandissimo Bob Hoskins descrive con una vera e propria lezione di recitazione,il suo personaggio.Piccole espressioni,gesti accennati e abbiamo la trasformazione dell'inidividuo che poi non cambia molto,in quanto bene e male fanno parte della stessa anima.
L'attore inglese ci commuove spesso e volentieri,noi siamo lì con lui e non c'è barriera o trucco cinematografico che tenga.
Elaine Cassidy è perfetta nel ruolo di Felicia:la sua paura di disturbare il mondo,la delicatezza,la timidezza,l'ingenuità non civettuola,ma disarmante.Impossibile non temere per la sua sorte.Bravissima!
Il film è duro e spietato,avanza critiche forti anche al fondamentalismo religioso pseudo cristiano,analizza i rapporti complessi tra le persone,e ogni personaggio non è messo lì alla cazzo che tanto poi ti devono ammazzare,no!Anche le ragazze che interpretano le vittime di Joey,da lui riprese di nascosto all'interno della sua macchina,hanno un peso e lasciano una loro impronta di umanità.Si prova tristezza e pena per queste persone.
Questo è quello che dovrebbe essere e fare il cinema

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo questo film. Preferisco, di poco, Il dolce domani, ma non saprei neanche dirti perché mi piace di più.
Ed è un peccato che Egoyan si sia un po' perso per strada

babordo76 ha detto...

del Dolce Domani ne parlerò più avant,anche quello ottimo film.A essere sincero sono entrambi a livelli altissimi,ma qui c'è un Bob Hoskins che è veramente straordinario,ti ripeto essere malinconici per giorni per la morte di un serial killer non capita sempre e lui è riuscito a farmi sentire così.
Egoyan per me si è perso con Hararat ,film per carità giusto perchè parlava del genocidio armeno,ma anche non risolto del tutto e poi ha fatto quel film con Bacon :false verità,e alla fine chissà cosa starà mai combinando,ma questi due film sono davvero imperdibili

Elio ha detto...

Di suo ho visto solo Exotica e mi è piaciuto. Vabbè che solo la scelta di mettere Cohen nella colonna sonora merita tutto il mio rispetto.

babordo76 ha detto...

eh,mica scemo Atom.Comunque questo vale assolutamente!Per me è ottimo