martedì 17 luglio 2012

BRAZIL di TERRY GILLIAM

Mi son sempre chiesto:ma come mai noi che viviamo nel mondo libbberoooo,ci teniamo così tanto a raccontare di dittature e similia?Perchè siamo coscienti di averne create tante,e di essere noi stessi sudditi di una dittatura monarchia capitalista.Che poi ci dona tanti svaghi affinchè al popolino non sia fattibile comprendere la situazione e se proprio dovesse farlo:ecco le piazze virtuali dove sfogarsi e anche quelle fisiche,che tanto...
Gilliam nel lontano 1985 dirige uno dei migliori film mai girati nella storia del cinema,anche se effettivamente non è diventato uno di quei cult movie che tutti conoscono-tipo Blade Runner-e che a mio avviso rimane l'opera migliore del regista.
In un futuro imprecisato l'Inghilterra,ma potrebbe essere qualsiasi cittadina occidentale,è sotto il dominio di un regime repressivo e crudele.La burocrazia trionfa ,soffocando i cittadini.Un uomo,un modesto impiegato,piano piano viene coinvolto dalla guerra che i "terrorist" conducono contro il Potere.
Pur parlando di futuro,dittature,eccetera eccetera,si notano chiaramente agganci e riferimenti alle nostre condizioni umane-che forse allora sembravano paradossi ed esagerazioni,ma che oggi è la triste realtà- si faccia caso alla ricchissima,pleonastica,vuota alta borghesia.Chiacchiere vuote ed interventi estetici per sfuggire al tempo e alla morte,la divisione netta tra loro e gli altri,la manipolazione del reale come ad esempio:i rivoluzionari fatti passare per terroristi,cosa che accade nei nostri tempi con ancora maggior accanimento:i tagliagole siriani decantati come ribelli pacifici e i No Tav trattati da criminali.Il film è la storia di un uomo che per evadere sogna,si crea  un mondo diverso e si perde del tutto nel tragico e perfido.Quindi anche una riflessione potente sull'immaginazione che molti vedranno come un'ancora di salvezza dal grigiore,ed è vero,ma cinicamente e beffardamente è una pura illusione .Non siete salvi,siete prigionieri per sempre.Punti di vista però eh!
L'opera doveva intitolarsi 1984 8 e mezzo,con riferimenti al romanzo di Orwell-bibbia di tutte le fottute quinte colonne,il solo possesso merita una condanna di dieci anni eh- e il capolavoro di Fellini.L'idea di usare la celeberrima canzone Acquarela de Brazil di  Ary Barroso,venne a Gilliam mentre si trovava su una grigia e cupa spiaggia del Galles.Infatti il film vive di questo scontro:le atmosfere cupe e lugubri della realtà e quelle liriche,colorate della fantasia.Lo stile è quindi quello visionario,surreale,grottesco,unito alla denuncia politica e sociale.Cioè l'uso che io preferisco della fantasia.Quella che si potrebbe definire adulta,seria,di lotta.Mentre detesto le sue derive reazionarie,superomiste fru fru-la calzamaglia...-e guerrescamente stellari.
Per questo Brazil è un film fondamentale per me.
Bravissimi i protagonisti .Giganteggiano due grandissimi attori come Bob Hoskins,un idraulico del regime,e De Niro capo dei terroristi

2 commenti:

Simone Corà ha detto...

Fondamentale anche per me, di sicuro! :)

babordo76 ha detto...

è davvero un grandissimo film,che usa grottesco e fantasia nel miglior modo possibile!