martedì 24 luglio 2012

CANI ARRABBIATI (SEMAFORO ROSSO)di MARIO BAVA

Estate,tempo di vacanze.La gente si muove sulle autostrade diretta alle località di villeggiatura.Tante persone chiuse dentro a scatole con le ruote ,per molto tempo.Ogni macchina un gruppo di esseri umani e ogni gruppo delle storie.Buffe,commoventi,crudeli.E poi c'è questa automobile,la vedete?Una Opel Rekord Caravan,sta viaggiando sull'autostrada Civitavecchia-L'Acquila.Ci sono delle persone,qualcuno canta anche -stonando-a squarciagola,eppure non pare che siano felici .Cosa succede?Dove vi trovate?
State assistendo alla visione di uno dei massimi capolavori della cinematografia popolare e di genere,che peraltro diventa una riflessione amarissima e nerissima sul genere umano.Un film che definirei radicale e pessimista,ma al quale va benissimo anche l'etichetta di maledetto,dannato,eccetera eccetera.Ma non nel modo che intendiamo oggi:cioè scandaletto abilmente preparato negli uffici del marketing ,a base di cattivismo da happy hour e cinismo piccolo borghese-si sto pensando proprio a quel ragazzotto ammmmericano -quindi un maledettismo infantile e alla fine consolatorio.Dove ,a parte i poveri di spirito,gli altri ridacchiano e tirano un sospiro di sollievo.Il film è finito,va andiamo al bar!
Questo non succede con questa pellicola.L'angoscia vi accompagna ben oltre il finale:che è spiazzante,feroce,beffardo,amarissimo e davvero cattivo.Senza strepiti o altro,la meschinità della natura umana dietro l'apparenza della vittima e del buon borghese.Film assolutamente sperimentale,visto che è girato quasi tutto dentro a un'automobile.Claustofobico,senza via d'uscita,anche quando una prigioniera scappa in un campo aperto.Eppure è come se fosse rinchiusa in una galera.
Una banda effettua una rapina.Finisce nel sangue.I tre sopravvissuti scappando sequestrano una donna e poi bloccano un uomo :Riccardo,viaggia con il figlio che dorme.L'uomo dice che abbia la febbre.Comincia un viaggio infernale verso una fuga impossibile.Ecco il tema della claustofobia che si allarga.Impossibile per l'uomo scappare,impossibile uscire indenni dal peso delle violenze effettuate,il male è ben nascosto,sta in agguato e ridacchia delle nostre tensioni di spettatore che tifa per il buono,ma se fosse un errore?Le musiche ipnotiche e ossessionanti,ma bellissime cercatele su youtube va, di Stelvio Cipriani ci accompagnano per tutta la durata della pellicola.Creando un climax  potentissimo.In poche parole:guarda che anche tu sei prigioniero,caro spettatore.Non ne esci mica,così con le solite cose:è solo un film.No,è realismo nerissimo.REALISMO.

Menzione particolare ai protagonisti:Riccardo Cucciolla,il "buono" per tutto il film fai apertamente il tifo per lui e per il bambino.La genialata finale ti distrugge ,una mazzata.Maurice Poli è il Dottore,il capo della banda,quello razionale e freddo.Don Backy giganteggia nella figura del psicopatico Bisturi, mette paura e anche un po' di umanità,personaggio complesso a suo modo,interpretato benissimo,davvero memorabile e infine George Eastman-il sopravvalutatissimo Montefiori,assolutamente da smitizzare-nel ruolo di 32-centimetri di indovinate cosa- una sorta di scimmione bullo e crudele.Infine la donna :Lea Kruger,vittima della follia degli uomini.Nessuno si salva,in un modo o nell'altro.
Il film girato nel 1974 ebbe grossi problemi per via del fallimento della casa di produzione,anni dopo venne ripreso e messo su dvd dall'attrice protagonista-la Kruger-e giunto a noi.Esistono diverse versioni con finali leggermente diversi e scene aggiunte,ma credo che al di là di questo,delle grossi liti sul set tra Backy e Eastman,si debba considerare questa pellicola come tra i più grandi classici del cinema di genere quando non è solo un modo per girare una cosa da incasso facile,ma usare esso per dire cose profonde e importanti.
Non possiamo che ringraziare Mario Bava e tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione del film

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