Sovente un buon film (o un buon libro) non pongono le loro basi su storie complesse, complicate, ma su semplici idee e uno spazio, un luogo, d'azione ben definito.
In particolare nel cinema assistere a una storia in cui i protagonisti siano bloccati in un determinato luogo, non potendo darsela a gambe, è un buon mezzo per creare tensione. Oltre che risparmiare in location e trasporti, immagino.
The Monster è il quarto film del regista/sceneggiatore/produttore Bryan Bertino. Costui ha esordito con una pellicola molto apprezzata dai fans del genere horror- in particolare del sotto genere home invasion- mi riferisco a The Strangers, a me non è garbato molto a esser sincero, e l'anno scorso ha diretto The Dark and The Wicked, opera molto apprezzata, almeno leggendo le recensioni sui blog di maggior peso per quanto riguarda il cinema horror.
Di nuovo ci troviamo a parlar di famiglie o coppie, di come un avvenimento banale scateni l'orrore e di come, per superarlo, si debba ricorrere al sacrificio e a un battesimo di violenza e sangue.. Questa volta invece di una coppia che si è appena conosciuta, troviamo una madre e una figlia in viaggio verso la casa dell'ex marito.
Kathy e Lizzy sono una madre e una figlia che vivono un rapporto a dir poco conflittuale. Kathy ha problemi di alcol, non ha pazienza con la bambina, si circonda di pessimi uomini, è un disastro senza gloria. Lizzy, come purtroppo spesso capita nella realtà, sacrifica la sua età, la gioia dell'infanzia, prendendosi cura della madre, vivendo un complicato e malsano rapporto di amore/odio.
Bertino ci mostra con veloci flashback i loro scontri, la mancanza di comunicazione, i fallimenti. Piccole scene di grande impatto, anche se la regia tende a quel modo di filmare molto indie, distaccato e vabbè, non mi garba. Tuttavia la storia è molto interessante e i personaggi sono scritti davvero molto bene, riuscendo a riempire tutto il film, che di fatto è molto scarno ed essenziale.
Essere scarni ed essenziali non è un difetto. Ricordate le cose funzionano bene quando riesci a spiegarle in una o pochissime frasi. Quello che succede con questo film.
Una madre e una figlia rimangono bloccate in mezzo a una strada abbandonata dal grosso del traffico, in balìa di una mostruosa creatura. Tutto qui.
Una lunga notte di terrore in cui le due protagoniste passeranno dal terrore per qualcosa che immaginano, alla certezza che quella creatura esista e voglia cibarsi di loro. L'unità di spazio e tempo è ben tenuta dal regista, certo forse alcuni potranno lamentarsi della lentezza di codesta opera, una critica legittima, ma penso che sia anche parte dell'atmosfera. Ti porta in quella strada, al buio, sotto la pioggia, con il bosco intorno che crea suggestioni, percezioni, terrore, in quanto noi esseri umani senza i vantaggi della civiltà- una strada molto frequentata, la luce elettrica che illumina ogni cosa- ritorniamo ad essere piccini e spaventati di fronte all'ignoto.
I flashback servono per farci empatizzare con Kathy e Lizzy, provar pena per il loro rapporto e il pericolo in cui si sono cacciate. Sicuramente funziona per molti, ma io- come esattamente per The Strangers- ho un po' faticato a provar qualcosa per loro. Un mio limite, ne sono certo. Visto che Bertino si impegna a dar sostanza ai personaggi e al loro rapporto. In fin dei conti sono due vittime che si trovano a dover affrontare l'incarnazione di tutto il male, la disperazione, la rabbia, che hanno covato e si sono donate in tutti i loro anni di convivenza infelice. Per questo il pupazzo che Lizzy si porta a dietro è importante. Simboleggia la sua infanzia, il suo disperato bisogno di esser felice, di esser bambina. In un certo senso lei è un personaggio che mi sento di sostenere, molto meno - ma davvero molto- la madre.
Potremmo leggere la pellicola come una sorta di romanzo di formazione, o come si suol dire "coming of age" in cui una bambina che ha vissuto sempre nel terrore, diventa adulta affrontandolo. Seppur tutto questo avvenga, a mio avviso, un po' forzato e distaccato, senza un senso dell'epica e del coinvolgimento emozionale, scelta coerente all'interno della pellicola.
L'opera funziona molto bene nella parte prettamente horror. Crea una vera tensione, una voglia di scoprire l'esistenza e le fattezze di questa creatura, nella prima parte, per poi metterla in campo e farle fare una buona carneficina. Ho apprezzato molto il fatto che il mostro sia interpretato da un attore che indossa un costume, rende i suoi attacchi, la sua presenza, il suo confronto con le protagoniste, più crudo, duro, violento. Infine devo davvero far i complimenti alle due attrici Zoe Kazan ed Ellen Ballantine, molto credibili ed affiatate.
The Monster è un buon film di genere horror che ha dalla sua la capacità di creare tensione e due personaggi molto ben scritti. Qualora un certo film dell'orrore con tendenze più indie e d'autore vi dovesse garbare, codesta opera è fatta proprio per voi.
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