martedì 6 dicembre 2011

SORGO ROSSO di ZHANG YIMOU

Opera d'esordio,(nel senso diretta da solo,perchè in realtà aveva già co-diretto un film inedito da noi:elefante rosso), del maestro cinese,abilissimo nel saper dirigere opere spesso assai differenti fra loro con estrema maestriail film narra la storia di una giovane donna che deve sposare un vecchio proprietario terriero,lui però muore e lei eredita il campo del sorgo per fare il vino.La vita procede tuttosommata tranquilla non fosse per un rapporto d'amore un po' contrastato con un vigoroso contadino locale,dal quale avrà un figlio.A rovinare le cose intervengono i giapponesi che porteranno miseria e morte,fino all'atto rivoluzionario conclusivo dei contadini cinesi.Bellissimo film :suggestiva la fotografia,regia che sa alternare tempi più lunghi con un strepitoso finale alla peckinpah-uso del rallenty non alla cazzo,ma davvero per rendere l'idea dello scontro e della morte-ottimi attoriMerita assolutamente di essere visto,magari come ho fatto io in lingua originale e tradotto

NON PER SOLDI,MA PER DANARO di BILLY WILDER

Un operatore tv subisce un lieve incidente durante una partita di football americano,causa uno scontro con un giocatore.All'ospedale ,il cognato del malcapitato un avvocaticchio disonesto,monta un caso di infortunio gravissimo allo scopo di ottenere un maxi risarcimento.
Inizieranno una serie di disavventure clamorose e assai divertenti,fino a un finale in cui la dignità umana trionferà

Eccellente commedia del maestro Billy Wilder,esaltato da uno splendido uso del bianco e nero e da una coppia di leggende come Jack Lemmon e Walter Matthau.Grande esempio di come si debba girare un genere complesso e difficile come la Commedia

MOSQUITO COAST di PETER WEIR

Quanto conta uno sceneggiatore in un film?Dipende.Per me moltissimo,tanto che molti film li riconosco proprio per lo stile dello sceneggiatore.Il braccio e la mente:un regista e uno scrittore,i quali se ben affiatati sono alla base del successo critico di un film.Come in questo caso:impeccabile la sceneggiatura di Paul Schraeder e ottima la regia di Peter WeirIl tema è quello dell'abbandono della civiltà ormai decadente americana e occidentale,per avventurarsi in africa e formare un nuovo modo di vivere.Il protagonista infatti è un inventore che si sente a disagio nell'america reaganiana ,vede la sua nazione ormai proiettata verso la fine e così prende la famiglia e va a vivere in una zona sperduta del continente nero.Con passione e dedizione costruisce una cittadella.Il problema scatta quando per sua manifesta stupidità libera tre mascalzoni ,per liberarsene sarà costretto a distruggere il suo sogno.Impazzendo e delirando. Un bellissimo e amarissimo film dove il rapporto uomo e natura è assai complesso e pessimistico.Non ispira sempre simpatia il personaggio principale ben interpretato da Harrison Ford,anzi è lo specchio della megalomania e presunzione alla base della formazione umana occidentale.Sia che viva da americano in america,che faccia l'americano con gli indigeni.In realtà non ha abbandonato nulla,è lui stesso che non funziona.L'Africa non è ripresa con lo sguardo danzereccio e colorato di molte pellicolo colonialiste,è un ambiente selvaggio e a tratti ostile,perchè questa è La Natura.Per me un capolavoro,certo Herzog avrebbe fatto scintille con un tema simile,ma Weir è davvero un grande regista

sabato 3 dicembre 2011

GRANO ROSSO SANGUE di L'AMICO FRITZ

Una sera ero a casa del mio amico Fritz,lui si annoiava e mi fa:"'ndemo ostreghèta ciama a hollywood che andemo a fa il cinema!".Io gli dissi che era pazzo,ma lui insistette:telefona !telefona !che a quest'ora si paga di meno.
Vabbè ho telefonato e ho parlato con un tizio affabile ,stile J.R..Gli dico che siccome da noi ci si annoiava e un tedesco annoiato è assai pericoloso,non vorrei gli venisse in mente di invadere la Polonia,ecco:era possibile girare un film?Lui mi dice un attimo e poi risponde :si,ma portate tutto voi.
Il problema che cazzo di film facciamo?Fritz dice :un horror che tanto basta un po' di delitti e buuu e tutto è a posto.Nè io nè lui abbiamo mai girato un cazzo,ma nemmeno un video per youporn,tanto per dire che razza di mentecatti siamo.
Ho scelto King perchè tanto il film te lo fa già lui.Questo è un racconto breve e quindi il film costa poco e insomma dovesse andare male,non andiamo in malora!Oh,gente del nord est siamo,attenti a queste cose ,sai?
La trama del racconto i Figli del Grano è questa:una coppia in grossa crisi finisce in un paese strano dell'america provinciale.Scopriranno che i bambini hanno assassinato tutti i grande per sacrificarli a un temibile dio che vive nei campi di grano.Muoiono,non i bimbi,ma la coppia insomma
Oh,ecco...Io ho pensato:sta minchia!Questo è un film che non deve trarre lo smarrimento e la solitudine di fronte a forze ingovernabili,no!Qui la coppia si ama e anche tanto,i bambini sono cattivi e come no,ma ci sono due buonissimi e non si sa perchè sti due bonaccioni non vengano ammazzati,ah perchè la sorellina ha poteri paranormali:cioè disegna cose che portano sfiga,ma tanta tanta tanta sfiga.
C'è pure il dio-mostro,ma abbiamo soldi e insomma..Dai,lasciamo perdere ok?C'è,ma è buio e poi lo famo alla brace,vi basti questo.Happy end forzatissimo e ci deve pure stare
Alcune scene non sono male,l'inizio ad esempio,ma ecco dai abbiamo scherzato e giocato ok?
Poi la tizia ,Hamilton,ha fatto Terminator e sti cazzi ,gli altri?Mah!
Cosa strana che abbiamo dato via a una saga:sette capitoli ,uno più inutile dell'altro.Mah 2-la vendetta!

L'amico Fritz ha pure avuto il coraggio di girare altre pellicole,ma lascia perdere va...

IL MEDAGLIONE INSANGUINATO di MASSIMILIANO DALLAMANO

Dallamano è un regista che stimo perchè prima di tutto un cinematografaro,essendo stato direttore della fotografia è legato al cinema come prodotto professionale visto che deve essere visto da delle persone e non da manichini o esseri incapaci di intendere e volere,per quelli c'è un certo tipo di cinema tutto per loro.
Così i suoi film sono opere comunque guardabili e talora davvero godibilissime.Questo trhiller horror paranormale,(che pare normale,ma bada ben bada ben bada ben :è normale!), è forse una pellicola minore all'interno della sua filmografia:verboso,pieno di personaggi e luoghi assolutamente comuni,eppure si segue e colpisce per la splendida colonna sonora di Stelvio Cipriani,il mio autore di soundtrack preferito.
Uno studioso inglese giunge con la figlia e la di lei governante a Spoleto per un documentario sull'arte demoniaca.Egli è vedovo e la bambina non ha preso bene la cosa,nondimeno appena arrivati qualcosa di strano capita a loro e a chi gli sta vicino
Detto così pare un festival di morti misteriose e assassinii bizzarri,ma non lo è.Parlano,eh?Anche tanto.Tuttavia ripeto a me non è dispiaciuto del tutto.Brava Nicoletta Elmi,la ragazzina,e Richard Jordan,lo studioso.
Insomma se volete veder un po' di roba italica,eccolo qua!
Venne messo sul mercato con il titolo di Perchè? Non ebbe successo e gli cambiarono il titolo,ma non mi pare che sia uno degli incassi migliori di Dallamano

BEKCET E IL SUO RE di PETER GLENVILLE

Possiamo tranquillamente ,senza temere dissensi di sorta,affermare che qui ci troviamo di fronte al capolavoro assoluto.
Il film narra la storia di amicizia,(ma sarà anche qualcosa di più?) e di odio tra Thomas Beckett ed Enrico II.
Lì vediamo a inizio pellicola amici inseparabili che pensano a divertirsi e ad andare a donne.Copulatori professionisti davvero degni di nota.
Poi Enrico II in lotta contro il clero,perchè essi pretendono di giudicare i preti che si macchiano di delitti comuni nei loro tribunali e sopratutto perchè come sempre sti zozzoni non sganciano soldi e non danno soldati all'inghilterra che sta per iniziare una guerra contro i francesi per riprendere le terre normanne che spetterebbero al re inglese, decide di dare la carica di cancelliere a Beckett ex diacono e sopratutto sassone,(il film spiega bene il razzismo feroce che i normanni conquistatori usano contro i sassoni).
Conclusasi la guerra per i territori normanni,senza spargimento di sangue ma in modo diplomatico grazie a Beckett, il re decide di far diventare Vescovo o insomma il capo della banda pretesca in inghilterra il suo amico Thomas,perchè convinto così di avere un alleato.
Invece cominciano i guai:Beckett saputo che un prete pedofilo-guarda un po'..strano-è stato assassinato mentre cercava di scappare,scomunica il lord che ha posto giustizia davanti a ogni cosa.
Questo fatto scatenerà una guerra tra l'uomo di chiesa e il re.

Ripeto è assolutamente uno dei film migliori mai fatti,merito anche di uno straordinario cast che vede in piccoli ruoli anche il nostro Stoppa-fa il Papa- e Cervi-un cardinale-ma sopratutto:un memorabile Peter O'Toole nel ruolo di un re fragile,ambiguo,tormentato eppure superbo e un immenso Burton in quello di Beckett.

I RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE di FRANKLIN J SCHAFFNER

No,non sono giocatori di calcio e nemmeno simpatici viados,ma tanti piccoli dittatori nazisti con baffetti nati in provetta.
Fa parte di quel filone di chiarissima origine yankee-sionista tutta presa dal descrivere di temibili e potenti organizzazioni naziste in giro per il mondo,spesso protette dalle dittature sudamericane.Oh,e chi sarà mai che ha messo quelle dittature al potere,chi ha addestrato i peggiori torturatori e macellai di quei paesi:toh,america e israele.Quindi...

In ogni caso guardiamo al film,tratto dal romanzo di Ira Levin quello di Rosemary's baby e anche di quella cazzatona di Scheggia,che è un solido film fantapolitico tipicamente anni 70.
Un giovine ebreo scopre che in paraguay esiste un'organizzazione segreta nazista.Oltretutto ospite d'onore è il celebre e bastardissimo dr Mengele-se mai dovesse esistere l'inferno spero che si trovi lì-il quale rende noto ai nazistoni presenti un piano diabolico che ha a che fare con l'omicidio di un certo numero di uomini,impiegati statali,di 65 anni.
Il giovane contatta il celeberrimo cacciatore di nazisti Lieberman ,ma purtroppo non fa in tempo a spiegargli tutto l'ambaradan.Lo ammazzano.
Così l'anziano si trova a dover indagare su misteriosi morti e ad ostacolare da solo il folle Mengele,talmente folle che viene isolato e abbandonato dai camerati stessi.
Finale inquietante.


Non parliamo di un capolavoro,ma sicurmante di una pellicola robusta e che intrattiene piacevolmente.Trovo ottimo Gregory Peck nel ruolo a un passo dal trash d'autore di Mengele,comunque a me è piaciuta la sua parte.Laurence Olivier aveva fatto benissimo la parte del nazista nel capolavoro Il Maratoneta,qui invece è il buon Lieberman.
Insomma una di quelle pellicole classiche del tempo,che andrebbero rispolverate e riviste