In pieno medioevo, una donna attraverso un rito satanico si trasforma in una lupa mannara- effetto abbastanza comico a dir il vero- i contadini non prendono benissimo la cosa e la vogliono metter al rogo. Lei riesce ad attaccare un villano e sbranarlo.
Secoli dopo in quella zona ci abita, con l'anziano padre, la giovane Daniela. La donna è traumatizzata per colpa di una violenza subita da ragazzina che le ha lasciato una profondissima paura e fortissima repulsione per il sesso. Ella è spaventata e furiosa con il genere maschile e vede la sessualità come una cosa pericolosa. Inoltre- visto che non si fa mancare nulla- è sotto l'influenza maligna di quella sua antenata bruciata secoli prima.
Le cose precipitano quando la sorella torna a casa dall'America con il nuovo marito. Spinta e posseduta dallo spirito maligno della lupa mannara, Daniele seduce e poi sbrana il cognato. Si sbarazza del cadavere gettandolo in un burrone, ma traumatizzata dal gesto compiuto finisce in una clinica. Ovviamente scapperà anche da lì. Durante la fuga ucciderà un po' di gente, fino a quando le cose sembrano mettersi bene quando trova un bravo uomo. Purtroppo la felicità dura poco,..
Il film per quanto improbabile, ridicolo, assurdo, ha dalla sua un certo ruvido fascino. Merito di una buona fotografia, di una malinconica colonna sonora, ma non solo. Contestualizziamo, perché penso che oggi verrebbe visto come opera sessista e chissà che altro, in realtà la sessuofobia della protagonista non possiamo negare viene usata per mostrare momenti di insistita sessualità, al limite del softcore e anche oltre. Tuttavia la sceneggiatura scritta da Di Silvestro e Howard Ross- figura centrale per un certo tipo di cinema di genere e degenere- costruisce Daniela come una vittima, una donna a cui è capitata una cosa terribile e che per questo ne paga le durissime conseguenze. Costei è vittima della violenza maschile, e reagisce attraverso la maledizione di trasformarsi- non sempre a dir il vero- in una creatura mostruosa. C'è un'atmosfera cupa, di implacabile condanna, solitudine, che permane l'intera pellicola. Certo è un film di genere che vuol incassare e non prender posizione politiche, ripeto è spesso anche ridicolo al limite dell'imbarazzante, ma è a modo suo suggestivoIn fin dei conti viste le premesse, il trucco, l'isteria esagerata con cui l'attrice protagonista- mi sa che ha fatto solo codesto film- mette in scena gli attacchi del suo personaggio, poteva andare decisamente peggio. Invece abbiamo un film di genere, che esprime totalmente l'epoca in cui è stato girato, ma che dona anche buonissimi momenti.
Nessun commento:
Posta un commento