sabato 9 marzo 2013

A.I. INTELLIGENZA ARTIFICIALE di STEVEN SPIELBERG

Dimmi, tu conosci qualcosa che sia peggiore dell'abbandono?Consci un dolore più acuto,penetrante,assoluto,totale e totalitario dello smarrimento che ci prende quando perdiamo e non per volere nostro qualcuno che amiamo?Che sia la tua donna,un amico,il cane,non importa , ma è quello o quella che con la sua sola presenza,con le sue sole parole ,riesce a dar un minimo di senso alla nostra vita.
Amore e odio sono le più grandi forze che noi esseri umani, italiani compresi, possediamo ed entrambe queste forze possono rivelarsi perniciose per la nostra salute. Non sempre è così perchè potremmo avere tutti i problemi di questo mondo,ma talora ci ritornano nella testa immagini di purissima serenità e armonia, quando stavamo insieme a una persona particolare, o al nostro amico a 4 zampe,e per un attimo ci sentiamo bene.Poi ritornano i problemi e tutte le menate,ma per un momento siamo felici.
Ora:io non amo affatto Steven Spielberg, tanto che sono uno di quelli che con eleganza e senso civico vengono mandati a fanculo all'inizio di una recensione , su un rispettabilissimo e utilissimo blog, di Lincoln.
Pazienza, comprendiamo l'amore, (e qui ci colleghiamo alla parte iniziale della nostra "recensione"), che si prova per un regista. D'altronde cosa saremmo senza i nostri film,libri,dischi, preferiti?Argomento che forse svilupperemo con un post a parte
Dico: non amo e non mi piace l'idea alla base del cinema spielberghiano. Non tollero nè sopporto lo stuporismo , cioè quella miscela letale e rozza di commozione facile,ricatto sentimentale,faccette belle belle belle di bimbi ripresi in primi piani con la carellata, che in boris chiamano : emotional, guardatevi il suo orribile  episodio in Ai confini delle realtà e capirete molte cose
Egli è un furbissimo business man che conosce molto bene i suoi polli e offre a loro quello che vogliono:prodotti costosi ,ben girati e con una certa semplicità buonista alla base.Poi ci sono gli altri film dove  viene fuori una visione del cinema più adulta,e che io preferisco.
Comunque chiamare un regista Spilby,già ci fa intuire che idea si ha: il centro commerciale della visione,con sconti,musichette e quanto altro,( il detrattore perdona ,io no ! :-)  messo la faccina eh)cosa che effettivamente ,oggettivamente ,spesso è il cinema del noto produttore e regista.
Sono però anche abbastanza lucido per dire che talora l'uomo si dimentica di fare affari con le masse boccalone e sempliciotte e si rivolge anche ai piani alti dove stiamo noi:spettatori e spettatrici indisciplinati e indisciplinate.Ed è quello il momento migliore.
Dopo Lo Squalo,sarà tempo di recensioni per i film da salvare di spilby. Per me non sono tanti,ma questo gruppo di films, sono davvero eccezionali.
Comincio con un 'opera che il nostro avrebbe potuto rovinare alla grande,perchè pieno di quei elementi che piacciono al suo pubblico, e gli va dato atto invece che li ha usati, (perchè non può farne a meno, me l'ha detto lui l'altra sera al telefono), ma in modo decisamente meno forzato ,ricattatorio e calcolato. Certo è un film  e quando lo scrivi , è chiaro che uno dica: mettiamo questo e vedi che il pubblico...Ma qui c'è un pudore sentito,reale,una commozione sincera e profonda che non esiste nelle altre pellicole, (ma che i bamboccioni e bamboccione non vedono perchè lì a bocca aperta a ingoiare chili di stuporismo un tanto al chilo eh)dovuto forse al fatto che in questo caso il popolare regista americano stia portando a termine un progetto carissimo a un regista,anzi Al Regista: Stanley Kubrick. Il quale dopo aver letto il breve racconto che sta alla base del film, voleva girare assolutamente una pellicola incentrata su un bambino robot abbandonato dalla madre.
Non lo girò perchè voleva aspettare che le nuove tecnologie fossero avanzate al punto giusto. Girò invece Eyes, con la coppia Cruise- Kidman.
Spielberg decide quindi di portare a termine il progetto come affettuoso omaggio al suo amico scomparso. E infatti nella pellicola si avverte. Il dolore di David è quello di Stevie,la ricerca della madre scomparsa,quella di una figura fondamentale per il cinema.

La storia la sapete vero? In un futuro lontano,con il mondo devastato,e che faticosamente si è ripreso , vi è un grosso problema di mantenere sotto controllo  le nascite, (spunto che peraltro troviamo in un bellissimo,cupo,travolgente, film con Oliver Reed.: un maledetto mondo fatto di bambole,cercatelo eh),per questo dopo aver creato robot, (detto mecha),per servire gli esseri umani,un dottore decide di costruire un robot bambino che sappia amare e sognare,(certo Spilby ci prova subito eh..ma per fortuna non andiamo a parare nei dintorni disastrosi di altre opere),così nasce David
Decidono di affidarlo a una coppia che ha il legittimo figlio in coma. Il regista è bravissimo da subito a descrivere il rapporto tra madre  e figlio. Prima lei lo rifiuta e piano,piano nasce un rapporto solido come se fosse davvero il suo bambino. E qui lo Spettatore Indisciplinato comincia già a lacrimare eh,dannata sensibilità,dannato cuore in affanno sentimentale,ma quando riuscirà a diventare quel cinico di successo che va per la maggiore ?
David ha un compagno fedele in Teddy un orsacchiotto capace di comprendere i sentimenti e la vita, e anche qui ogni volta che compare pelle d'oca, (cazzo i sintomi tipici per diventare uno spielberghiano?Dio mio!),purtroppo torna quel figlio di puttana di Martin e le cose peggiorano.
Talmente tanto che lui viene abbandonato dalla madre in un bosco, (e qui davvero la fontana di trevi,e perchè?Perchè mi sento abbandonare anche io in quel cazzo di bosco,con Teddy..oh madonna quel cazzo di orsacchiotto mo lo inquadra e mi si strugge il cuore..già mi emoziono qui in edicola mentre scrivo la recensione),però lui si fissa che la favola di pinocchio sia vera e quindi vuol cercare la fata turchina che lo trasformi in un bambino e così si mette in viaggio. Durante il tragitto farà amicizia con un Mecha gigolò accusato ingiustamente di omicidio.finirà in una sorta di feroce arena dove i robot inutili vengono fatti a pezzi,e vivrà molte amarissime avventure.Fino alla mezzora finale e ..aspetta che vado a prendere i fazzoletti.
Si perchè qui raggiungiamo le altissime vette della commozione adulta. Perchè in questa ultima mezza ora c'è lo Spielberg che vorrei sempre vedere,non c'è nessun lieto fine,ma la sua illusione. David bloccato in fondo all'oceano con Teddy ( oh dannato signore delle lacrime che inventa gli orsacchiotti, sai che dopo i cani essi sono la miglior via per  farmi lacrimare?),che prega una statua della fata turchina ,duemila anni che passano ,l'arrivo degli alieni buoni, (e qui normalmente scatta il vaffa per spilby,ma cazzo ci stanno benissimo questa volta),e poi il desiderio di David :trascorrere una giornata ,una sola con la madre.E scusate non ce la faccio nemmeno a scrivere di questa parte perchè qui veramente è troppo violenta e forte l'emozione.
Un finale bellissimo,di purissimo lirismo,ma non pompato,basato su gesti quotidiani. E la gioia dei quel piccolo robottino che potrà addormentarsi per sempre accanto alla madre,vegliati da Ted( guarda quando cammina e sale sul letto...maddo).
Siamo gente sensibile noi occhialuti,e la nascondiamo dietro la nostra arroganza,invadenza,interventi ossessivi e non richiesti,preferiamo farci odiare,preferiamo la battaglia,perchè quello che David prova nel film,noi lo proviamo tutta la vita,quel senso sottile di smarrimento,la ricerca ossessiva di una persona,di un animale,qualcosa,l'ottimismo e la fiducia verso il prossimo,tutte cose che vivo quotidianamente e che già mi sconvolsero a 23 anni quando vidi per la prima volta questo bellissimo film,figurati ora che ne ho 36,quasi 37.
Ogni tanto anche i registi che non sopportiamo ci donano preziosissimi tesori E ci fan venire voglia di addormentarci con David e la sua mamma,perdendoci nella pace che meritiamo.Con Teddy a vegliarci.

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Bisogna che me lo riguardi anche io questo film. Lo ricordo come uno dei meno riusciti di Spielberg ma forse proprio perché io sto dall'altra parte della barricata, tra coloro che lo difenderebbero fino alla morte! Però ricordo benissimo la scena che mi ha commosso fino all'inverosimile, quella in cui David è in braccio alla mamma ripreso da lontano con una luce calda che li avvolge e in cui lei gli insegna non ricordo più cosa. Visto una sola volta e cento anni fa. E poi io, per i film, ho una memoria scarsissima (il che è una fortuna perché posso riguardarmeli senza problemi milioni di volte!)...

babordo76 ha detto...

noto che questo film piace poco,sopratutto agli spielberghiani.
Io invece lo reputo tra i suoi migliori perchè ho trovato che nonostante tutti i suoi classici elementi,questa volta non la butta in caciara retorica e ipocrita,ma vi è un verissimo dolore e sentimento.
Vabbè,poi Teddy che piano piano si avvicina al letto e si siede a vegliare l'amico,ah che commozione ^_^

Detto da uno che non ha mai amato spielberg,anzi....

Babol ha detto...

Non è tra gli Spielberg che più mi ha entusiasmata, però all'epoca mi era piaciuto e mi aveva anche commossa.
Certo, chissà cos'avrebbe fatto Kubrick con un soggettone simile...!

babordo76 ha detto...

eh si Kubrick che è un Regista chissà cosa avrebbe fatto
Per me rimane tra i migliori di un tipo che detesto cordialmente eh